Ketubbot - Betula Niset - 15
15a  BETULA NISET CAPITOLO PRIMO KETUBBOT

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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[da Daf 14b: Mishna Disse R'Yose: Capitò che una bambina scese a riempire la brocca di acqua dalla sorgente e fu violentata, 
disse R'Yochanan ben Nuri: Se la maggioranza degli abitanti della città fanno sposare le loro figlie nella Kehuna, che anche questa si sposi nella Kehuna.
Mishna 14b
Ghemara La Ghemara chiede:
Disse Rava a R'Nachman: Secondo la shita di chi si espresse R'Yochanan ben Nuri? Se tu pensi che va secondo la shita di Rabban Gamliel - allora Rabban Gamliel persino con una maggioranza di pesulin dichiara kasher, perchè la donna ha la chezkat kashrut. E se tu pensi che va secondo la shita di R'Yehoshua - allora R' Yehoshua persino con una maggioranza di kesherim dichiara pasul, perchè egli ritiene che finchè lei non ha dimostrato il contrario c'è sospetto che sia stata posseduta da un uomo pasul, persino quando non c'è una maggioranza di pesulin. A quanto pare R'Yochanan ben Nuri è in disaccordo con entrambi.
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Nachman: Così disse R'Yehuda in nome di Rav: da Daf 14b] Presso i convogli di Zippori in tempo di fiera accadde il fatto narrato nella Mishna, e secondo le parole di R'Ami,perchè disse R'Ami: E ciò perchè tra i convogli di Zippori c'era una delegazione di uomini kesherim che passava di là, oltre alla maggioranza di kesherim tra gli abitanti della città c'era una maggioranza di kesherim tra i viandanti e in presenza di queste due maggioranze R'Ami dichiarava la bambina violentata keshera per la Kehuna. E secondo le parole di R'Yanai, perchè disse R'Yanai: Se fu posseduta nei convogli della fiera è keshera per la Kehuna.
La Ghemara esprime il suo stupore sull'ultima affermazione:
Puoi credere che che se fu posseduta nei convogli della fiera è keshera per la Kehuna?
La Ghemara chiarisce:
Piuttosto è più esatto affermare nella stagione dei convogli, ed è proprio allora che noi la dichiariamo keshera per la Kehuna, tuttavia se uscì uno da Zippori e possedette una donna e non sappiamo chi è, nonostante che la maggioranza della città è costituita da kesherim, il figlio è shetukicioè sospetto pasul, perchè noi dichiariamo kasher solo in presenza di due maggioranze.

La Ghemara riporta un'altra affermazione di Amoraim a sostegno delle parole di Rav:
Le parole di Rav concordano anche con l'affermazione fatta da R'Dimi, infatti quando venne R'Dimi da Eretz Israel a Bavel così riferì: Disse Zeiri in nome di R'Chanina, e ci son coloro che dicono che non fu R'Dimi a riferire questo insegnamento ma fu riportato senza autore, semplicemente disse Zeiri in nome di R'Chanina: vanno secondo la maggioranza della città e non secondo la maggioranza del convoglio, se non c'è anche la maggioranza della città.
La Ghemara si meraviglia:
Da che parte ti rivolgi? Sembra che sia vero il contrario, infatti sarebbe più giusto basarsi sulla maggioranza  degli uomini del convoglio piuttosto che sulla maggioranza di quelli della città, infatti quelli si spostano di posto in posto, e quelli stanno fissi nel loro luogo, e si vedrà in seguito che non ci basiamo sulla maggioranza per chiarire un dubbio su qualcosa di fisso al suo posto.
La Ghemara propone una diversa spiegazione per l'insegnamento di R'Chanina:
Questo è piuttosto la spiegazione delle sue parole: Vanno secondo la maggioranza degli abitanti kesherim della città per dichiarare keshera la donna, e ciò a patto che vi sia anche la maggioranza di kesherim nel convoglio come nel caso in cui il fatto avvenne nel giorno del mercato e ci sono due maggioranze per dichiararla keshera e non vanno secondo la maggioranza della città da sola come nel caso in cui il fatto avvenne in città e non nel giorno del mercato e tutto il sospetto cade sugli abitanti della città, e non secondo la maggioranza del convoglio da sola, come nel caso in cui il fatto avvenne lontano dalla città e tutto il sospetto cade sui viandanti. E questo è veramente lo stesso che disse Rav e le parole di R'Chanina così vengono spiegate: "Vanno secondo la maggioranza della città assieme alla maggioranza del convoglio, e non vanno secondo la maggioranza del convoglio da sola, e tanto meno secondo la maggioranza della città da sola.
