20a EIN DORSHIN CAPITOLO SECONDO CHAGHIGA

 
 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
 
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[da Daf 19b: La Ghemara trae una conclusione dalla nostra Mishna:
Disse Rav Mari: Impara da essa [dalla nostra Mishna]: chullin che furono preparati secondo il livello di tahara del kodesh sono come il kodesh stesso.
La Ghemara chiede:
Da che cosa tu lo deduci?-- fino a qui da Daf 19b]
La Ghemara risponde:
Dal fatto che la Mishna non insegna nei loro riguardi un particolare livello, cioè non afferma che gli abiti dei Perushim, che mangiano il loro chullin preparato secondo il livello di tahara del chullin, sono considerati tame per midras per i Perushim, che mangiano il loro chullin preparato secondo il livello di tahara del kodesh. Da ciò si può dedurre che i cibi chullin che furono preparati secondo il livello di tahara del kodesh sono come il kodesh stesso.
La Ghemara chiede:
Ma forse la ragione per cui la Mishna non insegna nei loro riguardi un particolare livello è che se essi sono simile in livello alla teruma, la Mishna ha già insegnato la teruma, e se essi sono simile in livello al chullin, la Mishna ha già insegnato il chullin. Perchè imparammo in una Mishna in Taharot: CHULLIN CHE FURONO PREPARATI SECONDO il livello di TAHARA DEL KODESH SONO COME ordinario CHULLIN. R'ELAZAR IL FIGLIO DI R'ZADOK DICE: ESSI SONO COME TERUMA.
La Ghemara propone un'altra prova che la nostra Mishna equipara il chullin che furono preparati come kodesh a vero kodesh:
La prove viene invece dalla fine della Mishna: YOSEF BENYOEZER ERA IL Kohen PIÙ PIO CHE CI FOSSE NELLA KEHUNA, TUTTAVIA IL SUO TOVAGLIOLO ERA  considerato tame per MIDRAS PER coloro che mangiavano IL KODESH. YOCHANAN BEN GUDGHEDA MANGIÒ anche il chullin SECONDO LE REGOLE DI TAHARA DEL KODESH PER TUTTA LA SUA VITA, E TUTTAVIA IL SUO TOVAGLIOLO ERA  considerato tame per MIDRAS PERcoloro che maneggiavanol'acqua di CHATAT.  Ciò implica che per l'acqua di chatat, si, il suo tovagliolo era considerato midras capace di contaminare, ma per coloro che mangiavano kodesh, no, non lo era. Evidentemente [la Mishna] sostiene che chullin che furono preparati secondo il livello di tahara del kodesh sono considerati come il kodesh stesso.

