19a | EIN DORSHIN | CAPITOLO SECONDO | CHAGHIGA |
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[da Daf 18b:
La Ghemara discute se la purificazione delle mani richiede intenzione: La Ghemara discute se la purificazione delle mani richiede intenzione: Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNO CHE SCIACQUA LE SUE MANI,SE AVEVA L'INTENZIONE della tahara LE SUE MANI SONO TAHOR, SE NON AVEVA L'INTENZIONE della tahara LE SUE MANI SONOTAME. E COSÌ ANCHE UNOCHE IMMERGE LE SUE MANI, SE AVEVA L'INTENZIONE della tahara LESUE MANI SONO TAHOR, SE NON AVEVA L'INTENZIONE della tahara LE SUE MANI SONO TAME. La Ghemara chiede: Ma fu insegnato in un altra Baraita: SIA CHE ABBIA L'INTENZIONE SIA CHE NON ABBIA L'INTENZIONE, LE SUE MANI SONO TAHOR! La Ghemara risponde: Disse Rav Nachman: Non c'è difficoltà. Qui, nella seconda Baraita, la persona purifica le sue mani per chullin,-- fino a qui da Daf 18b] mentre qui, nella prima Baraita, la persona purifica le sue mani per il maaser sheni. Chullin non richiede una specifica intenzione di perificazione, mentre il maaser sheni la richiede. La Ghemara fornisce la fonte per questa distinzione: E da dove lo sai che tu affermi che chullin non richiedono intenzione? Perchè imparammo in una Mishna: Se UN'ONDA CHE CONTIENE QUARANTA SEA SI STACCÒ dal mare E SI ROVESCIÒ SULL'UOMO E SUGLI UTENSILI, ESSI DIVENGONO TAHOR. La Mishna insegna il caso di una persona parallelo al caso degli utensili, raggruppandoli assieme vuol indicare che i loro parmetri sono simili. Come gli utensili diventano tahor benchè non abbiano intenzione di immergersi per purificarsi, così anche la persona diventa tahor benchè non abbia intenzione di immergersi per purificarsi. Ciò dimostra che l'intenzione non è necessaria per chullin. La Ghemara attacca questa prova: E da cosa tu lo sai? Forse è il caso di uno che siede e aspetta il momento in cui un onda si stacchi dal mare e si rovesci su di lui ed è il caso degli utensili che è parallelo a il caso dell'uomo, come segue: come l'uomo diventa tahor perchè è capace di intenzione per sè, così anche gli utensili diventano tahor perchè egli ha intenzione per loro. E se tu obbiettassi che nel caso di uno che siede e aspetta, perchè la Mishna avrebbe dovuto dirlo? Insegnare questo ordinamento è tuttavia necessario perchè ti sarebbe potuto venire in mente di dire che dovremmo decretare che l'immersione è invalida come precauzione perchè uno non vada ad immergersi in una fiumana di acqua piovana che scende dalle pendici di un monte, oppure che dovremmo decretare che l'immersione è invalida sulle teste delle onde come precauzione perchè uno non vada ad immergersi negli archi delle onde. [Il Tanna] perciò ci informa che noi non decretiamo così. La Ghemara chiarisce l'ultimo punto: E da dove lo sai che tu affermi che non possiamo immergerci negli archi delle onde che si distaccarono dal mare? Perchè fu insegnato in una Baraita: POSSIAMO IMMERGERE utensili NELLE TESTE di onde che si distaccano dal mare, MA NON POSSIAMO IMMERGERE utensili NEGLI ARCHIdi tali onde, PERCHÈ NON POSSIAMO IMMERGERE A MEZZARIA. La Ghemara fornisce una fonte alternativa, visto che la prova dalla Mishna è stata respinta: La fonte, invece viene da qui: Perchè imparammo in una Mishna: Nel caso di FRUTTA CHE accidentalmente CADDERO IN UN CANALETTO D'ACQUA, E UNO DALLE MANI IMPURE STESE la mano nell'acqua E LE PRESE, LE SUE MANI SONO TAHORE LE FRUTTA NON SONO INCLUSE NELLA legge di SE DELL'ACQUAÈ POSTA. MA SE PER SCIACQUARSI LE MANI le stese nell'acqua ed afferrò le frutta, LE SUE MANI SONOTAHOR E LE FRUTTA SONO INCLUSE NELLA legge di SE DELL'ACQUA È POSTA. Il primo ordinamento della Mishna indica che non è necessario l'intento a purificarsi per il chullin. La Ghemara porta una difficoltà a quanto detto dalla nostra Mishna: Rabba attaccò Rav Nachman dalla nostra Mishna: Se UNO SI IMMERSE PER IL CHULLIN ed AVEVA L'INTENZIONE di purificarsi solo PER CHULLIN, GLI È PROIBITO mangiare IL MAASER sheni. La Mishna implica che se aveva l'intenzione di purificarsi per mangiare chullin, allora sì [che può mangiare chullin], ma se non aveva l'intenzione di purificarsi per mangiare chullin, allora no, non gli è permesso di farlo. La Ghemara elimina la difficoltà reinterpretando la Mishna: [Il Tanna] veramente diceva così: Anche se egli intendeva immergersi per chullin, ciononostante gli è proibito mangiare il maaser sheni. La Ghemara continua ad attaccare portando un altro passo della nostra Mishna: [Rabba] di nuovo attaccò [Rav Nachman] dalla nostra Mishna: Se EGLI SI IMMERSE SENZA INTENZIONE di purificarsi, solo per fare un bagno, È COME SE NON SI FOSSE IMMERSO.Ora, non è forse intenzione della Mishna dire: è come se non si fosse immerso affatto? Da cui vediamo che persino chullin necessitano di un intenzione? La Ghemara respinge questa interpretazione: No, il Tanna vuol dire è come se non si fosse immerso per il maaser sheni (o per qualcosa di santità ancor maggiore), tuttavia per chullin si immerse validamente. La Ghemara racconta: [Rabba] pensò che [Rav Nachman] lo stava semplicemente respingendo per punirlo. Tuttavia, egli uscì, esaminò il problema nelle sue implicazioni e al fine scoprì che Rav Nachman aveva ragione. Perchè fu insegnato in una Baraita: Se EGLI SI IMMERSE SENZA INTENZIONE di purificarsi, GLI È PROIBITO mangiare IL MAASER sheni MA GLI È PERMESSO mangiare CHULLIN. Abbiamo imparato che se uno si immerge con l'intenzione per un livello
di santità inferiore resta impuro per un livello di santità
superiore. La Ghemara discute questa legge:
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19b |
MEIR USAVA DIRE:UNO PUÒ IMMERGERE oggetti
NELLA
SUPERIORE, MA IO DICO: NELLA INFERIORE MA NON NELLA
SUPERIORE. Vediamo dunque che R'Yehuda sostiene che noi prendiamo
in considerazione il principio "estendi e abbassa" ma non il principio
"estendi e innalza"!
La Ghemara riporta la risposta di R'Yochanan a Ulla: [R'Yochanan] gli disse [a Ulla]: Se fu insegnato così in una Baraita, fu insegnato, ed io ritiro la mia prova. La Ghemara riporta il passo successivo della Mishna:
La Ghemara trae una conclusione dalla nostra Mishna:
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