Ghemara |
La Ghemara ci fa notare a proposito del linguaggio
adoperato dalla Mishna:
Il Tanna insegnò nella Mishna: PACE TRA LUI
E LEI perchè vuole insegnare nella sefa LITE
TRA LUI E LEI, così pure insegnò nella Mishna:
PACE
NEL MONDO perchè vuole insegnare nella
sefa GUERRA
NEL MONDO, il linguaggio della Mishna ha lo scopo di sottolineare
queste contrapposizioni.
La Ghemara chiede:
Disse Rava: Per quale ragione
non
accettiamo la testimonianza della donna quando c'è la guerra?
La Ghemara risponde:
Perchè lei dice quello che le sembra sia accaduto e non
ciò che veramente accadde, ragionando così: Come puoi
pensare che con tutti quelli che sono stati uccisi, lui soltanto si
sia salvato?
La Ghemara tenta una difesa della validità della
testimonianza della donna per poi respingerla:
Se, tuttavia, trovi che si può dire che siccome c'è
pace tra lui e lei, ella restò al suo fianco finchè
lo
vide
veramente morire, ciononostante a volte succede che
lo colpiscono
con una freccia o con una lancia e lei crede che è
già
sicuramente
morto e lo abbandona, e poi si dà il caso che qualcuno
lo medica e sopravvive alla ferita.
La Ghemara riferisce:
Rava riteneva di poter affermare che la carestia non è
come la guerra, perchè in tale situazione lei non dice quello
che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente accadde.
Successivamente si ricredette. Disse Rava: La carestia è
in
effetti come la guerra. E come mai cambiò idea? Per via
di quella donna che si presentò dinnanzi a Rava e
gli
disse: "Mio marito morì di fame". Volendo verificare se diceva
il vero, Rava le disse: Ben fatto che hai salvato te stessa
e lo
hai lasciato a morire! Pensavi che con quel po' di farina setacciata
che gli hai lasciato potesse vivere? La donna gli disse: Anche Sua
Signoria sa che in un simile caso non si vive. E dalle sue parole Rava
comprese che la donna non aveva veramente assistito alla morte del marito,
ma che lei supponesse che fosse morto.
Anche su questo punto poi si ricredette. Disse Rava: La carestia
è veramente peggiore della guerra, perchè se
in
tempo di guerra, quando lei dice: "Mio marito è morto in guerra",
è proprio in questo che lei non è degna di fede, ma
se dice, persino in tempo di guerra, "Mio marito è morto nel
suo letto" di altra morte, è sì degna di fede
perchè
non sospettiamo che si sia sbagliata, quanto alla carestia invece non
è degna di fede finchè dice:
"Mio marito è
morto e l'ho seppellito".
La Ghemara elabora:
Il crollo è come la guerra, perchè in tale situazione
lei
dice quello che le sembra sia accaduto e non ciò che veramente
accadde.
La liberazione di serpenti e scorpioni è come la guerra,
perchè in tale situazione lei dice quello che le sembra sia
accaduto e non ciò che veramente accadde.
Quanto alla pestilenza ci furono quelli che la considerarono
alla pari con la guerra e ci furono quelli che la considerarono
non alla pari con la guerra.
Su questo ultimo punto la Ghemara spiega:
Quelli che la considerarono alla pari con la guerra, perchè
in tale situazione lei dice quello che le sembra sia accaduto e
non ciò che veramente accadde, e cioè che se tutti sono morti
di peste, non può essere che suo marito sia vivo.
Quelli che la considerarono non alla pari con la guerra, perchè
fanno conto di quello che la gente dice: Per sette anni ci fu la pestilenza
però nessun uomo se ne andò senza i suoi anni, quando
non era il suo momento di morire. Se quindi la moglie dice che è
morto vuol dire che lo ha visto morire.
La Ghemara chiede:
Fu chiesto loro agli studiosi: Quale è il nostro
giudizio nel caso in cui è da lei che ci viene l'informazione
che vi è uno stato di guerra in quel dato paese in cui lei dice
che il marito morì? Forse che diciamo in un simile caso:
Che
vantaggio ha a mentire? |