daf 36 Nedarim - En Ben Hamudar
36a EN BEN HAMUDAR CAPITOLO QUARTO NEDARIM

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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La Ghemara solleva un'obiezione alla tesi che i Kohanim sono nostri incaricati alla luce di una Baraita: Obiettò R'Shimi bar Abba in base alla seguente Baraita:
SE il maddir, ERA KOHEN, PUÒ SPRUZZARE SU DI LUI sul suo muddar hanaha IL SANGUE DEL SUO CHATTATE IL SANGUE DEL SUO ASHAMsenza violare il neder.
Quindi il Kohen è un incaricato del cielo e non un incaricato nostro come abbiamo finora sostenuto.
La Ghemara risponde:
La Baraita parla del sangue del suo chattat del metzora'
e del sangue del suo asham del metzora',
come è scritto: (Levitico 14, 2)
Questa sarà la legge del metzora',
sia grande che piccolo. Anche qui, pur essendo incaricato nostro può officiare per il suo muddar senza violare il neder perchè per i korbanot del metzora' non ci vuole il consenso del muddar, ma se ci volesse, come nel caso degli altri korbanot, il Kohen non potrebbe sacrificare per il muddar.
La Ghemara solleva un'altra obiezione:
È insegnato in una Mishna: I KOHANIM CHE FECERO PIGGULNEL TEMPIO,
SE LO FECERO INTENZIONALMENTE SONO CHAYAVIM.
Ma se lo fecero per errore sono pturim, non devono risarcire i padroni del korban,
tuttavia il loro piggul resta piggul, cioè il korban è pasul.
Ciò è comprensibile se tu dicessi
che essi sono incaricati del cielo,
per questo il loro piggul resta piggul, perchè gli incaricati del cielo lo sono senza condizioni,
ma se tu dicessi 
che essi sono incaricati nostri,
perchè mai il loro piggul resta piggul?
Infatti il padrone del korban potrebbe dirgli:
Ti ho nominato mio incaricato a condizione che tu ripari
e non perchè tu guasti! E quindi il tuo pensiero non può rendere il mio korban pasul.
La Ghemara respinge questa obiezione:
Dicono su questo nella Yeshiva: Quanto al piggul è diverso,
perchè disse il versetto:
(Levitico 7, 18)
Non verrà considerato per lui, e sarà piggul in ogni maniera anche per errore.
La Ghemara ritorna su un argomento già citato nella pagina precedente:
A proposito di quanto imparammo: Disse R'Yochanan:
Tutti i korbanot hanno bisogno del consenso dei padroni del korban
fuorchè i korbanot dei mechusre kappara,
perchè infatti uno può portare un korban
per i suoi figli e le sue figlie 
minori mechusre kappara.
Il chiddush di R'Yochanan consiste nel derivare un caso normale da uno di impossibilità, infatti saremmo portati a dire che solo nel caso del mechusar kappara minore il padre è autorizzato a portare il korban al suo posto senza il suo consenso, ma non nel caso di un mechusar kappara adulto, R'Yochanan invece impara che se per il minore è possibile lo è altrettanto per l'adulto. Da qui l'obiezione della Ghemara: Ma allora di questo passo, sia uno autorizzato a portare il chattat per il consumo di grasso proibito per un suo amico, perchè può portarlo uno
per sua moglie demente,
come da opinione di R'Yehuda (sopra 35b),
e perchè allora disse R'Elazar:
Uno che dedicò un animale come chattatper il consumo di grasso proibito 
per un suo amico, 
non ha fatto nulla? Infatti se può portarlo per la moglie demente lo può portare anche per l'amico senza il suo consenso.
La Ghemara dissente dall'opinione che si possa portare un korban per la moglie demente:
La moglie demente? Come sarebbe a dire?
Se mangiò il grasso proibito quando era già demente,
non è soggetta ad un korban e tanto meno il marito,
e se lo mangiò
quando era savia e poi impazzì,
ma disse R'Yirmia
in nome di R'Abbahu
in nome di R'Yochanan:
Mangiò del grasso proibito e dedicò un korban
e poi impazzì,
e di nuovo rinsavì, quel korban è pasul,
infatti siccome fu respinto nel momento in cui era pazzo resta respinto per sempre.
Caduta l'obiezione a R'Yochanan, la Ghemara  ne solleva un'altra da un altro lato:
Ma allora di questo passo, 
sia uno autorizzato a portare il pesach per un suo amico,
perchè può portarlo uno per i suoi figli 
e le sue figlie minori, infatti dovremmo poter derivare un caso normale da uno di impossibilità,
e perchè allora disse R'Elazar:
Uno che dedicò un agnello come pesach per un suo amico, 
non ha fatto nulla? Infatti se può portarlo per i figli minori lo può portare anche per l'amico senza il suo consenso.
La Ghemara  respinge l'obiezione:
Disse R'Zera:
(Esodo 12, 3)
Il din Un agnello per casa paterna che obbliga ad iscrivere tutti i famigliari ad un pesach
non è un din deoraita per i minori e quindi non vi è alcun pesach che venga sacrificato senza consenso dei padroni, come disse R'Elazar, e cade l'obiezione a R'Yochanan.
La Ghemara  porta una prova per quanto detto sopra:
E da cosa si impara che il din "Un agnello per casa paterna" non riguarda i minori?
Da quanto insegna una Mishna: (Pesachim 89,1)
COLUI CHE DICE AI SUOI FIGLI: ECCO CHE IO
SGOZZO IL PESACH
PER CHI DI VOI SALIRÀ
PER PRIMO A YERUSHALAIM,
NEL MOMENTO IN CUI VI HA MESSO DENTRO
IL PRIMO LA TESTA E LA MAGGIOR PARTE DEL CORPO
HA MERITATO LA SUA PARTE E L'HA FATTA MERITARE
AI SUOI FRATELLI CON LUI
e se tu dicessi Un agnello per casa
è un din deoraita anche per i minori, cioè che anche i bambini debbono essere iscritti al pesach,
è già carne macellata quando il primo fratello arriva a Yerushalim,
e la Mishna dice che lo fa meritare a loro ai fratelli, ma l'iscrizione al pesach si fa prima.
E allora se è vero che Un agnello per casa non è un din deoraita per i minori e non c'è per essi alcuna necessità di aggiudicarsi una parte del pesach perchè il padre disse loro così?
La Ghemara  spiega: In modo di renderli solleciti nella mitzvot.
La Ghemara  porta un sostegno a questa spiegazione della Mishna:
C'è pure una Baraita che dice così:
ACCADDE CHE
LE FIGLIE FECERO PRIMA DEI FIGLI
E NE USCÌ CHE LE FIGLIE ERANO LE PIÙ SOLLECITE
E I FIGLI NE USCIRONO UMILIATI. Se vi fosse la necessità di aggiudicarsi una parte del pesach la Mishna avrebbe detto che in questo caso le figlie meritarono la parte per i figli e non semplicemente che esse furono le più sollecite.
La Ghemara  riporta un altro passo della nostra Mishna:
E il maddir PUÒ SEPARARE
LA TERUMOT PER LUI il suo muddar hanaha ecc.
 

nedarim daf 36b
La Ghemara  chiede:
Fu chiesto agli studiosi della Yeshiva: Uno che separa la teruma dal prodotto suo
per liberare dall'obbligo il prodottodel suo amico, perchè ciò abbia valore
ha bisogno del suo consenso o no?
La Ghemara  illustra i lati della domanda:
Forse diciamo che siccome 
che ciò gli merita
non ci vuole consenso, perchè uno è sempre d'accordo su una cosa che gli merita,
o forse
è la sua mitzva separare la teruma dal suo prodotto,
e gli è gradito farlo lui stesso?
La Ghemara  porta una prova dalla nostra Mishna:
Vieni a sentire:
E PUÒ SEPARARE LA SUA TERUMA
 E LE SUE MA'ASROT
PER SUO CONTO
Vi sono due problemi: 1) Dal prodotto di chi egli separa la teruma, dal suo o da quello dell'amico?
2) "per suo conto" vuol dire "di testa sua" o vuol dire "per suo incarico"?
La Ghemara comincia col chiarire il primo punto:
Di cosa ci stiamo occupando?
Forse diciamo che la Mishna parla di chi separa la teruma dal prodotto del padrone del mucchio per liberare il prodotto del padrone del mucchio, e da qui passa a chiarire il secondo punto: e secondo l'iniziativa di chi?
Se diciamo che egli separa la teruma dal prodotto del suo amico di testa sua senza incarico dell'amico, chi è che ve lo ha incaricato?
Se diciamo che egli separa la teruma per incarico del padrone del mucchio,
allora gli reca vantaggio
perchè espleta il suo incarico e ciò è proibito al maddir, come la Mishna può permetterlo?
La Ghemara passa alla seconda possibilità:
Invece diciamo che la Mishna parla di chi separa la teruma dal prodotto proprio per liberare il prodotto del padrone del mucchio, e da qui si passa a chiarire il secondo punto: e secondo l'iniziativa di chi?
Se diciamo che egli separa la teruma per incarico del padrone del mucchio, allora gli reca vantaggio,
piuttosto non è che egli separa la teruma di testa sua,
e separa la teruma dal suo prodotto
per liberare il prodotto del suo amico,
e se dicesti che ci vuole il consenso del padrone del mucchio,
allora gli reca vantaggio
piuttosto non è che quando egli separa la teruma dal suo non ci vuole il consenso?
La Ghemara respinge:
Resti fermo che la Mishna parla di chi separa la teruma dal prodotto del padrone del mucchio per liberare il prodotto del padrone del mucchio, e quanto all'obiezione che allora gli reca vantaggio diciamo che la Mishna parla di un caso come quello di cui parlò Rava
Nel caso di uno che dice: Chiunque vuol separare la teruma
venga a separarla, cioè ha fatto sapere che gli andrebbe che qualcuno lo facesse, senza dire chi.
La Ghemara conclude:
Anche qui si tratta del caso in cui dice: Chiunque vuol separare la teruma venga a separarla.
La Ghemara passa ad una nuova domanda:
Fece una domanda R'Yirmia a R'Zera:
Nel caso di uno che separa la teruma dal suo
per quella del suo amico,
il piacere di beneficare il Kohen, di scegliere il Kohen a cui consegnare la teruma a chi spetta?
La Ghemara illustra i lati della domanda:
Forse che diciamo: Se non fosse per il prodotto di quello che ha separato la teruma dal suo
forse che sarebbe liberato dall'obbligo il mucchio di quello, e lui la dà al Kohen che vuole,
o invece diciamo:
Se non fosse per il mucchio di quello
non sarebbe il prodotto di quello diventato teruma e quindi spetta al primo scegliere il Kohen?
La Ghemara risponde:
Gli disse:
La Scrittura dice:
(Deuteronomio 14, 22 e 25)
Tutto il prodotto della tua semina . . . 
darai.
Il versetto dice che chi dà la teruma è colui che ha seminato, cioè il padrone del raccolto.
La Ghemara obietta dalla nostra Mishna:
Obiettò R'Yirmia a R'Zera dalla nostra Mishna:
E PUÒ SEPARARE LA SUA TERUMA
E LE SUE MA'ASROT
PER SUO CONTO
se tu dici che il piacere di beneficare il Kohen che vuole, cosa che ha anche un valore economico, spetta al padrone del mucchio,
ma allora chi ha separato la teruma per lui gli reca vantaggio e ciò è proibito al maddir,
piuttosto impara da qui
che il piacere di beneficare spetta a lui, cioè a chi ha separato la teruma e non al padrone del raccolto.
La Ghemara respinge l'obiezione:
Venne detto: No, la Mishna non parla di uno che ha separato la teruma con il suo, ma di uno che
ha separato la teruma con quello del padrone del mucchio
su quello del padrone del mucchio,
e su incarico del padrone del mucchio,
nel caso in cui egli disse: Chiunque vuol 
separare la teruma venga a separarla.
 