La legge è che per coloro che rispettano le norme della tuma e tahara in maniera molto restrittiva (cioè i Perushim, che mangiano il loro chullin preparato secondo il livello di tahara del kodesh), oggetti tahor restano tahor finchè essi sono stati
coscientemente ed ininterrottamente preservati dal contatto con la tuma. Basta che la persona che li possiede distolga da essi l'attenzione (abbia un hesach hada'at) per un momento, ed essi divengono tame, a prescindere dalla consapevolezza della persona circa il contatto con un oggetto tame contaminante. La Ghemara cita alcune norme rilevanti per la legge dell'hesach hada'at:
Disse R'Yochanan ben Elazar: Gli cadde giù lo scialle [a un Parush] ed egli disse al suo compagno, "Dammelo", e quello glielo diede, [lo scialle] è considerato tame.
La Ghemara cita un'altra norma:
Disse R'Yonatan ben Amram: Gli si scambiarono gli abiti della Shabbat con gli abiti della settimana e li indossò, cioè voleva tirar fuori dall'armadio gli abiti della settimana e senza volere prese quelli dello Shabbat e li indossò, [gli abiti] sono divenuti tame.
La Ghemara cita una terza norma:
Disse R'Elazar ben Zadok: Un incidente accadde a due donne chaverot [attendibili nel loro rispetto delle norme di tuma/tahara] a cui si scambiarono gli indumenti al bagno, e l'incidente arrivò di fronte a R'Akiva per la decisione halachica, ed egli li dichiarò [gli indumenti] tame.
Gli ultimi due ordinamenti basati sul presupposto, ora assunto dalla Ghemara, che custodire un oggetto pensando che sia un altro non è una valida custodia, vengono ora attaccati:
A questo obiettò R'Oshaya: Ma da qui, se uno stese la sua mano nel cesto per prendere un pane di frumento e gli venne sù tra le mani un pane d'orzo, anche così vorresti dire che [quel pane d'orzo] si è reso tame? E se tu dirai: proprio così! ecco che fu insegnato in una Baraita: COLUI CHE CUSTODISCE LA BOTTE CHE SI PRESUPPONE DI VINO, E SI TROVA ESSERE DI OLIO, [LA BOTTE] È TAHOR DAL RENDERE le altre cose TAME. Ora vediamo che il fraintendimento circa l'oggetto custodito non inficia la validità della custodia!
La Ghemara contrattacca:
Ma secondo il tuo ragionamento (che il fraintendimento circa l'oggetto custodito non inficia la validità della custodia), considera la fine della Baraita: MA [LA BOTTE] È PROIBITA AL CONSUMO. E perchè?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yirmiya: A dire il vero,  il fraintendimento circa l'oggetto custodito non inficia la validità della custodia. E la Baraita sta discutendo il caso dove uno dice: L'ho custodito [il contenuto della botte] da qualcosa che lo avrebbe reso tame, ma non l'ho custodito da qualcosa che lo avrebbe reso pasul.
La Ghemara chiede:
Ma forse esiste una custodia a metà, e se esiste è valida?
La Ghemara risponde:
Certamente lo è. Perchè fu insegnato in una Baraita: STESE LA SUA MANO IN UN CESTO di fichi, E IL CESTO ERA SULLE SUE SPALLE, E NEL CESTO C'ERA UNA PALETTA, ED EGLI AVEVA A CUORE IL CESTO E NON AVEVA A CUORE LA PALETTA,cioè egli stava custodendo il cesto di fichi dal contrarre tuma ma non la paletta, la legge è che IL CESTO e il suo contenuto È TAHOR, E LA PALETTA È TAME.
La Ghemara analizza la Baraita:
Il cesto è tahor? Ma che la paletta renda il cesto tame! Come la Baraita potè decidere che solo la paletta è tame?
La Ghemara risponde:
Un utensile non può contaminare un'altro utensile.
La Ghemara continua da attaccare:
Ma che [la paletta] contamini il contenuto del cesto, cioè i fichi!
La Ghemara spiega la Baraita:
Disse Ravina: La Baraita si sta occupando di uno che dice: L'ho custodita [la paletta] da qualcosa che la avrebbe resa tame, ma non l'ho custodita da qualcosa che l'avrebbe resa pasul.
Dopo aver appianato le difficoltà interne della Baraita della botte, la Ghemara ritorna al suo punto:
Resta ad ogni modo difficile. Come possono R'Yonatan ben Amram e R'Elazar ben Zadok sostenere che la custodia di un oggetto pensando che sia un altro oggetto non sia una custodia valida quando la Baraita afferma che la botte di olio che fu custodita come botte di vino, è nondimeno tahor dal contaminare altri oggetti?
La Ghemara vi sovrappone un'altra difficoltà:
E inoltre, attaccò Rabba bar Avuha i precedenti ordinamenti da un'altra Baraita: UN INCIDENTE accadde AD UNA DONNA CHE VENNE DINNANZI A R'YISHMAEL E GLI DISSE: "RABBI, QUEST'ABITO HO TESSUTO IN TAHARA, MA NON EBBI A CUORE DI CUSTODIRLO IN TAHARA." Cioè lei affermò di essere certa che dal momento della tessitura in cui la stoffa raggiunse le dimensioni di tre per tre dita, che è la misura dalla quale la stoffa diventa suscettibile di tuma, non era venuta in contatto con alcuna cosa capace di trasmetterle tuma. Ma lei ammise di non averla coscientemente custodita dalla tuma durante quel periodo di tempo. R'Yishmael procedette ad interrogarla, nel tentativo di mettere in luce se forse, a causa della mancanza di attenzione a questo aspetto, fosse in effetti accaduto qualcosa che avesse potuto rendere tame l'abito. E TRA UNO E L'ALTRO DEI CONTROLLI A CUI R'YISHMAEL LA SOTTOPONEVA, GLI DISSE: "RABBI, UNA NIDDA TIRAVA CON ME LA CORDA che era attaccata al telaio."DISSE R'YISHMAEL: COME SONO GRANDI LE PAROLE DEI CHACHAMIM, CHE SOLEVANO DIRE: HA IN CUORE DI CUSTODIRLO, TAHOR, NON HA IN CUORE DI CUSTODIRLO, TAME!"
ANCORA UN INCIDENTE accadde AD UNA DONNA CHE VENNE DINNANZI A R'YISHMAEL E GLI DISSE: "RABBI, QUESTA TOVAGLIA HO TESSUTO IN TAHARA, MA NON EBBI A CUORE DI CUSTODIRLA IN TAHARA."E TRA UNO E L'ALTRO DEI CONTROLLI A CUI R'YISHMAEL LA SOTTOPONEVA, GLI DISSE: "RABBI, MI SI RUPPE UN FILO E LO LEGAI CON LA BOCCA" DISSE R'YISHMAEL: COME SONO GRANDI LE PAROLE DEI CHACHAMIM, CHE SOLEVANO DIRE: HA IN CUORE DI CUSTODIRLO, TAHOR, NON HA IN CUORE DI CUSTODIRLO, TAME!"
Ora, R'Yishmael affermò "Ha in cuore di custodirlo, tahor" per dire che l'unico problema implicato nell'interruzione di attenzione è che l'oggetto potrebbe essere contaminato nel frattempo. Se così è, che differenza avrebbe fatto, negli ultimi due casi, se la persona che custodiva un certo oggetto avesse pensato che fosse un altro oggetto? Similmente, nel primo caso, perchè la circostanza che lo scialle cadde da una persona e fu raccolto da un'altra, dovrebbe renderlo tame? Siccome lo scialle fu custodito dalla tuma ininterrottamente avrebbe dovuto restare tahor!
La Ghemara elimina il problema relativo alle ultime due leggi, ma mantiene il problema della prima:
Sia pure per quanto concerne la legge di R'Elazar ben Zadok (circa l'indumento scambiato al bagno) perchè possiamo dire che la ragione per cui R'Akiva decise che l'indumento era tame, è che in un simile caso, ciascuna delle due [donne] dice a sè stessa: "la mia compagna è la moglie di un 'am haarez", e lei perciò distoglie la sua attenzione da esso [dall'indumento]. Quanto a la legge di R'Yochanan ben Amram anche (circa all'abito dello Shabbat scambiato per un abito della settimana), siccome di solito gli abiti dello Shabbat sono soggetti a maggior custodia rispetto agli abiti della settimana, ma ora avendoli scambiati egli li custodisce come se fossero abiti della settimana, equivale a che egli distoglie la sua attenzione da essi. Ma quanto a la legge di R'Yonatan ben Elazar (circa lo scialle caduto a uno e raccolto dall'altro che diviene tame), che [il proprietario] lo custodisca mentre si trova nelle mani del suo compagno!
La Ghemara risponde:
Disse R'Yochanan: Si presume che un uomo non custodisca ciò che si trova nelle mani del suo compagno.
La Ghemara mette in discussione questo principio:
Veramnte no?

