Tamar Sara tichi' nata oggi a Gerusalemme, Città del Sacro Tempio, 13 di Elul 5760 - 13 settembre 2000 a Rav Yissachar Zvi Oppenheimer Aufer shalit"a e a sua moglie Marat Rosa tichi', di casa Goldstein. Sia volontà del
Santo, Benedetto Egli sia,
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30a | ARB'A NEDARIM | CAPITOLO TERZO | NEDARIM |
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[da daf 29b: La
Ghemara
ritorna a trattare la resha
delle parole di Bar Pada:
Sedevano R'Avin e R'Yitzchak Berabi dinnanzi a R'Yirmia, e R'Yirmia si stava appisolando, sedevano e dicevano: Quando a Bar Pada che disse: Le riscattò, tornano ad essere consacrate, da daf 29b] nedarim 30a c'è di cui risolvere il quesito di R'Hoshaya: colui che dà due perutot a una donna, e le disse: Con una consacrati a me oggi e con l'altra consacrati a me dopo che ti avrò divorziata, se è giusta la shita di Bar Pada, per cui le piante, dopo essere riscattate tornano ad essere consacrate, anche qui dovrebbero esservi dei validi kiddushindopo che l'ha divorziata, in base a quella seconda peruta che le diede all'inizio. La Ghemara respinge la spiegazione di R'Avin e R'Yitzchak Berabi: Al che si risvegliò R'Yirmia, disse loro: Come mai paragonate il caso in cui fu lui stesso che aveva fatto il neder a riscattarle con il caso in cui furono altri a riscattarle? Con il riscatto le piante passano dalla potestà dell'hekdesh alla potestà di quello che ha fatto il neder, perciò il neder torna ad agire e le restituisce alla potestà dell'hekdesh, con il ghet la donna passa dalla potestà del marito, che corrisponde all'hekdesh, alla potestà di sè stessa e non alla potestà del marito che l'aveva all'inizio consacrata a sè, per questo senza un nuovo atto di kiddushin lei non può essere consacrata in base alla seconda peruta. Infatti così disse R'Yochanan: Se le riscattò lui tornano ad essere consacrate, le riscattarono altri non tornano ad essere consacrate, e una donna dopo il ghet è simile a che l'avessero riscattata altri. La Ghemara riporta lo stesso responso di R'Yochanan citato
da R'Yirmia, ma per bocca di un altro Amora:
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Mishna.
Colui che fa un neder di non trar vantaggio dai naviganti è permesso nei riguardi dei residenti a terra mentre colui che fa un neder di non trar vantaggio dai residenti a terra è proibito nei riguardi dei naviganti perchè anche i naviganti fanno parte della generalità dei residenti a terra, perchè prima o poi tornano ad esserlo, ma un vero navigante non è di quelli che vanno da Akko a Yafo, che fanno il piccolo cabotaggio, ma è quello che è in procinto di salpare per il mare aperto. |
Ghemara.
