Yevamot - Haisha Shalom- 114
114b HAISHA SHALOM CAPITOLO QUINDICESIMO YEVAMOT

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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Mishna La donna che andò, lei e suo marito, in un paese d'oltremare, quando c'era pace tra lui e lei e pace nel mondo, e venne dai giudici e disse: Mio marito è morto - si può sposare ad un altro in base alla sua parola, o disse: Mio marito è  morto senza figli - si può sposare per yibbum con un fratello di lui, senza altra testimonianza.
Se c'era pace tra lui e lei e guerra nel mondo, lite tra lui e lei e pace nel mondo, e venne dai giudici e disse: Mio marito è morto - non è degna di fede.
R'Yehuda dice: Non è mai degna di fede, a meno che non venga piangente e con gli abiti laceri.
Gli dissero: Sia questa che viene piangente e con gli abiti laceri, sia questa che non viene piangente e con gli abiti laceri, può sposarsi ad un altro senza altra testimonianza che la sua.
Settantesima Mishna
Ghemara La Ghemara ci fa notare a proposito del linguaggio adoperato dalla Mishna:
Il Tanna insegnò nella Mishna: PACE TRA LUI E LEI perchè vuole insegnare nella sefa LITE TRA LUI E LEI, così pure insegnò nella Mishna: PACE NEL MONDO perchè vuole insegnare nella sefa GUERRA NEL MONDO,  il linguaggio della Mishna ha lo scopo di sottolineare queste contrapposizioni.

La Ghemara chiede:
Disse Rava: Per quale ragione non accettiamo la testimonianza della donna quando c'è la guerra?
La Ghemara risponde:
Perchè lei dice quello che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente accadde, ragionando così: Come puoi pensare che con tutti quelli che sono stati uccisi, lui soltanto si sia salvato? 
La Ghemara tenta una difesa della validità della testimonianza della donna per poi respingerla:
Se, tuttavia, trovi che si può dire che siccome c'è pace tra lui e lei, ella restò al suo fianco finchè lo vide veramente morire, ciononostante a volte succede che lo colpiscono con una freccia o con una lancia e lei crede che è già sicuramente morto e lo abbandona, e poi si dà il caso che qualcuno lo medica e sopravvive alla ferita. 
La Ghemara riferisce:
Rava riteneva di poter affermare che la carestia non è come la guerra, perchè in tale situazione lei non dice quello che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente accadde.
Successivamente si ricredette. Disse Rava: La carestia è in effetti come la guerra. E come mai cambiò idea? Per via di quella donna che si presentò dinnanzi a Rava e gli disse: "Mio marito morì di fame". Volendo verificare se diceva il vero, Rava le disse: Ben fatto che hai salvato te stessa e lo hai lasciato a morire! Pensavi che con quel po' di farina setacciata che gli hai lasciato potesse vivere? La donna gli disse: Anche Sua Signoria sa che in un simile caso non si vive. E dalle sue parole Rava comprese che la donna non aveva veramente assistito alla morte del marito, ma che lei supponesse che fosse morto.
Anche su questo punto poi si ricredette. Disse Rava: La carestia è veramente peggiore della guerra, perchè se in tempo di guerra, quando lei dice: "Mio marito è morto in guerra", è proprio in questo che lei non è degna di fede, ma se dice, persino in tempo di guerra, "Mio marito è morto nel suo letto" di altra morte, è degna di fede perchè non sospettiamo che si sia sbagliata, quanto alla carestia invece non è degna di fede finchè dice: "Mio marito è morto e l'ho seppellito". 
La Ghemara elabora:
Il crollo è come la guerra, perchè in tale situazione lei dice quello che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente accadde.
La liberazione di serpenti e scorpioni è come la guerra, perchè in tale situazione lei dice quello che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente accadde.
Quanto alla pestilenza ci furono quelli che la considerarono alla pari con la guerra e ci furono quelli che la considerarono non alla pari con la guerra.
Su questo ultimo punto la Ghemara spiega:
Quelli che la considerarono alla pari con la guerra, perchè in tale situazione lei dice quello che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente accadde, e cioè che se tutti sono morti di peste, non può essere che suo marito sia vivo.
Quelli che la considerarono non alla pari con la guerra, perchè fanno conto di quello che la gente dice: Per sette anni ci fu la pestilenza però nessun uomo se ne andò senza i suoi anni, quando non era il suo momento di morire. Se quindi la moglie dice che è morto vuol dire che lo ha visto morire.
La Ghemara chiede:
Fu chiesto loro agli studiosi: Quale è il nostro giudizio nel caso in cui è da lei che ci viene l'informazione che vi è uno stato di guerra in quel dato paese in cui lei dice che il marito morì? Forse che diciamo in un simile caso: Che vantaggio ha a mentire?

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