20b
Ma fu insegnato in una Baraita: SE I CONDUTTORI DI ASINI E I LAVORATORI DI UN TALE ERANO CARICHI DELLE sue COSE TAHOR,come delle botti di vino che stavano trasportando da un posto all'altro, ANCHE SE SI ALLONTANÒ DA ESSI PIÙ DI UN MIL, LE SUE COSE TAHOR RIMANGONO TAHOR. MA SE HA DETTO LORO: "ANDATEavanti, E IO VI SEGUIRÒ più tardi", APPENA SON SCOMPARSE DALLA SUA VISTA, LE SUE COSE TAHOR DIVENTANO TAME.E se tu sostieni che un uomo non custodisce ciò che si trova nelle mani del suo compagno, che differenza c'è tra la prima parte della Baraita, e l'ultima parte della Baraita? Anche nella situazione della prima parte della Baraita il vino dovrebbe venir considerato non sorvegliato e quindi tame!
La Ghemara risponde:
Disse R'Yizchak Nafcha: È vero che un uomo non custodisce ciò che si trova nelle mani del suo compagno. E la prima parte della Baraita parla del caso in cui [il padrone] purifica i suoi conduttori di asini e i suoi lavoratori per questo specifico compito, cioè li fa immergere nel mikve prima di fargli trasportare le botti.
La Ghemara chiede:
Se così è, anche nell'ultima parte della Baraita il vino dovrebbe essere tahor!
La Ghemara risponde:
Un 'am haarez non fa caso al contatto con il suo compagno 'am haarez.
Una volta dimostrato che la Baraita non contraddice il principio di R'Yochanan che un uomo non custodisce ciò che si trova nelle mani del suo compagno, la Ghemara si volge a spiegare la stessa Baraita:
Se così è, anche nella prima parte della Baraita il vino dovrebbe essere tame!
La Ghemara risponde:
La Baraita sta discutendo il caso in cui [il padrone] può arrivare da loro ad ogni istante per mezzo di una scorciatoia.
La Ghemara chiede:
Se così è, anche nell'ultima parte della Baraita il vino dovrebbe essere tahor!
La Ghemara risponde:
Dal momento che disse loro: "Andate avanti, e io vi seguirò più tardi", essi possono farci conto che per un certo tempo egli non arriverà.
HADRAN 'ALACH EIN DORSHIN
TORNEREMO DA TE,EIN DORSHIN