La Ghemara riporta una machloketAmoraim: R'Pappa e R'Acha il figlio di R'Ika avevano discordanti opinioni sull'ultma frase della Mishna: "Ma non di quelli . . ." uno la riferiva alla reshadella Mishna e uno la riferiva alla sefa della Mishna, colui che la riferiva alla resha, insegnava così: Colui che fa un neder di non trar vantaggio dai naviganti è permesso nei riguardi dei residenti a terra, quindi nei riguardi dei naviganti è proibito, ma non di quelli nedarim daf30b che vanno da Akko a Yafo, perchè essi non son altro che residenti a terra, ma da quello che è in procinto di salpare per il mare aperto. Colui che la riferiva alla sefa, insegnava così: Colui che fa un neder di non trar vantaggio dai residenti a terra è proibito anche nei riguardi dei naviganti, e non di quelli che vanno da Akko a Yafo soltanto è proibito, ma persino da quello che è in procinto di salpare per il mare aperto, perchè alla fine anche lui scende a terra. |
Mishna.Colui che fa
un neder di non trar vantaggio
da coloro che vedono il sole è proibito anche nei riguardi dei ciechi, perchè questo che fece il neder così non prese di mira che coloro che il sole vede, cioè brilla su di loro. |
Ghemara. La Ghemara
chiede:
Qual'è la ragione per cui noi diciamo che questo è il suo intendimento? La Ghemara risponde: Perchè non ha detto che fa il neder di non trar vantaggio dai vedenti, che di per sè vedono anche il sole, ma ha usato l'espressione "coloro che vedono il sole" con l'intenzione di "coloro che il sole vede", per escludere pesci e feti, che il sole non vede. |
Mishna.Colui che fa
un neder di non trar vantaggio
da coloro che hanno il capo nero è proibito anche nei riguardi dei calvi e dei canuti, ma è permesso nei riguardi di donne e bambini, perchè non si chiamano "dal capo nero" altro che gli uomini. |
Ghemara.La Ghemara
chiede:
Qual'è la ragione per cui noi diciamo che questo è il suo intendimento? Di includere calvi e canuti? La Ghemara risponde: Perchè non ha detto che fa il neder di non trar vantaggio dai possessori di una chioma. La Ghemara riporta la sefa della nostra Mishna: MA È PERMESSO NEI RIGUARDI DI DONNE E BAMBINI, PERCHÈ NON SI CHIAMANO "DAL CAPO NERO" ALTRO CHE GLI UOMINI. La Ghemara chiede: Qual'è la ragione? La Ghemara risponde: Perchè gli uomini a volte si coprono il capo e a volte si scoprono il capo ma le donne si coprono sempre, e i piccoli si scoprono sempre. |
Mishna.Colui che fa
un neder di non trar vantaggio
dai nati è permesso nei riguardi dei nascituri, ma colui che fa un neder di non trar vantaggio dai nascituri è proibito anche nei riguardi dei nati, R'Meyr permette persino dai nati, e i Chachamim dicono: questo che fece il neder così non prese di mira che colui che è in grado di nascere sia in futuro che nel passato. |
Ghemara. La Ghemara
chiede:
Secondo R'Meyr, sono permessi persino i nati e non occorre neanche dire i nascituri, e allora da quali è proibito dal neder, su cosa quindi ha fatto il neder? La Ghemara spiega: La Mishna è lacunosa e suona veramente così: Colui che fa un neder di non trar vantaggio dai nati è permesso nei riguardi dei nascituri, ma colui che fa un neder di non trar vantaggio dai nascituri è proibito anche nei riguardi dei nati, R'Meyr dice: Persino colui che fa un neder di non trar vantaggio dai nascituri è permesso nei riguardi dei nati, come colui che fa un neder di non trar vantaggio dai nati è permesso nei riguardi dei nascituri. La Ghemara obietta: Disse R'Pappa ad Abbaye: Come dire che il termine nascituri vuol dire che hanno ancora da nascere ma che non sono ancora nati, come dice R'Meyr? Allora da qui, dal versetto di Genesi 48, 5 i tuoi due figli che ti son nati in terra d'Egitto, anche qui è "hanno ancora da nascere"? Ma Efraim e Menashe non erano allora già nati? La Ghemara risponde con un'altra domanda: Invece che cosa? Vuol dire "che sono già nati? Allora da qui, dal versetto dei Re I 13, 2 Ecco un figlio è nato alla casa di Davide il suo nome è Ioshiyahu, anche qui è "che era già nato" Ioshiyahu in quel momento? Ma se allora neanche Menashe, suo nonno, era ancora venuto al mondo! La Ghemara conclude: Piuttosto, nelle Scritture, la parola noladim a volte significa così e a volte significa così, a volte viene usato con significato di "che hanno da nascere" a volte con quello di "già nati", e nei nedarim si va secondo il modo di parlare della gente e non secondo il modo di parlare delle Scritture e, secondo R'Meyr, nel modo di parlare della gente noladim vuol dire solo "che hanno da nascere" e non "già nati". La Ghemara riporta la sefa della nostra Mishna: E I CHACHAMIM DICONO: QUESTO NON PRESE DI MIRA CHE COLUI CHE È IN GRADO DI NASCERE. La Ghemara chiede: Per escludere che cosa? La Ghemara risponde: Per escludere pesci e uccelli che non nascono dal ventre della madre ma dalle uova. |
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