Ketubbot - Ellu Nearot - 36
36a  ELLU NEAROT CAPITOLO TERZO KETUBBOT

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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[da Daf 35b:La Ghemara cita una Baraita che elenca alcune ne'arot il cui violentatore non deve pagare un kenas:
Insegnarono Rabbanan in una Baraita: Le donne proibite al violentatore o al seduttore in quanto 'ARAYOTE SHENIOT LA 'ARAYOT NON HANNO NÈ diritto al pagamento di un KENASse violentate, diritto al pagamento di un kenas per la SEDUZIONE se furono sedotte e poi abbandonate. La MEMAENETNON HA NÈ diritto al pagamento di un KENAS se violentata, diritto al pagamento di un kenas per la SEDUZIONE se fu sedotta e poi abbandonata, perchè in quanto sposata non è più considerata vergine. La AILONITNON HA NÈ diritto al pagamento di un KENAS se violentata, diritto al pagamento di un kenas per la SEDUZIONE se fu sedotta e poi abbandonata, perchè non vi è kenas se non per la na'arae costei per definizione non fu mai na'ara.E COLEI CHE ESCE dal matrimonio A CAUSA DEL CATTIVO NOME che uscì nei suoi riguardi quando il marito dichiarò di non averla trovata vergine, NON HA NÈdiritto al pagamento di un KENAS se violentata, diritto al pagamento di un kenas per la SEDUZIONE se fu sedotta e poi abbandonata, perchè non è più considerata vergine.
La Ghemara si volge a chiarire il significato della Baraita:
Quale è l'intenzione della Baraita nel dire "'arayot" e quale nel dire "sheniot la'arayot"? Se dirai che l'intenzione nel dire "'arayot" è, da Daf 35b]'arayot vere e proprie cioè tutte le parenti elencate nel Levitico (18,6 e successivi) e l'intenzione nel dire "sheniot" è le parenti non proibite dalla Tora ma dalle parole degli Scribi cioè derabbanan, allora dal momento che che queste ultime deoraitagli sono adatte, perchè non hanno diritto al kenas? Piuttosto siamo costretti a dire che l'intenzione nel dire "'arayot" è le parenti i cui violentatori si rendono rei di morte da parte del Bet Din, e l'intenzione nel dire "sheniot" è le parenti  i cui violentatori sono chayyave chretot e queste sono le 'arayot che non hanno diritto al kenas ma le parenti  i cui violentatori sono chayyave lavin hanno diritto al kenas.
La Ghemara chiede:
E secondo l'opinione di chi tra i Tannaim è insegnata tale Baraita?
La Ghemara risponde:
È secondo l'opinione di Shimon Hatimni che ritiene che ogni na'ara su cui attechiscono i kiddushin ha diritto al kenas; ma nel caso dei  chayyave chretot in cui i kiddushin non hanno presa non vi è kenas perchè lei non può essere sua moglie, perchè essere sua moglie comporta che i kiddushin abbiano valore.
La Ghemara propone un'altra interpretazione della Baraita:
C'è chi dice che  l'intenzione nel dire "'arayot" è sia i rei di morte da parte del Bet Din che i chayyave chretot (cioè tutte le ne'arot su cui i kiddushin non hanno presa); mentre l'intenzione nel dire "sheniot" è i chayyave lavin, nel qual caso sebbene i kiddushin abbiano presa, non possono essere tenute come mogli e debbono essere divorziate, e quindi non hanno diritto al kenas.
La Ghemara chiede:
E secondo l'opinione di chi tra i Tannaim è insegnata tale Baraita?
La Ghemara risponde:
È secondo l'opinione di R'Shimon ben Menasia che ritiene che ogni na'ara che non può essere tenuta come moglie, non ha diritto al kenas, nonostante che i kiddushin abbiano presa su di lei. Infatti la sua interpretazione del versetto "e sarà sua moglie", è che sarà per lui una moglie che egli può tenere e non deve divorziare.

