La Ghemara spiega:
Non è difficile: [daf 21a] quella
Baraita,
l'ultima, è secondo Rabbanan che dissentono da R'Shimon,
che imparano dal kal vachomer e quella è secodo R'Shimon
che
prende in considerazione le ragioni di un dato versetto.
La Ghemara riporta altre due Baraitot
che esplicitamente parlano del nostro argomento:
Una Baraita insegna: Uno che vendette una casa di città
fortificata PUÒ PRENDERE A PRESTITO E RISCATTARE E PUÒ
RISCATTARE A METÀ, mentre un'altra Baraita insegna: NON PUÒ
PRENDERE A PRESTITO E RISCATTARE E NON PUÒ RISCATTARE A METÀ.
Non
è difficile: quella Baraita,
l'ultima, è secondo Rabbanan e quella la prima
è
secodo R'Shimon.
La Ghemara riporta uno mnemonico per
le prossime sughiot:
(Segno:
CHA RA SH (Disse R'ACHA figlio di RAva a R'ASHi)
CHA BA SH (Disse R'ACHA SaBA a R'ASHi)
Z M N (Disse R'Zutra figlio di R'Mari a RaviNa)
La Ghemara muove un'obiezione al
kal
vachomer riportato nella Baraita che compare alla fine di daf 20b:
Disse R'Acha il figlio di Rava a R'Ashi: È possibile respingere
l'ultima
argomentazione portata dalla Baraita e quindi confutare il
kal vachomer
in
questa maniera: Che cosa puoi imparare da colui che vende una casa della
città fortificata la cui forza è diminuita nel riscattare
sempre cioé fino allo Yovel, infatti se non riscatta la casa
nel primo anno dall'acquisto la perde del tutto,
su colui che consacra
il
suo campo la cui forza è incrementata per riscattare sempre
cioé
fino allo Yovel può sempre riscattare. E se viene respinto il kal
vachomer e colui che consacra il suo campo "può prendere a prestito
e riscattarlo e riscattarlo a metà" a cosa serve il versetto (Levitico
27, 19) E riscattare riscatterà?
La Ghemara spiega:
Disse R'Acha Sava a R'Ashi: Siccome si può dire che il ragionamento
è tornato su sé stesso, impara dal lato in comune
ad
entrambi i dinim nella seguente maniera:
Se tu dici che colui che consacra il suo campo "può prendere
a prestito e riscattarlo e riscattarlo a metà" perché ha
la forza di riscattare sempre, cioé
fino allo Yovel, colui che vende il campo della proprietà dimostrerà
che
ciò non è vero perché egli ha la forza di riscattare
sempre,
cioé
fino allo Yovel, eppure non "può prendere a prestito e riscattarlo
e riscattarlo a metà".
Ma cosa imparerai da colui che vende il campo della proprietà
su
colui che consacra il suo campo quando egli non ha la forza di riscattare
subitoma
deve attendere due anni!
E se tu dici che colui che consacra il suo campo "può prendere
a prestito e riscattarlo e riscattarlo a metà" perché ha
la forza di riscattare subito, e non deve
aspettare due anni, colui che vende una casa della città fortificata
dimostrerà che ciò non è vero perché egli
ha la forza di riscattare subito eppure
non "può prendere a prestito e riscattarlo e riscattarlo a metà".
Ma cosa imparerai da colui che vende una casa della città fortificata
su colui che consacra il suo campo, quando il primo non ha la forza di
riscattare sempre, cioé fino allo Yovel, ma se non riscatta
la casa entro il primo anno non può farlo più! E il ragionamento
è tornato su sé stesso: Questo specchio cioé il
din
del riscatto di chi vende il campo non è come quello specchio
cioé
il din del riscatto di chi vende la casa, perché ciascuno
ha un lato debole diverso dall'altro quanto al riscatto, chi vende il campo
non può riscattare subito, ma solo
dopo due anni - chi vende la casa non può riscattare sempre,
ma solo entro un anno, ma il lato comune ad entrambi è che vengono
riscattati, e non si "può prendere a prestito e riscattare e riscattare
a metà", anch'io vi porterò colui che consacra il campo
che
viene riscattato e non si "può prendere a prestito e riscattarlo
e riscattarlo a metà". E siccome ho imparato in tal maniera
che colui che consacra il prorio campo non "può prendere a prestito
e riscattarlo e riscattarlo a metà" la Tora doveva insegnarci il
versetto E riscattare riscatterà per insegnarci che colui
che consacra il suo campo "può prendere a prestito e riscattarlo
e riscattarlo a metà" e non si impara dal lato comune a chi vende
la casa e a chi vende il campo.
