daf5 Nazir - Mi SheamarSota - Hamkane
5a HAMKANE CAPITOLO PRIMO SOTA

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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La Ghemara chiede:
Cosa vuol dire
(Proverbi 16, 5)
È abominevole presso il Signore ogni altezzoso nel cuore,
presto o tardi non andrà impunito?
La Ghemara spiega:
Disse Rav:
Chi va sulla donna sposata,
anche se ha acquistato
al Santo, Benedetto Egli sia,
il cielo e la terra
come il nostro padre Abramo,
sul quale è scritto:
(Genesi 14, 22)
Sollevai le mie mani verso il Signore
Dio altissimo
Padrone del cielo e della terra,
non verrà assolto
dalla condanna al Ghehinom.
 

La Ghemara riporta:
Era difficile
agli studiosi dell'Accademia di R'Shila:
Quel presto o tardi non andrà impunito, in cui l'espressione yad leyad viene reso con presto o tardi non è collegabile col versetto di Avraham, yadai - le mie mani ci vorrebbe!
Invece dissero
gli studiosi dell'Accademia di R'Shila:
Persino abbia ricevuto la Tora
come Moshe nostro Maestro,
sul quale è scritto:
(Deuteronomio 33, 2)
Dalla Sua Mano Destra fuoco di fede a lui
non verrà assolto
dalla condanna al Ghehinom.
La Ghemara riporta:
Era difficile a R'Yochanan:
Quell'espressioneyad leyad è forse collegabile col versetto di Moshe?
Yad miyad - mano da mano ci vorrebbe!
Invece disse R'Yochanan:
sota daf 5a
Persino se fa 
l'elemosina in segreto, su cui è scritto:
(Proverbi 21, 14)
Un dono fatto segretamente placa l'ira ecc.
non verrà assolto
dalla condanna al Ghehinom.

Ghemara 5a1
La Ghemara chiede: 
La proibizione di essere superbi da dove la impariamo?
La Ghemara riporta una prima fonte per il divieto della superbia:
Disse Rava in nome di Ze'eri:
(Geremia 13, 15)
Ascoltate e prestate orecchio - non siate superbi.
La Ghemara riporta una seconda fonte:
R'Nachman bar Yitzchak disse,
da qui:
(Deuteronomio 8, 14)
E sarà superbo il tuo cuore e dimenticherai,
ed è scritto:
(Deuteronomio 8, 11)
Guardati
di non dimenticare il Signore tuo Dio,
e secondo R'Avin
in nome di R'El'a,
perchè disse R'Avin
in nome di R'El'a:
Ogni posto della Scrittura in cui è detto
"hishamer" "pen" "veal", tre espressioni di divieto che compaiono nelle Scritture,
altro non è che un lo ta'ase.

La Ghemara riporta un altro insegnamento sulla superbia:
Insegnava R'Avira,
a volte lo diceva
in nome di R'Asi,
a volte lo diceva
in nome di R'Ami:
Ogni uomo
in cui alberga la superbia
alla fine si riduce di importanza,
come è detto:
(Giobbe 24, 24)
Sale - si riduce
E se tu vorrai dire:
Resta tuttavia al mondo!
La Tora insegna nella coninuazione dello stesso versetto: e non c'è.
La Ghemara continua ad interpretare tutto il versetto:
E se torna in sè e abbandona la superbia, viene raccolto a suo tempo
come Avraham nostro padre,
come è detto: 
Si rimpiccioliranno come tutti verranno raccolti,
come Avraham Yitzchak e Ya'akov
riguardo ai quali è scritto:
(Genesi 24, 1) bakkol - con tutto
(Genesi 27, 33) mikkol - di tutto
(Genesi 32, 11) chol - tutto.
E se no, se resta nella sua superbia,
la fine del versetto parla chiaro: E come la testa della spiga verranno falciati.
La Ghemara si chiede a proposito di tale interpretazione:
Cosa vuol significare "E come la testa della spiga"?
La Ghemara riporta due spiegazioni:
Ne parlarono R'Huna e R'Chisda,
uno disse:
Come le ariste della spiga, che è destinata a cadere.
E uno disse:
Come la spiga stessa.
La Ghemara si chiede:
Vada per quello che disse:
"Come le ariste della spiga",
perciò è scritto:
E come la testa della spiga,
ma per quello che disse:
"Come la spiga stessa",
cosa vuol dire E come la testa della spiga? Se la testa è la spiga, cos'è la testa della spiga?
La Ghemara spiega:
Disse R'Asi,
e così insegnava
uno dell'Accademia di R'Yishmael:
È come un uomo
che entrò nel suo campo per la mietitura
le spighe più alte raccoglie per prime.
 
 
 

La Ghemara riporta un altro insegnamento sulla superbia:
Dice un versetto in Geremia 57, 15: E l'oppresso e l'umile,
La Ghemara riporta due spiegazioni:
Ne parlarono R'Huna e R'Chisda,
uno disse: Itti - con me io porto l'oppresso, cioè lo elevo verso di me, 
e uno disse: Io vengo a stare et - con l'oppresso, cioè mi abbasso per venirlo a consolare.
La Ghemara conclude:
E sembra di più come quello che disse:
Io vengo a stare et - con l'oppresso, cioè mi abbasso,
infatti il Santo Benedetto Egli sia
trascurò tutti i monti e le colline
e fece posare la Sua Presenza
sul monte Sinai,
e non fu il monte Sinai ad innalzarsi verso l'alto!
 

