[da daf 22b]Mishna. TUTTI SONO KESHERIM PER SCRIVERE UN GHET, PERSINO UN SORDOMUTO, UNO STOLTO E UN MINORE.
LA DONNA PUÒ SCRIVERE IL SUO GHET, E L'UOMO PUÒ SCRIVERE LA SUA RICEVUTA, PERCHÉ NON VI È CONVALIDA DEL GHET SE NON TRAMITE I SUOI FIRMATARI.
 
 

Ghemara. 
La Ghemara obietta:
Ma non sono in grado di ragionare come possono scrivere un ghet!
La Ghemara spiega:
Disse R'Huna:[fino a qui da daf 22b]E questo che un sordomuto, uno stolto e un minore possono scrivere un ghet è quando un grande lo supervisionasse.
La Ghemara solleva un'obiezione:
Gli disse R'Nachman a R'Huna: Allora da qui possiamo concludere che un idolatra sotto la supervisione di un Israel, anche lui è kasher per scrivere un ghet e se mi dirai: Così è, ti risponderò: Eppure c'è una Baraita che dice: L'IDOLATRA È PASUL per scrivere un ghet anche sotto la supervisione di un Israel e così anche  un sordomuto, uno stolto e un minore!
La Ghemara risponde:
Rispose R'Huna a R'Nachman: Il motivo per cui un idolatra è pasul per scrivere un ghet anche sotto la supervisione di un Israel è perché l'idolatra farebbe di testa sua e forse non scriverebbe il ghet lishmah della donna che deve essere divorziata, mentre supponiamo che un sordomuto, uno stolto e un minore facciano quello che l'Israel dice loro di fare.
 
 

La Ghemara riporta una seconda trattazione di R'Nachman:
Tornò a dire R'Nachman: Non è vero quello che ho detto,perché da ciò che la prossima Mishna dichiara pasul l'idolatra in fatto di consegna del ghet alla donna, si può dedurre che in fatto di scrittura del ghet egli è kasher.
La Ghemara obietta:
Eppure c'è una Baraita che dice: L'IDOLATRA È PASUL per scrivere un ghet!
La Ghemara spiega:
Quella Baraita è formulata secondo la shita di R'Elazar ben Shamua, il Tanna, che disse: I testimoni della consegna recidono il legame tra l'uomo e la donna e ci vuole una scrittura del ghet lishmah, ed ora è certo che l'idolatra fa di testa sua e non abbiamo alcuna garanzia che abbia scritto il ghet proprio lishmah della donna che deve essere divorziata. Da ciò risulta che, secondo R'Nachman, la nostra Mishna rappresenta la shita di R'Meyr, per il quale la scrittura del ghet non ha bisogno di essere lishmah e perciò non dichiara pasul l'idolatra ai fini della scrittura del ghet. Secondo R'Meyr sono i testimoni firmatari del ghet a fare il divorzio e la loro firma deve essere fatto lishmah della donna da divorziare.
 
 

La Ghemara  riporta un responso di R'Meyr in accordo con la conclusione tratta sopra:
Disse R'Nachman che soleva dire R'Meyr: Persino se lo trovò nella spazzatura il ghet per sua moglie, lo firma e lo consegna a lei, è kasher
La Ghemara obietta:
Obiettò Rava a R'Nachman: Il versetto più volte citato (Deuteronomio 24, 1) dice: Scriverà per lei - cioé lishmah, perché non dovrebbe riferirsi alla scrittura del ghet?
La Ghemara respinge questa interpretazione:
No, il versetto si riferisce alla firma dei testimoni.
La Ghemara obietta ancora:
Obiettò Rava a R'Nachman: Una Mishna (Ghittin 24a) insegna: UN GHET SCRITTO PER NESSUNA DONNA È PASUL! Come si può usare un ghet trovato nella spazzatura?
La Ghemara  respinge anche questa obiezione:
Di' piuttosto: L'intenzione della Mishna è quella di insegnare che un ghet che fu firmato in nome di nessuna donna è pasul. Siccome il ghet trovato nella spazzatura fu poi firmato in nome della donna da divorziare esso è kasher.
La Ghemara obietta una terza volta:
Obiettò Rava a R'Nachman da una Baraita che insegna: QUANDO LUI LO SCRIVE È COME LO SCRIVESSE LISHMAH. Perché non dire che quando egli scrive l'intestazione lishmah è come se scrivesse tutto il testo lishmah? In ogni caso è implicito nella Baraita che la scrittura, per lo meno dell'intestazione deve essere lishmah, e non è chiaro come si possa usare un ghet trovato nella spazzatura.
La Ghemara respinge anche questa obiezione:
No, L'intenzione della Baraita è quella di insegnare che un ghet quando il testimone lo firma lishmah è come se lo scrivesse lishmah.
La Ghemara propone una spiegazione alternativa adatta alle ultime due obiezioni:
E se vuoi di': Quelle Mishnaiot la Mishna a daf 24a e la Baraita qui sopra, secondo la shita di chi sono? Sono secondo la shitadi R'Elazar che disse: I testimoni della consegna recidono il legame tra l'uomo e la donna e di conseguenza la cosa che resta da fare lishmah è la scrittura del ghet, tuttavia R'Meyr non la pensa così.
 
