TA'ANIT 26

È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo pagina sia riportata la scritta: da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
Ghemara 
26a

[da Daf 25: ACCADDE CHE DECRETARONO UN DIGIUNO A LUD ecc.[e R'Tarfon disse loro di mangiare e far festa, dopodichè recitarono l' Hallel Hagadol].
La Ghemara insinua:
E che dicano l'Hallel all'inizio, prima di andare a casa a far festa?
La Ghemara risponde:
Abbaye e Rava entrambi dicono: Perchè non si dice il Grande Hallel.] se non sazi e a stomaco pieno.
La Ghemara si meraviglia:
Davvero? Ma non si trovò Rav Pappa nella Sinagoga di Abi Govar e proclamò il digiuno e scesero loro le piogge prima di mezzogiorno e disse il Grande Hallel e poi mangiarono e bevvero, diversamente da quanto viene insegnato sopra?
La Ghemara risponde:
È diverso per gli abitanti di Mechuza, perchè è comune tra loro l'ubriachezza. 

HADRAN 'ALAN SEDER TA'ANIOT ELU
TORNEREMO DA TE, SEDER TA'ANIOT ELU
 

CAPITOLO QUARTO
Mishna In tre occasioni durante l'anno i Kohanim alzano le loro mani per benedire il popolo, e in tali occasioni lo fanno quattro volte di giorno, a Shachrit, a Mussaf, a Mincha e a Ne'ilat Shearim. Le tre occasioni sono: nei digiuni, nelle ma'amadot e a Yom Hakippurim.
La Mishna spiega cosa sono le ma'amadot:
Queste sono le ma'amadot: Perchè è detto a proposito dell'offerta del tamid: Comanda ai figli di Israel... la mia offerta, il mio cibo ecc., indicando con ciò che il tamid è un offerta collettiva in cui hanno parte tutti i membri di Israel, e come può essere che l'offerta di un uomo viene presentata ed egli non le sta appresso? Istituirono i primi profeti ventiquattro mishmarot, Kohanim e Leviim furono divisi in ventiquattro gruppi di servizio al Tempio, un gruppo alla settimana a rotazione. E per ogni mishmar c'era a Yerushalaim un ma'amad composto da Kohanim, Leviim e Yisraelim che assistevano ai sacrifici come rappresentanti del popolo. Quando giungeva il tempo per il mishmar di salire, Kohanim e Leviim salivano a Yerushalaim dalle rispettive città,e gli Yisraelim dello stesso mishmar si riunivano nelle loro città e leggevano i passi inerenti l'Opera della Creazione.
La Mishna spiega quali fossero le attività delle ma'amadot:
(I membri del ma'amad digiunavano quattro giorni alla settimana, da Lunedì a Giovedì. Non digiunavano la vigilia di Shabbat, in onore dello Shabbat, nè la Domenica perchè non uscissero dalla tranquillità e dal godimento nell'affanno e nel digiuno e ne avessero a morire.)
I brani di Tora letti dalle ma'amadot:
Nel primo giorno (dopo lo Shabbat) "Bereshit" e "iehi rakya", nel secondo "iehi rakya" e "ikkavu hamaim", nel terzo "ikkavu hamaim" e "iehi me'orot", nel quarto "iehi me'orot" e "ishrezu hamaim", nel quinto "ishrezu hamaim" e "toze ha'arez", nel sesto "vetoze ha'arez" e "vaiechulu hashamaim".
Una parasha grande viene letta da due, una piccola da uno a Shachrit e a Mussaf. E a Mincha [gli uomini del ma'amad] entrano e recitano per se i versetti a memoria come leggendo lo Shema'. La vigilia di Shabbat a Mincha non entravano nella Sinagoga in onore dello Shabbat.
La Mishna parla di alcune circostanze in cui le ma'amadot erano sospese:
Ogni giorno che c'è Hallel non c'è ma'amad a Shachrit; se c'è il sacrificio di Mussaf non vi è ma'amad a Ne'yla; se c'è l'offerta della legna non c'è ma'amad a Mincha; parole di R'Akiva. Gli disse Ben Azzai: Così insegnava R'Yehoshua: Se c'è il sacrificio di Mussaf non vi è ma'amad a Mincha; se c'è l'offerta della legna non c'è ma'amad a Ne'yla. Tornò R'Akiva ad insegnare come Ben Azzai.
La Mishna parla dell'offerta della legna:
La festa della legna di Kohanim e popolo si celebrava nove volte all'anno. Il primo di Nissan, la famiglia di Arach della tribù di Yehuda. Il venti di Tammuz, la famiglia di David della tribù di Yehuda. Il cinque di Av, la famiglia di Parosh della tribù di Yehuda. Il sette dello stesso mese, la famiglia di Yonadav figlio di Rechav. Il dieci dello stesso mese, la famiglia Sena'a della tribù di Binyamin. Il quindici dello stesso mese, la famiglia di Zattu della tribù di Yehuda e con loro i Kohanim e i Leviim e tutti coloro che erano incerti sulla tribù di appartenenza, e le famiglie dei "ladri del pestello" e dei "tagliatori di fichi". Il venti dello stesso mese, la famigli di Pachat Moav della tribù di Yehuda. Il venti di Elul, la famiglia di Adin della tribù di Yehuda. Il primo di Tevet, la famiglia di Parosh tornava a donar legna la seconda volta.
Il primo di Tevet non vi era ma'amad, perchè in esso vi era l'Hallel, il sacrificio di Mincha e l'offerta della legna.
Fino a qui la Mishna trattò dei digiuni per siccità e altre calamità. Ora la Mishna passa a discutere di due digiuni che commemorano delle tragedie storiche accadute ad 'Am Ysrael:
Cinque eventi accaddero ai nostri padri il Diciasette di Tammuz e cinque il Nove di Av: Il Diciasette di Tammuz 

