[da daf 23b]Mishna. ANCHE LE DONNE CHE NON SONO DEGNE DI FEDE QUANDO DICONO: SUO MARITO È MORTO, SONO DEGNE DI FEDE PER PORTARE IL SUO GHET: SUA SUOCERA, LA FIGLIA DI SUA SUOCERA, LA SUA TZARA, LA SUA YEVAMA E LA FIGLIA DI SUO MARITO. QUALE È LA DIFFERENZA TRA IL GHET  E LA MORTE? CHE LO SCRITTO DIMOSTRA. 
LA DONNA STESSA PUÒ PORTARE IL SUO GHET, SOLO CHE LEI DEVE DIRE: DINNANZI A ME FU SCRITTO E DINNANZI A ME FU FIRMATO.
Ghemara. La Ghemara solleva un'obiezione circa l'inizio della nostra Mishna:
Eppure è insegnato in una Baraita: COME NON SONO DEGNE DI FEDE QUANDO DICONO: SUO MARITO È MORTO, COSÌ NON SONO DEGNE DI FEDE PER PORTARE IL SUO GHET!
La Ghemara spiega:
Disse R'Yosef: Non è difficile. Qui nella nostra Mishna si parla di un ghet che fu scritto e consegnato in Eretz Yisrael, mentre qui nella Baraita, si parla di un ghet che fu scritto in chutz laaretz e fu consegnato alla donna in Eretz Yisrael. Quando si tratta di un ghet che fu scritto in Eretz Yisrael, dove non ci basiamo sulle sue parole cioé non è tenuta a dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra è degna di fede come relatrice di un ghet autentico, ma quando si tratta di un ghet che fu scritto in chutz laaretz e fu consegnato alla donna in Eretz Yisrael, dove invece ci basiamo sulle sue parole cioé è tenuta a dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra non è degna di fede come relatrice del ghet, e non accettiamo la sua testimonianza su di esso.
La Ghemara respinge questa spiegazione:
Gli disse Abbaye a R'Yosef: Al contrario! Sembra proprio vero l'opposto! In Eretz Yisrael, dove se viene il marito e contesta la validità del ghet, e dice che non lo scrisse affatto, gli diamo retta e dichiariamo il ghet pasul perché in verità non fu mai convalidato, e in tal caso è possibile dire che quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra intende rovinarla e a tale scopo viene con un ghet fasullo in modo che in base ad esso lei si risposi e alla fine venga proibita sia al primo marito che al secondo, non è degna di fede. Invece in chutz laaretz dove se viene il marito e contesta la validità del ghet, e dice che non lo scrisse affatto, non gli diamo retta perché lo shaliach che lo portò disse: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, e in base a ciò esso venne convaldiato dal Bet Din,quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra è degna di fede se porta il ghet perché non può rovinarla. Ne esce che la nostra Mishna parla del caso in cui il ghet fu scritto in chutz laaretz, mentre la Baraita parla del caso in cui il ghet fu scritto in Eretz Yisrael.
La Ghemara porta un sostegno per quanto detto da Abbaye da unaBaraita:
Vi è una Baraita che insegna come Abbaye: R'SHIMON BEN ELAZAR DICE IN NOME DI R'AKIVA: UNA DONNA È DEGNA DI FEDE SE PORTA IL SUO GHET, DA UN KAL VACHOMER, SE LE DONNE CHE I CHACHAMIM DISSERO NON SONO DEGNE DI FEDE SE DICONO: SUO MARITO È MORTO, SONO DEGNE DI FEDE SE PORTANO IL SUO GHET, LEI CHE È DEGNA DI FEDE SE DICE CHE SUO MARITO È MORTO, NON È LOGICO CHE SIA DEGNA DI FEDE SE PORTA IL PROPRIO GHET? [fino a qui da daf 23b] E DAL POSTO DA CUI VIENI, COME SOPRA DEBBONO DIRE: DINNANZI A NOI FU SCRITTO E DINNANZI A NOI FU FIRMATO, ANCHE LEI DEVE DIRE: DINNANZI A ME FU SCRITTO E DINNANZI A ME FU FIRMATO.
