11a
[da daf 10. La Ghemara aggiunge consigli
sul viaggio:
Disse Rav Yehuda in nome di R'Chiya:
Chi se ne va sulla via, non mangi più che negli anni di carestia.
Per qual motivo? Qui spiegano per via dell'intestino. All'Ovest[in Terra
d'Israel] dicono: Per via del cibo, che non scarseggi nel corso del
viaggio.
La Ghemara chiede:
Qual'è la differenza
tra le due spiegazioni?] La differenza tra loro c'è
quando uno siede in una nave, e deve preoccuparsi solo che il cibo
gli basti per tutto il viaggio. Oppure quando uno viaggia dall'ostello
di un paese all'ostello di un altro paese, che allora la preoccupazione
è piuttosto per l'intestino.
La Ghemara racconta :
Rav Pappa ad ogni parsa
(circa 4,5 km) mangiava una pagnotta. Da quanto detto sopra si deduce
che egli pensave ci si dovesse preoccupare dell'intestino, e non
di una eventuale scarsità di cibo durante il viaggio, tuttavia,
siccome egli era un uomo vigoroso, la preoccupazione per la digestione
non doveva portarlo a ridurre il cibo, come da consiglio generale degli
Amoraim di Babilonia.
Rav Yehuda accennò sopra
da una riduzione del cibo da adottarsi nei periodi di carestia. La Ghemara
ci offre maggiori particolari:
Disse Rav Yehuda in nome di Rav:
Chiunque affama se stesso negli anni di carestia, si salva da una morte
insolita, come è detto: Nella carestia [Dio] ti ha riscattato dalla
morte. Dalla fame dovrebbe essere scritto! Ma questo [la Scrittura]
vuol dire: Come premio per il suo affamarsi negli anni di carestia egli
vien salvato da una morte insolita..
La Ghemara continua a discutere
sul giusto comportamento in tempi di carestia:
Disse Resh Lakish: È proibito
all'uomo usare del suo letto (per rapporti sessuali) negli anni
di carestia. Perchè detto: E a Giuseppe nacquero due figli quando
ancora non era arrivato l'anno della fame.
Con l'eccezione:
Fu insegnato: Coloro che sono
senza figli , e non hanno ancora assolto al precetto della procreazione,
usano il loro letto (per rapporti sessuali) negli anni di carestia.
Una Baraita parla della punizione
per chi si dissocia dalle pene della comunità:
Rabbanan insegnarono: NEL TEMPO
IN CUI ISRAEL È ALLE PRESE CON UNA SOFFERENZA E UNO SE NE SEPARA,
VENGONO I DUE ANGELI AL divino SERVIZIO CHE ACCOMPAGNANO L'UOMO
E POSANO LE LORO MANI SULLA SUA TESTA, E DICONO: IL TALE DEI TALI CHE SI
È SEPARATO DALLA COMUNITÀ , NON VEDRÀ DELLA CONSOLAZIONE
DELLA COMUNITÀ.
Un'altra Baraita simile:
Fu insegnato in un'altra Baraita:
NEL TEMPO IN CUI LA COMUNITÀ
È ALLE PRESE CON UNA SOFFERENZA,
UN UOMO NON DICA: ANDRÒ A CASA MIA A MANGIARE E BERE, E LA PACE
SIA CON TE, ANIMA MIA. E SE FA COSÌ, SU DI LUI LO SCRITTO DICE:
ED ECCO ESULTANZA E GIOIA, ABBATTI I BUOI E SCANNA LE PECORE, MANGIA CARNE
E BEVI VINO. MANGIA E BEVI, CHE DOMANI SI MUORE. COSA È SCRITTO
DOPO? E le tue paroleVENGONO
RIVELATE ALLE MIE ORECCHIE, Io HASHEM, SIGNORE DELLE SCHIERE,
ho giurato: NON VERRÀ ESPIATO QUESTO PECCATO PER VOI FINCHÈ
NON MORRETE.