 
 

La Ghemara risolve il problema citando un responso degli Amoraim:
Vieni a sentire,
che disse R'Abbahu
in nome di R'Yochanan:
Colui che dedica un animale come korban per il sacrificio di un amico, se poi bisogna riscattarlo è lui a dover aggiungere un quinto al valore dell'animale, che si considera suo a tal riguardo,
ed è colui che tramite tale animale espia a provocarne lo scambio,
e colui che separa la teruma dal suo
su quello che non è suo
a lui spetta il piacere di benefica
La Ghemara riporta un altro passo della nostra Mishna:
E PUÒ INSEGNARGLI gratuitamente LE INTERPRETAZIONI DEI VERSETTI,
LE LEGGI ORALI E LE LEGGI RABBINICHE,
MA NON PUÒ INSEGNARGLI gratuitamente I VENTIQUATTRO LIBRI DELLA BIBBIA
La Ghemara chiede:
La Bibbia, per che ragione
non deve insegnargliela?
Perchè gli reca vantaggio,
quando gli insegna le interpretazioni dei versetti anche gli reca vantaggio!
La Ghemara risponde:
Disse Shmuel:
La Mishna parla di un posto in cui si fanno pagare
sull'insegnamento della Bibbia
e non si fanno pagare
sull'insegnamento delle interpretazioni dei versetti.
La Ghemara si meraviglia:
Che mai ha deciso qui la Mishna? In un posto dove si facessero pagare per l'interpretazione dei versetti e non per la Bibbia la Mishna avrebbe potuto dire che può insegare Bibbia e non l'interpretazione dei versetti?

Ghemara 36a
Ghemara 36b
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