La donna mestruante è proibita al marito con proibizione gravissima
di karet, nel caso
di trasgressione consapevole ed intenzionale. Se il rapporto sessuale con
la donna mestruante è avvenuto per errore, cioé al momento
del rapporto non vi era consapevolezza dello stato della donna, vi è
l'obbligo di portare un sacrificio di chattat.
Se vi è un serio dubbio che la donna fosse stata impura al momento
del rapporto vi è l'obbligo di portare un sacrificio di asham
talui. La Ghemara si chiede se una donna, in vista della
gravità di un suo ipotetico stato di impurità, debba farsi
un controllo di purità prima e dopo di ogni rapporto coniugale.
Il problema viene affrontato da vari punti di vista.
Per dar luogo a obbligo di portare un sacrificio di chattat vi
dovrebbe essere la certezza che la donna al momento del rapporto sessuale
era niddà.
Tuttavia, per avere tale certezza il controllo dovrebbe essere fatto con
una rapidità che lo rende praticamente inattuabile. Un controllo
tale da creare l'obbligo di un sacrificio di asham talui è
però possibile. Ma ciò creerebbe intorno al rapporto una
situazione di panico che finirebbe per distogliere l'uomo dal rapporto,
e quindi non è consigliabile.
Dalle varie discussioni emerge che il parere più conclusivo è
quello, riportato a nome di Shmuel,
che i controlli prima e dopo i rapporti coniugali si riferiscano soltanto
a donne che si occupavano di taharot. Comunque c'è la sensazione
che certi controlli fossero in voga presso persone molto pie, ma fossero
permessi solo a coloro che avevano una vita molto regolare e sotto sorveglianza
rabbinica. Chi invece aveva una vita che lo costringeva a frequenti e lunghe
assenze da casa non doveva praticare tali controlli, né tali controlli
erano consigliati quando ciò poteva portare la donna a sentirsi
respinta o l'uomo a divenire impotente. Viene ad ogni modo asserita l'importanza
per la donna di avere una vita tranquilla nel periodo fecondo al fine di
arrivare a un ciclo regolare e fisso, il quale ha, ovviamente , molti vantaggi
e facilita una vita coniugale secondo tutte le regole dell'halacha.
Con questa pagina si conclude il primo capitolo del trattato Niddà.
Speriamo di poterlo studiare ancora molte volte. |