102b | CHI SPOSA LA DONNA | CAPITOLO DODICESIMO | KETUBBOT |
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La Ghemara respinge l'ipotesi
che il probema trattato dalla nostra Mishna sia lo stesso di quello che
risulta dalla machloket
tra R'Yochanan e Resh Lakish:
No, qui nella nostra Mishna si parla di shtare pesikta, e secondo la shita di R'Ghiddel, infatti disse R'Ghiddel in nome di Rav: I consuoceri che si chiedono: Quanto dai a tuo figlio? E il padre dello sposo dice: Così e così, E quanto dai a tua figlia? E il padre della sposa dice: Così e così, poi si alzarono e fecero i kiddushin fecero kinyansu quanto detto prima, e queste son le cose su cui si fa kinyan con il parlare. La Ghemara riporta una Baraita che contraddice l'opinione di Resh Lakish: SCRISSE AL KOHEN: TI SONO DEBITORE DI CINQUE SELA'IM DEVE DARGLI CINQUE SELA'IM E SUO FIGLIO NON È RISCATTATO neppure quando gli dà le cinque monete, in quanto esse rappresentano il pagamento dell'obbligo e non il riscatto. Per Resh Lakish, invece, questo shtarnon ha alcun valore e lui non contrae alcun obbligo! La Ghemara respinge tale prova: Là nella Baraita appena citata è diverso, perchè egli è obbligato a ciò a dargli le cinque monete per riscattare il figlio anche senza shtar, mideoraita. La Ghemara chiede: Se così è, perchè scrisse uno shtar come dice la Baraita? La Ghemara risponde: Per scegliersi un Kohen ed impegnarsi a riscattare il figlio con lui e non con un altro. La Ghemara chiede: Se così è, perchè suo figlio non è riscattato? Se le monete non sono il pagamento dell'obbligo allora sono il riscatto! La Ghemara risponde: Secondo il parere di 'Ulla, infatti disse 'Ulla: Secondo la Tora il figlio è riscattato quando gli darà le monete. E per quale ragione dissero: Suo figlio non è riscattato? È un decreto rabbinico perchè non dicano che si puòriscattare con shtarot. La Ghemara propone un'altra soluzione per la machloket tra R'Yochanan e Resh Lakish: Disse Rava, la machloket tra R'Yochanan e Resh Lakish, è una machloket tra Tannaim: se UN GARANTE CHE USCÌ sullo shtar SOTTO LA FIRMA DEL DOCUMENTO il creditore RISCUOTE DA BENI LIBERI, in quanto l'impegno del garante vale come un impegno verbale, UN CASO del genere SI PRESENTÒ DINNANZI R'YISHMAEL E DISSE: il creditore RISCUOTE DA BENI LIBERI, GLI DISSE BEN NANAS: NON RISCUOTE NÈ DA BENI LIBERI NÈ DA BENI ASSERVITI, GLI DISSE: PERCHÈ? GLI DISSE: UNO STAVA STRANGOLANDO IL SUO COMPARE AL MERCATO, LO TROVÒ UN SUO AMICO E GLI DISSE: LASCIALO E IO TI DARÒ, È PATUR, PERCHÈ NON IN FEDE SUA GLI PRESTÒ. Diciamo, R'Yochanan disse come R'Yishmael e cioè che una garanzia verbale come pure un impegno di pagamento verbale creano un obbligo che va rispettato, e Resh Lakish disse come Ben Nanas, e cioè che una garanzia senza testimoni come un impegno di pagamento senza testimoni non hanno alcun valore. La Ghemara respinge questa dimostrazione: Sulla comprensione della shitadi Ben Nanas nessuna delle parti, nè R'Yochanan nè Resh Lakish, è in disaccordo cioè tutti concordano che, secondo Ben Nanas, se una garanzia senza testimoni non ha valore anche un accordo verbale senza testimoni non ha valore, Daf 102b invece sono in disaccordo sulla comprensione della shitadi R'Yishmael, R'Yochanan è dell'opinione di R'Yishmael una garanzia senza testimoni ha valore e anche un accordo verbale senza testimoni ha valore, e Resh Lakish? Come può condividere l'opinione di R'Yishmael e ciononostante essere in disaccordo con R'Yochanan? Resh Lakish può dire: Fino a qui non disse R'Yishmael là, nella Baraita, che la garanzia vale anche senza testimoni, se non perchè alla garanzia è pertinente un'obbligo deoraita, l'obbligo del garante si impara da un versetto, invece qui, nel caso dell'accordo verbale, non è pertinente un'obbligo deoraita. Quindi cade la possibilità che Resh Lakish e R'Yochanan divergano come R'Yishmael e Ben Nanas. . . . . . . La Ghemara cita un passo della nostra Mishna: IL PRIMO NON PUÒ DIRE quando verrà da me la manterrò, ma deve portarle gli alimenti che le spettano nel luogo in cui sta sua madre. La Ghemara trae una conclusione da quanto detto nella Mishna: Disse R'Chisda: Ciò significa che in caso di divorzio la figlia sta presso la madre. La Ghemara chiede: Da dove sa R'Chisda che della figlia grande ci stiamo occupando? Forse ci stiamo occupando della piccola, e a causa del fatto che accadde come è insegnato in una Baraita: COLUI CHE MORÌ E LASCIÒ UN FIGLIO PICCOLO A SUA MADRE del bambino, GLI EREDI DEL PADRE DICONO: CHE CRESCA PRESSO DI NOI, E LA MADRE DI LUI del bambino DICE: CHE MIO FIGLIO CRESCA PRESSO DI ME LO SI LASCIA PRESSO SUA MADRE E NON LO SI COLLOCA PRESSO CHI È ADATTO AD ESSERE SUO EREDE, UN FATTO ACCADDE E LO SGOZZARONO LA VIGILIA DI PESACH La Ghemara obietta: Se è così, che la Mishna insegni: Nel posto in cui lei si trova, Daf 103a perchè insegna: Nel posto in cui si trova la madre? La Ghemara conclude: Impara da ciò, la figlia sta presso la madre, non importa se è grande e non importa se è piccola. |
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