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36b
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Mishna E queste sono le ne'arot che se violentate non hanno diritto a riscuotere un kenas dal violentatore:
da colui che andò con la ghioret, o con l'imprigionata, o con la schiava, che rispettivamente vennero riscattate, si convertirono, vennero liberate ad un'età superiore ai tre anni e un giorno, in quanto non son più considerte vergini.
R'Yehuda dice: l'imprigionata che viene riscattata viene a trovarsi nella sua santità è considerata vergine anche se è maggiorenne.
Da colui che andò con sua figlia, con la figlia di sua figlia, con la figlia di suo figlio, con la figlia di sua moglie, con la figlia del figlio di lei, con la figlia della figlia di lei, le ne'arotnon hanno diritto a riscuotere un kenas, perchè egli è reo di morte, e la loro morte nei casi elencati è affidata al Bet Din, e chiunque è reo di morte non paga denaro, perchè è detto: (Esodo 21) "E se non vi sarà disgrazia, allora certo venga punito" da cui impariamo che in caso di morte della vittima, l'assassino, in quanto reo di morte, non paga kenas.
Mishna 36b
Ghemara La Ghemara fa notare che la shitadi R'Yehuda è condivisa da un altro Tanna:
Disse R'Yochanan: R'Yehuda e R'Dosa dissero la stessa cosa entrambi concordano che l'imprigionata mantiene la chazaka di vergine e non sospettano che forse sia stata violentata da uno dei suoi carcerieri. R'Yehuda come quanto detto nella nostra Mishna. R'Dosa come è insegnato in una Baraita: UNA figlia di Kohen che fu IMPRIGIONATA dagli stranieri PUÒ MANGIARE LA TERUMAnon sospettiamo che forse sia stata violentata da uno dei suoi carcerieri, PAROLE DI R'DOSA, E COSA MAI LE HA FATTO QUESTO ARABOche la dobbiamo dichiarare pesula dal mangiare la teruma?E COSA, PERCHÈ LE PREMETTE TRA I SENI L'HA forse RESA PESULA PER LA KEHUNA?
La Ghemara esprime il suo dubbio che la shita di R'Yehuda e quella di R'Dosa siano veramente identiche:
Disse Raba: Forse non è così che la shita di R'Yehuda e quella di R'Dosa sono veramente identiche, perchè si può dire: fino a questo punto non intendeva dire R'Yehuda qui nella nostra Mishna che l'imprigionata è considerata vergine e ha diritto, se violentata, al kenas, se non affinchè il peccatore non esca ricompensato e dopo averla violentata non debba nemmeno pagare, perciò continuiamo a ritenerla vergine e lo obblighiamo a pagare. Tuttavia là a proposito della possibilità di mangiare la teruma, egli la pensa come Rabbanan che non sono in accordo con R'Dosa e sospettano che sia stata violentata da uno dei suoi carcerieri e si sia resa inadatta a mangiare la teruma. O anche in un altra maniera fino a questo punto non intendeva dire R'Dosa là nella Baraita che non sospettiamo che sia stata violentata se non riguardo alla teruma che oggi che non c'è il Tempio è solo derabbanan, tuttavia quanto al kenasla cui riscossione dal violentatore è un din deoraita, egli la pensa come Rabbanan della nostra Mishna, che sono dell'opinione che non le spetta il kenas.
La Ghemara chiede:
Gli disse Abbaye a Raba: E la ragione di R'Yehuda qui è affinchè il peccatore non esca ricompensato? Eppure imparammo in una Baraita: R'YEHUDA DICE: LA bambina che venne IMPRIGIONATA RIMANE NELLA SUA SANTITÀ, PERSINO se fu imprigionata ALL'ETÀ DI DIECI ANNI LA SUA KETUBBAVALE DUECENTO zuz. E là quale è il peccatore che non deve uscir ricompensato? Quindi dobbiamo dedurre che R'Yehuda ritiene che la prigioniera mantiene la sua chazaka di vergine.
La Ghemara risponde:
Anche là c'è un motivo particolare di ritenerla vergine. Se infatti la cosiderassimo non vergine e stabilissimo che la sua ketubba vale cento zuz c'è da temere che forse che gli uomini siano trattenuti e non la sposino benchè sia permessa agli Israel.

La Ghemara chiede:
Ma è proprio vero che R'Yehuda era dell'opinione che l'imprigionata resta nella sua santità, cioè mantiene la chazaka di verginità? Eppure imparammo in una Baraita: UNO un Kohen CHE RISCATTA LA PRIGIONIERA, LA SPOSI se vuole, infatti gli è permessa, se TESTIMONIA SU DI LEI che è vergine,NON LA SPOSI. R'YEHUDA DICE: SIA COSÌ CHE COLÌ NON LA SPOSI.
La Ghemara si volge a chiarire il significato della Baraita:
Questa Baraita, il Tanna Kamma, è di per sè difficile contraddittorio! Dicesti prima UNO CHE RISCATTA LA PRIGIONIERA, LA SPOSI infatti ella mantiene la chazaka di verginità e non occorre testimoniare su di lei, e dopo la Baraita insegna:  se TESTIMONIA SU DI LEI NON LA SPOSI! Può mai essere che siccome testimonia su di lei non la sposa?
La Ghemara spiega la Baraita:
Non è questa una difficoltà! Così è che disse la Baraita: Il Kohen che riscatta la prigioniera cioè che ha pagato il suo riscatto e testimonia su di lei che non fu violentata dagli aguzzini, costui se vuole la sposi, perchè se paga il riscatto e la sposa vuol dire che è sicuro di non doverla successivamente divorziare. Ma se testimonia su di lei e nulla più e non fu lui a pagare il riscatto, non la sposi, perchè sospettiamo che testimoniò che è vergine solo per sposarla.
La Ghemara ritorna alla domanda iniziale:
Ad ogni modo vi è un'obiezione nei riguardi di R'Yehuda riguardo all'incongruenza tra quanto afferma nella Baraita or ora citata e quanto sostiene nella nostra Mishna, per lo meno a detta di R'Yochanan:
La Ghemara spiega:
Disse Rav Pappa: Di' che la giusta formulazione della Baraita è questa: R'Yehuda dice: sia così che colì la sposi.
La Ghemara spiega in un'altra maniera:
R'Huna il figlio di R'Yehoshua dice: Come fu insegnata così deve restare e non dobbiamo riformulare la Baraita. Qui R'Yehuda non volle esprimere il suo parere, ma R'Yehuda lo disse in risposta alle parole di Rabbanan, e così egli dice: Per me che ritengo che la prigioniera mantiene la chazaka di verginità, sia così che colì la sposi. Ma per voi che ritenete che la prigioniera ha la chazaka di essere stata violentata dagli aguzzini ed è quindi proibita al Kohen, dovete dire: sia così che colì non la sposi, perchè il fatto che ha pagato il riscatto non è una prova sufficiente della veridicità della sua testimonianza.
La Ghemara passa a chiarire il parere di Rabbanan:
Ma Rabbanan ritengono che colui, il Kohen, che riscatta la prigioniera e testimonia su di essa, la sposi, perchè un uomo non getta il suo denaro così per fare, e se ha pagato il riscatto vuol dire che è certo che non fu violentata. Tuttavia se  testimonia su di lei e nulla più e non fu lui a pagare il riscatto, non la sposi, perchè sospettiamo che forse ha messo gli occhi su di lei e la vuole per moglie, così testimonia il falso perchè gli venga permessa. Quindi per Rabbanan  il fatto che ha pagato il riscatto è una prova sufficiente della veridicità della sua testimonianza.

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