La Ghemara porta un altro sostegno per quanto detto da Abbaye:
Disse R'Ashi: Ed anche la nostra Mishna è esatta nella sua formulazione  infatti insegna: LA DONNA STESSA PUÒ PORTARE IL SUO GHET, SOLO CHE LEI DEVE DIRE: ecc. Siccome questo passo della Mishna si occupa di un ghet che viene da chutz laaretz impara da ciò che anche il passo precedente che parla delle donne che la odiano e che portano il suo ghet si occupa di un ghet che viene da chutz laaretz.
La Ghemara solleva un'obiezione:
E R'Yosef come egli spiega la nostra Mishna? La resha cioé la Mishna a daf 23a che elenca i pesulim a portare il ghet, e la sefacioé la fine della nostra Mishna che insegna che la donna stessa può portare il proprio ghet si occupano di un ghet che fu scritto in chutz laaretz, e quella di mezzo quel passo all'inizio della nostra Mishna che insegna che quelle donne che la odiano sono degne di fede come portatrici del ghet, si occupa di un ghet che fu scritto in Eretz Yisrael? Come può essere che una Mishna che tratta di dinim dei ghittin che vengono da chutz laaretz porti nel mezzo un passo che parla di dinim di ghittin scritti in Eretz Yisrael?
La Ghemara spiega:
Proprio così! Resha e la sefa si occupano di un ghet che fu scritto in chutz laaretz, e quella di mezzo di un ghet che fu scritto in Eretz Yisrael.
La Ghemara domanda:
Da cosa deduce R'Yosef che il passo di mezzo fa eccezione?
La Ghemara risponde:
Da quello che insegna la Mishna QUALE È LA DIFFERENZA TRA IL GHET  E LA MORTE? CHE LO SCRITTO DIMOSTRA, e non insegna che lo scritto e la bocca dimostrano quindi esse non sono tenute a dire: Dinnanzi a me fu scritto, dinnanzi a me fu firmato, e da questo R'Yosef deduce che non si tratta di un ghet che fu scritto in chutz laaretz, ma di un ghet che fu scritto in Eretz Yisrael.
 
 

La Ghemara riporta un altro passo della nostra Mishna:

LA DONNA STESSA PUÒ PORTARE ecc. il suo ghet, solo che lei deve dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato.
La Ghemara si meraviglia e chiede un chiarimento circa l'insegnamento della nostra Mishna:
Una donna dal momento in cui il suo ghet giunse in sua mano è già divorziata! Lei non deve portare il ghet da nessuna parte e tanto meno dire: Dinnanzi ecc.
La Ghemara spiega:
Disse R'Huna: La nostra Mishna parla di uno che dice a sua moglie: Non sarai divorziata con esso ghet scritto in chutz laaretz  se non dinnanzi a quel dato Bet Din in Eretz Yisrael. In questo caso la donna è shaliach del marito nel portare al Bet Din in Eretz Yisrael un ghet scritto  in chutz laaretz e quindi è tenuta a dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato.
La Ghemara respinge questa soluzione:
Alla fin fine quando arriva là dinnanzi al Bet Din in Eretz Yisrael e la condizione posta dal marito è stata soddisfatta lei si divorzia con esso con l'atto di ricevere il ghet dal marito all'inizio, e non è chiaro perché lei dovrebbe avere tutti i dinim di uno shaliach e dire: Dinnanzi ecc.
La Ghemara propone un'altra spiegazione:
Piuttosto, disse R'Huna bar Manoach in nome di R'Acha figlio di R'Ika: La nostra Mishna parla di uno che le disse a sua moglie: Quando arrivi là dinnanzi al Bet Din in Eretz Yisrael lo posi per terra il ghet e poi lo prendi. In questo caso la consegna all'inizio è stata come ad uno shaliach e quindi col posarlo per terra dinnanzi al Bet Din si compie la shlichut e lei deve dire: Dinnanzi . . . Solo dopo, quando lei lo raccoglie da terra avviene la consegna del ghet che fa il divorzio.
La Ghemara respinge anche questa spiegazione:
Se è così, si tratta del caso in cui il marito le disse: Prendi il tuo ghet da per terra, e disse Rava: Uno che disse a sua moglie: Prendi il tuo ghet da per terra, non ha detto nulla e la donna non è divorziata perché viene a mancare la consegna da parte del marito. Non può essere che la nostra Mishna si occupi di un simile caso.
