98a | LA VEDOVA SI NUTRE | CAPITOLO UNDICESIMO | KETUBBOT |
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Mishna Una vedova
la cui ketubba era di duecento e vendette dai beni dell'eredità, per incassare la sua ketubba, un campo che vale cento dinar per duecento o che vale duecento dinar per cento, la sua ketubba è riscossa e se c'è un guadagno va agli orfani, ma se c'è una perdita va a lei. Se la sua ketubba valeva cento e lei vendette dai beni dell'eredità, per incassare la sua ketubba, un campo che vale cento e un dinar per cento dinar, la sua vendita è nulla, persino se lei dice: "Restituirò un dinar agli eredi" la sua vendita è nulla. Rabban Shimon ben Gamliel dice: La sua vendita è sempre valida, finchè vi sia nell' onaa abbastanza perchè rimanga agli eredi, senza che vi fosse stata onaa, una superficie di terreno pari a un campo adatto alla semina di nove kav, che è la misura minima di un campo lavorabile, o ad un giardino adatto alla semina di mezzo kav, che è la misura minima per un giardino, e secondo l'opinione di R'Akiva una superficie di terreno pari ad un giardino adatto alla semina di un quarto di kav. Se la sua ketubba era di quattrocento zuz, come ad esempio la ketubba dei Kohanim, e lei vendette dai beni dell'eredità quattro campi, a questo acquirente per cento, e a questo per cento, e ad un terzo per cento, e all'ultimo, il quarto, vendette un campo del valore di cento e un dinar per cento dinar, la vendita dell'ultimo è nulla, secondo l'opinione del Tanna Kamma sopra, e le vendite di tutti gli altri sono valide. |
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