4a | BETULA NISET | CAPITOLO PRIMO | KETUBBOT |
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[da Daf 3b: La Ghemara propone
un'altra spiegazione di quale sia l'ones
per il quale la Baraita permette di sposare una vergine di lunedì:
E se preferisci di' quest'altra spiegazione: Cosa vuol dire "per causa di un ones" - secondo quanto è insegnato in una Baraita: IL SUO PANE ERA COTTO, L'ANIMALE SCANNATO E IL VINO MESCOLATO e tutto era pronto per il pranzo di nozze, E MORÌ IL PADRE DELLO SPOSO O LA MADRE DELLA SPOSA poco prima dell'inizio della cerimonia nuziale, allora prima della sepoltura, prima dell'instaurarsi dello status di lutto, SI DEPOSITA IL MORTO IN UN'altrA STANZA e non lo si seppellisce subito,E SI FANNO ENTRARE LO SPOSO E LA SPOSA SOTTO LA CHUPPA, e li si fa sposare. da Daf 3b] POI lo sposo HA con la sposa IL RAPPORTO SESSUALE DI MITZVA E SI SEPARA immediatamente da lei, si seppellisce il morto,ADEMPIE L'USANZA DEI SETTE GIORNI DI CONVITO i quali in questo caso respingono il lutto, E SUCCESSIVAMENTE ADEMPIE L'USANZA DEI SETTE GIORNI DI AVELUT E DURANTE TUTTI QUEI GIORNI, i sette di convito e i sette di lutto, LUI DORME TRA GLI UOMINI E LEI DORME TRA LE DONNE, e non li si lascia assieme da soli. La Baraita aggiunge: E NON SI TOLGONO I MONILI ALLA SPOSA PER TUTTI I TRENTA GIORNI sebbene sia in avelut di modo che non dispiaccia allo sposo, E quanto abbiamo detto che si anticipano i giorni del convito a quelli di avelut vale QUANDO il caso È ESATTAMENTE come quello menzionato dalla Baraita e cioè che morì IL PADRE DELLO SPOSO O LA MADRE DELLA SPOSA, perchè ora che sono morti NON VI È CHI SI DIA DA FARE PER LORO, la madre per l'ornamento della sposa il padre per il pranzo di nozze, e perciò permisero loro di ritardare l'inizio della avelut, TUTTAVIA AL CONTRARIO, cioè la madre dello sposo e il padre della sposa,NO, non è permesso posporre la avelut. La Ghemara scende ora nei particolari, chiarando le limitazioni di quanto detto: Disse Rafram bar Pappa in nome di R'Chisda: Non insegnarono che si pospone l'avelut se non quando egli lo sposo già versò acqua sulla carne, e ormai non si può venderla ad altri, e se non si cucinerà ci sarà un grave danno e forse andrà a monte il pranzo di nozze, ma se non ha ancora versato acqua sulla carne, la venda e non rimandi l'avelut. La Ghemara procede nelle distinzioni: Disse Rava: E in città dato il grande numero di possibili compratori, anche se già versò acqua sulla carne, la venda e non rimandi l'avelut. La Ghemara presenta un'altra distinzione: Disse R'Pappa: E in un villaggio, dove scarseggiano i compratori, anche se ancora non ha versato acqua sulla carne, non la venda e rimandi l'avelut. La Ghemara chiede: E allora il din di R'Chisdache quando versò l'acqua si pospone e quando non versò l'acqua non si pospone dove lo troviamo? La Ghemara risponde: Disse R'Ashi: In luoghi come la cittadina di Mata Mechasia, che esce dalla definizione di città, perchè è più piccola, ed esce dalla definizione di villaggio, perchè è più grande. La Ghemara riporta una Baraita a sostegno della shita di R'Chisda: Viene insegnato in una Baraita secondo la shita di R'Chisda: IL SUO PANE ERA COTTO, L'ANIMALE SCANNATO E IL VINO MESCOLATO E VERSÒ ACQUA SULLA CARNE E MORÌ IL PADRE DELLO SPOSO O LA MADRE DELLA SPOSA SI DEPOSITA IL MORTO IN UNA STANZA,E SI FANNO ENTRARE LO SPOSO E LA SPOSA SOTTO LA CHUPPA, POI lo sposo HAcon la sposa IL RAPPORTO SESSUALE DI MITZVA E SI SEPARA ADEMPIE L'USANZA DEI SETTE GIORNI DI CONVITO E SUCCESSIVAMENTE ADEMPIE L'USANZA DEI SETTE GIORNI DI AVELUT E DURANTE TUTTI QUEI GIORNI,i sette di convito e i sette di lutto, LUI DORME TRA