95a | CHI ERA SPOSATO | CAPITOLO DECIMO | KETUBBOT |
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[da Daf 94b: Gli
disse il perdente: Mi scriverebbe Sua Signoria da
Daf 94b] un documento che mi permetta di
riscuotere il denaro che pagai al venditore da suoi terreni che egli
vendette dal Capomese di Yiyar in avanti? Sicuramente tali
terreni erano assoggettati al mio denaro!
Gli disse: Gli acquirenti di quei campi potrebbero dirti: "Tu hai un documento che potrebbe essere datato il primo di Nissan, e il campo in questione era tuo ed ingiustamente ti fu tolto dal latore del documento del cinque di Nissan, ma i beni del venditore non sono assoggettati al risarcimento del campo che ti fu sottratto. Quale è la soluzione per lui? Si scrivano l'un l'altro i possessori dei due documenti un'autorizzazione a riscuotere dai compratori con documenti posteriori al loro. |
Mishna Nel
caso di colui che era sposato
a due mogli, e vendette il suo campo, che era assoggettato alle ketubbot delle sue mogli, e la prima che si era sposata con lui scrisse all'acquirente del campo: "Non ho nulla da fare con te, cioè rinuncio ad ogni diritto che ho sul tuo campo", la seconda moglie che non rinunciò ai propri diritti sul campo, lo toglie all'acquirente e la prima moglie che non ha scritto una rinuncia alla seconda, lo toglie alla seconda, e l'acquirente grazie alla rinuncia scrittagli dalla prima, lo toglie alla prima, e tornano queste donne a girare in tondo con le ketubbot e gli acquirenti, senza fine, finchè non giungano ad un compromesso tra loro, e lo stesso avviene ad un creditore e due acquirenti di due campi che sono la garanzia del debito, e il creditore scrisse una rinuncia ai suoi diritti al secondo acquirente, egli toglie il campo al primo acquirente, e questo toglie il campo al secondo, e il creditore lo toglie al primo, e il secondo al creditore e così senza fine e lo stesso avviene ad una donna che è creditrice della sua ketubba. |
Ghemara La Ghemara
chiede:
E quando anche lei gli avesse scritto la rinuncia ai suoi diritti, cosa sarà mai? Impariamo infatti in una Baraita: CHI DICE AL SUO COMPAGNO NON HO NIENTE A CHE FARE CON TE SU QUESTO CAMPO, E NON ME NE OCCUPO, E LE MIE MANI SON RITRATTE DA ESSO, NON HA DETTO NULLA, perchè simile dichiarazione non ha valore legale. La Ghemara risponde: Qui di che cosa ci stimo occupando? Del caso in cui acquistarono dalla sua mano cioè dettero valore legale alla sua dichiarazione facendo un kinyan. La Ghemara chiede: E quando anche avessero acquistato dalla sua mano, cosa sarà mai? La donna dirà: feci cosa gradita a mio marito, ma non intendevo rinunciare alla mia ketubba! Forse non impariamo nella Mishna: ACQUISTÒ DAL MARITO un campo asservito alla ketubba E TORNÒ AD ACQUISTARE DALLA MOGLIE i diritti che sul campo le dà la ketubba IL SUO ACQUISTO NON HA VALORE? Quindi lei può dire: feci cosa gradita a mio marito. La Ghemara propone un'altra soluzione: Disse R'Zera in nome di R'Chisda: Non è difficile: Quanto è detto nella nostra Mishna, e cioè che la rinuncia ha valore, è secondo R'Meyr, quanto detto nella Mishna su citata, e cioè che la rinuncia non ha valore, è secondo R'Yehuda, perchè impariamo in una Baraita: SCRISSE AL PRIMO MA NON GLI FIRMÒ, AL SECONDO E GLI FIRMÒ, HA PERSO LA SUA KETUBBA, PAROLE DI R'MEYR. R'YEHUDA DICE: LEI PUÒ DIRE: "COSA GRADITA HO FATTO A MIO MARITO, E VOI COSA AVETE CON ME? La Ghemara chiede: Ma come mai Rebbi, il compilatore della Mishna, fissò il testo qui, nella nostra Mishna, come R'Meyr e fissò il testo là, nella Mishna citata sopra, come R'Yehuda? La Ghemara propone un'altra soluzione: Disse R'Pappa: La nostra Mishna parla di una divorziata, che quindi non può dire: "Cosa gradita ho fatto a mio marito" e rappresenta il parere di tutti. La Ghemara propone un'altra soluzione: R'Ashi disse: Rappresentano tutte e due l'opinione di R'Meyr, solo che fin a tal punto e cioè che lei non può dire: "Feci cosa gradita . . ." e perde la ketubba, non disse R'Meyr là nella Baraita appena citata, che nel caso di due diversi acquirenti del marito, di cui al primo non firmò e al secodo firmò, perchè possono dirle al Bet Din: se così era che hai fatto cosa gradita a tuo marito, al primo degli acquirenti bisognava che lo facessi, cioè che tu firmassi per far cosa grata a tuo marito, perchè al secondo? Tuttavia nel caso di un solo acquirente persino R'Meyr riconosce che lei può dire: "Feci cosa gradita . . ." e con ciò render nulla la dichiarazione fatta, e la nostra Mishna in cui la sua dichiarazione ha valore, si riferisce a un caso in cui il marito aveva scritto un documento di vendita di un campo ad un altro, ed a questo lei non firmò, e a questo qui, di cui parla la Mishna, firmò, mettendosi nella situazione in cui non può più dire: "Feci cosa gradita . . .", infatti le chiederanno: Se lo hai fatto con il secondo, perchè allora non lo facesti con il primo . . . La Ghemara passa ad un nuovo argomento:
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