La Ghemara riporta un insegnamento connesso al precedente:
Disse R'Yosef:
Ognora l'uomo impari
dal comportamento del suo Creatore,
perchè infatti il Santo Benedetto Egli sia
trascurò tutti i monti e le colline
e fece posare la Sua Presenza
sul monte Sinai,
(trascurò tutti gli alberi buoni
e fece posare la Sua Presenza sul rovo).
La Ghemara riporta un'altro insegnamento che condanna la superbia:
Disse R'Elazar:
Ogni uomo in cui alberga 
la superbia
si merita che lo si tagli come un'ashera albero oggetto di culto idolatrico, 
è scritto qui a proposito del superbodell'ashera,
(Isaia 10, 33)
E gli alti di statura vengono tagliati,
ed è scritto là a proposito dell'ashera,
(Deuteronomio 7, 5)
E le loro asherot taglierete.
La Ghemara riporta ancora un insegnamento di R'Elazar che condanna la superbia:
E disse ancora R'Elazar:
Ogni uomo in cui alberga 
la superbia
la sua polvere non si risveglierà all'epoca della Resurrezione dei morti,
perchè è detto:
(Isaia 26, 19)
Risvegliatevi ed inneggiate o voi che abitate con la polvere,
non è detto o voi che giacete nella polvere
ma piuttosto o voi che abitate con la polvere,
chi si fece 
vicino della polvere nella sua vita egli merita di risorgere nel Mondo a venire.
La Ghemara riporta ancora un insegnamento di R'Elazar che condanna la superbia:
E disse ancora R'Elazar:
Ogni uomo in cui alberga 
la superbia
la Divina Presenza geme su di lui,
perchè è detto:
(Salmi 138, 6)
E l'elevato da lungi eleverà i suoi lamenti.
La Ghemara riporta ancora un insegnamento attribuibile a R'Elazar:
Insegnava R'Avira,
e alcuni dicono R'Elazar:
Vieni a vedere quanto poco assomiglino alle attitudini
del Santo Benedetto Egli sia,
le attitudini della carne e del sangue,
infatti tali sono le attitudini della carne e del sangue:
L'alto vede l'alto
e non l'alto 
vede il basso, 
mentre
le attitudini del Santo Benedetto Egli sia,
non sono così, Egli è alto
e ciononostante vede il basso,
come è detto:
(Salmi 138, 6)
Perchè elevato è il Signore ed il basso vedrà.
 
 
 
 
 
 

La Ghemara riporta ancora un insegnamento che condanna la superbia:
Disse R'Chisda,
e alcuni dicono Mar Ukva:
Ogni uomo in cui alberga 
la superbia,
disse il Santo Benedetto Egli sia:
Io e lui
non possiamo abitare nel mondo,
come è detto:
(Salmi 101, 5-6)
Chi calunnia il suo prossimo in segreto, 
lo sterminerò, chi ha lo sguardo altero
e il cuore borioso, costui non sopporterò,
non leggere oto - costui non sopporterò,
ma piuttosto itto - con lui cioè con lui non starò.
Ci sono di quelli che lo imparano 
a proposito dei maldicenti,
come è detto:
(Salmi 101, 5-6)
Chi calunnia il suo prossimo in segreto, 
lo sterminerò.
 

La Ghemara riporta ancora un insegnamento che condanna la superbia:
Disse R'Alexandri:
Ogni uomo in cui alberga 
la superbia,
persino un vento leggero
lo sradica, come è detto:
(Iraia 57, 20)
Ed i malvagi come il mare viene respinto,
e se il mare
che contiene diverse misure di acqua,
un vento leggero lo sradica,
un uomo che non contiene
che un'unica misura di sangue,
tanto di più che un vento leggero lo sradicherà.
La Ghemara riporta un'insegnamento a proposito della superbia:
Disse R'Chyia bar Ashi
in nome di Rav:
Uno studioso
deve possederne
una parte su otto dell'ottava parte.
Disse R'Huna
il figlio di R'Yehoshua:
Ed essa lo incorona
come le ariste della spiga.
Disse Rava:
Al bando chi la ha
e al bando chi non la ha.
Disse R'Nachman bar Yitzchak:
Neanche un po' di essa di superbia deve esserci nello studioso,
forse non è abbastanza quanto è scritto al suo riguardo:
(Proverbi 16, 5)
È abominevole dinnanzi  al Signore chiunque ha superbia nel cuore - ? -
 
 
 
 

La Ghemara riporta altri insegnamenti correlati:
Disse Chezkyia: Non 
viene ascoltata la preghiera di un uomo
a meno che 
non renda il suo cuore come carne e nulla più,
perchè è detto:
(Isaia 66, 23)
E sarà mese dopo mese
[ecc.] venga ogni carne
a prostrarsi ecc.
Disse R'Zera:
Sulla carne è scritto:
(Levitico 13, 18) E troverà guarigione,
quanto all'uomo non è scritto:
E troverà guarigione.
 
