7a | KOL KINUYE | CAPITOLO PRIMO | NEDARIM |
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[da Daf 6b: La Ghemara
ritorna al dubbio di R'Pappa: Forse che diciamo siccome la pea
è
collegata con un hekkesh
ai korbanot,
come i korbanot hanno yad
anche la pea ha yad, o forse ciò che è
collegata con un hekkesh è per imparare il din
di "Non ritarderai"?
La Ghemara riporta lo hekkesh: E come è collegata con un hekkesh? Come è insegnato in una Baraita: da Daf 6b] |
(Deuteronomio 23,22)
DA TE QUESTO SI RIFERISCE A LEKET, SHICHCHA E PEA. La Ghemara riporta un altro dubbio di R'Pappa in fatto di yadot: Esiste il din di yad nell'elemosina o non esiste il din di yad nell'elemosina? La Ghemara porta un esempio di yad nell'elemosina: Come sarebbe a dire? Se dirai che disse: Questo zuz è per l'elemosina e questo pure, questa è la formula completa dell'elemosina vera e propria e non un yad! Piuttosto nel caso che disse: "questo" e non disse: "pure", quale è il din? Intese dire: "questo pure è per l'elemosina", o forse intese dire: "e questo è per una spesa qualsiasi" e semplicemente non terminò la frase e disse solo: "e questo . . . " La Ghemara illustra i lati della domanda: Forse diciamo siccome l'elemosina è collegata da un hekkesh ai korbanot, perchè è scritto (Deuteronomio 23, 24) NELLA TUA BOCCA e spiegarono in una Baraita QUESTA È L'ELEMOSINA, come i korbanot hanno yad anche l'elemosina ha yad, o forse è per imparare il din di "Non ritarderai" che è collegata con un hekkesh? La Ghemara riporta un altro dubbio di R'Pappa in fatto di yadot: Esiste il din di yad nell'abbandono, quando uno dichiara di abbandonare un suo bene, e disse di fronte a tre: "Questo è abbandonato e questo . . . " o non esiste il din di yad nell'abbandono? La Ghemara si meraviglia: Ma è lo stesso che per l'elemosina! La Ghemara spiega: R'Pappa si espresse nella forma del: Se ti sembrerà di dire. Se ti sembrerà dall'esame del dubbio sul din dell'elemosina, di poter dire che in conclusione c'è yad per l'elemosina, perchè non esiste un hekkesh a metà, e se c'è per il "Non ritarderai" c'è anche per il yad, forse diciamo che l'abbandono è la stessa cosa dell'elemosina? O forse è diversa l'elemosina, in quanto l'elemosina non si addice che ai poveri, mentre l'abbandono si addice sia ai poveri che ai ricchi? Infatti chiunque può appropriarsi di un bene abbandonato. La Ghemara riporta il dubbio di Ravina in fatto di yadot: Chiese Ravina: Esiste il din di yad per la designazione di un locale come latrina o no? La Ghemara si volge a chiarire gli aspetti del problema: Come sarebbe a dire? Se dirai che disse: Questo locale sia la latrina e questo pure, anche quello diviene una latrina, ma se disse: "questo" e non disse: "pure", quale è il din? "questo" che disse vuol dire "e questo anche sia una latrina" o forse che "e questo serva ad un uso qualsiasi" è ciò che disse? La Ghemara obietta: Deduci da ciò che è chiaro a Ravina che ha valore la designazione verbale della latrina, per cui non vi è permesso lo studio della Tora. Ma in realtà Ravina era in dubbio: Se designarono un dato locale a latrina, quale è il din? Se designarono un dato locale a bagno, quale è il din? La designazione verbale ha valore o la designazione verbale non ha valore? La Ghemara spiega: Ravina aveva un dubbio dentro un altro dubbio: La designazione verbale della latrina ha valore o la designazione verbale non ha valore? Se ti sembrerà di poter dire che in conclusione la designazione verbale ha valore, c'è da chiedersi: c'è yad o non c'è yad? Cioè anche una designazione verbale parziale ha valore come designazione? La Ghemara conclude: In effetti vi è posto per un