2a | HAMKANE | CAPITOLO PRIMO | SOTA |
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verso sua moglie,
Com'è che si mostra geloso verso si lei?
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Ghemara. La Ghemara
si domanda: Ordunque
il Tanna prende le mosse dal Trattato del Nazir, cosa vuole insegnarci quando ci insegna il Trattato della Sota? Cosa ci insegna la sequenza Nazir - Sota? La Ghemara risponde: Quello che disse Rebbi (Rabbi Yehuda Hanassi) in una Baraita: REBBI DICE: PERCHÈ FU ACCOSTATO IL BRANO DEL NAZIR AL BRANO DELLA SOTA? PER DIRTI CHE CHIUNQUE VEDE LA SOTA NELLA SUA DEGRADAZIONE SI ASTENGA DAL VINO. La Ghemara obietta:
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La Ghemara deduce:
Se la Mishna insegna: Colui che si mostra geloso vuol dire che di'avadsì, lechatchilano, infatti il nostro Tanna era dell'opinione: È proibito "mostrarsi geloso" nel senso della Mishna di dirle di fronte a due testimoni: Non parlare col tale, per le gravi conseguenze che ciò comporta. La Ghemara riporta delle considerazioni di Amoraim connesse con l'argomento della sota: Disse R'Shmuel bar Yitzchak: Quando Resh Lakish iniziava lo studio di Sota, così soleva dire: Non viene dal cielo messa accanto a un uomo una donna se non secondo le sue azioni, come è detto: (Salmi 125, 3) Perchè non si poserà lo scettro della malvagità sul destino dei giusti. Disse al proposito Rava bar Rav Chana in nome di R'Yochanan: È infatti difficile accoppiarli l'uomo e la donna come aprire il Mar Rosso per permettere il passaggio dei figli di Israel, come è detto: (Salmi 68, 7) Iddio conduce i singoli a casa fa uscire i prigionieri in catene. La Ghemara obietta:
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La Ghemara riporta un passo della
nostra Mishna:
R'ELIEZER DICE: SI MOSTRA GELOSO VERSO DI LEI TRAMITE DUE testimoni ecc. La Ghemara constata: Fin qui non discordano che nel caso in cui sussistono kinnui (che il marito la ammonì di fronte a due testimoni) estira (che lei si appartò con quel tale) nel qual caso, per far bere la pozione rivelatrice, R'Eliezer richiede un testimone e per R'Yehoshua ce ne vogliono due, ma quanto alla tuma cioè per deporre circa un rapporto sessuale adulterino, un testimone è degno di fede, e anche la Mishna insegna: UN TESTIMONE DICE: HO VISTO CHE SI RESE TMEA che commise adulterio, NON È TENUTA A BERE la pozione rivelatrice perchè ormai il marito deve divorziarla. La Ghemara chiede: Mideoraita da dove impariamo che un unico testimone è degno di fede? La Ghemara risponde: Perchè Rabbanan insegnarono: A proposito della sota che si rese tmea e fu proibita al marito (Numeri 5, 13) E NON HA TESTIMONE SU DI SÈ DI DUE LA SCRITTURA PARLA, O NON PARLA PERSINO DI UNO? LA TORA INSEGNA: (Numeri 19, 15) NON SORGA UN UNICO TESTIMONE CONTRO UN UOMO. Sota daf 2b Dal significato di quanto è detto: Non sorga un testimone contro un uomo, non capisco che si tratta di uno? Cosa ci insegna la Tora con la parola unico? Questo istituisce il principio generale: In ogni posto della Tora in cui si parla di un testimone, questi sono due, salvo il caso in cui la Scrittura non specifichi che si tratta di uno e quindi, quanto al versetto sopra citato a proposito della sota, il Misericordioso disse: E non ha testimone su di sèvale a dire due non ne ha ma solo uno, e il versetto (Numeri 5, 13) conclude E lei non fu afferrata con la forza ma acconsentì, quindi è proibita al marito e all'amante. La Ghemara obietta:
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La Ghemara riporta un passo della
nostra Mishna:
R'YEHOSHUA DICE: SI MOSTRA GELOSO VERSO DI LEI cioè la ammonisce di non parlare col tale TRAMITE DUE testimoni ecc. La Ghemara chiede: Quale è la ragione di R'Yehoshua il quale richiede due che testimonino che si appartò? La Ghemara risponde: Disse la Scrittura: (Numeri 5, 13) E non ha testimone su di sè, su di sè cioè sul suo comportamento non ha che un testimone ma non sull'ammonimento da parte del marito, per cui ne deve avere due; su di sè cioè sul suo comportamento non ha che un testimone ma non sul suo appartarsi con quel tale, per cui deve averne due. La Ghemara aggiunge e chiede: Ma R'Eliezer dice: su di sè non ha che un testimone ma non sull'ammonimento. E diciamo invece: su di sè non ha che un testimone ma non sull'appartarsi con quel tale!? La Ghemara risponde: L'appartarsi è analogo alla tuma, qui per adulterio, perchè è scritto: (Numeri 5, 13) E si appartò e si rese tmea. È quindi logico che per l'appartarsi basti un testimone. La Ghemara ribatte: Anche l'ammonimento è analogo alla tuma, perchè è scritto: (Numeri 5, 14) Ed egli ammonì sua moglie e lei si rese tmea! Quindi anche per l'ammonimento dovrebbe bastare un testimone. La Ghemara risponde: Ma il Misericordioso lo ha escluso tramite la parola "su