11a | HARENI NAZIR | CAPITOLO SECONDO | NAZIR |
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Mishna.
Gli versarono il bicchiere, e lui disse: Eccomi nazir da esso, ecco che costui è nazir. Accadde che una donna che era ubriaca, le versarono il bicchiere, e lei disse: Eccomi nazira da esso. Dissero i Chachamim: Costei non intendeva altro che dire: Ecco che esso sia per me come un korban. |
Ghemara.
La
Ghemara
fa notare una contraddizione tra reshae
sefa
della nostra Mishna:
Come mai viene riportato nella Mishna un episodio al fine di smentire il din enunciato nella resha? Tu dici nella resha: Costui è nazir, e successivamente la Mishna insegna: Accadde che una donna . . . quindi è quello di bicchiere ad essere proibito dalle parole: Eccomi nazira da esso, tuttavia altro vino è permesso quindi non vige la nezirut, ma nella resha dicesti il contrario!! La Ghemara spiega: La Mishna è come se fosse lacunosa e veramente così avrebbe dovuto insegnare: Gli versarono il bicchiere, e lui disse: Eccomi nazir da esso, ecco che costui è nazir, ma se egli è ubriaco, e disse: Eccomi nazir da esso, non è nazir, per quale motivo? È come se avesse detto: Ecco che esso sia per me come un korban e se tu obietterai: E allora che la Mishna dica così, la risposta è: L'ubriaco pensò: Ecco che mi portano un altro bicchiere e mi torturano portandomi altro da bere per divertirsi con la mia ubriachezza, dì loro questo che voglio diventare nazir con questo bicchiere e così la smetteranno. La Ghemara conclude: E a conferma di questo la Mishna disse: E ACCADDE ANCHE CHE UNA DONNA . . . |
Mishna.
Se uno disse: Eccomi nazir a condizione che berrò vino e mi renderò tame dei cadaveri, ecco che costui è nazir e gli son proibite tutte le cose che son proibite ad un nazir. Se uno disse: So bene che c'è la nezirut, ma non so che al nazir è proibito il vino, ecco che costui è nazir e gli è proibito tutto ciò che è proibito ad un nazir. Ma R'Shimon non lo considera nazir e permette che si comporti come uno qualsiasi. Se uno disse: So bene che al nazir è proibito il vino, però pensavo che i Chachamim mi permettono di bere vino, perchè io non posso vivere se non col vino, oppure perchè io di mestiere seppellisco i morti, ora a questo è permesso bere vino e seppellire i morti e non è nazir, ma R'Shimon proibisce che egli beva vino e seppellisca i morti perchè lo ritiene nazir. |
Ghemara.
La
Ghemara
obietta: E che R'Shimon dissenta anche quanto alla resha al
primo din della Mishna in cui uno disse: Eccomi nazir a condizione
che berrò vino ecc.
La Ghemara spiega: Disse R'Yehoshua ben Levi: Dissentiva R'Shimon anche quanto alla resha. La Ghemara fornisce una seconda spiegazione: Ravina disse: Quanto alla resha R'Shimon non dissentiva, e perchè? Perchè la resha parla di un caso in cui egli poneva condizioni a quanto è scritto nella Tora, e chiunque ponga condizioni a quanto è scritto nella Tora, la sua condizione non ha valore. La Ghemara obietta: E R'Yehoshua ben Levi? Forse non ritiene anche lui che chiunque ponga condizioni a quanto è scritto nella Tora, la sua condizione non ha valore? La Ghemara spiega: R'Yehoshua ben Levi ti direbbe: [Quell'] "a condizione che" è simile a "all'infuori di". La Ghemara riporta una Baraita coerente alla shita di Ravina: DISSE ECCOMI NAZIR A CONDIZIONE CHE BERRÒ VINO E MI RENDERÒ TAME DAI CADAVERI COSTUI È NAZIR E TUTTO GLI È PROIBITO, PERCHÈ EGLI PONE CONDIZIONI A QUANTO È SCRITTO NELLA TORA, E CHIUNQUE PONGA CONDIZIONI A QUANTO È SCRITTO NELLA TORA, LA SUA CONDIZIONE NON HA VALORE. La Ghemara riporta un'altro passo della nostra Mishna: SO CHE AL NAZIR È PROIBITO IL VINO. La Ghemara fa notare una contraddizione tra il secondo e il terzo din: Eppure dicesti nella resha cioè nel primo degli ultimi due dinim della Mishna: è proibito ma R'Shimon permette, perchè nel secondo din capovolgi le shitot? La