TA'ANIT 12

È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo pagina sia riportata la scritta: da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
Ghemara
12a

La Ghemara limita la validità del digiuni "a ore":
Disse Rav Chisda: Quello che hai detto che digiuniamo "o ore" vale quando non si gusta nulla fino a sera. Tuttavia se si mangia prima o dopo le ore del digiuno, non vale.
Abbaye mette alla prova l'ordinamento di Rav Chisda:
Gli disse Abbaye [a Rav Chisda]: Ma questoè un digiuno di prim'ordine! Ha digiunato l'intera giornata.
La Ghemara risponde:
No! [l'insegnamento di Rav Chisda] è necessario nel caso in cui lui cambi idea e decida di digiunare soltanto a mezzogiorno, quando nella prima parte del giorno digiunòdsa per caso.
La Ghemara presenta un ordinamento simile di Rav Chisda:
Disse Rav Chisda: Ogni digiuno su cui non è calato il sole, non è chiamato digiuno.
L'ordinamento di Rav Chisda viene posto in discussione:
La Ghemara lancia una sfida da una Mishna: GLI UOMINI DEL MISHMAR DIGIUNANO MA NON COMPLETANO il digiuno. Quindi anche se interrompono, sono ritenuti digiunanti!
La Ghemara spiega:
Là, nel caso della Mishna, [il digiuno] viene intrappreso per indurre una generale atmosfera di afflizione, non è perciò un vero digiuno parziale.
La Ghemara cita un altro attacco all'ordinamento di Rav Chisda:
Ta shma', vieni e impara che Rav Chisda non ha ragione, Perchè disse R'Eliezer (ben) Zadok: Io sono uno dei discendenti di Senaav ben Biniamin, e una volta che cadeva il Nove di Av di Shabbat e lo rimandarono a dopo Shabbat, e in quel giorno[il dieci di Av] digiunammo ma non completammo [il digiuno], perchè [il dieci di Av] era il nostro yom tov. Anche qui un parziale digiuno è considerato un digiuno.
La Ghemara respinge:
Anche Là[il digiuno] venne intrappreso per indurre una generale atmosfera di afflizione, non era perciò un vero digiuno parziale.
La Ghemara torna a interrogarsi sull'ordinamento di Rav Chisda:
Ta shma', vieni e impara che Rav Chisda non ha ragione, Perchè disse R'Yochanan: Starò a digiuno finchè arriverò a casa, anche se arriverò a casa di giorno.
La Ghemara respinge:
Là lo fece per liberarsidagli obblighi sociali della casa del Nasi.
La Ghemara discute il requisito dell'accettazione anticipata:
Disse Shmuel: Ogni digiuno che non viene accettato quando ancora è giorno, non è considerato digiuno.
La Ghemara indaga:
E se in effetti egli digiuna, senza accettazione anticipata, quale è la legge? Forse ha valore bedi'avad, a cose fatte? Disse Rabba bar Shila: È come un mantice pieno d'aria. Non ha nessun valore.
La Ghemara dibatte le regole dell'accettazione:
Quando uno deve accettare [il digiuno]? Rav disse: Al tempo di Mincha. E Shmuel disse: Durante la tefilla di Mincha. Disse Rav Yosef: Sembra proprio che sia come ha detto Shmuel, perchè è scritto nella Meghillat Ta'anit, dopo un elenco di feste minori in cui è permesso non digiunare: TUTTAVIA OGNUNO SU CUI SIA SOPRAGGIUNTO un digiuno PRIMA DI QUESTA festa minore PROIBIRÀ. Essendo la serie di digiuni iniziata prima delle feste, i digiuni non vengono interrotti.
Rav Yosef conclude la sua prova:
Perchè non si può capire dalla Baraita che egli proibisce se stesso, cioè si impegna a digiunare nonostante il sopraggiungere della festa minore,nella preghiera, solo se accetta il digiuno nuovamente nella preghiera precedente al digiuno, come disse Shmuel?
La Ghemara respinge l'interpretazione di Rav Yosef:
No! L'affermazione in Meghillat Ta'anit va intesa: egli sarà proibito, dovrà digiunare sia che lo abbia accettato nella tefilla o no!
La Ghemara nota che gli Amoraim discussero sull'interpretazione di questo passo di Meghillat Ta'anit:
Non concordavano su questo R'Chiya a R'Shimon figlio di Rebbi. Uno disse "iesar", egli proibirà, e uno disse: "ieaser", egli è proibito.
La Ghemara spiega:
Quello che disse: "iesar", egli proibirà, concorda con quanto detto sopra, che deve proibirsi di mangiare riaccettando il digiuno a Mincha del giorno prima, secondo quello che disse: "ieaser", egli è proibito, quale è [la sua spiegazione]?
La Ghemara risponde che la sua opinione corrisponde all'ordinamento di una Baraita:
Perchè fu insegnato in una Baraita in Meghillat Ta'anit: OGNI PERSONA SU CUI SOPRAVVENNE una serie di digiuni PRIMA DI QUESTA serie di feste è PROIBITO di mangiare in questi giorni.COME ciò va inteso? UN SINGOLO CHE ACCETTÒ SU DI SÈ di digiunare i LUNEDÌ E GIOVEDÌ DI TUTTO L'ANNO, E SOPRAGGIUNSERO IN QUEI GIORNI I GIORNI DI FESTA SCRITTI IN MEGHILLAT TA'ANIT, SE IL SUO VOTO è PRECEDENTE AL NOSTRO DECRETO, IL SUO VOTO ANNULLERÀ IL NOSTRO DECRETO, senza che egli riaccetti. MA SE IL NOSTRO DECRETO PRECEDE IL SUO VOTO, IL NOSTRO DECRETO ANNULLERÀ IL SUO VOTO ed egli può non digiunare in queste feste, anche se la serie dei suoi digiuni cominciò prima. Questo è in accordo con Rav che disse che non occorre riaccettare il digiuno nella preghiera di Mincha del giorno prima.
La Ghemara parla di quelle notti prima del digiuno in cui è permesso mangiare:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: FINO A QUANDO UNO MANGIA E BEVE? FINO A CHE SALE LA COLONNA DEL MATTINO. PAROLE DI REBBI. R'ELIEZER BEN SHIMON DICE: FINO AL CANTO DEL GALLO.
La Ghemara scende nei particolari:
Disse Abbaye: non insegnarono nella Baraita che uno può mangiare fino al mattino se non nel caso che non ha terminato il suo pasto, ma se ha terminato il suo pasto, non può mangiare successivamente.
La Ghemara si interroga sull'ordinamento di Abbaye:
Attaccò Rava da una Baraita: FINÌ il suo pasto E SI ALZÒ EGLI PUÒ ANCORA MANGIARE benchè abbia benedetto e lasciato il tavolo.
La Ghemara spiega:
si parla di un caso in cui egli non rimosse il tavolo, lui si alzò ma il tavolo rimase apparecchiato.
La Ghemara cita un'altra versione del dialogo tra Abbaye e Rava:
Ci sono alcuni che dicono: Disse Rava: non insegnarono nella Baraita che uno può mangiare fino al mattino se non nel caso che non dormì ma se dormì non può mangiare successivamente.
La Ghemara si interroga sull'ordinamento di Rava:
Attaccò Abbaye da una Baraita: DORMÌ E SI ALZÒ EGLI PUÒ ancora MANGIARE.
La Ghemara spiega:
si parla di un caso in cui egli sta sonnecchiando.
La Ghemara approfondisce:
Come è "sonnecchiando"? Disse Rav Ashi:

Ghemara 12b

Dorme e non dorme, è sveglio e non è sveglio, e se lo interrogano risponde ma non è capace di rispondere a tono e quando gli chiedono di ricordare, ricorda.
La Ghemara discute un altro aspetto del digiuno individuale:
Disse Rav Kahana in nome di Rav: Un singolo che prese su di sè un digiuno, gli è proibito calzare scarpe di cuoio, dubitiamo che egli abbia preso su di sè i divieti di un digiuno pubblico. Cosa dovrebbe fare per non incorrere in questi divieti nel caso di un digiuno privato? Disse Rabba bar Rav Shila: Dica così:"Domani starò di fronte a Te, o Dio, in digiuno privato."
La Ghemara discute la natura dei digiuni pubblici nella Diaspora:
Dissero Rabbanan a Rav Sheshet: Abbiamo visto alcuni Rabbini che portavano le scarpe e andavano alla casa del digiuno a pregare, benchè fosse giorno di pubblico digiuno. [Rav Sheshet] si offese e disse loro: Forse anche mangiarono!?
La Ghemara ricorda altre pratiche nei giorni di digiuno nella Diaspora:
Abbaye e Rava entravano nella sinagoga in un giorno di digiuno pubblico calzando la parte superiore di cuoio delle scarpe. Maremar e Mar Zutra scambiavano la destra con la sinistra e la sinistra con la destra. I Rabbanan dell'accademia di Rav Ashi andavano come al solito. Essi pensavano come aveva detto Shmuel: Non vi sono digiuni pubblici in Bavel fuori del Nove di Av.
La Ghemara discute su come un digiuno venga posposto:
Disse RavYehuda in nome di Rav: Una persona può "prendere a prestito" il suo digiuno, cioè può mangiare in un giorno di digiuno particolarmente difficile per lui, e saldare il debito digiunando un altro giorno. Rav Yehuda disse: Quando dissi [l'ordinamento di Rav] alla presenza di Shmuel, [Shmuel] mi disse: Ha forse fatto un voto che deve adempierlo in ogni caso? Egli ha preso su di sè di affliggersi. Se potrà si affliggerà se non potrà non si affliggerà e nemmeno in un altro giorno.
Lo stesso dialogo secondo un'altra versione:
Ci sono quelli che dicono: Disse Rav Yehuda in nome di Rav: Una persona può "prendere a prestito" il suo digiuno, cioè può mangiare in un giorno di digiuno particolarmente difficile per lui, e saldare il debito digiunando un altro giorno. Rav Yehuda disse: Quando dissi [l'ordinamento di Rav] alla presenza di Shmuel, [Shmuel] mi disse: È ovvio! Altro non è che un voto. Un voto quando mai non si può ripagarlo domani o un altro giorno?
La Ghemara ricorda un fatto accaduto:
Rav Yehoshua figlio di Rav Idi era in visita alla casa di Rav Assi. Gli prepararono un vitello a un terzo della crescita, molto pregiato. Gli dissero [a Rav Yehoshua]: Che il Maestro assaggi un poco. Disse loro: Mi trovo in un digiuno> Gli dissero: Che il Maestro lo prenda a prestito e lo ripaghi in seguito. Forse il Maestro non concorda con quanto disse Rav Yehuda in nome di Rav: Una persona può "prendere a prestito" il suo digiuno, e saldare il debito digiunando un altro giorno? Disse loro[Rav Yehoshua]: Un digiuno per un cattivo sogno è il mio. E disse Rabba bar Mechasya in nome di Rav Chama bar Guria che disse in nome di Rav: È efficace il digiuno per un sogno come il fuoco per gli scarti del lino. E disse Rav Chisda: E nello stesso giorno, perciò R'Yehoshua non voleva posporlo! E disse Rav Yosef: E persino di Shabbat. E quale è la riparazione, per aver fatto qualcosa che non si fa di Shabbat? Osservi un altro digiuno in espiazione del digiuno fatto di Shabbat.

Mishna Questa Mishna discute dei digiuni pubblici in caso di siccità:
Passarono quelli, i primi tre digiuni pubblici, e non furono esaditi, il bet din decreta altri tre digiuni pubblici. In questi: mangiano e bevono quando è ancora giorno, è proibito ogni lavoro, proibito lavarsi, ungersi, calzare scarpe, e avere rapporti coniugali. E vengono chiusi i bagni.
Se questi passarono e non furono esauditi, il bet din decreta su di loro altri sette digiuni, che sono in tutto tredici digiuni pubblici. Questi ultimi hanno di più rispetto ai primi perchè in questi la gente grida, vengono chiusi i negozi. Al lunedì aprono un poco i negozi di cibo verso sera, e al giovedì è permesso aprire i negozi in onore del Shabbat.
Se questi passarono e non furono esauditi, riducono gli affari, le costruzioni e le piantagioni, i fidanzamenti e i matrimoni, , il salutarsi l'un l'altro. come gente rimproverata dal Cielo. Gli individui d'eccezione riprendono a digiunare finchè non è uscito Nissan. Uscì Nissan e discesero le piogge, è questo un segno di maledizione, come è detto: Non è oggi il raccolto del grano ecc.?
Ghemara La Ghemara discute sulla proibizione del lavoro nella seconda serie dei digiuni:
Sia pure per tutte le altre proibizioni, c'è inesse godimento: lavarsi, ungersi e avere rapporti coniugali, ma il lavoro, esso è una afflizione. Perchè è proibito?
La Ghemara risponde:
Disse Rav Chisda in nome di Rav Yirmya bar Abba: Disse il versetto: Inaugurate un digiuno, indite una radunanza, riunite gli anziani. Dal versetto si apprende che un digiuno è comparato a una "'azeret", radunanza, Come una "'azeret" vi è proibita l'esecuzione del lavoro, anche nel digiuno è proibita l'esecuzione del lavoro.
La Ghemara attacca la equiparazione del digiuno a un Yom Tov:
Se esiste tale similitudine, come l"'azeret" è convocata dalla sera prima, anche il digiuno dalla sera prima, compresa la proibizione del lavoro.
La Ghemara fa luce sull'insegnamento di Rav Yrmiya bar Abba:
Disse R'Zera: Mi fu spiegato da Rav Yirmiya bar Abba stesso: Il versetto ha affermato: Riunite gli anziani. La proibizione del lavoro è simile alla riunione degli anziani. Come la riunione degli anziani si fa di giorno, anche la proibizione del lavoro nei digiuni è di giorno.
La Ghemara chiede:
Ma diciamo che l'assemblea deli anziani si riunisce solo nel pomeriggio? che ragione avrebbero di riunirsi già di mattina? Disse Rav Shesha figli di Rav Idi: Questo reca sostegno all'opinione di Rav Huna, che disse: Al mattino comincia la riunione delle persone nella sinagoga.
La Ghemara scende nei dettagli del programma di un giorno di digiuno:
Cosa si fa in questa riunione mattutina e nel resto del giorno di digiuno? Disse Abbaye: Dal mattino fino a mezzogiorno si analizzano i problemi della città. Da qui in avanti, per un quarto del giorno, leggiamo nel Sefer Tora e l'haftara. Da qui in avanti, chiediamo la misericordia divina, come è detto: Ed essi si alzarono al loro posto e lessero dal libro della Tora di Hashem, loro Dio, per un quarto del giorno. E un quarto riconoscono i loro peccati e si prostrano ad Hashem loro Dio.La Scrittura indica che metà del giorno era diviso tra Tora e preghiera.
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