La Baraita continua:
FINO A QUI LA MISURA DEI MEDIOCRI.
MA SULLA MISURA DEI MALVAGI, COSA È SCRITTO? VIENI ED IO PORTERÒ
IL VINO, si dicono l'un
l'altro, E CI UBRIACHEREMO DI BEVANDE INEBRIANTI, E DOMANI COME OGGI.
COSA È SCRITTO DOPO? IL GIUSTO È PERITO, E NESSUNO
SI ACCORGE CHE PRIMA DELLA CALAMITÀ; incombente IL
GIUSTO VIENE TOLTO.
La Baraita continua:
PIUTTOSTO, SI AFFLIGGA L'UOMO
ASSIEME ALLA COMUNITÀ, PERCHÈ COSÌ ABBIAMO TROVATO
IN MOSHE, NOSTRO MAESTRO, CHE AFFLISSE SE STESSO ASSIEME ALLA COMUNITÀ
COME È DETTO: E LE MANI DI MOSHE ERANO PESANTI ED ESSI PRESERO
UNA PIETRA E LA POSERO SOTTO DI LUI ED EGLI VI SEDETTE
La Baraita chiede:
MA MOSHE NON AVEVA UN CUSCINO
O UNA STUOIA SU CUI SEDERSI? MA DISSE MOSHE: SICCOME ISRAEL È IMMERSI
NELLA SOFFERENZA , SARÒ ANCH'IO CON LORO NELLA SOFFERENZA. E
scelse di sedere sulla dura roccia.
La Baraita continua:
E COLUI CHE SI CONDUOLE CON LA
COMUNITÀ MERITA DI VEDERE LA CONSOLAZIONE DELLA COMUNITÀ.
E SE UNO DIRÀ CHI TESTIMONIERÀ CONTRO DI ME? LE PIETRE DELLA
SUA CASA E LE TRAVI DELLA SUA CASA TESTIMONIANO CONTRO DI LUI, COME È
DETTO: PERCHÈ LA PIETRA DAL MURO GRIDERÀ E IL MEZZO MATTONE
DA vicino all'ASSE
GLI RISPONDERÀ. Anche le mura hanno occhi sulle male azioni
commesse in privato.
La Baraita presenta un'altra opinione:
DICONO NELLA YESHIVA DI R'SHILA:
I DUE ANGELI AL divino
SERVIZIO CHE ACCOMPAGNANO L'UOMO ESSI TESTIMONIANO
CONTRO DI LUI, COME È DETTO: PERCHÈ I SUOI ANGELI LUI
TI HA PREPOSTO che testimonino contro di te. R'CHISDA DICE:
L'ANIMA DELL'UOMO, LEI TESTIMONIA CONTRO DI LUI, COME È DETTO:
DA QUELLA CHE GIACE NEL TUO ABBRACCIO, CUSTODISCI LE PORTE DELLA TUA BOCCA.
E C'È CHI DICE: LE MEMBRA DELL'UOMO TESTIMONIANO CINTRO DI LUI,
COME È DETTO:
VOI SIETE I MIEI TESTIMONI, DISSE HASHEM.
La Baraita continua citando le Scritture:
UN DIO DI FEDELTÀ,
in Lui NON vi è TORTO.
La Baraita spiega:
UN DIO DI FEDELTÀ,
COSÌ COME SI RISCUOTONO DAI MALVAGI NEL MONDO A VENIRE PERSINO
i debiti contratti con LE TRASGRESSIONI LEGGERE, SI RISCUOTONO DAI GIUSTI
IN QUESTO MONDO i debiti contratti con LE TRASGRESSIONI LEGGERE
CHE ESSI COMMETTONO.
La Baraita continua:
In Lui NON vi è
TORTO,COME I GIUSTI VENGONO RICOMPENSATI NEL MONDO A VENIRE PERSINO
SU UNA MIZVA LEGGERA DA LORO COMPIUTA, COSÌ SI RICOMPENSANO I MALVAGI
IN QUESTO MONDO PERSINO SU UNA MIZVA LEGGERA DA LORO COMPIUTA.
La Baraita conclude il versetto:
EGLI È GIUSTO E RETTO.
([I SAGGI) DICONO: NELL'ORA)
DELLA DIPORTITA DI UN UOMO VERSO LA SUA ETERNA DIMORA, TUTTE LE SUE AZIONI
(PRENDONO CONGEDO) DA LUI, E GLI DICONO: COSÌ E COSÌ HAI
FATTO NEL TAL POSTO NEL TAL GIORNO? ED EGLI DICE: SI, GLI DICONO FIRMA,
E LUIO FIRMA, COME È DETTO: EGLI LO FARÀ FIRMARE DALLA
MANO DI OGNI UOMO. E NON SOLO MA DICHIARA LA CORRETTEZZA DEL VERDETTO
SU DI SÈ E DICE LORO: MI AVETE GIUDICATO BENE. PER ADEMPIERE QUANTO
È STATO DETTO:
AFFINCHÈ TU VENGA DICHIARATO GIUSTO NELLE
TUE PAROLE.
La Ghemara qui si chiede se digiunare
sia in generale cosa meritoria:
Disse Shmuel: Chiunque digiuna
è chiamato peccatore.
La Ghemara commente:
Shmuel concordava con quel Tanna,
perchè fu insegnato in una Baraita: R'ELAZAR HAKAPPAR BERABI DICE:
PERCHÈ LA TORA AFFERMA a proposito del nazir che si è
reso impuro per contatto con un cadavere: E [IL KOHEN] ESPIERÀ
PER LUI, IN QUANTO EGLI HA PECCATO VERSO L'ANIMA? E VERSO QUALE ANIMA
HA EGLI PECCATO? PIUTTOSTO PERCHÈ EGLI AFFLISSE SE STESSO astenendosi
DAL VINO.
R'Elazar Berabi continua la sua
argomentazione:
MA NON si presta QUESTO
ARGOMENTO ad una trattazione che noi chiamiamo "KAL VACHOMER"? MA
SE QUESTO il nazir CHE NON AFFLISSE SE STESSO SE NON astenendosi
DAL VINO, È CHIAMATO PECCATORE, CHI AFFLIGGE SE STESSO astenendosi
DA OGNI COSA, come chi digiuna, PER UNA simile azione QUANTO
PIÙ; egli andrebbe definito peccatore!
La Ghemara introduce un'opinione
dissenziente:
R'ELAZAR DICE: VIENE CHIAMA SANTO,
il digiunante, perchè col digiuno espia i suoi peccati, COME
È DETTO: [Il nazir] SARÀ SANTO, FARÀ CRESCERE
UNA LUNGA CHIOMA SUL SUO CAPO.
Anche R'Elazar porta un "kal vachomer":
MA SE QUESTO il nazir CHE
NON AFFLISSE SE STESSO SE NON CON UN'UNICA PRIVAZIONE [il vino]
È CHIAMATO SANTO, CHI AFFLIGGE SE STESSO astenendosi DA OGNI
COSA, come chi digiuna, PER UNA simile azione QUANTO PIÙ;
egli andrebbe definito santo!
La Ghemara spiega dei versetti problematici
a seconda delle varie opinioni:
E secondo Shmuel: Ma è
chiamato santo dalla Tora!
La Ghemara risponde:
Quello che dice il versetto
si riferisce ai capelli che si fa crescere, ciò è ritenuto
santo, e i capelli sono interdetti a qualsiasi uso.
La Ghemara mette ora alla prova
la posizione di R'Elazar:
E secondo R'Elazar: Ma è
chiamato peccatore dalla Tora!
La Ghemara risponde:
Quello che dice il versetto
è perchè si è reso impuro toccando un cadavere.
La Ghemara si interroga su quale
sia veramente l'opinione di R'Elazar sul digiunare:
Ma R'Elazar disse proprio
così? Ma R'Elazar disse: Ognora l'uomo consideri se stesso