La Ghemara muove un'obiezione al "lato
in comune":
Disse Mar Zutra il figlio di R'Mari a Ravina: È possibile
respingere le conclusioni tratte dal "lato in comune" in questa maniera:
Cosa
posso imparare dal "lato in comune che c'è tra loro" tra chi
vende la casa e chi vende il campo, quando entrambi non hanno la forza
di riscattare nel secondo anno perché il primo non può
più e il secondo non può ancora, su colui che consacra
il
suo campo il quale può riscattare nel secondo anno? Perché
non dire che come può riscattare nel secondo anno così può
anche "prendere a prestito e riscattarlo e riscattarlo a metà" anche
senza il versetto E riscattare riscatterà?
La Ghemara ribatte:
Gli disse Ravina: Perché se dirai che colui che consacra
il suo campo può "prendere a prestito e riscattarlo e riscattarlo
a metà" perché può riscattare nel secondo anno, si
può dire: Lo schiavo ebreo venduto all'idolatra dimostrerà
che
ciò non é vero perché egli può riscattarsi
nel secondo anno eppure non può "prendere a prestito e riscattarlo
e riscattarlo a metà". Quindi da tutti i lati impariamo che
colui che consacra il suo campo non può "prendere a prestito e riscattarlo
e riscattarlo a metà" e questo sarebbe il din se la Tora
non avesse insegnato il versetto E riscattare riscatterà
come
ci insegna la Baraita sopra.
La Ghemara continua ad occuparsi del
riscatto di una casa delle città fortificate:
Sollevò il problema R'Huna bar Chinnena e lo sottopose a
R'Sheshet: Colui che vende una casa delle città fortificate, può
essere riscattata dai parenti o non può essere riscattata dai parenti?
La Ghemara espone il lati della questione:
Ha imparato dalla ghezera shava il suo riscatto
- il suo riscatto, come il campo di proprietà non viene riscattato
a metà e viene riscattato dai parenti, anche quella la casa
della città fortificata non viene riscattata a metà e
viene riscattata dai parenti o forse ciò che è scritto "riscatto"
è a proposito del riscatto a metà che essa
è scritta per dire che non ha valore, ma a proposito dei
parenti per dire che viene riscattata dai pareti non è scritta?
E
allora da chi vende il suo campo si può imparare su chi vende la
casa solo a proposito del riscatto a metà, quanto invece al riscatto
da parte dei parenti non si impara e quindi i parenti non possono riscattare
la casa?
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Sheshet: In effetti una casa delle città
fortificate non viene riscattata dai parenti.
La Ghemara riporta una Baraita che
contraddice il responso di R'Sheshet:
Ecco una Baraita contraddittoria: (Levitico 25, 24) E
IN TUTTA RISCATTO DARETE - PER INCLUDERE LE CASE E LO SCHIAVO EBREO
nel
riscatto da parte dei parenti. Perché no non dire che si
tratta delle case delle città fortificate?
La Ghemara risponde:
Disse R'Sheshet: No, la Baraita vuole includere le case dei
cortili delle città non fortificate che hanno lo stesso din
del
campo della proprietà.
La Ghemara obietta:
Le case dei cortili espressamente son scritte: (Levitico 25,
31) Come un campo sulla terra venga considerata e siccome
il campo viene riscattato dai parenti anche la casa dei cortili viene riscattata
dai parenti e non vi è bisogno del versetto e in tutta riscatto
darete come vuole R'Sheshet.
La Ghemara spiega:
Quello il versetto e in tutta riscatto darete serve per
stabilirne l'obbligo per i parenti di riscattare le case dei cortili
(e non quelle delle città fortificate) e secondo l'intendimento
di R'Eliezer che stabilisce l'obbligo dei parenti di riscattare i campi
di proprietà e la Baraita riportata sopra afferma che lo stesso
vale per le case dei cortili.
La Ghemara riporta una Baraita
che riferisce il parere di R'Eliezer:
Perché insegna una Baraita: (Levitico 25, 25)E
RISCATTERÀ IL campo di proprietà VENDUTO DA
SUO FRATELLO - È FACOLTATIVO, TU DICI CHE È FACOLTATIVO
O NON È FORSE OBBLIGATORIO? LA TORA DICE: (Levitico 25, 26)
E
UN UOMO CHE NON AVRÀ UNO CHE LO RISCATTA, MA FORSE VI È
UN UOMO IN ISRAEL CHE NON HA CHI LO RISCATTI? INVECE È IL CASO DI
UNO CHE LO HA chi lo potrebbe riscattare MA QUELLO NON VUOLE
FARLO e la Tora stabilisce CHE NE HA LA FACOLTÀ, PAROLE DI
R'YEHOSHU'A, R'ELIEZER DICE: E RISCATTERÀ IL VENDUTO DA SUO FRATELLO
-
vuol
dire che per chi lo potrebbe riscattare
È OBBLIGATORIO, TU DICI
CHE È OBBLIGATORIO O NON È FORSE FACOLTATIVO? LA TORA DICE:
(Levitico
25, 24) E IN TUTTA RISCATTO DARETE, LA SCRITTURA NE STABILISCE
L'OBBLIGO.
La Ghemara rivolge un'obiezione a
R'Sheshet:
Dissero Rabbanan a R'Ashi, e alcuni dicono che fu
Ravina a dire a R'Ashi: È comprensibile per chi sostiene
che
il versetto E in tutta riscatto darete viene per includere le
case delle città fortificate nella possibilità di essere
riscattate da parte dei parenti, l'esigenza di scrivere
in tutta,
infatti
esso viene ad aggiungere a ciò che è esplicitamente detto
nel versetto, e cioé il campo della proprietà, altre cose
che furono vendute, e cioé le case delle città fortificate,
ma
per chi sostiene che il versetto
E in tutta riscatto darete
viene
per
includere le case dei cortili, a cosa serve l'espressione
in
tutta? Infatti anche senza l'espressione in tutta avremmo
compreso che riscatto darete si riferisce al campo di propretà,
perché esso è l'argomento del versetto, e il versetto come
un campo sulla terra venga considerato ci avrebbe insegnato che lo
stesso vale per le case dei cortili! Ora necessariamente l'espressione
in
tutta viene ad includere un'altra cosa che viene riscattata dai parenti,
cioé la casa delle città fortificate!
La Ghemara ammette:
Ciò è in effetti un'obiezione!
La Ghemara obietta a R'Sheshet
da un'altra Baraita:
Obiettò Abbaye da una Baraita: COSA VUOL DIRE LA TORA CON
(Levitico
25, 48-49) LO RISCATTERANNO, LO RISCATTERANNO, LO RISCATTERANNO
TRE
VOLTE? INCLUDERE TUTTI I RISCATTI CHE VENGONO RISCATTATI SECONDO QUESTO
ORDINE. Cioé la Tora ci insegna che ogni cosa che vien riscattata
viene riscattata anche dai parenti come avviene per lo schiavo ebreo venduto
all'idolatra. Perché no anche
le case delle città
fortificate e lo schiavo ebreo venduto ad un Israel?
La Ghemara ribatte in nome di
R'Sheshet:
No! La Tora viene qui ad includere nel riscatto da parte dei
parenti le case dei cortili e il campo della proprietà.