 

Disse R'Yochanan: 
ADaM
Afar - cenere, Dam - sangue, Mara - fiele,
BaSaR
Busha - vergogna, Serucha - puzzo, Rima - marciume.
C'è chi dice:
Al posto di seruca che inizia con samech, Sheol - inferno perchè basar è scritto con la shin sinistra. 
La Ghemara riporta altri insegnamenti correlati:
Disse R'Ashi: Ogni uomo 
in cui alberga la superbia
va a finire che si riduce di importanza,
come è detto:
sota daf 5b
(Levitico 14, 56)
Velaset velasappachat,
e altro non è set
che un'espressione che denota innalzamento,
perchè è detto:
(Isaia 2, 14)
E sopra [ogni] alto monte 
e sopra [ogni]
altura sopraelevata,
e altro non è sappachat
che un'espressione che denota subordinazione,
come è detto:
(Samuele I - 2, 36)
Subordinami ti prego
a una delle Kehunot
perchè possa cibarmi di pane.
Disse R'Yehoshua ben Levi:
Vieni a vedere quando sono grandi
le persone di spirito dimesso
dinnanzi al Santo Benedetto Egli sia,
che all'epoca
che c'è il Tempio,
uno che sacrifica una 'ola
ha il merito di una 'ola,
una minchaha il merito di una mincha,
però chi ha un'animo umile,
la Scrittura lo considera
come uno che sacrificò
tutti i tipi di korbanot,
perchè è detto: (Salmi 51, 19)
I sacrifici di Dio sono uno spirito spezzato
e non solo,
ma la sua preghiera non viene presa in dispregio
come è detto:
(Salmi 51, 19)
Un cuore spezzato e umiliato
o Dio tu non disprezzerai.
E disse ancora R'Yehoshua ben Levi:
Chi misura il proprio stile di vita
in questo mondo
merita di vedere la salvezza
del Santo Benedetto Egli sia,
come è detto:
(Salmi 50, 23)
E chi fa attenzione alla via
gli mostrerò la salvezza di Dio,
non leggere Vesam - E chi fa attenzione,
ma Vesham derech - E chi misura la via.

Ghemara 5ab
La Ghemara cita un nuovo passo della nostra Mishna:
[COM'È CHE SI MOSTRA GELOSO VERSO SI LEI? ecc.]
La Ghemara chiede:
Ciò è di per sè difficile, dicesti:
LE DISSE DI FRONTE A DUE testimoni,
NON PARLARE
CON QUEL TALE UOMO,
quindi il parlare è la stira,
ma successivamente insegna:
PARLÒ CON LUI, con quel tale con cui il marito le proibì di parlare,
È ANCORA PERMESSA ALLA SUA CASA, cioè le è permesso coabitare col marito,
E se è moglie di un KohenLE È PERMESSO CIBARSI DELLA TERUMA,
quindi il parlare
non è niente!
La Ghemara spiega:
Disse Abbaye, così intendeva dire il Tanna della Mishna:
Il marito le disse: Non parlare col tale e lei ci parlò,
Il marito le disse: Non parlare col tale e lei ci si appartò,
(non è niente)
Il marito le disse: Non appartarti con lui e lei ci parlò,
è ancora permessa alla sua casa
e le è permesso cibarsi della teruma.
Entrò con lui in un posto appartato
e vi si intrattenne il tempo sufficiente per la tuma,
è proibita alla sua casa
e le è proibito cibarsi della teruma.
Ghemara 5b1
La Ghemara cita un nuovo passo della nostra Mishna:
E SE il marito MORÌ senza figli,
FA LA CHALITZAma non si sposa per yibbum.
La Ghemara chiede:
E perchè mai non si sposa per yibbum?
E che anche si sposi per yibbum!
La Ghemara spiega:
Disse R'Yosef, disse la Scrittura:
(Deuteronomio 24, 1-2)
E uscirà dalla sua casa e andrà
e sarà la moglie di un altro uomo,
da cui si impara di un altro uomo sarà moglie ma non dello yabbam.
La Ghemara obietta:
Gli disse Abbaye:
E allora da questo versetto deduci
che anche la chalitza non è necessaria!
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Yosef ad Abbaye:
Se avesse avuto un marito
forse che non dovrebbe avere un ghet?
Anche qui ci vuole la chalitza.
E c'è chi dice:
Disse R'Yosef,
il Misericordioso disse:
E uscirà dalla sua casa e andrà
e sarà la moglie di un altro uomo,
affinchè non distrugga la sua casa vivendo con una simile donna,
e tu dicesti:
E che anche si sposi per yibbum!?
La Ghemara obietta:
Gli disse Abbaye:
E allora da questo dovremmo imparare
che anche ad un altro non vada sposa,
che non gli distrugga la casa anche a lui!
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Yosef ad Abbaye:
Ghemara 5b2
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È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein