2a | KOL KINUYE NEZIRUT | CAPITOLO PRIMO | NAZIR |
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein |
Daf successivo | Torna a Daf Yomi |
Mishna.
Tutti
i kinnuyimcon
i quali uno fece neder
di nezirut hanno validità a tal fine come se avesse usato il termine nezirut. Chi dice: "Sarò", costui diviene nazir, o anche "Sarò bello", costui diviene nazir. Se uno disse: Sarò nazich, Sarò naziach, Sarò paziach, costui diviene nazir. Se uno disse: Eccomi come questo, Ecco che curo, Ecco che alimento, Ecco che devo farmi crescere i capelli incolti, costui diviene nazir. Se uno disse: Ecco che devo portare in sacrificio volatili R'Meyr dice: È nazir, ma i Chachamim dicono: Non è nazir. |
Ghemara.
La Ghemara chiarisce la collocazione del trattato di Nazir:
Non per niente il Tanna si trova nel Seder Nashim, per quale ragione insegna ora l'argomento del nazir ? La Ghemara spiega: Il Tanna fa riferimento al versetto: (Deuteronomio 24, 1) E sarà se non sarà di suo gradimento perchè trovò in lei qualcosa di vergognoso, e così egli il Tanna ragionò: Chi fu la causa del suo peccato? Un bicchiere di vino, e concluse: Chiunque vede la sota nella sua degradazione si astenga come il nazir dal vino. La Ghemara si meraviglia: Ha aperto con i kinnuyim e poi invece dare una spiegazione sui kinnuyim spiega le yadot ? La Ghemara spiega: Disse Rava, e ci son quelli che dicono che fu detto così senza specificare l'autore, vi è una lacuna nel linguaggio della Mishna e così veramente la Mishna insegna: Tutti i kinnuyim di nezirut valgono come se avesse detto nezirut, e le yadot di nezirut valgono come se avesse detto nezirut, e queste sono le yadot : chi dice: "Sarò", costui diviene nazir. La Ghemara ritorna sulla sua domanda: Ma perchè non si volge a spiegare i kinnuyim nella resha ? La Ghemara spiega: Il Tanna, quello con cui finisce, quello spiega nella resha, come insegna in un'altra Mishna: CON COSA ACCENDIAMO E CON COSA NON ACCENDIAMO ? ed elenca le cose con cui non accendiamo nella resha, IN CHE COSA METTIAMO AL CALDO E IN CHE COSA NON METTIAMO AL CALDO ? ed elenca le cose in cui non mettiamo al caldo nella resha, CON COSA LA DONNA ESCE E CON COSA LA DONNA NON ESCE ? ed insegna: Non esca la donna . . . nella resha. La Ghemara obietta: Eppure viene insegnato nella Mishna: CON COSA L'ANIMALE ESCE E CON COSA L'ANIMALE NON ESCE ? ed insegna: Il cammello può uscire . . . nella resha. CI SON QUELLI CHE EREDITANO E LASCIANO IN EREDITÀ, QUELLI CHE EREDITANO E NON LASCIANO IN EREDITÀ, QUELLI CHE LASCIANO IN EREDITÀ E NON EREDITANO, QUELLI CHE NON EREDITANO E NON LASCIANO IN EREDITÀ, ed insegna: "Ci sono quelli che ereditano e lasciano in eredità" nella resha. Sulla base di tutte queste obiezioni la Ghemara conclude: Piuttasto diciamo, fermo restando che il Tanna a volte insegna così e a volte insegna così, tuttavia là nelle tre Mishnaiot: Con cosa accendiamo, in cosa mettiamo al caldo, con cosa la donna esce, in cui una proibizione alla persona stessa egli spiega, la proibizione alla persona stessa va nella resha, quando alla Mishna che parla dell'animale, in cui la proibizione si realizza attraverso l'animale, spiega la permissione nella resha, nazir daf 2b quando a "Ci sono quelli che ereditano" anche
|
|
Daf successivo | Torna a Daf Yomi |
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein |