18a | EIN DORSHIN | CAPITOLO SECONDO | CHAGHIGA |
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Ghemara | [da Daf 17b: La Ghemara
dimostra la necessità delle fonti di R'Oshaya e di R'Eliezer ben
Yakoov:
E benchè la fonte di R'Elazar in nome di R'Oshaya fu riportata, è tuttora necessario che venga riportata anche la fonte di R'Eliezer ben Yaakov. Perchè se conoscessimo la legge della compensazione di Shavuot solo da l'insegnamento di R'Elazar in nome di R'Oshaya, potrei dire: Come durante i sei giorni di compensazione della festa delle Mazot a uno è proibito fare lavoro, così anche durante [i giorni] di compensazione di Shavuot a uno è proibito fare lavoro. [La Ghemara] perciò ci insegna la Baraita di R'Eliezer ben Yaakov, che stabilisce che mietere e tutte le altre melachot possono essere fatte nei giorni di compensazione di Shavuot. E se, d'altro canto conoscessimo le leggi della compensazione di Shavuot solo da l'insegnamento di R'Eliezer ben Yaakov, -- fino a qui da Daf 17b] io non saprei quanti giorni di compensazione ci sono. Forse l'unico giorno di compensazione è il giorno dopo Shavuot? [L'insegnamento] di R'Elazar in nome di R'Oshaya, che lega Shavuot a Pesach, perciò ci informa che così come i korbanot festivi possono essere portato per tutti i sette giorni di Pesach, possono anche essere portati per tutti i sette giorni di compensazione di Shavuot. La Ghemara riporta tuttavia un'altra fonte per questa
legge:
La Ghemara si domanda:
La Ghemara riporta ore altre fonti per la proibizione
della melacha nel Chol Hamo'ed:
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18b |
Mishna | A cominciare da questa Mishna e fino alla fine del Trattato, il Tanna
discuterà le leggi della tuma e tahara. In particolare,
la Mishna discuterà come le leggi della tuma e tahara
variano per oggetti appartenenti a livelli diversi di santità o
recettività alla tuma. La Mishna enumera cinque livelli.
In ordine crescente essi sono:
(1) chullin, cibi ordinari non consacrati; (2) maaser sheni, la decima parte separata dal contadino dal raccolto e da lui consumata a Yerushalaym [in determinati anni]; (3) teruma, la porzione del raccolto che il contadino dà al Kohen; (4) kodesh, cibo sacrificale; (5) chatat, acqua mescolata con le ceneri della para aduma, usata per purificare persone ed utensili contaminati dalla tuma del cadavere. In generale, più un oggetto è elevato nella gerarchia di cui sopra, più è suscettibile di tuma, e più stringenti sono le regole per salvaguardare la sua tahara. La Mishna apre con una discussione sulla purificazione delle mani dallo stato di impurità rituale prima del contatto con oggetti appartenenti alle cinque categorie elencate: Noi sciacquiamo le mani per chullin, per maaser sheni e per teruma; cioè prima di aver a che fare con questi tre tipi di cibo, egli deve prima purificare le sue mani versandovi sopra acqua da un recipiente. Ma per il kodesh [cibi sacrificali] dobbiamo immergere le mani in un mikve. E prima di maneggiare acqua di chatat [acqua mescolata con le ceneri della para aduma], la legge è ancora più stringente in ciò che se le sue mani si resero tame, il suo intero corpo è considerato tame, e bisogna immergere tutto il corpo nel mikve. La Mishna insegna una seconda legge riguardante i cinque livelli di
santità:
Una terza legge riguardante i cinque livelli di santità:
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Ghemara | La Mishna stabilì che chullin, maaser sheni e teruma
richiedono tutti il risciacquo delle mani (netilat yadaym) prima
di aver a che fare con essi. La Ghemara si domanda:
Chullin e maaser sheni richiedono la netilat yadaym? Ma metti a confronto [questa Mishna] con [una Mishna in Bikkurim] e prendi nota della contraddizione: Le seguenti leggi sono valide per entrambi TERUMA E BIKKURIM: [NON KOHANIM] SONO REI DI MORTE PER LORO, per averli mangiati intenzionalmente E A una ammenda di UN QUINTOper averli mangiati non intenzionalmente,ED ESSI SONO PROIBITI AI NON KOHANIM, ED ESSI SONO PROPRIETÀ DEL KOHEN, Ese si mescolano con prodotti ordinari ESSI SI ANNULLANO INun miscuglio di uno in CENTO E UNO, E RICHIEDONO LA NETILAT YADAYM prima di aver a che fare con essi, Euno che si è immerso deve attendere fino al TRAMONTO prima di consumarli.QUESTE LEGGI SI APPLICANO A TERUMA E BIKKURIM CIÒCHE NON È VERO PER IL MAASER sheni, e (la Ghemara aggiunge) tanto più per il chullin.Così vediamo che la netilat yadaym non è richiesta per chullin e maaser sheni. Secondo quanto detto abbiamo una contraddizione tra un ordinamento della Mishna riguardante il maaser sheni e un altro ordinamento della Mishna riguardante il maaser sheni, e abbiamo anche una contraddizione tra un ordinamento della Mishna riguardante il chullin e un altro ordinamento della Mishna riguardante il chullin. La Ghemara restringe il campo della domanda: Non vi è problema a dire che un ordinamento riguardante il maaser sheni non necessariamente contraddice con l'altro ordinamento riguardante il maaser sheni, perchè possiamo dire che questa Mishna è in accordo con R'Meir, mentre quella Mishna è in accordo con Rabbanan. Perchè imparammo in una Mishna: OGNI COSA CHE RICHIEDE IMMERSIONE NELL'ACQUA del mikve PER LEGGE RABBINICA, cioè ogni cosa che è tahor per legge biblica ma tame per legge rabbinica ed è un sheni, CONTAMINA IL KODESH per contatto E RENDE INVALIDA LA TERUMA, MA È PERMESSO NEI RIGUARDI DI CHULLIN E MAASER sheni, PAROLE DI R'MEIR. MA I CHACHAMIM PROIBISCONO NEI RIGUARDI DEL MAASER sheni. Così possiamo dire che la nostra Mishna, che richiede la netilat yadaym per il maaser sheni, segue Rabbanan, mentre la Mishna di Bikkurim che stabilisce che il maaser sheni non richiede la netilat yadaym, segue R'Meir. Ma l'ordinamento della nostra Mishna riguardo a chullin e l'ordinamento della Mishna in Bikkurim riguardante chullin sono ancora contraddittori. La Ghemara risponde: Non c'è difficoltà. Qui, nella nostra Mishna, ci stiamo occupando del mangiare, per cui il Tanna richiede la netilat yadaym anche per chullin, mentre qui, nella Mishna di Bikkurim, ci stiamo occupando del toccare, perciò non è richiesta la netilat yadaym per chullin. La Ghemara attacca questa risposta: Le obbiettò Rav Shimi bar Ashi: Tanto non furono in disaccordo Rabbanan con R'Meir salvo che sul mangiare il maaser sheni, mentre R'Meir permette di mangiare il maaser sheni senza netilat yadaym, Rabbanan lo proibiscono. Ma quanto al toccare il maaser sheni e al mangiare il chullin, [Rabbanan] non furono in disaccordo con lui. La Ghemara offre un'altra risposta: Piuttosto, sia questa Mishna che quella si riferiscono al mangiare, e tuttavia non vi è contraddizione. Qui, nella nostra Mishna, stiamo discutendo del mangiare del pane. Per questo si richiede la netilat yadaym anche per il chullin. Qui, tuttavia , nella Mishna di Bikkurim, stiamo discutendo del mangiare di altri prodotti. Questo non richiede la netilat yadaym. Perchè disse Rav Nachman: Chiunque sciacqua le mani per prodotti differenti dal pane, appartiene ai superbi di spirito. La Ghemara discute se la purificazione delle mani richiede intenzione: Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNO CHE SCIACQUA LE SUE MANI,SE AVEVA L'INTENZIONE della tahara LE SUE MANI SONO TAHOR, SE NON AVEVA L'INTENZIONE della tahara LE SUE MANI SONOTAME. E COSÌ ANCHE UNOCHE IMMERGE LE SUE MANI, SE AVEVA L'INTENZIONE della tahara LESUE MANI SONO TAHOR, SE NON AVEVA L'INTENZIONE della tahara LE SUE MANI SONO TAME. La Ghemara chiede: Ma fu insegnato in un altra Baraita: SIA CHE ABBIA L'INTENZIONE SIA CHE NON ABBIA L'INTENZIONE, LE SUE MANI SONO TAHOR! La Ghemara risponde: Disse Rav Nachman: Non c'è difficoltà. Qui, nella seconda Baraita, la persona purifica le sue mani per chullin,[da Daf 19a: mentre qui, nella prima Baraita, la persona purifica le sue mani per il maaser sheni. Chullin non richiede una specifica intenzione di purificazione, mentre il maaser sheni la richiede fino a qui da Daf 19a] |
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