simile dubbio. La Ghemara riporta un passo della nostra Mishna: Quanto all'espressione SONO AL BANDO DA TE ecc. R'Akiva era in dubbio su questo se decidere in maniera restrittiva. La Ghemara chiarisce il parere di R'Akiva: Disse Abbaye: Riconosce R'Akiva che quanto alla fustigazione non viene fustigato, perchè se così fosse la Mishna insegnerebbe: R'Akiva decide in maniera restrittiva. La Ghemara prende in esame la machloket tra R'Akiva e i Chachamim: Disse R'Pappa: Su uno che disse: Sono escluso da te, tutti concordano che gli è proibito trar vantaggio dal suo compagno, Se disse: Son segregato da te, che non ha alcun singnificato di neder ma solo di segregazione per tutti è permesso, su cosa divergono le loro opinioni? daf 7b Su uno che disse: Sono al bando da te. Che R'Akiva pensava: È un'espressione di esclusione, e perciò riteneva valido il neder e Rabbanan pensavano: È un'espressione di segregazione, e perciò non ritenevano valido il neder La Ghemara porta un altra spiegazione: E la spiegazione di R'Pappa della machloket è in conflitto con quella di R'Chisda: C'era infatti un uomo che disse: "Sono segregato dai beni del figlio di R'Yirmiya bar Abba", si presentò al tribunale di R'Chisda, gli disse: Non vi è chi tenga conto dell'opinione di R'Akiva, e quindi non vi è nelle tue parole un neder. A quanto pare R'Chisda pensava: La machloket verte sul termine: "segregato". La Ghemara riporta una halacha sullo scioglimento di un bando: Disse R'Ila in nome di Rav: Se lo misero al bando in sua presenza non lo sciolgono dal bando se non in sua presenza, se lo misero al bando non in sua presenza lo sciolgono dal bando sia in sua presenza che non in sua presenza. La Ghemara ricorda una trasgressione per la quale si mette al bando: Disse R'Chanin in nome di Rav: Chi sente una bestemmia dalla bocca del suo compagno deve metterlo al bando, e se non lo mette al bando lui stesso sarà al bando, perchè in ogni luogo in cui la bestemmia si trova vi si trova la povertà, e la povertà è come la morte, perchè è detto: (Esodo 4, 19) Perchè morirono tutti gli uomini, per dire che divennero poveri. ed insegna la Baraita: OGNI LUOGO SU CUI I CHACHAMIM POSARONO IL LORO SGUARDO O MORTE O POVERTÀ, di nuovo l'accostamento tra morte e povertà. La Ghemara racconta: Disse R'Abba: Mi trovavo dinnanzi a R'Huna, sentì quella donna pronunciare il nome invano, la mise al bando e la sciolse dal bando immediatamente alla sua presenza. Impara da ciò tre dinim: Impara da ciò: Chi sente una bestemmia dalla bocca del suo compagno deve metterlo al bando; Impara da ciò: Se lo misero al bando in sua presenza non lo sciolgono dal bando se non in sua presenza; Impara da ciò: Non vi è tra messa al bando e scioglimento del bando nulla, si può procedere subito allo scioglimento senza alcun indugio. La Ghemara riporta altri dinim del bando: Disse R'Ghidel in nome di Rav: Uno studioso mette al bando sè stesso e proscioglie dal bando sè stesso. La Ghemara obietta: Ma è ovvio! La Ghemara spiega quale chiddush vi sia : Che tu non dica: Il prigioniero non libera sè stesso dalla galera, perciò ci insegna R'Ghidel che lo studiosa può sciogliere sè stesso. La Ghemara spiega a quale caso si applicano le parole di R'Ghidel: Come quello di Mar Zutra Chassida, quando uno degli studenti della Yeshiva si meritava il bando, all'inizio egli metteva al bando sè stesso, e poi metteva al bando lo studente della Yeshiva, e quando Mar Zutra entrava a casa sua, scioglieva sè stesso e poi scioglieva lui, lo studente della Yeshiva. La Ghemara riporta un'altra halacha di R'Ghidel: E disse R'Ghidel in nome di Rav: |
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