 

La Ghemara propone una terza spiegazione per il responso della nostra Mishna che dichiara kasher un ghet scritto da un sordomuto, da uno stolto o da un minore:
E disse R'Yehuda in nome di Shmuel: E questo che un sordomuto, uno stolto e un minore possono scrivere un ghet è quando lasciò vuoto il posto per l'intestazione (nome di lui e di lei, data, luogo e formula essenziale del ghet: "Tu sei permessa ad ogni uomo") che fu poi riempito da una persona normale. E così disse R'Chaga in nome di Ulla: E questo che un sordomuto, uno stolto e un minore possono scrivere un ghet è quando lasciò vuoto il posto per l'intestazione, ed è secondo la shita di R'Elazar che richiede la scrittura lishmah, tuttavia basta che l'intestazione abbia questo requisito, mentre il testo generale può essere scritto anche non lishmah.
La Ghemara riporta un parere discordante:
Ma R'Zrika disse in nome di R'Yochanan: Quanto detto sopra non è Tora e non deve essere accettato come una spiegazione della nostra Mishna!
La Ghemara ribatte:
Cosa vuol dire questa affermazione perentoria: Non è Tora?
La Ghemara spiega:
Disse R'Abba: Qui il Tanna della nostra Mishna disprezzando la scrittura del ghet fino ad affidarla al sordomuto, allo stolto e al minore, ti fa sapere che non ha forza di decisione halachica il lishmah su la scrittura del ghet ma sulla firma e ciò è secondo la shita di R'Meyr che disse: I testimoni della firma recidono il legame tra marito e moglie e danno validità al divorzio.
La Ghemara obietta:
Ma se Rabba bar Bar Chana disse in nome di R'Yochanan: La Mishna a daf 21b è secondo la shita di R'Elazar! Qui invece abbiamo sentito che R'Yochanan la pensa come R'Meyr!
La Ghemara spiega:
I due responsi furono citati da due Amoraim Rabba bar Bar Chana e R'Zrika ed essi discordano circa l'opinione di R'Yochanan. Secondo R'Zrika R'Yochanan la pensava come R'Meyr e secondo Rabba bar Bar Chana come R'Elazar.
 
 

Mishna.TUTTI SON KESHERIM PER PORTARE IL GHET, FUORI CHE IL SORDOMUTO, LO STOLTO, IL MINORE, IL CIECO E L'IDOLATRA. SE IL MINORE RICEVETTO il ghet da minore E CREBBE, IL SORDOMUTO ricevette il ghet da sordomuto E TORNÒ A SENTIRE, IL CIECO ricevette il ghet da cieco E TORNÒ A VEDERE, LO STOLTO ricevette il ghet da stolto E RINSAVÌ, L'IDOLATRA ricevette il ghet da idolatra E SI CONVERTÌ il ghet È PASUL TUTTAVIA SE SENTIVA, DIVENNE SORDO E TORNÒ A SENTIRE, VEDEVA DIVENNE CIECO E TORNÒ A VEDERE, ERA SAVIO DIVENNE STOLTO E TORNÒ AD ESSERE SAVIO il ghet È KASHER. QUESTA È LA REGOLA: TUTTI QUELLI IL CUI INIZIO E LA CUI FINE  È NELLA COMPRENSIONE È KASHER
 
 