La Ghemara propone un'altra spiegazione:
Piuttosto, la nostra Mishna parla di uno che le disse a sua moglie: Sii shaliach del trasporto del ghet fino a che arriverai là dinnanzi al Bet Din in Eretz Yisrael e quando arriverai là sii shaliach del ricevimento e ricevi il tuo ghet. In questo caso la moglie è shaliach di dare a sé stessa il ghet e non vi è un difetto di consegna.
La Ghemara  respinge anche questa spiegazione:
Ma così non tornò la shelichut dal marito a riferire sull'esito della missione! Perché quando la donna diviene shaliach del ricevimento lo shaliach del trasporto non esiste più e quindi non può tornare a riferire al marito, e questa è una condizione per la validità della shelichut, e se la shelichut si annulla non vi è consegna del ghet né divorzio. Non può essere che la nostra Mishna si occupi di un simile caso.
La Ghemara introduce una lieve modifica:
La nostra Mishna parla di uno che le disse a sua moglie: Sii shaliach del trasporto del ghet fino a che arriverai là dinnanzi al Bet Din in Eretz Yisrael e quando arriverai là nomina uno shaliach del ricevimento che riceva il ghet per te. In questo caso lo shaliach del trasporto esiste e può, volendo, tornare dal marito e riferirgli sull'esito della missione e come tale deve dire: Dinnanzi a me . . . ecc.
La Ghemara fa notare che questa spiegazione non è valida secondo tutte le shitot:
Questa spiegazione va bene per chi (R'Chanina a daf 63b) disse: Una donna può nominare uno shaliach per ricevere il ghet dalle mani del shaliach del marito, ma per chi disse: Una donna non può nominare uno shaliach per ricevere il ghet dalle mani del shaliach del marito, cosa c'è da dire?
La Ghemara tenta di rispondere:
Quale è il motivo di Rav per cui una donna non può nominare uno shaliach per ricevere il ghet dalle mani del shaliach del marito? Perché vi è spregio del marito in ciò che lei non vuole ricevere il ghet in mano e forse il marito non intese in questo caso dar mandato al suo shaliach di consegnare il ghet allo shaliach di lei, nel qual caso la shlichut del marito si annullerebbe, ma qui nel nostro caso in cui fu lui a direle di fare così certo egli non se la prende e quindi la cosa è valida anche secondo Rav.
La Ghemara  fa notare che questa spiegazione ancora non è valida secondo tutte le shitot:
Questa spiegazione va bene per chi disse: Il motivo per cui Rav disse che una donna non può nominare uno shaliach per ricevere il ghet dalle mani del shaliach del marito è perché vi è spregio del marito ma per chi disse: Il motivo di Rav è per via del cortile di lei che venne in suo possesso in un momento successivo a quello in cui il marito vi gettò il ghet che verrebbe ritenuto kasher, mentre non lo è, essendo simile al caso il cui la donna nomina uno shaliach per ricevere il ghet dopo che il marito ha già affidato il ghet al suo shaliach. Per coloro che sostengono questa shita cosa si può dire? 
La Ghemara introduce un'altra modifica:
La nostra Mishna parla di uno che le disse a sua moglie: Sii shaliach del trasporto del ghet fino a che arriverai là dinnanzi al Bet Din in Eretz Yisrael e quando arriverai là nomina un altro shaliach del trasporto al posto tuo e poi ricevi il tuo ghet da lui. In tal caso la donna non nomina uno shaliach per ricevere il ghet né vi è scomparsa dello shaliach del trasporto, e quindi il ghet è kasher.
La Ghemara riporta una modifica alternativa:
E se vuoi di': La nostra Mishna parla di uno che le disse a sua moglie: Sii shaliach del trasporto del ghet fino a che arriverai là dinnanzi al Bet Din in Eretz Yisrael e quando arriverai là di' di fronte al Bet Din: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, e  il Bet Din nomini uno shaliach del trasporto al posto tuo ed essi te lo diano per mezzo di questo shaliach. Anche in tal caso la donna non nomina uno shaliach per ricevere il ghet né vi è scomparsa dello shaliach del trasporto, e quindi il ghet è kasher.
 

TORNEREMO DA TE HAMEVI GHET 
E con questo concludiamo, per questo ciclo del Daf Hayomi, lo studio del Trattato di Ghittin. Che il Santo, Benedetto Egli sia, ci conceda di completarlo nel prossimo ciclo.