La Ghemara chiarisce il principio per cui non ci accontentiamo di una sola maggioranza:
Quale è la ragione non si va secondo la maggoranza del convoglio? È un decreto che decretarono contro la maggioranza del convoglio da sola per via della maggioranza della città da sola, in modo che non si arrivi a basarsi solo sulla maggioranza della città.
La Ghemara obietta:
Ed anche la maggioranza della città, perchè non va bene? Se sappiamo che lui si recò da lei disponiamo del principio "ogni cosa che si stacca dall'insieme,  è dalla maggioranza che si è staccato " e siccome lo stupratore si è staccato dalla sua casa in città non fa parte di coloro che sono fissi nel loro posto, e se la maggioranza da cui si è separato è di kesherim anche lui è kasher e anche lei è keshera.
La Ghemara risponde:
No, è necessario decretare in considerazione del caso contrario, in cui sappiamo che lei si recò da lui, caso in cui il sospetto è fisso e su un simile caso disse R'Zera: "ogni cosa che fissa, è simile ad una delle due metà" per dire che non si va secondo la maggioranza ma si considera metà dei cittadini kesherim e metà no e si resta nel dubbio a quale metà il nostro sospetto faccia parte.
La Ghemara obietta:
Ma forse che sono necessarie due maggioranze? Eppure imparammo in una Baraita: NOVE BOTTEGHE TUTTE VENDONO CARNE RITUALMENTE MACELLATA E UNA VENDE CARNE DI CAROGNA, E uno PRESE LA CARNE IN UNA DI ESSE, E NON SA DA QUALE L'HA PRESA, IL SUO SOSPETTO È PROIBITO, MA SE L'HA TROVATA fuori dalla bottega VADA SECONDO LA MAGGIORANZA.  Qui sentiamo che si va anche secondo una sola maggioranza.
La Ghemara tenta una spiegazione per poi respingerla:
E se dirai che nel caso discusso dalla Baraita le porte della città non sono serrate ed è venuta un'altra maggioranza dall'esterno si sa che nella regione i macellai sono kasher e quindi anche qui ci sono due maggioranze, al proposito disse R'Zera: benchè le porte della città siano serrate.
La Ghemara spiega:
Elevarono particolari misure restrittive quanto alle genealogie dei Kohanim, questo è l'unico motivo per cui resero necessarie due maggioranze, mentre così non è in altri argomenti.

La Ghemara ritorna sul principio "ogni cosa che fissa, è simile ad una delle due metà":
A proposito del principio citato in precedenza: Disse R'Zera: "ogni cosa che è fissa, è simile ad una delle due metà" e viene considerata come un dubbio del tipo in cui si è completamente all'oscuro e la cosa può essere, con le stesse probabilità, bianca o nera e comunque non andiamo dietro alla maggioranza, sia in senso facilitante, sia in senso aggravante.
La Ghemara chiede:
Da dove deriva a R'Zera questodin? Se tu dici gli deriva dalla Baraita citata sopra: NOVE BOTTEGHE TUTTE VENDONO CARNE RITUALMENTE MACELLATA E UNA VENDE CARNE DI CAROGNA, E uno PRESE LA CARNE IN UNA DI ESSE, E NON SA DA QUALE L'HA PRESA, IL SUO SOSPETTO È PROIBITO, MA SE L'HA TROVATA fuori dalla bottega VADA SECONDO LA MAGGIORANZA.  Siccome le botteghe in cui egli comprò la carne sono fisse non andiamo secondo la maggioranza. Non diciamo così, infatti là, nella Baraita l'uso del principio di R'Zera porta ad una decisione halachica in senso aggravante, infatti proibiamo la carne, da dove deriva R'Zera l'uso dello stesso principio in senso facilitante?
La Ghemara cerca di proporre un altra origine per il din di R'Zera, ma poi la respinge:
Piuttosto gli deriva il suo din dalla Baraita (Tosefta Taharot 6,2): i cadaveri di NOVE RANE, che non sono tameE il cadavere di UN SHERETZ,che è tame, si trova TRA ESSI, E un uomo TOCCÒ UNO DI ESSI, E NON SA QUALE DI ESSI TOCCÒ, se una rana o un sheretz, IL SUO SOSPETTO È TAME, cioè la cosa sospetta che ha toccato è considerata tame, e non andiamo secondo la maggioranza delle rane, perchè il sheretz è fisso tra loro e ci comportiamo come se ci fossero state cinque rane e cinque sheratzim. Non diciamo così, infatti anche là, nella seconda Baraita citata, l'uso del principio di R'Zera porta ad una decisione halachica in senso aggravante, infatti dichiariamo l'uomo tame, da dove deriva R'Zera l'uso dello stesso principio in senso facilitante?