Ghemara. La Ghemara si chiede:
È ovvio per il sordomuto, lo stolto e il minore che non hanno la testa a posto, e anche per l'idolatra che non può sciogliere una donna dal legame dei kiddushin al quale egli è estraneo, ma il cieco perché no? Perché non può essere shaliach per consegnare un ghet?
La Ghemara spiega:
Disse R'Sheshet: Perché non sa da chi lo prende e a chi lo dà.
La Ghemara obietta:
Mosse un attacco a questa spiegazione R'Yosef: Come al cieco è permessa sua moglie? Come ad ogni uomo è permessa la moglie di notte? Come in questi due casi l'uomo riconosce la propria moglie? Ma attraverso il riconoscimento della voce! anche qui, nel caso della consegna del ghet, egli riconosce la moglie e il marito attraverso il riconoscimento della voce! 
La Ghemara propone una spiegazione diversa del perché il cieco è pasul per portare il ghet:
Piuttosto disse R'Yosef: Qui nella nostra Mishna ci occupiamo di chutz laaretz, in cui lo shaliach deve dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato e lui, ovviamente non può dirlo.
La Ghemara obietta:
Gli disse Abbaye a R'Yosef: Ma allora da qui, uno che vedeva e divenne cieco che lo può dire sarebbe anche lui kasher, ma insegnò la nostra Mishna: VEDEVA DIVENNE CIECO E TORNÒ A VEDERE . . . il ghet È KASHER, se tornò a veder sì, non tornò a vedere no!
La Ghemara respinge questa deduzione dalla Mishna:
E lo stesso vale che il ghet è kasher anche se non tornò a vedere, e siccome il Tanna della nostra Mishna insegnò ERA SAVIO DIVENNE STOLTO E TORNÒ AD ESSERE SAVIO il ghet È KASHER, in cui il motivo per cui il ghet è kasher è perché tornò ad essere savio, ma se non fosse tornato ad essere savio no, insegnò anche per una necessità mnemonica, "vedeva divenne cieco e tornò a vedere" sebbene in questo caso, anche se non fosse tornato vedente, il ghet resterebbe kasher.
La Ghemara porta un appoggio a tale spiegazione:
Disse R'Ashi: La spiegazione che il cieco può portare il ghet anche se non tornò ad essere vedente, è esatta anche da un punto di vista letterale, infatti la Mishna insegna: QUESTA È LA REGOLA: TUTTI QUELLI IL CUI INIZIO E LA CUI FINE  È NELLA COMPRENSIONE È KASHER, e non ha insegnato: "Tutti quelli il cui inizio e la cui fine è nella kasherut è kasher.
La Ghemara conclude:
Puoi dar retta a ciò, che uno che vedeva e divenne cieco può portare un ghet anche se non torna ad essere vedente.
 

La Ghemara espone un dubbio connesso con i dinim trattati dalla nostra Mishna:
Posero gli studenti della Yeshiva il seguente quesito a R'Ami: Uno schiavo cananeo, quale è il din se fosse nominato shaliach per ricevere il ghet di una donna dalle mani di suo marito?
La Ghemara risponde:
Disse loro R'Ami: Da ciò che la nostra Mishna dichiara pasul l'idolatra, [daf 23b]deduciamo che lo schiavo è kasher.
La Ghemara riporta un opinione contrastante:
Disse R'Asi in nome di R'Yochanan: Uno schiavo cananeo non può venir nominato shaliach per ricevere il ghet per una donna dalle mani di suo marito perché egli non ha a che fare con ghittin e kiddushin, cioé le leggi matriminiali in vigore presso Israel non lo riguardano.
La Ghemara muove un attacco a questa opinione.
L'attaccò R'Elazar: Per quale ragione lo schiavo cananeo è pasul per portare il ghet? Perché si tratta di cose che non lo riguardano, quindi se son cose che lo riguardano è kasher, ora l'idolatra e il kuti hanno a che fare con la terumaquando la prelevano da sé stessi, come insegna la Mishna: (Trumot 3, 9) L'IDOLATRA E IL KUTI CHE PRELEVARONO LA TERUMA DAL LORO - LA LORO TERUMA È TERUMA, eppure la Mishna insegna altrove (Trumot 1, 1) UN IDOLATRA CHE PRELEVÒ LA TERUMA PER CONTO DI UN ISRAEL PERSINO COL SUO PERMESSO LA SUA TERUMA NON È TERUMA, per quale ragione? Non è forse perché è scritto: (Numeri 18, 28) (al posto di voi) anche voi in cui quell'"anche" è suplerfluo e serve a insegnare come voi siete Israel, anche i vostri shelichim debbono essere Israel? Quindi non è che uno schiavo cananeo è pasul per portare il ghet perché le leggi matrimoniali di Israel non lo riguardano, ma in leggi che lo riguardano è kasher, ma è che la Tora  esplicitamente insegna che lo shaliach di un Israel deve essere un Israel in ogni cosa!
La Ghemara respinge questo ragionamento:
Dissero gli studiosi dell'Accademia di R'Yanai: No, quell'"anche" suplerfluo nel versetto citato serve a insegnare come voi siete membri del Patto, siete cioé circoncisi e tenuti ai precetti, anche i vostri shelichim debbono essere membri del Patto circoncisi e tenuti ai precetti, e gli schiavi cananei lo sono, perché vengono circoncisi e sono tenuti a rispettare i precetti che rispettano le donne, quindi possono essere shelichim di Israel per prelevare la teruma e per ogni altra cosa. Per questo R'Yochanan insegnò che, nonostante essi siano validi shelichim di Israel in molte cose, non lo sono per portare il ghet ad una donna perché le leggi matrimoniali di Israel non li riguardano.
 

