La Ghemara propone un'altra spiegazione:
Invece non è proprio questo il modo di comportarsi del
Tanna della Mishna,
ma a volte illustra i particolari del
il concetto di apertura all'inizio delle spiegazioni,
a volte è il concetto al quale arrivò
che egli illustra all'inizio delle spiegazioni.
La Ghemara propone ancora una spiegazione:
E se tu vuoi dì:
le yadot
siccome il loro din
si ricava da una interpretazione e non è scritto esplicitamente
nelle Scritture
le spiega all'inizio perchè sono al Tanna più
care, derivando da uno sforzo interpretativo.
La Ghemara obietta:
Se così è, e il Tanna le predilige, che apra con esse
la Mishna dall'inizio!
La Ghemara spiega:
Ha aperto invero con i kinnuyim,
che sono deoraita,
all'inizio
e si è volto ad illustrare le yadot
che derivano da una interpretazione.
La Ghemara obietta:
Ammesso che ciò valga per chi ritiene
che i kinnuyim siano espressioni derivate da lingue straniere,
e
il voto può esprimersi anche così, ma per chi ritiene
i
kinnuyimespressioni
che coniarono i Chachamim per emettere un
neder, cosa si può
dire? La ragione che abbiamo detta per anticipare i kinnuyim cade!
La Ghemara spiega:
Forse che le yadot sono espressamente insegnate nella Mishna?
Non si imparano forse da un nostro completare le cose che la Mishna non
dice? Mettiamole allora anche per prime e leggiamo la Mishna iniziando
con yadot:
Tutte le yadot dei nedarim
sono come nedarim,
e tutti i kinnuyim di nedarim
sono come nedarim,
e queste sono le yadot:
Colui che dice al suo compagno . . . ,
e questi sono i kinnuyim:
"konam", "konach", "konas" appellativi sostitutivi di
korban (sacrificio) nel formulare un voto.
La Ghemara si volge ora all'origine del din yadot
dai versetti delle Scritture:
E che le yadot dei nedarim sono come nedarim
dove
è scritto?
La Ghemara riporta un versetto in cui si parla di nedarim
e
una Baraita che elabora su di esso:
(Numeri 6,2) un uomo . . . quando si esprimerà
per far voto di nezireo di essere nezireo di fronte a Dio
ed è insegnato in una Baraita:
NEZIREO DI ESSERE NEZIREO
PER RENDERE I KINNUYIM DI NEZIRUT
COME NEZIRUT,
E LE YADOT DI NEZIRUT
COME NEZIRUT,
NON HO imparato ALTRO CHE sulla NEZIRUT,
SUI NEDARIM DA DOVE si impara?
LO STUDIO DELLA TORA DICE:
UN UOMO . . . QUANDO SI ESPRIMERÀ
PER FAR VOTO DI NEZIREO
DI ESSERE NEZIREO DI FRONTE A DIO,
l'accostamento delle parole voto di nezireo CREA UN HEKKESH
TRA
NEZIRUT
E NEDARIM
E TRA NEDARIM E NEZIRUT,
COME PER NEZIRUT
HA RESO
LE YADOT DI NEZIRUT
COME NEZIRUT,
ANCHE PER NEDARIM
HA RESO
LE YADOT DI NEDARIM
COME NEDARIM
E COME IN NEDARIM TRASGREDISCE
AL "NON PROFANI" le sue parole non mettendole in pratica
E "NON RITARDERAI" l'adempimento del tuo voto,
ANCHE IN NEZIRUT TRASGREDISCE
AL "NON PROFANI"
E "NON RITARDERAI"
E COME IN NEDARIM
IL PADRE ANNULLA
IL VOTO DI SUA FIGLIA
E IL MARITO ANNULLA
IL VOTO DI SUA MOGLIE
ANCHE IN NEZIRUT
IL PADRE ANNULLA
LA NEZIRUT DI SUA FIGLIA
E IL MARITO ANNULLA
LA NEZIRUT DI SUA MOGLIE.
La Ghemara chiede:
Cosa ha di speciale la nezirut per divenire la base per
il din delle yadot?
Perchè è scritto: nezireo di essere nezireo, una
ripetizione che ci insegna il din delle yadot.
Anche nedarim potrebbe esserlo infatti è scritto:
per far voto, in ebraico lindor
nederuna
evidente ripetizione,
e in questo caso l'hekkesh
a cosa ci serve?
La Ghemara risponde:
Se fosse scritto nederlindor
alla stessa maniera che è scritto
nazir
lehazir (l'ebraico
per nezireo di essere nezireo),
allora è giusto quello che tu hai detto e non ci serve l'hekkesh,
ora che invece è scritto: lindor
neder,
possiamo dire che la Tora si espresse
nella lingua degli uomini, e la ripetizione
non ci insegna nulla e abbiamo bisogno dell'hekkesh.
La Ghemara ribatte:
Questo va bene
per chi condivide il criterio
"la Tora si espresse
nella lingua degli uomini",
ma per chi non condivide il criterio
"la Tora si espresse
nella lingua degli uomini",
di quella ripetizione lindor
neder
che ne facciamo?
La Ghemara risponde:
Si interpreta l'espressione lindor
neder:
per
rendere
le yadot dei nedarim come nedarim,
e si impara l'hekkesh tra nezirut
e nedarim.
Nel tal caso l'espressione nazir
lehazir resta
inutilizzata e si interpreta così:
Essa insegna
daf 3b
che una nezirut
può sovrapporsi ad una nezirutcome
nel caso di uno che fece voto di nezirut quando era nazir.
La Ghemara chiede:
E per chi condivide il criterio
"la Tora si espresse
nella lingua degli uomini",
e nazir
lehazir
interpreta:
per rendere
le yadot della nezirut come
nezirut,
che una nezirut
può sovrapporsi ad una nezirut
da dove lo impara?
Ammettiamo che, se si condivide il parere
di chi ritiene
che una nezirut
non può sovrapporsi ad una nezirut,
non
vi è alcun problema,
ma se si condivide il parere
di chi ritiene
che una nezirut
può sovrapporsi ad una nezirut,
da dove lo si impara?
La Ghemara risponde:
Il versetto dica nazir lizor,
perchè è detto lehazir?
Impara da ciò entrambi i dinim: a) che le yadot
della nezirut son come la nezirut; b) che
una nezirut può sovrapporsi ad una nezirut.
La Ghemara riporta lashita
delle Yeshivot di Eretz Yisrael (ad
occidente di Bavel):
In occidente dicono:
C'è un Tanna che impara
il din di yadot dalla ripetizione lindor
neder,
e c'è un Tanna che lo impara
dal versetto (Numeri 30,3)
Come ogni cosa che esce dalla sua bocca, egli farà .
La Ghemara ritorna a chiarire le parole della Baraita
sopra citata:
E COME IN NEDARIM TRASGREDISCE
AL "NON PROFANI" E "NON RITARDERAI".
La Ghemara chiede:
D'accordo che
il "non profani" di nedarim
si trova,
come nel caso in cui disse: "Questa pagnotta
mangerò" e poi non la ha mangiata, egli trasgedisce
al "non profani la sua parola",
ma il "non profani" di nezirut
dove si trova?
Infatti dal momento che ha detto: "Eccomi nazir"
è diventato nazir,
se mangia dell'uva che ora gli è proibita
gli viene imputata la trasgressione: "Non mangi uva",
se beve del vino che ora gli è proibito
gli viene imputata la trasgressione: "Non beva vino",
e non il "non profani la sua parola"!
La Ghemara risponde:
Disse Rava: Il "non
profani" gli insegna che quando viola il suo voto trasgredisce con esso
a due lavim:
sia al "non profani" che al "non mangi" o "non beva".
La Ghemara chiede:
Il "non ritaderai" della nezirut
in che casi si trova?
Infatti dal momento che ha detto: "Eccomi nazir", è
diventato nazir,
se mangia dell'uva, che ora gli è proibita, gli viene
imputata la trasgressione: "Non mangi uva".
La Ghemara risponde:
La trasgressione al "non ritarderai" avviene in uno che disse:
"Quando lo vorrò sarò nazir".
La Ghemara respinge tale risposta:
Ma se disse: "Quando lo vorrò sarò nazir"
non vi è trasgressione al "non ritarderai".
La Ghemara propone un'altra soluzione:
Disse Rava: Come nel caso in cui disse:
"Non me ne andrò da questo mondo
finchè non sarò nazir"
che da quel momento
è già nazir, tuttavia rimanda di iniziare
la conta della sua nezirut.
Qualcosa di simile
a colui, un Kohen, che disse a sua moglie:
"Questo è il tuo ghet
che entrerà tuttavia in vigore un ora prima della mia morte",
nel qual caso alla moglie è proibito
di mangiare la teruma
immediatamente.
Quindi diciamo:
in ogni momento
forse va a morire,
anche qui
immediatamente è nazir,
perchè diciamo:
forse ora va a morire. |
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