Ketubbot - Metziat Haisha - 68
68a METZIAT HAISHA CAPITOLO SESTO KETUBBOT

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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Mishna

 

Se un'orfana minorenne che venne fatta sposare da sua madre o dai suoi fratelli con il suo consenso a ricevere una dote modesta e le scrissero nella ketubba la somma di soli cento o cinquanta zuz, può, una volta divenuta grande, costringerli, sua madre o i suoi fratelli, a pagarle ciò le spetta.
R'Yehuda dice:
Se fece sposare la prima figlia, venga dato alla seconda come dette alla prima, sia che questo corrisponda a un decimo dei suoi beni sia che corrisponda a meno,
e i Chachamim dicono: 
A volte accade che un uomo povero diventi ricco o che uno ricco diventi povero, tra il matrimonio della prima figlia e quello della seconda, piuttosto si stimano i suoi beni e le si dà di essi la decima parte.
Mishna 68
Ghemara La Ghemara riporta una decisione di Amora:
Disse Shmuel: Quanto alla dote, che si deve dare ad un'orfana, valutiamo in rapporto al padre quanto egli avrebbe dato se fosse in vita.
La Ghemara obietta:
Obiettano da una Baraita: LE FIGLIE SI ALIMENTANO E SI MANTENGONO DAI BENI DEL PADRE LOROdopo la sua morte. COME SAREBBE A DIRE? NON SI DICE: SE SUO PADRE FOSSE VIVO TANTO E TANTO LE DAREBBE, INVECE così si procede: SI FA LA STIMA DEI BENI del padre E LE SI DÀ ciò che le spetta secondo il loro valore. Perchè il termine "si alimentano" non dovrebbe riferirsi agli alimenti del marito cioè la dote che lei porta nella casa del marito? 
La Ghemara respinge l'obiezione:
Disse R'Nachman bar Yitzchak: No! La Baraita non fa riferimento alla dote ma agli alimenti di lei stessa cioè a ciò che lei consuma nella casa dei fratelli.
La Ghemara obietta ancora:
Tuttavia nella Baraita viene insegnato SI ALIMENTANO E SI MANTENGONO, due termini!Perchè uno dei due termini non si riferisce agli alimenti del marito cioè alla dote e uno agli alimenti di lei stessa? E così ritorna l'obiezione a Shmuel.
La Ghemara spiega:
No! Sia uno dei due termini sia l'altro si riferiscono agli alimenti di lei stessa. E la presenza dei due termini non costituisce una difficoltà, uno, il termine "si alimentano", si riferisce al mangiare e al bere, e l'altro, il termine "si mantengono", si riferisce al vestimento e alla ricopertura e stabilisce che entrambi siano forniti in proporzione dei beni del padre e non in rapporto al suo comportamento in vita.
La Ghemara obietta ancora:
È insegnato nella nostra Mishna: A VOLTE ACCADE CHE UN UOMO POVERO DIVENTI RICCO O CHE UNO RICCO DIVENTI POVERO,tra il matrimonio della prima figlia e quello della seconda, PIUTTOSTO SI STIMANO I SUOI BENI E LE SI DÀ di essi la decima parte. Che cosa intende la Mishna per povero e che cosa intende la Mishna per per ricco? Se diciamo che per povero si intende povero di beni e per ricco ricco di beni, si capirebbe da ciò che il Tanna Kamma cioè R'Yehuda che dissente dai Chachamim sostiene che persino quando il padre all'epoca del primo matrimonio era ricco e successivamente divenne povero, le si deve dare come all'inizio, all'epoca del primo matrimonio, ma se non ha ora i beni che aveva prima! Invece non dobbiamo piuttosto intendere "povero" - stretto di manica, "ricco" - largo di manica, e a proposito di ciò la Mishna insegna: SI STIMANO I SUOI BENI E LE SI DÀ, quindi ci insegna che non andiamo secondo la valutazione dei sentimenti del padre e ciò costituisce una confutazione di quanto sentenziò Shmuel!
La Ghemara spiega:
Egli, Shmuel, disse il suo din secondo l'opinione di R'Yehuda. Come è insegnato nella nostra Mishna: 
SE FECE SPOSARE LA PRIMA FIGLIA, VENGA DATO ALLA SECONDA COME DETTE ALLA PRIMA.
La Ghemara obietta:
E allora che Shmuel dica semplicemente "l'halacha è secondo R'Yehuda"!
La Ghemara spiega:
Se avesse detto "l'halacha è secondo R'Yehuda" averei pensato che il din di R'Yehuda si applica proprio e solamente nel caso in cui la fece sposare, svelando le sue intenzioni quanto a dote, ma nel caso in cui non la fece sposare, no, non stabiliremo la dote secondo la valutazione dei suoi sentimenti, perciò la Mishna ci informa che andiamo secondo la valutazione dei sentimenti del padre in tutti i casi e non fa differenza se la fece sposare e non fa differenza se non la fece sposare. E quanto al fatto che la Mishna insegnò: FECE SPOSARE,  ciò è solo per farti conoscere l'estensione del din di Rabbanan che sostengono che anche nel caso in cui la fece sposare e svelò le sue intenzioni quanto a dote, ad ogni modo non andiamo secondo la valutazione dei sentimenti del padre ma le diamo un decimo dei beni del padre.
La Ghemara decide l'halacha:
Gli disse Rava a R'Chisda: Insegnamo a tuo nome che l'halacha è secondo R'Yehuda? Gli disse di rimando R'Chisda: Possano tutte le cose buone come queste essere insegnate a mio nome!
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