117a | HAISHA SHALOM | CAPITOLO QUINDICESIMO | YEVAMOT |
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Mishna | [da Daf 116b: Bet
Shammai dicono: Una donna che testimoniò sulla morte del marito
può
sposarsi e riscuotere la sua ketubba.
Bet Hillel dicono: Tale donna può sposarsi ma non riscuotere la sua ketubba perchè le questioni pecuniarie necessitano due testimoni. Dissero loro Bet Shammai: Se avete permesso la donna sposata, una 'erva, che è una proibizione così grave, senza altra testimonianza che quella di lei medesima, e non permetteremo il denaro, il cui divieto è al confronto così leggero? Dissero loro Bet Hillel: Vedemmo da Daf 116b] |
che i fratelli non
vengono in possesso dell'eredità del fratello morto senza
figli sulla base della testimonianza di lei che pur è sufficiente
a farle superare la situazione di 'erva.
Dissero loro Bet Shammai: Ma non impariamo ciò che noi vogliamo affermare dal documento della ketubba, in cui egli le scrive che se si sposerà con un altro prenderà ciò che per lei è scritto! Siccome una condizione scritta della ketubba è che se si sposarà con un altro avrà la ketubba, la testimonianza che le permette di sposarsi le attribuisce anche la |
ketubba. Tornarono Bet Hillel a insegnare secondo le parole di Bet Shammai. |
Ghemara | La Ghemara riporta un insegnamento degli
Amoraim:
Disse R'Chisda: Se quella donna si sposò per yibbumsenza altra testimonianza che la propria - il suo yavam entra nell'eredità del fratello morto senza figli sulla base della testimonianza di lei. La Ghemara spiega il ragionamento di R'Chisda: Essi, Bet Shammai, impararono il loro insegnamento dalla ketubba, e noi non impareremo dall'insegnamento della Tora? Infatti è scritto: Sorga in nome di suo fratello morto, disse il Misericordioso: Ora è sorto, dal momento che in base alla testimonianza della yevama lui ha potuto prenderla in moglie, compiendo lo yibbum, in base alla stessa testimonianza viene in possesso anche dell'eredità. La Ghemara riporta un insegnamento degli Amoraim: Disse R'Nachman: Se venne una donna al Bet Din e disse: Mio marito è morto, permettetemi di risposarmi, dopo opportuna indagine le permettiamo di risposarsi e inoltre le diamo la sua ketubba. Ma se venne e disse: Datemi la mia ketubba, persino di risposarsi non le permettiamo. La Ghemara chiede: Quale è la ragione di ciò? La Ghemara risponde: Per via della ketubba è venuta, e siccome per questioni pecuniarie la sua testimonianza non è valida, non è più valida nemmeno per liberarla del suo status di 'erva. La Ghemara chiede: Fu loro chiesto, agli studiosi: Se venne e disse: Permettetemi di risposarmi e datemi la mia ketubba, quale è la decisione halachica? Diciamo: Siccome accennò alla sua ketubba, per via della ketubba è venuta, e respingiamo del tutto la sua testimonianza, o forse diciamo tutto quello che uno ha da dire al Bet Din lo dice, e delle cose superflue non dobbiamo tener conto? E se anche vorrai dire che è giusto persare che tutto quello che uno ha da dire al Bet Din lo dice, e delle cose superflue non dobbiamo tener conto, se venne e disse: Datemi la mia ketubba e permettetemi di risposarmi, quale è la decisione halachica? Diciamo: Qui sicuramente per via della ketubba è venuta, o forse diciamo: Si espresse così perchè non sapeva in base a quale cosa lei viene permessa e pensava che ricevere indietro la ketubba è il modo per venire permessa e non era veramente interessata al denaro ma solo al permesso di risposarsi? La Ghemara risponde: Resti questa domanda senza risposta. |
Mishna | Tutti sono degni di fede nel testimoniare
per lei che suo marito è morto, all'infuori di sua suocera,
della figlia di sua suocera, della sua tzara,
della sua cognata, della figlia acquisita del marito perchè
temiamo che esse testimonino il falso con l'intenzione di rovinarla.
Che cosa c'è di diverso tra il ghetnei riguardi del quale tutti sono degni di fede nel portarlo e nel testimoniare che fu compilato in maniera debita, anche quelle donne elencate sopra, e la morte dove invece quelle non sono degne di fede? La differenza è che nel ghet è lo scritto a dimostrare la veridicità della testimonianza, mentre nel caso della morte non vi è alcuna prova di sostegno alla testimonianza. |
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117b |
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Mishna | Vennero due donne che erano sposate a un uomo,
una
dice: Mio marito è morto, e una dice: Mio marito
non
è morto, quella che dice: È morto, si risposi e riscuota
la sua ketubba, quella che dice: Non è morto, non si risposi
e non riscuota la sua ketubba.
Se una dice: È morto, e una dice: È stato ucciso, R'Meir dice: Siccome si contraddicono l'una con l'altra, esse non si risposino, nessuna delle due. R'Yehuda e R'Shimon dicono: Siccome l'una e l'altra concordano che non c'è più, si risposino tutte e due. Se un testimone dice: Morì, e un testimone dice: Non morì, |
[da Daf 118a: o una donna dice: Morì, e una donna dice: Non morì, costei non si risposi. da Daf 118a] |
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