La Ghemara riporta un simile responso di R'Yochanan:
Disse R'Chiya bar Abba in nome di R'Yochanan: Uno schiavo cananeo non può venir nominato shaliach per ricevere il ghet per una donna dalle mani di suo marito perché egli non ha a che fare con ghittin e kiddushin, e ciò nonostante che imparammo in una Baraita (Temura 25, 1) Se un Israel consegnò un atto di liberazione alla sua schiava cananea e le disse: TU RESTI SCHIAVA MA IL BIMBO CHE PARTORIRAI SARÀ LIBERO, SE ERA INCINTA HA ACQUISTATO PER LUI per l'embrione l'atto di liberazione ed alla nascita egli sarà libero. Qui vediamo che una schiava può sì ricevere un atto di liberazione per un altro schiavo.
La Ghemara obietta:
Cosa viene R'Yochanan ad insegnarci citando le parole della Baraita SE ERA INCINTA HA ACQUISTATO PER LUI! Secondo il principio enunciato da R'Yochanan, siccome la schiava cananea ha a che fare con le leggi della liberazione, perché lei stessa può essere liberata, cosa c'è di strano che possa ricevere l'atto di liberazione per suo figlio? Perché da ciò dovrei imparare che è possibile nominare uno schiavo shaliach per la consegna di un ghet a una donna, in contrasto a quanto detto da R'Yochanan?
La Ghemara spiega l'intenzione di R'Yochanan:
Quando venne R'Shmuel bar Yehuda da Eretz Yisrael a Bavel disse che R'Yochanan disse due cose: 
Una che uno schiavo non può essere shaliach per ricevere un ghet per una donna, 
e due che  sembra giusto che così sia l'halacha: Uno schiavo può ricevere un atto di liberazione per un suo compagno dalle mani del padrone del suo compagno che non è anche suo padrone, ma non dalle mani del padrone di lui stesso per un altro schiavo dello stesso padrone. Ciò perché un atto di liberazione per essere valido deve uscire dal possesso del padrone e nel caso in cui lo consegnasse ad un altro suo schiavo non si considererebbe uscito dal suo possesso. Nei riguardi di questo responso R'Yochanan disse: E ciò nonostante che imparammo in una Baraita: . . . SE ERA INCINTA HA ACQUISTATO PER LUI dove schiava ed embrione appartengono allo stesso padrone. E questo din fa eccezione nei riguardi della regola che uno schiavo non può acquistare un atto di liberazione per un altro schiavo dello stesso padrone. Tuttavia la Baraita non contraddice quanto detto da R'Yochanan che uno schiavo non può essere shaliach per portare un ghet ad una donna.
E continuò R'Shmuel bar Yehuda se un uomo ti sussurra all'orecchio di obiettare a R'Yochanan che disse che uno schiavo non può ricevere un atto di liberazione per un altro schiavo dello stesso padrone: Ma questa è una halacha insegnata nella Baraita: SE ERA INCINTA HA ACQUISTATO PER LUI, e qui si vede che uno schiavo può ricevere l'atto di liberazione di un altro schiavo dello stesso padrone, come qui la madre per il figlio, digli: Due grandi sapienti della generazione spiegarono la cosa, R'Zera e R'Shmuel bar Yitzchak, uno disse: Quella Baraita secondo la shita di chi è insegnata? È secondo la shita di Rebbi, che disse (Ghittin 41b): CHI LIBERA MEZZO SCHIAVO quello schiavo ACQUISÌ la metà di sé stesso. E uno disse aggiungendo alla spiegazione dell'altro: Quale è la ragione di Rebbi in questa Baraita della schiava incinta? Non sembra apparentemente che il motivo sia la Baraita del mezzo schiavo perché là si tratta di un unico corpo, qui sono due corpi, quello della schiava e quello del feto! La ragione è che Rebbi era dell'opinione che l'embrione è come la coscia di sua madre, ed il padrone è come colui che le facesse acquistare uno dei suoi organi. In altre parole: La liberazione del feto è come la liberazione di mezzo corpo dello schiavo, e quindi la schiava riceve un atto di liberazione di metà del suo corpo e non di un altro schiavo, e quindi non vi è contraddizione con il principio enunciato da R'Yochanan che uno schiavo non può ricevere un atto di liberazione per un suo compagno dal padrone comune ad entrambi.
 