La Ghemara risponde:
Piuttosto gli deriva il suo din dalla Baraita (Tosefta Taharot, ivi): i cadaveri di NOVE SHERATZIM,che sono tame   E il cadavere di UNA RANA ,che non è tame, si trova TRA ESSI, E un uomo TOCCÒ UNO DI ESSI, E NON SA QUALE DI ESSI TOCCÒ, se un sheretz o una rana, se ciò accadde NEL DOMINIO PUBBLICO, IL SUO SOSPETTO È TAHOR, perchè ogni sospetto di tuma nel dominio pubblico è tahor. C'è da chiedersi perchè non decidiamo in base alla maggioranza e non dichiariamo l'uomo sicuramente tame? È chiaro che siccome il sospetto è tra elementi "fissi" vale il principio che "ogni cosa che è fissa, è simile ad una delle due metà" e quindi ci si comporta come se ci fossero cinque sheratzim e cinque rane e non decidiamo in base alla maggioranza, e perciò vale il principio che ogni sospetto di tuma nel dominio pubblico è tahor. Ecco dunque che diciamo "ogni cosa che fissa, è simile ad una delle due metà" anche in senso facilitante.

Dal momento che abbiamo trovato la fonte del din "ogni cosa che è fissa" anche in senso facilitante, è chiaro che tale din è un din deoraita. La Ghemara si domanda quale sia la fonte del din deoraita:
Da dove ci deriva che tale din è mideoraita?
La Ghemara risponde: 
DISSE IL VERSETTO: E quando vi sia un uomo che odia il suo compagno E GLI TESE UN'AGGUATO E LO ASSALÌ, e dalle parole "e gli tese un'agguato" si capisce che non è chayav mita  FINCHÈ NON MIRÒ A LUI, se invece mirò a Reuven e colpì a morte Shimon è patur. Or questa spiegazione è la spiegazione di R'Shimon nel Trattato Sanhedrin (79,1), e là la Ghemara chiese: E RABBANAN che non concordano con R'Shimon e ritengono che se mirò a Reuven e colpì a morte Shimon è chayav mita, come spiegano il versetto "e gli tese un'agguato"? E in Sanhedrin risposero:DISSERO GLI STUDIOSI DELLA YESHIVA DI RAV YANNAI: ALL'INFUORI DI CHI SCAGLIA UNO PIETRA IN MEZZO, il versetto viene a sciogliere dalla pena di morte chi gettò una pietra in mezzo a un gruppo e uccise uno del gruppo, nella situazione in cui il gruppo è costituito da gentili, per i quali non c'è pena di morte da parte del Bet Din, e nonostante che chi scagliò la pietra intendeva uccidere e l'ucciso è un Israel, ad ogni modo siccome vi è il dubbio se intendesse uccidere l'Israel o il gentile, è patur (se tuttavia intendeva uccidere un dato Israel e ne uccise un altro è chayav mita). E da questo din di "colui che scaglia una pietra nel mezzo" impareremo il din di "ogni cosa che è fissa", come ora verrà illustrato.
La Ghemara obietta:
Di cosa si sta parlando? Se dirai che si parla del caso in cui ci sono in questo gruppo nove Kananei e un Israel in mezzo a loro, perchè abbiamo bisogno di una particolare interpretazione per sciogliere l'assassino in questo caso, ricavalo dal fatto che c'era una maggiornza di Kananei, e quindi certamente l'intenzione dell'assassino era di colpire un Kananeo, perchè decidiamo secondo la maggioranza, e se l'intenzione era di uccidere un Kananeo (per il quale non c'è pena di morte da parte del Bet Din) e uccise un Israel, non vi è dubbio che è patur. E anche se fossero stati metà Kananei e metà Israel, resterebbe in dubbio su chi egli mirava perchè vige il principio: Se vi è un dubbio in materia di pena capitale, di decide in senso facilitante e lo si dichiara patur! A che serve dunque il versetto"e gli tese un'agguato" per prosciogliere "colui che scaglia una pietra nel mezzo"?