La Ghemara obietta di rimando:
Le case dei cortili e il campo della proprietà son scritti
esplicitamente: (Levitico 25, 31) Come un campo sulla terra venga
considerata!
La Ghemara spiega:
Si può spiegare la Baraita riportata sopra da Abbaye come
disse R'Nachman bar Yitzchak in un altro luogo: Del parente uno
più parente vien prima e cioé il riscatto deve essere
fatto dallo zio, e se non vien fatto dallo zio, dal nipote, e se non dal
nipote dagli altri parenti e questo è l'ordine di precedenza a cui
allude l'espressione lo riscatteranno tre volte.
La Ghemara chiede quale sia l'origine
delle parole di R'Nachman:
In quale contesto furono dette le parole di R'Nachman bar Yitzchak?
A proposito di quanto gli fu chiesto: Uno schiavo ebreo venduto ad un Israel,
viene riscattato dai parenti o non viene riscattato dai parenti?
La Ghemara chiarisce la shita
secondo la quale fu sollevata la questione:
La questione non fu sollevata secondo la shita di Rebbi il
quale disse: CHI NON VIENE RISCATTATO DA QUELLI dai parenti
e cioé lo schiavo ebreo venduto ad un Israel VIENE RISCATTATO
DAI SEI anni, quindi è chiaro che secondo questa shitanon
viene riscattato dai parenti. Fu sollevata piuttosto secondo
la shita di Rabbanan, secondo i quali anche lo schiavo ebreo
venduto all'idolatra esce dopo sei anni. Ora quanto allo schiavo ebreo
venduto ad un Israel quale è il din? Forse imparano
dalla
ghezera
shava salariato salariato e non interpretano
l'espressione
(Levitico 25, 49) lo riscatteranno, o forse
imparano da lo
riscatteranno - questo lo schiavo ebreo venduto all'idolatra viene
riscattato dai parenti e non altri cioé lo schiavo ebreo
venduto ad un Israel?
La Ghemara porta una prova
da una Baraita che già portò sopra:
Vieni a sentire una prova da una Baraita: (Levitico 25, 24)
E
IN TUTTA RISCATTO DARETE - PER INCLUDERE LE CASE E LO SCHIAVO EBREO
nel
riscatto da parte dei parenti. Perché no non dire che si
tratta delle case delle città fortificate e lo schiavo
ebreo venduto ad un Israel?
La Ghemara respinge anche questa
possibilità:
No! La Baraita viene per includere solo lo schiavo ebreo
venduto all'idolatra.
La Ghemara obietta:
Lo schiavo ebreo venduto all'idolatra è esplicitamente scritto:
(Levitico
25, 48) O suo zio o il figlio di suo zio lo riscatteranno!
Quindi
non si può dire che il versetto E in tutta riscatto darete include
lo schiavo ebreo venduto all'idolatra ma include lo schiavo ebreo venduto
ad un Israel! [daf 21b]
La Ghemara spiega:
Quello cioé il versetto E in tutta riscatto darete
si occupa dello schiavo venduto all'idolatra, e serve per stabilire
l'obbligo dei parenti di riscattarlo, e persino per R'Yehoshu'a
che
ritiene che non vi sia l'obbligo per i parenti di riscattare il campo della
proprietà, qui concorda che vi sia tale obbligo affinché
quello schiavo ebreo non si perda tra gli idolatri.
La Ghemara tenta di risolvere
il problema:
Vieni a sentire una prova da una Baraita: COSA VUOL DIRE
LA TORA CON
(Levitico 25, 48-49) LO RISCATTERANNO, LO RISCATTERANNO,
LO RISCATTERANNO TRE VOLTE? INCLUDERE TUTTI I RISCATTI CHE VENGONO
RISCATTATI SECONDO QUESTO ORDINE. Cioé la Tora ci insegna che
ogni cosa che vien riscattata viene riscattata anche dai parenti come avviene
per lo schiavo ebreo venduto all'idolatra. Perché no anche
le
case delle città fortificate e lo schiavo ebreo venduto ad un Israel?