26b

furono spezzate le Luchot, e fu interrotto il tamid, e fu aperta una breccia nelle mura della città, e Apostemos bruciò la Tora, e innalzò una statua nel Santuario. Il Nove di Av: Fu decretato che i nostri padri non sarebbero entrati in Erez Yisrael, e il Tempio fu distrutto una prima e una seconda volta, e fu conquistata Betar e fu passata con l'aratro l'area della città di Yerushalaim. Perciò da quando entra Av noi limitiamo la nostra gioia.
La Mishna parla di alcune regole di lutto nel periodo del Nove di Av:
Nella settimana in cui cade il Nove di Av è proibito tagliarsi i capelli e lavare le vesti. Di Giovedì, quando il Nove di Av cade di Venerdì, è permesso in onore dello Shabbat. La vigilia del Nove di Av non si mangino due cibi cotti, non si mangi carne e non si beva vino. Rabban Shimon ben Gamliel dice: Faccia solo dei cambiamenti. R'Yehuda prescrive di capovolgere il letto. Ma i Chachamim non concordarono con lui.
 La Mishna conclude con una discussione su alcuni giorni festivi:
Disse Rabban Shimon ben Gamliel: Non vi furono giorni festivi per Israel come il quindici di Av e come il giorno di Kippur, che in essi le fanciulle di Yerushalaim escono con abiti bianchi presi a prestito, per non causare imbarazzo a chi non ne ha. Tutti i vestiti indossati in questa occasione richiedono immersione nel mikve. E le fanciulle di Yerushalaim escono e danzano nelle vigne. E cosa direbbero? Ragazzo alza il tuo sguardo e vedi cosa tu scegli per te. Non far caso alla bellezza, ma fa attenzione alla famiglia di provenienza. Menzogna è la grazia e vacuità è la bellezza, la donna che teme Hashem, lei sarà lodata. E ancora dice il versetto: Datele dei frutti della sua mano,  e siano celebrate ai varchi le sue azioni.
Rabban Shimon ben Gamliel aggiunge:
E similmente altrove il Testo dice: Uscite e guardate, o figlie di Zion, il Re Salomone con la corona con cui lo incoronò sua madre nel giorno del suo matrimonio e nel giorno della gioia del suo cuore. "Nel giorno del suo matrimonio", questo è il Matan Tora [la promulgazione della Tora]. "E nel giorno della sua gioia", questo è la costruzione del Bet Hamikdash [il Santuario], che possa essere costruito al più presto, nei nostri giorni!

Gemara La Mishna affermò:
IN TRE OCCASIONI DURANTE L'ANNO I KOHANIM ALZANO LE LORO MANI ecc. [per benedire il popolo, e in tali occasioni lo fanno quattro volte di giorno, a Shachrit, a Mussaf, a Mincha e a Ne'ylat Shearim. Le tre occasioni sono: nei digiuni, nelle ma'amadot e a Yom Hakippurim]
La Mishna implica che tali quattro preghiere vengono recitate in tutte le occasioni enumerate nella Mishna. Perciò la Mishna chiede:
C'è mai Mussaf nei digiuni e nelle ma'amadot?
La Ghemara risponde:
È come se mancassero delle parole e questo è il testo che la Mishna vuole insegnare:IN TRE OCCASIONI dell'anno I KOHANIM ALZANO LE LORO MANI per benedire il popolo ogni volta che essi pregano; e ce n'è tra esse una, Yom Kippur, in cui benediscono QUATTRO VOLTE IN UN GIORNO: SHACHRIT, MUSSAF, MINCHA E NE'YLAT SHEARIM. E queste sono le tre occasioni: I DIGIUNI, LE MA'AMADOT E YOM HAKIPPURIM.
La Ghemara disquisisce sulla paternità della Mishna:
Disse Rav Nachman a nome di Rabba bar Avuha: Questo insegnamento, che i Kohanim benedicono in tutte le preghiere del giorno, appartiene a R'Meir. Ma i Chachamim dicono: Shachrit e Mussaf vi è la Benedizione dei Kohanim, Mincha e N'yla non vi è benedizione dei Kohanim.
La Ghemara chiede:
Chi sono questi Chachamimche dicono che non vi è Benedizione dei Kohanim a Mincha e Ne'yla?
La Ghemara risponde:
È l'opinione di R'Yehuda. Perchè fu insegnato in una Baraita: 
SHACHRIT, MUSSAF, MINCHA E NE'YLA: IN TUTTE C'È NESIAT KAPAIM [la Benedizione dei Kohanim], PAROLE DI R'MEIR. R'YEHUDA DICE; SHACHRIT, MUSSAF VI È NESIAT KAPAIM, MINCHA E NE'YLA NON VI È NESIAT KAPAIM. R'YOSE DICE: A NE'YLA VI È NESIAT KAPAIM, A MINCHA NON VI È NESIAT KAPAIM.
La Ghemara fornisce i ragionamenti che sono alla base delle varie opinioni:
Su quale punto divergono? R'Meir pensa così: Per quale ragione i Kohanim non benedicono tutti i giorni a Mincha? A causa di un possibile stato di ubriachezza. Ma se oggi è uno di quei giorni, digiuno, ma'amad o Yom Kippur, non c'è sospetto di ubriachezza.
R'Yehuda pensa così: Shachrit e Mussaf, nelle quali tutti i giorni dell'anno non è comune l'ubriachezza, Rabbanan non vi decretarono la sospensione della Benedizione dei Kohanim.  Mincha e Ne'yla, nelle quali tutti i giorni dell'anno è comune l'ubriachezza, Rabbanan  vi decretarono la sospensione della Benedizione dei Kohanim anche nei giorni di digiuno.
R'Yose pensacosì: Mincha, che c'è tutti i giorni, Rabbanan  vi decretarono la sospensione della Benedizione dei Kohanim nei giorni di digiuno. Ne'yla, che non c'è tutti i giorni, Rabbanan non vi decretarono la sospensione della Benedizione dei Kohanim.
La Ghemara prende nota della pratica comunemente accettata:
Disse Rav Yehuda a nome di Rav: L'halacha è secondo R'Meir, si benedice anche a Mincha e a Ne'yla. E R'Yochanan disse: Il popolo si comportò secondo R'Meir. E Rava disse: L'usanza è secondo R'Meir.
È la Ghemara a spiegarci la differenza tra queste tre opinioni:
Chi [Rav] ha detto: L'halacha è secondo R'Meir, vuol dire che la insegnamo pubblicamente. Chi [Rava] ha detto: L'usanza è secondo R'Meir, vuol dire che non lo insegnamo pubblicamente, ma lo insegnamo quando è il caso. E chi [R'Yochanan] ha detto: [Il popolo] si comportò secondo R'Meir, non lo insegnamo tuttavia se uno ha fatto così non lo facciamo tornare indietro.
La Ghemara cita una diversa opinione:
E Rav Nachman disse:  L'halacha è secondo R'Yose, cioè nei digiuni non si benedisce a Mincha.
La Ghemara conclude:
L'halacha è infatti secondo R'Yose.
Vista questa conclusione, è la Ghemara a domandarsi:
E oggigiorno quale è la ragione che i Kohanim benedicono il popolo a Mincha dei giorni di digiuno?
La Ghemara risponde:
Siccome benedicono a Minchavicino al tramonto, [l'halacha] è la stessa di Ne'yla.
La Ghemara si domanda:
Che ad ogni modo tutti concordino che è proibito a un ubriaco benedire, da dove deriva?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yehoshua ben Levi a nome di Bar Kappara: Perchè' è stata affiancata la parasha del kohen che benedice alla parasha del nazir? Per dire: come al nazir è proibito il vino, così al kohen che benedisce è proibito il vino.
La Ghemara mette in discussione questa analogia:
Lo attaccò il padre di R'Zera, e altri dicono che fosse Oshaya bar Zavda: Forse come al nazir sono proibiti i vinaccioli, anche al kohen che benedice sono proibiti i vinaccioli?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yzchak: Attesta il versetto: Per servirLo e per benedire in suo Nome. La Scrittura equipara il servizio nel Tempio alla Benedizione Sacerdotale. Come al servitore del Tempio è permesso il vinacciolo, così al kohen che benedice è permesso il vinacciolo. ..
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