La Ghemara conclude:
Non è necessaria che nel caso in cui ci sono in questo gruppo nove Israel e un Kananeo in mezzo a loro, infatti se giudichiamo in base alla maggioranza non vi è dubbio che chi scagliò la pietra intendeva colpire un Israel, e in base al ragionamento dovremmo condannarlo a morte, e viene il versetto a dirci che non è così, e il motivo è perchè il Kananeo viene ad essere "ogni cosa che è fissa", infatti egli è fisso al suo posto in seno al gruppo e non se ne è distaccato, e "ogni cosa che è fissa, è simile ad una delle due metà", perchè ora guardiamo al gruppo come se fosse composto da cinque Kananei e cinque Israel, e non è più chiaro chi volesse colpire e siccome in questioni di pena capitale giudichiamo in senso facilitante, egli è patur. E in conclusione l'insegnamento fondamentale del versetto "e gli tese un'agguato" è il din di "ogni cosa che è fissa" che non giudichiamo in base alla maggioranza ma guardiamo all'insieme problematico come metà e metà (negozi di carne kasher- negozi di carne taref, rane- sheratzim, Israel-Kananei ecc.). Questo versetto è dunque l'origine nella Tora del din di "ogni cosa che è fissa".

La Ghemara ritorna al problema della nostra Mishna della bambina violentata da un ignoto che si sospetta pasul, e riporta un insegnamento degli Amoraim:
Fu detto: disse R'Chiya bar Ashi in nome di Rav: L'halacha segue R'Yose della nostra Mishna, che disse in nome di R'Yochanan ben Nuri che se la maggior parte degli abitanti della città si sposano nella Kehuna anche lei si può sposare nella Kehuna. Ma R'Chanan bar Rava dissente e dice invece in nome di Rav: Fu un insegnamento del momento quell'insegnamento di R'Yochanan ben Nuri, cioè era un'esigenza del momento dichiarare kasher quella bambina o che c'erano allora altri lati facilitanti per poterla dichiarare kasher, e per questo egli la dichiarò adatta a sposarsi nella Kehuna, ma per le generazioni successive non permettiamo un simile caso in base alla sola maggioranza degli abitanti della città.
La Ghemara riporta un'obiezione sollevata contro la decisione di R'Chiya bar Ashi in nome di Rav:
Obiettò R'Yirmia: Forse che per problemi connessi alla genealogia dei Kohanim non abbiamo bisogno di due maggioranze? Eppure imparammo in una Mishna (Machshirim, 2,7)

15b
In una città dove abitano Israel e gentili VI TROVÒ UN BAMBINO GETTATO sulla strada, e non si sa a chi appartiene a Israel o ai gentili, questo è il din: SE LA MAGGIORANZA degli abitanti della città È DI IDOLATRI,  il din del bambino È come quello di un IDOLATRA, perchè ci si basa sulla maggioranza. Ma SE LA MAGGIORANZA degli abitanti della città È DI ISRAEL, il din del bambino È come quello di un ISRAEL. Se sono METÀ E METÀ, egualmente il din del bambino È come quello di un ISRAEL, e la ragione verrà spiegata in seguito. E disse Rav: Non insegnarono che se la maggioranza è Israel è come un Israel se non per farlo vivere, al fine del suo mantenimento, ma per quanto riguarda problemi connessi alla genealogia, no. Se è una femmina non può sposare un Kohen. E questo perchè nei problemi di genealogia ci vogliono due maggioranze in quanto crearono un livello più elevato nei problemi di genealogia. E Shmuel disse: Anche per rimuovere per lui le macerie di Shabbat lo consideriamo come un Israel. Ad ogni modo che secondo Rav nei problemi di genealogia ci vogliono due maggioranze e non come disse R'Chiya bar Ashi!
La Ghemara risponde:
Gli si cancellò dalla memoria a R'Yirmia quello che disse R'Yehuda in nome di Rav: Presso i convogli di Zippori in tempo di fiera accadde il fatto narrato nella nostra Mishna, e quindi Rav anche qui decide in base a due maggioranze come fece a proposito della Mishna di Machshirim.
La Ghemara obietta:
E nei riguardi di R'Chanan bar Rava che disse in nome di Rav: Fu un insegnamento del momento quell'insegnamento di R'Yochanan ben Nuri della nostra Mishna, secondo quanto chiarimmo che nel caso della nostra Mishna c'erano due maggioranze, e quindi secondo R'Chanan bar Rava, Rava non richiede due maggoranze se non in quel particolare caso di cui parla la nostra Mishna. Ora quello che disse Rav a proposito della Mishna di Machshirim è difficile nei riguardi di quel che è detto qui. Ne risulterebbe una contraddizione di Rav con sè stesso!
La Ghemara spiega:
Chi insegnò questa Mishna non insegnò questa Mishna. Come dire che R'Chanan bar Rava che disse in nome di Rav che l'insegnamento di R'Yochanan ben Nuri della nostra Mishna era un insegnamento del momento, non insegnava in nome di Rav quello che disse R'Yehuda in suo nome: "Presso i convogli di Zippori accadde il fatto", ma spiegò la nostra Mishna come un caso di un unica maggioranza, e su di essa si basò R'Yochanan ben Nuri, e secondo le sue parole Rav disse trattarsi di un insegnamento del momento, ma per le successive generazioni ci vogliono due maggioranze per dichiarare kasher in caso di genealogie. Cade così la contraddizione di Rav nei riguardi di quanto disse a proposito della Mishna di Machshirim.

La Ghemara ritorna sulla Mishna di Machshirim:
A proposito di quanto insegnammo nella ricordata Mishna: VI TROVÒ UN BAMBINO GETTATO, SE LA MAGGIORANZAÈ DI IDOLATRI,  È IDOLATRA, SE LA MAGGIORANZA È DI ISRAEL, ÈISRAEL. METÀ E METÀ,È  ISRAEL, E disse Rav: Non insegnarono se non per farlo vivere, ma per la genealogia, no. E Shmuel disse: per rimuovere per lui le macerie.
La Ghemara solleva un'obiezione alle parole di Shmuel qui, a partire da un suo pronunciamento altrove:
Ma forse che Shmuel disse così che solo se il bambino si trova in una città con maggioranza Israel allora viene considerato Israel al fine di rimuovere, per salvarlo, le macerie di Shabbat? Eppure disse R'Yosef in nome di R'Yehuda in nome di Shmuel: Non decidiamo secondo la maggioranza quando si tratta di salvare una vita e persino in una città di maggioranza idolatra, violiamo lo Shabbat per salvare la vita di un uomo che si sospetta sia Israel, perchè quando c'è pericolo di vita prendiamo in considerazione anche la minoranza!?
La Ghemara procede a rettificare l'insegnamento di Shmuel:
Piuttosto, quel che viene riferito in nome di Shmuel, si riferisce alla resha cioè le parole di Shmuel non vennero dette come parole di Rav in relazione alla proposizione "se la maggioranza è Israel, è Israel", ma piuttosto in relazione alla resha della Mishna, SE LA MAGGIORANZAÈ DI IDOLATRI,  È IDOLATRA, e su questo disse Shmuel: Quanto a rimuovere per lui le macerie di Shabbat, non è tale, non è considerato un idolatra, perchè quando c'è pericolo di vita non decidiamo in base alla maggioranza, egli invece è considerato Israel e rimuoviamo le macerie per salvarlo.
La Ghemara chiede:
E allora la proposizione SE LA MAGGIORANZAÈ DI IDOLATRI,  È IDOLATRA, che halacha viene ad insegnarci?
La Ghemara risponde:
Disse Rav Pappa: Viene ad insegnarci che è permesso dargli da mangiare carne non macellata secondo il rituale ebraico, siccome è considerato idolatra è permesso dargli da mangiare carne non adatta agli ebrei, senza alcun dubbio che sia Israel.
La Ghemara chiede:
SE LA MAGGIORANZA È DI ISRAEL, È ISRAEL, che halacha viene ad insegnarci?
La Ghemara risponde:
Disse Rav Pappa: Viene ad insegnarci che si deve restituirgli la cosa che lui ha perso, a costo di toglierla di mano a un Israel che vorrebbe tenersela, cosa che non potremmo fare nel caso che lui fasse solo sospetto Israel, come in una città metà di Israel e metà di idolatri, perchè in caso di dubbio non si è tenuti alla restituzione in base al principio "colui che prende via ad un'altro deve avere una prova".
La Ghemara chiede:
METÀ E METÀ, È ISRAEL, che halacha viene ad insegnarci?
La Ghemara risponde:
Disse Resh Lakish: In questioni di danni.
La Ghemara chiede:
Come sarebbe a dire? Se diremo nel caso in cui il nostro toro scornò il suo toro, il toro di un Israel certo scornò il toro del trovatello, che è sospetto Israel, gli dirà il padrone del toro che ha scornato al trovatello: "Porta una prova che tu sei Israel e prenditi i tuoi soldi", perchè "colui che prende via ad un'altro deve avere una prova".
La Ghemara conclude:
Non fu detto questo din che nel caso in cui il suo toro scornò il nostro toro, nel qual caso il trovatello paga metà del danno come un Israel normale e l'altra metà, che il danneggiato esige da lui, perchè se fosse idolatra dovrebbe pagare l'intero danno, egli non la paga, perchè può dir loro a quelli che lo citano in giudizio: "Portate una prova che non sono Israel e prendete i vostri soldi", perchè "colui che prende via ad un'altro deve avere una prova", e non si può esigere da lui che metà del danno.

Hadran 'alach Betula Niset
TORNEREMO DA TE BETULA NISET
Benazmanim Pesach 5760
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