GLI UOMINI E SUA MOGLIE DORME TRA LE DONNE E LO STESSO VALE NEL CASO IN CUI SUA MOGLIE DIVENNE NIDDAal momento della chuppa LUI DORME TRA GLI UOMINI E LEI DORME TRA LE DONNE finchè non si è purificata E NON SI TOLGONO I MONILI ALLA SPOSA quando è in avelutPER TUTTI I TRENTA GIORNI, SIA IN UN CASO CHE NELL'ALTRO lo sposo NON ABBIA IL primo RAPPORTO SESSUALEcon la sposa NÈ DURANTE LA NOTTE DELLO SHABBAT a causa della lacerazione dell'imene, che è proibita di Shabbat, NÈ ALL'USCITA DELLO SHABBAT per un motivo che verrà chiarito in seguito. La Ghemara comincia a spiegare i particolari della Baraita: Disse l'autore della Baraita: LUI DORME TRA GLI UOMINI E LEI DORME TRA LE DONNE. Questo viene a sostegno di quanto disse R'Yochanan, perchè disse R'Yochanan: Anche se dissero non vi è avelut durante la festa, tuttavia nella sfera privata si usa, e i rapporti sessuali rientrano in questa categoria e sebbene gli sposi che hanno rimandato l'avelut sono pubblicamente in festa, in privato si comportano come avelim a cui sono interdetti i rapporti sessuali. La Ghemara chiarisce un altro punto: Spiegò R'Yosef figlio di Rava in nome di Rava: Non insegnarono che si separano gli sposi quando la sposa è divenuta niddase non quando lo sposo non ebbe rapporti sessuali prima, ma se ebbe rapporti sessuali e successivamente lei divenne nidda - sua moglie dorme con lui e non dobbiamo sospettare che egli avrà con lei rapporti che ora sono proibiti. La Ghemara si meraviglia: Ma qui nel caso dell'avelut ci stiamo occupando del caso in cui lui ebbe un rapporto sessuale che infatti gli venne concesso il rapporto sessuale di mitzva, ciononostante la Baraita insegna: LUI DORME TRA GLI UOMINI E LEI DORME TRA LE DONNE! La Ghemara respinge questa difficoltà: Quando disse il Tanna questo din che se lui ebbe già rapporti, lei dorme con lui, è solo nel caso che sua moglie diventò niddae non nel caso di avelut. La Ghemara obietta: Ma nella Mishna viene insegnato E LO STESSO VALE NEL CASO, che significa che l'avel e il marito della nidda hanno lo stesso din! |
4b |
La Ghemara risponde:
Così disse: E lo stesso vale nel caso in cui sua moglie diventò nidda senza che lui avesse avuto rapporti con lei - lui dorme tra gli uomini e sua moglie dorme tra le donne, mentre l'avel persino abbia già avuto rapporti - lui dorme tra gli uomini e sua moglie dorme tra le donne. La Ghemara chiede: Sarebbe come dire che l'avelut è per lui più leggera della nidda? Infatti se lei è nidda, se lui ha avuto già rapporti con lei non sospettiamo che ne abbia ancora ora, mentre nell'avelut lo sospettiamo. Eppure disse R'Yitzchak bar Chanina in nome di R'Huna: Tutti i servizi che una donna fa a suo marito anche la nidda li fa al marito, fuorchè riempirgli il bicchiere, fargli il letto, lavargli la faccia le mani e i piedi che sono delle espressioni affettuose, e predispongono al rapporto sessuale, mentre nei riguardi dell'avelut impariamo in una Baraita: BENCHÈ SIA SCRITTO CHE UN UOMO NON HA IL DIRITTO DI COSTRINGERE SUA MOGLIEquando lei è in avelut A DIPINGERSI GLI OCCHI E A COLORARSI LE GUANCE, IN VERITÀ DISSERO: LEI PUÒ RIEMPIRGLI IL BICCHIERE, FARGLI IL LETTO, LAVARGLI LA FACCIA LE MANI E I PIEDI, da ciò vediamo che nel tempo dell'avelut noi non sospettiamo che da gesti affettuosi nasca un rapporto sessuale, mentre quando lei è nidda lo sospettiamo e li teniamo più separati tra loro. La Ghemara risponde: Non è una vera difficoltà: Qui, in cui dissero che bisogna allontanare l'uno dall'altra, si tratta dell'avelut di lui, mentre qui, in cui permisero le espressioni affettuose, si tratta dell'avelut di lei, in cui lui non la vede come nidda tuttavia