Ghemara ammette che si tratta di una contraddizione e suggerisce: Dì anche nel terzo din: ecco che è proibito ma R'Shimon permette. La Ghemara riporta una seconda soluzione: E se vuoi dì: Continua a non capovolgere le shitot nel terzo din, perchè i due dinim parlano di casi diversi. Là, nel secondo din nazir daf 11b che è poi la resha dei due ultimi dinim, è il caso di uno che fece neder di nezirut da una delle proibizioni della nezirut ma non da tutte, che secondo Rabbanan che dissero che persino se non fece neder di nezirut che da una di esse delle proibizioni della nezirut è nazir, ecco che anche costui è nazir e gli è proibito tutto ciò che è proibito ad un nazir, per R'Shimon che disse che uno non è nazir finchè non ha fatto neder di nezirut da tutte le proibizioni della nezirut, egli non è nazir e gli è permesso tutto quello che è permesso a tutti. Mentre nella sefa nel terzo din della nostra Mishna è il caso di uno che fece neder di nezirut da tutto ciò che è proibito ad un nazir ma poi chiese lo scioglimento da uno dei divieti del nazir, che secondo Rabbanan che dissero che persino se non fece neder di nezirut che da una di esse delle proibizioni della nezirut è nazir, quando chiese lo scioglimento da una di esse viene sciolto completamente dalla nezirut, per R'Shimon che disse che uno non è nazir finchè non ha fatto neder di nezirut da tutte le proibizioni della nezirut, quand'anche chiedesse lo scioglimento da una di esse resterà nazir finchè non chiederà lo scioglimento da tutte le proibizioni della nezirut, e per questo la Mishna insegna: E R'SHIMON PROIBISCE e lo ritiene nazir finchè non ha chiesto scioglimento da tutto. La
Ghemara riporta una terza soluzione:
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Mishna. Uno che disse: Eccomi nazir
e devo radere un nazir cioè portare i korbanot che porta un nazir quando si rasa la chioma, e lo udì un suo compagno e disse: Anch'io e devo radere un nazir, se fossero intelligenti si raderebbero l'un l'altro, e se no radono ognuno altri nezirim. |
Ghemara. La
Ghemara
manifesta un dubbio: Si presentò loro agli studiosi il
quesito:
Lo udì un suo compagno e disse: "Anch'io" e non aggiunse altro, quale è il din? La Ghemara illustra i lati del quesito: "Anch'io" prendo su di me tutto quel che disse vuol dire, o invece prendo su di me la metà di quel che disse vuol dire? E se vuoi dire che vuol dire prendo su di me la metà di quel che disse, ci riferiamo alla resha o alla sefa? Cioè ha preso su di sè la nezirut o i korbanot di chi si rade? La Ghemara cerca una soluzione del quesito nella nostra Mishna: Vieni a sentire cosa dice la nostra Mishna: ANCH'IO E DEVO RADERE UN NAZIR, SE FOSSERO INTELLIGENTI SI RADEREBBERO L'UN L'ALTRO, da ciò che ha detto: "Anch'io e devo", impara da ciò: "Anch'io" da solo si riferisce alla metà di quel che disse. Dissero gli studiosi della Yeshiva: D'accordo, "Anch'io" da solo si riferisce alla metà di quel che disse, ad ogni modo resta da chiedersi: Si riferisce alla resha o alla sefa? La Ghemara cerca una soluzione ache al secondo quesito nella nostra Mishna: Impara dalla stessa Mishna, da ciò che ha detto: "Ed io devo radere", impara da ciò: "Anch'io"da solo all'inizio di quel che disse con cui ha preso su di sè la nezirut, si riferisce. La Ghemara muove un'obiezione a questo tipo di dimostrazioni: Gli disse R'Huna il figlio di R'Yehoshua a Rava: Da dove dimostri che è così? Sempre continuerò a dirti: "Anch'io"da solo si riferisce a tutto quel che disse, e se è per "Ed io devo", cosa ha detto con "Ed io devo"? Egli torna a ribadire il suo impegno su questa cosa. Perchè se non dirai così ma dirai che "Anch'io" da solo si riferisce alla metà di quel che disse, ecco cosa ti insegna la sefa cioè la Mishna successiva a quella trattata (daf 12b): Eccomi nazir
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