di sè" - ma non sull'ammonimento. La Ghemara chiede: Cosa hai visto nell'escludere proprio l'ammonimento? La Ghemara risponde: Sembra proprio che l'appartarsi sia preferibile che per esso non siano richiesti due testimoni, infatti è l'appartarsi che proibisce la donna come la tuma, qui per adulterio. La Ghemara risponde: Al contrario, l'ammonimento è preferibile che per esso sia richiesto un solo testimonio, infatti è l'ammonimento che costituisce il fattore basilare di tutto il processo! La Ghemara obietta: Se non vi è l'appartarsi, forse che l'ammonimento è in qualche modo rilevante? La Ghemara risponde con un'altra domanda: Se non vi è l'ammonimento, l'appartarsi che conseguenza ha? La Ghemara respinge e conclude: Nonostante ciò l'appartarsi è preferibile che sia trattano in maniera simile alla tuma, perchè è l'inizio della tuma. La Ghemara fa notare: La nostra Mishna non va d'accordo con quel Tanna che insegna in una Baraita: R'YOSE BERABI YEHUDA DICE IN NOME DI R'ELIEZER: CHI SI MOSTRA GELOSO VERSO SUA MOGLIE, LA AMMONISCE di non parlare con quel tale TRAMITE UN TESTIMONE O persino lui DA SOLO, E LE FA BERE la pozione rivelatrice TRAMITE DUE che testimoniano che si appartò con quel tale. RISPOSERO I CHACHAMIM: SECONDO LE PAROLE DI R'YOSE BERABI YEHUDA, LA COSA NON HA LIMITE e se la moglie ingenuamente si accompagnò con qualcuno, egli può dire di averla precedentemente ammonita e farle bere la pozione rivelatrice. La Ghemara chiede: Quale è la ragione di R'Yose berabi Yehuda il quale richiede due che testimonino che si appartò? La Ghemara risponde: Disse la Scrittura: (Numeri 5, 13) E non ha testimone su di sè,su di sè cioè sul suo comportamento non ha che un testimone ma non sul suo appartarsi con quel tale, per cui deve averne due. La Ghemara obietta: E diciamo invece: su di sè non ha che un testimone ma non sull'ammonimento! La Ghemara risponde: L'ammonimento è analogo alla tuma, perchè è scritto: Ed egli ammonì sua moglie e lei si rese tmea! La Ghemara ribatte: Anche l'appartarsi è analogo alla tuma, qui per adulterio, perchè è scritto: E si appartò e si rese tmea. La Ghemara risolve: Quello, quel versetto che collega l'appartarsi con la tuma, quale sia la misura dell'appartarsi e cioè abbastanza per la tuma, viene ad insegnare e non che basta un testimone. La Ghemara continua ad analizzare la Baraita: RISPOSERO I CHACHAMIM: SECONDO LE PAROLE DI R'YOSE BERABI YEHUDA, LA COSA NON HA UN LIMITE. Come sarebbe? Perchè a volte non l'ha ammonita e preso dall'ira ha detto: L'ho ammonita e porta testimoni che si appartò e costei viene proibita. La Ghemara chiede: Ma secondo la nostra Mishna la cosa ha un limite? La Ghemara risponde: Anche secondo la nostra Mishna la cosa non ha un limite, infatti secondo la shita di R'Eliezer per cui può egli stesso testimoniare che si è appartata e a volte non si è appartata e lui disse che si è appartata e porta testimoni che la ammonì e costei viene proibita. La Ghemara riporta un insegnamento di Amoraim: Disse R'Yitzchak bar Yosef in nome di R'Yochanan: I Chachamim della Baraita volevano dire: Anche secondo le parole di R'Yosef bar Yehuda, la cosa non ha un limite. La Ghemara obietta: Vorresti dire che la cosa non ha un limite anche secondo le parole di R'Yosef bar Yehuda, e non occorre dire che è lo stesso anche secondo la nostra Mishna? Al contrario, secondo la nostra Mishna c'è una base e cioè l'ammonimento alla presenza di due testimoni, là secondo la Baraita per cui l'ammonimento può farlo da solo, non vi è una base e perciò è più appropiato dire che la cosa non ha un limite. La Ghemara corregge la formulazione dell'insegnamento degli Amoraim: Piuttosto se ciò è stato detto è stato detto così: Disse R'Yitzchak bar Yosef in nome di R'Yochanan: I Chachamim della Baraita volevano dire: Se consideriamo le parole di R'Yosef bar Yehuda, anche secondo la nostra Mishna la cosa non ha un limite e il marito può autoconvincersi che lei si appartò e causare, ingiustamente, che lei venga proibita. La Ghemara conclude:
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La Ghemara riporta una discussione
di Amoraim:
Disse Resh Lakish: Cosa vuol dire l'espressione kinnui? Una cosa che induce acredine tra lei e gli altri. La Ghemara elabora: Quindi era dell'opinione: L'ammonimento può anche farlo da solo, e la gente non lo sa che lui l'ha ammonita, e dicono: Cosa le prende che si isola da tutti? E giungono a portarle rancore. La Ghemara riporta l'opinione di un'altro Amora: Ma R'Yemar bar R'Shelemia disse in nome di Abbaye: È una cosa che induce acredine tra lui e lei. La Ghemara elabora: Quindi era dell'opinione: L'ammonimento va fatto tramite due testimoni, e la gente lo sa che lui l'ha ammonita, ed è lui che giunge a portarle rancore. |
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