lei, quando è in avelut, lo respinge, perciò non decretarono particolari norme di allontanamento. La Ghemara obietta: Eppure in quella stessa Baraita la Mishna insegna IL PADRE DELLO SPOSO O LA MADRE DELLA SPOSA, da cui vediamo che non c'è differenza tra avelut di lui e avelut di lei. La Ghemara risponde: Perchè quando la Mishna insegna la differenza tra avelut di lui e avelut di lei, questo vale per il resto dei dinim dell'avelut che là vengono ricordati, e non per quanto riguarda la prevenzione della loro intimità. La Ghemara continua ad obiettare: Ma c'è mai una differenza tra avelut di lui e avelut di lei? Eppure è insegnato in una Baraita: COLUI A CUI MORIRONO SUO SUOCERO O SUA SUOCERA - NON PUÒ COSTRINGERE SUA MOGLIE A DIPINGERSI GLI OCCHI E A COLORARSI LE GUANCE, PIUTTOSTO CAPOVOLGE IL SUO LETTO E SI COMPORTA COME IN TEMPO DI AVELUT ASSIEME A LEI. E LO STESSO VALE PER LEI QUANDO MORIRONO SUO SUOCERO O SUA SUOCERA - NON HA IL DIRITTO DI DIPINGERSI GLI OCCHI E A COLORARSI LE GUANCE, PIUTTOSTO CAPOVOLGE IL SUO LETTO E SI COMPORTA COME IN TEMPO DI AVELUT ASSIEME A LUI. Comunque non si accenna nell'avelut di lui che ci siano delle particolari norme di allontanamento tra i coniugi. La Ghemara risponde: Recita la Baraita aggiungendo: Nell'avelut di lui, lui dorme tra gli uomini e lei dorme tra le donne. La Ghemara continua ad obiettare: Eppure è insegnato E LO STESSO VALE NEL CASO, da cui deduciamo che non vi è differenza tra i due casi. La Ghemara risponde: Quando la Baraita insegna "e lo stesso vale . . ." si riferisce a dipingere gli occhi e colorare le guancie. La Ghemara continua ad obiettare: Eppure è insegnato CON LUI, non è forse "con lui" nel letto, e ciononostante non sospettiamo che abbia con lei rapporti sessuali? La Ghemara respinge questa soluzione: No, si intende "con lui" in casa e come gli disse Rav a suo figlio Chiya quando morì il padre di sua moglie: Di fronte a lei comportati come in tempo di avelut, non di fronte a lei non comportarti come in tempo di avelut, anche qui "con lui" vuol dire "di fronte a lui". La Ghemara richiama la nostra attenzione sul quesito che sta alla base della nostra discussione: Rav Ashi disse: Forse che tu puoi paragonare l'avelut di qui alla avelut in generale? Infatti l'avelut in generale è grave, e non è portato a disprezzarla, mentre l'avelut di qui, siccome che Rabbanan vi adottarono criteri facilitanti, lui è portato a disprezzarla. La Ghemara chiede: Quale è questo criterio facilitante che Rabbanan adottarono qui? Se tu dici che è quello che viene insegnato nella Baraita: HAcon la sposa IL RAPPORTO SESSUALE DI MITZVA E SI SEPARA - là la ragione è che non vige ancora nei suoi riguardi il din dell'avelut. Infatti l'avelut quando entra in vigore? Se secondo l'opinione di R'Eliezer - dal momento in cui il morto esce dalla porta di casa per essere seppellito, se secondo l'opinione di R'Yehoshua - dal momento in cui viene rotolata la pietra tombale, e qui, siccome il morto non è ancora uscito dalla casa ma si trova in una stanza, non vige ancora sui parenti lo stato di avelut, e non si può veramente parlare di alcun criterio facilitante delle leggi dell'avelut. Piuttosto c'è da dire che il criterio facilitante sussiste in ciò che viene insegnato nella Baraita: ADEMPIE L'USANZA DEI SETTE GIORNI DI CONVITO E SUCCESSIVAMENTE ADEMPIE L'USANZA DEI SETTE GIORNI DI AVELUT. Siccome lo facilitarono concedendogli di rallegrarsi nonostante il lutto - forse peccherà con lei durante questo periodo, e perciò proibirono loro di appartarsi assieme. La Ghemara cita un altro passo della stessa Baraita:
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