 
 
20b CHOMER BAKODESH CAPITOLO TERZO CHAGHIGA

 
CAPITOLO TERZO
Mishna Rabbanan predisposero un'imponente apparato di misure per la salvaguardia della tahara di vari tipi di cose sacre. Le misure più restrittive riguardano i me chatat [acqua mescolata alla cenere della para aduma], seguiti dal kodesh [i cibi e le sostanze sacrificali]. Il livello di santità immediatamente inferiore è quello di teruma. La Mishna elenca i molti casi in cui Rabbanan decretarono un livello superiore di tahara per il kodesh che per la teruma. La Ghemara chiamerà questi livelli ma'alot.

È maggiore la gravità nel kodesh che nella terumain quanto - (1) possiamo immergere recipienti all'interno di altri recipienti per la teruma, ma non per il kodesh. - (2) L'esterno e l'interno ed il posto di zevitadi un recipiente sono considerati recipienti separati nei riguardi della teruma, ma non nei riguardi del kodesh. - (3) Uno che porta un midras può contemporaneamente portare la teruma, ma non il kodesh. - (4) Gli abiti di coloro che mangiano teruma sono considerati come un midras per coloro che mangiano kodesh. - (5) Dissimile dalla regola del kodesh è la regola della teruma, nei riguardi delle regole di "interposizione", come ora la Mishna spiegherà. Perchè nel kodesh, uno che vuole purificare un vestito deve slegare i nodi, e deve asciugare il vestito se è bagnato, e solo allora lo immerge, e poi riannoda i nodi; ma nella teruma, egli può annodare i nodi e poi immergere il vestito. - (6) Recipienti che furono completati in stato di tahara, necessitano immersione per il kodesh, ma non per la teruma. - (7) Il recipiente riunisce ciò che è in esso per il kodesh, ma non per la teruma. - (8) Il revii nel kodesh è inadatto, ma è solo lo shelishiche è inadatto nella teruma.  - (9) E nella teruma, se una delle sue mani è divenuta tame, l'altra è ancora tahor, ma nel kodesh egli deve immergerle entrambe. Perchè una mano rende tame l'altra nel kodesh, ma non nella teruma. - (10) Possiamo mangiare cibi asciutti con mani contaminate nel caso di cibi appartenenti a la teruma, ma non nel caso di cibi appartenenti al kodesh. [da Daf 21a: - (11) L'onen e il mechussar kippurim debbono immergersi per il kodesh, ma non per la teruma.-- fino a qui da Daf 21a]

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