Mishna. ANCHE LE DONNE CHE NON SONO DEGNE DI FEDE QUANDO DICONO: SUO MARITO È MORTO, SONO DEGNE DI FEDE PER PORTARE IL SUO GHET: SUA SUOCERA, LA FIGLIA DI SUA SUOCERA, LA SUA TZARA, LA SUA YEVAMA E LA FIGLIA DI SUO MARITO. QUALE È LA DIFFERENZA TRA IL GHET  E LA MORTE? CHE LO SCRITTO DIMOSTRA. 
LA DONNA STESSA PUÒ PORTARE IL SUO GHET, SOLO CHE LEI DEVE DIRE: DINNANZI A ME FU SCRITTO E DINNANZI A ME FU FIRMATO.
 

Ghemara. La Ghemara solleva un'obiezione circa l'inizio della nostra Mishna:
Eppure è insegnato in una Baraita: COME NON SONO DEGNE DI FEDE QUANDO DICONO: SUO MARITO È MORTO, COSÌ NON SONO DEGNE DI FEDE PER PORTARE IL SUO GHET!
La Ghemara spiega:
Disse R'Yosef: Non è difficile. Qui nella nostra Mishna si parla di un ghet che fu scritto e consegnato in Eretz Yisrael, mentre qui nella Baraita, si parla di un ghet che fu scritto in chutz laaretz e fu consegnato alla donna in Eretz Yisrael. Quando si tratta di un ghet che fu scritto in Eretz Yisrael, dove non ci basiamo sulle sue parole cioé non è tenuta a dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra è degna di fede come relatrice di un ghet autentico, ma quando si tratta di un ghet che fu scritto in chutz laaretz e fu consegnato alla donna in Eretz Yisrael, dove invece ci basiamo sulle sue parole cioé è tenuta a dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra non è degna di fede come relatrice del ghet, e non accettiamo la sua testimonianza su di esso.
La Ghemara respinge questa spiegazione:
Disse Abbaye a R'Yosef: Al contrario! Sembra proprio vero l'opposto! In Eretz Yisrael, dove se viene il marito e contesta la validità del ghet, e dice che non lo scrisse affatto, gli diamo retta e dichiariamo il ghet pasul perché in verità non fu mai convalidato, e in tal caso è possibile dire che quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra intende rovinarla e a tale scopo viene con un ghet fasullo in modo che in base ad esso lei si risposi e alla fine venga proibita sia al primo marito che al secondo, non è degna di fede. Invece in chutz laaretz dove se viene il marito e contesta la validità del ghet, e dice che non lo scrisse affatto, non gli diamo retta perché lo shaliach che lo portò disse: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, e in base a ciò esso venne convaldiato dal Bet Din,quella donna che si suppone nutra dell'odio per l'altra è degna di fede se porta il ghet perché non può rovinarla. Ne esce che la nostra Mishna parla del caso in cui il ghet fu scritto in chutz laaretz, mentre la Baraita parla del caso in cui il ghet fu scritto in Eretz Yisrael.
La Ghemara porta un sostegno per quanto detto da Abbaye da unaBaraita:
Vi è una Baraita che insegna come Abbaye: R'SHIMON BEN ELAZAR DICE IN NOME DI R'AKIVA: UNA DONNA È DEGNA DI FEDE SE PORTA IL SUO GHET, DA UN KAL VACHOMER, SE LE DONNE CHE I CHACHAMIM DISSERO NON SONO DEGNE DI FEDE SE DICONO: SUO MARITO È MORTO, SONO DEGNI DI FEDE SE PORTANO IL SUO GHET, LEI CHE È DEGNA DI FEDE SE DICE CHE SUO MARITO È MORTO, NON È LOGICO CHE SIA DEGNA DI FEDE SE PORTA IL PROPRIO GHET?