Sarebbe
con ciò dimostrato che lo schiavo venduto a Israel viene riscattato
dai parenti.
La Ghemara respinge questa prova:
No! La Tora viene ad includere le case dei cortili e il campo
della proprietà.
La Ghemara obietta:
Le case dei cortili e il campo della proprietà son scritti
esplicitamente: (Levitico 25, 31) Come un campo sulla terra venga
considerata!
La Ghemara spiega che la Baraita
non viene ad includere il riscatto da parte dei parenti per altre cose,
ma insegna un din completamete diverso:
Disse R'Nachman bar Yitzchak: Del parente uno più parente
vien prima e cioé il riscatto deve essere fatto dallo zio, e
se non vien fatto dallo zio, dal nipote, e se non dal nipote dagli altri
parenti e questo è l'ordine di precedenza a cui allude l'espressione
lo
riscatteranno tre volte.
La Ghemara riporta il seguito
della nostra Mishna:
LO SCHIAVO NIRTZA'
VIENE ACQUISTATO TRAMITE LA RETZY'A.
La Ghemara porta la fonte scritturale
di tale din:
Perché è scritto: (Esodo 21, 6) E il suo
padrone perforerà il suo orecchio con un punteruolo ecc.
La Ghemara continua con la
nostra Mishna:
ED ACQUISTA SÉ STESSO ALLO YOVEL
O ALLA MORTE DEL PADRONE.
La Ghemara porta la fonte
scritturale di tali dinim:
Perché è scritto: (Esodo 21, 6) E lo servirà
-
lui
e non il figlio e non la figlia, per sempre - per "il sempre dello
Yovel" cioé fino al sopraggiungere dello Yovel.
La Ghemara prende a trattare i
dinim
della retzy'a:
Insegnarono Rabbanan in una Baraita: PUNTERUOLO - ALTRO NON
HO CHE UN PUNTERUOLO DA DOVE IMPARO AD INCLUDERE LA SCHEGGIA DI LEGNO ACUMINATA,
LO SPINO, L'AGO, IL TRAPANO E LO STILO? LA TORA DICE: E PRENDERAI -
PER INCLUDERE OGNI COSA CHE SI PRENDA IN MANO, PAROLE DI R'YOSE BERABI
YEHUDA, REBBI DICE: COME IL PUNTRUOLO HA DI SPECIALE CHE È DI METALLO,
COSÌ OGNI COSA CHE SIA DI METALLO. UN ALTRO INSEGNAMENTO: PUNTERUOLO
PER
INCLUDERE IL PUNTERUOLO GRANDE. DISSE R'ELAZAR, YODAN BERIBI ERA SOLITO
INSEGNARE: QUANDO ESSI PERFORANO NON PERFORANO SE NON IL LOBO E I CHACHAMIM
DICONO: UNO SCHIAVO EBREO KOHEN NON RICEVE LA RETZY'A, PERCHÉ
CIÒ LO RENDE PORTATORE DI UN DIFETTO E SE TU DIRAI CHE ESSI PERFORANO
IL LOBO, COM'È CHE UNO SCHIAVO EBREO KOHEN DIVENTA PORTATORE DI
UN DIFETTO? QUINDI NON RICEVE LA RETZY'A SE NON SUL PADIGLIONE AURICOLARE.
La Ghemara chiede:
In che modo dissentono Rebbi e R'Yose Berabi Yehuda a proposito
dello stecchino e della spina che non sono di metallo? Perché
Rebbi interpreta i versetti della Tora secondo generali e particolari
così:
Il versetto dice (Deuteronomio 15, 17) E prenderai il punteruolo e lo
fisserai alla sua orecchia e alla porta - la parola
e prenderai
è
un concetto generale che comprende ogni cosa che si prenda in mano.
