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È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein |
Massechet Niddà - Daf 2
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SHAMMAI DICE: A TUTTE LE DONNE E' SUFFICIENTE IL MOMENTO in cui videro
l'inizio della mestruazione per iniziare a rendere ritualmente impuri gli
oggetti che toccano,
_ La Mishna tratta di una donna che vide una fuoruscita di sangue mestruale mentre si stava occupando di taharot.. Ci si domanda da quale momento tali oggetti debbano considerarsi impuri. La Mishna riporta tre pareri. Secondo la Scuola di Shammai la donna trasmette l'impurità solo dal momento in cui ha visto il sangue (grande kulla). Secondo la Scuola di Hillel sono da considerarsi impuri gli oggetti dal momento in cui la donna si controllò e si trovò pura l'ultima volta, anche se ciò avvenne molto tempo prima della fuoruscita (grande chumra). Secondo i Chachamim sono da considerarsi impuri gli oggetti toccati nelle ventiquattro ore precedenti alla fuoruscita, oppure dal tempo dell'ultimo controllo puro, quando ce ne sia stato uno nelle ultime ventiquattro ore. La Ghemara indaga le ragioni di Shammai e Hillel. Per Shammai la ragione per cui la donna non rende gli oggetti impuri retroattivamente è perché gode della chazaka di purità. Per Hillel invece la chazaka di purità sussiste solo quando la prova contraria non venga dall'oggetto stesso che stiamo indagando. Qui la fuoruscita del sangue dalla donna stessa è una prova che, secondo Hillel, demolisce la sua chazaka di purità. La Ghemara confronta la situazione della donna in cui sia iniziata la mestruazione con quella di un mikve che venga scoperto mancante. In questo caso tutte le taharot che vennero fatte con questo mikve vengono giudicate "sicuramente impure". Ciò è difficile sia per Shammai che non considerava effetti retroattivi, sia per Hillel che non considerava le taharot toccate dalla donna come "sicuramente impure". Poi la Ghemara confronta la situazione della donna con quella di una botte di vino prescelta per il prelievo della teruma che successivamente venga trovata aceto. In questo caso la truma fatta tramite il prelievo da questa botte è considerata "dubbia". Ciò è difficile solo per Shammai che non considerava effetti retroattivi. Poi vengono confrontati il caso del mikvé e il caso della botte tra loro. Perché il verdetto nel caso del mikve è che le taharot che vi furono fatte sono "sicuramente impure" e nel caso della botte la teruma che grazie a lei fu fatta è solo "dubbia"? Rabbi Chanina di Sura risolve il problema attribuendo il verdetto della botte a Rabbi Shimon, che anche nel caso del mikve ritiene che le taharot che vi furono fatte sono in stato di impurità "dubbia". |
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