La parola il punteruolo d'altra parte è un particolare
un
particolare tipo di strumento, e con le parole alla sua orecchia
e alla porta è tornato
il versetto e ha generalizzato
alludendo ad ogni oggetto con cui posso fissare l'orecchio alla porta e
siccome la regola ermeneutica dice che generale particolare e generale,
tu non giudichi che secondo il particolare da qui deriva la conclusione:
siccome
il particolare rivelato è di metallo, così ogni cosa che
la Tora ritiene adatta alla retzy'adeve essere di metallo e
di conseguenza lo stecchino e la spina sono pesulin
per la retzy'a.
La Ghemara illustra ora la shita
di R'Yose Berabi Yehuda:
R'Yose Berabi Yehuda interpreta i versetti della
Tora secondo inclusioni ed esclusioni così: La parola e
prenderai incluse ogni cosa che si prenda in mano, la parola il
punteruolo escluse ogni cosa che non è un punteruolo, e
con le parole alla sua orecchia e alla porta tornò il
versetto ad includere ogni oggetto con cui si possa fissare l'orecchio
alla porta. Ordunque il versetto incluse, escluse e incluse e quando
noi ci troviamo di fronte a questo diciamo che ha incluso tutto
ciò che si può includere. Cosa ha incluso il versetto?
Ho
incluso ogni cosa con cui si può perforare l'orecchio.
Cosa
ha escluso quando ha nominato il punteruolo? Ho escluso una droga
con
cui si potrebbe operare la perforazione ma che è del tutto diversa
da un punteruolo in quanto perfora per potere autonomo e non per opera
dell'uomo, mentre lo stecco appuntito e la spina sono simili al punteruolo
in quanto operano grazie alla spinta della mano.
La Ghemara riporta il seguito
della Baraita:
Disse uno studioso:PUNTERUOLO
PER INCLUDERE IL PUNTERUOLO
GRANDE.
La Ghemara chiede:
Come sarebbe a dire che dalla parola punteruolo ha dedotto
"il punteruolo grande"?
La Ghemara spiega:
Come disse Rava: (Genesi 32, 33) La coscia - "la"
coscia quella speciale cioé la destra è quella
soggetta al divieto del nervo sciatico, anche qui la parola "il"
punteruolo quello speciale che vi è tra i punteruoli
quello
grande è quello a cui fa riferimanto la Tora.
La Ghemara continua a riportare
il seguito della Baraita:
DISSE R'ELAZAR, YODAN BERIBI ERA SOLITO INSEGNARE: QUANDO ESSI PERFORANO
NON PERFORANO SE NON IL LOBO E I CHACHAMIM DICONO: UNO SCHIAVO EBREO KOHEN
NON RICEVE LA RETZY'A, PERCHÉ CIÒ LO RENDE PORTATORE
DI UN DIFETTO cioé sostengono che la retzy'a si fa sul
padiglione.
La Ghemara si chiede:
E in seguito alla retzy'a diverrà portatore
di un difetto e allora? La retzy'a è una mitzva!
La Ghemara risponde:
Disse Rabba bar Bar Sila, disse il versetto: (Levitico 25, 41)
E
tornerà alla sua famiglia, alla posizione che aveva prima
nella
sua famiglia e se è diventato un portatore di difetto e quindi
pasul
per il culto nel Santuario, non avviene che torna alla posizione che aveva
nella sua famiglia prima di divenire nirtza'.
Perciò se lo
schiavo ebreo è Kohen, secondo il parere dei Chachamim, non viene
sottoposto a retzy'a.
La Ghemara prende in esame
un'altra questione riguardante lo schiavo ebreo Kohen:
Venne sollevata la questione: Uno schiavo ebreo Kohen, quale è
il
din,
che
il padrone gli dà la schiava cananea con cui accoppiarsi come
dà agli altri schiavi ebrei?
La Ghemara mette in luce i
lati della questione:
Diciamo che il permesso di accoppiarsi con la cananea è un
chiddushe
come tale non ha una base logica e vale per tutti,
non fa distinzione
se Kohanim o Israelim, o forse son diversi i Kohanim, siccome la Scrittura
abbondò per essi in mitzvot
supplementari
esiste per loro una speciale proibizione di non accoppiarsi
con la schiava cananea anche quando sono nirtza'ym?
La Ghemara riferisce una machloket
sull'argomento:
Rav disse : Permesso, Shmuel disse: Proibito.
La Ghemara muove un'obiezione
alla decisione di Shmuel:
Disse R'Nachman a R'Anan: Quando eravate alla Yeshiva di Mar Shmuel,
a
quanto pare invece che studiare avete giocato a domino!? Per quale motivo
non gli avete mosso un'obiezione da quella Baraita che dice E I
CHACHAMIM DICONO: UNO SCHIAVO EBREO KOHEN NON RICEVE LA RETZY'A,
PERCHÉ CIÒ LO RENDE PORTATORE DI UN DIFETTO? E se tu dirai
che il suo padrone non può dargli la schiava cananea, fa uscire
il
din
che lo schiavo ebreo Kohen non riceve la retzy'ada ciò
che ci vuole che egli dica ho amato il mio padrone mia moglie
e i miei figli e in questo caso ciò manca! Dal fatto che
il Tanna porta la ragione del difetto impariamo che il padrone può
dargli la schiava cananea anche se è Kohen contrariamente all'opinione
di Shmuel.
La Ghemara conclude:
E nulla più c'è da aggiungere e l'opinione di
Shmuel viene respinta.
La Ghemara prende in considerazione
una domanda simile:
Gli venne sottoposta la questione: Un Kohen, quale è il
suo din nei confronti della bella donna prigioniera?
La Ghemara illustra i lati
della questione:
Diciamo che il permesso di sposare la bella donna prigioniera è
un
chiddush e come tale non ha una base logica e vale per tutti,
non
fa distinzione se Kohanim o Israelim, o forse son diversi i Kohanim, siccome
la Scrittura abbondò per essi in mitzvot supplementari
esiste
per loro una speciale proibizione di non sposare la bella prigioniera?
La Ghemara riferisce una machloket
sull'argomento:
Rav disse : Permesso, Shmuel disse: Proibito.
La Ghemara spiega in quale
caso dissentirono:
Quanto alla prima bia
tutti quanti non dissentirono sul fatto che è permessa anche
al Kohen, perché di altro non parlò la Tora se non dell'istinto
del male e di tale istinto è fornito anche il Kohen, dove
dissentirono è a proposito della seconda bia, Rav disse :
Permesso, Shmuel disse: Proibito. Rav disse : Permesso, perché una
volta permessa resta permessa e non si fa differenza tra prima e seconda,
e
Shmuel disse: Proibito, perché costei diventa una ghioret,
e una ghioret non è adatta per un Kohen.
La Ghemara riporta una
versione alternativa della machloket tra Rav e Shmuel:
C'è chi dice: Quanto alla seconda bia - tutti quanti
non dissentirono che è proibita al Kohen perché costei
è una ghioret, dove dissentono è nei riguardi della
prima bia, Rav disse : Permesso, perché di altro non parlò
la Tora se non dell'istinto del male e di tale istinto è fornito
anche il Kohen, e Shmuel disse: Proibito, perché ogni
qual volta che possiamo dire a suo proposito (Deuteronomio 21, 12)E
la porterai all'interno della tua casa che indica la possibilità
di sposarla e vivere con lei anche dopo la prima bia allora diciamo
di lei (Deuteronomio 21, 11) E vedrai tra i prigionieri che
indica la prima bia,
e ogni qual volta che non possiamo dire
a suo proposito E la porterai all'interno della tua casa nondiciamo
di lei E vedrai tra i prigionieri.
La Ghemara riporta un'altra
Baraita che impara altri dinim dal versetto citato:
Rabbanan insegnarono: E VEDRAI TRA I PRIGIONIERI - NEL MOMENTO
CHE FARAI PRIGIONIERI, UNA DONNA - PERSINO SPOSATA, BELLA -
NON PARLÒ LA TORA SE NON DELL'ISTINTO DEL MALE, MEGLIO CHE MANGINO
ISRAEL CARNE |