[daf 12a]La Ghemara
riferisce sul seguito dell'episodio:
Dopo che R'Nachman uscì, disse loro ai discepoli
che sedevano dinnanzi a lui Ulla, così disse R'Elazar: Persino
quando
si riscuote un debito dagli orfani si riscuote dagli schiavi, perché
essi son da considerarsi simili a terreni.
La Ghemara riferisce il commento di
R'Nachman:
Disse R'Nachman quando gli fu riferito sul comportamento di
Ulla: Ulla ha dato quella risposta in mia presenza perché
ha
voluto liberarsi di me. Infatti sa che io sono dell'opinione
che gli schiavi sono simili a beni mobili e non a terreni, e temeva che
l'avrei costretto con citazioni e argomentazioni a cambiar parere.
La Ghemara ricorda dei famosi verdetti
sull'argomento:
C'era un caso di riscossione di un debito da orfani a Nehardea,
e i giudici di Neardea riscossero il debito dagli schiavi perché
li consideravano come beni immobili. C'era un caso di riscossione
di un debito da orfani a Pumbedita, e R'Chana bar Bizna riscosse il
debito degli orfani dagli schiavi perché anch'egli considerava gli
schiavi come beni immobili.
La Ghemara riporta il commento
di R'Nachman sui verdetti ricordati:
Disse loro R'Nachman a quei giudici che riscossero dagli schiavi:
Andate
a restituirli agli orfani. Se no se non li restituite
si
rifacciano sui vostri palazzi che i giudici risarciscano gli orfani
di tasca loro.
La Ghemara interroga R'Nachman:
Disse Rava a R'Nachman: Questo che gli schiavi sono come beni
mobili disse Ulla, questo cioé lo stesso disse R'Elazar,
questo i giudici ci Nehardea, e questo R'Chana bar Bizna, sua signoria
dell'opinione di chi è?
La Ghemara risponde rivelando la fonte
di R'Nachman:
Gli disse R'Nachman a Rava: Io mi baso su una Baraita che
insegnò Avimi: UN PROZBOL
VALE solo PER la riscossione di un debito in base ad UN TERRENO,
NON VALE PER la riscossione di un debito in base a DEGLI SCHIAVI.
I BENI MOBILI VENGONO ACQUISTATI TRAMITE UN TERRENO, E NON VENGONO ACQUISTATI
TRAMITE GLI SCHIAVI.
La Ghemara prende in esame la possibilità
che la machloket
tra Ulla e R'Nachman sia la stessa che divise i pareri dei Tannaim:
Diciamo che si tratta di una machloket tra Tannaim come
testimoniano le seguenti Baraitot: GLI VENDETTE SCHIAVI E TERRENI, PRESE
POSSESSO DEGLI SCHIAVI - NON ACQUISTÒ I TERRENI, prese possesso
DEI
TERRENI - NON ACQUISTÒ GLI SCHIAVI. Gli vendette TERRENI
E BENI MOBILI, PRESE POSSESSO DEL TERRENO - ACQUISTÒ I BENI
MOBILI, prese possesso DEI BENI MOBILI - NON ACQUISTÒ IL
TERRENO. Gli vendette SCHIAVI E BENI MOBILI, PRESE POSSESSODEGLI
SCHIAVI - NON ACQUISTÒ I BENI MOBILI, prese possesso
DEI
BENI MOBILI - NON ACQUISTÒ GLI SCHIAVI. Eppure vi è una Baraita
che insegna: PRESE POSSESSO DEGLI SCHIAVI - ACQUISTÒ I BENI
MOBILI. Che non dissentano i Tannaim in questo, che uno pensava
che gli schiavi sono come terreni, e uno pensava che gli schiavi sono come
beni mobili?
La Ghemara respinge questa eventualità:
Disse R'Ika figlio di R'Ami: Non vi è dissenso tra i
Tannaim perchè all'unanimità essi ritengono che gli schiavi
sono come terreni, e quindi quello che insegnò ACQUISTÒ -
bene, e quello che insegnò NON ACQUISTÒ - è perché
pensava che per acquistare beni mobili tramite un terreno ci vuole un
terreno che abbia le caratteristiche delle città fortificate nella
Giudea che non si spostano, come insegna la Mishna nel trattato Kiddushin:
BENI
NON ASSERVIBILI SI ACQUISTANO TRAMITE BENI ASSERVIBILI - CON DENARO, CON
UN DOCUMENTO E CON LA PRESA DI POSSESSO.
La Ghemara chiede:
Da dove lo impariamo?
La Ghemara risponde:
Disse Chezkya: Perchè un versetto dice: (Cronache 21,
3) E il loro padre diede loro molti doni di argento, oro e preziosi
assieme a città fortificate in Giudea.
La Ghemara riporta una versione alternativa
della precedente discussione:
C'è chi dice, Disse R'Ika figlio di R' (Idi) Ami: Non
vi è dissenso tra i Tannaim perchè all'unanimità
essi ritengono che gli schiavi sono come beni mobili, e quindi quello che
insegnò NON ACQUISTÒ - bene, e quello che insegnò
ACQUISTÒ - è perché pensava che l'acquisto avviene
quando
tali
beni mobili sono ancora su di lui sullo schiavo che è per
essi come un cortile e come un "cortile" può acquistare.
La Ghemara obietta:
E se sono ancora su di lui, cosa cambia? Si tratta di un cortile
ambulante, e un cortile ambulante con acquista.
La Ghemara respinge una possibile
spiegazione:
E se dirai che si tratta di uno schiavo che sta fermo e
non si muove e per questo acquista, non guadagni nulla, ecco che Rava
disse: Tutto ciò che se si muove non acquista, anche fermo
o seduto non acquista.
La Ghemara spiega la Baraita:
E l'halacha è che il caso di cui parlò
la Baraita in cui chi prese possesso dello schiavo acquistò i beni
immobili che erano su di lui si verifica quando lo schiavo è
legato e non si può muovere - in questo caso può acquistare
come "cortile".
La Ghemara lancia una nuova obiezione
a quello che affermò la Baraita sopra - PRESE POSSESSO DI UN TERRENO
NON ACQUISTÒ DEGLI SCHIAVI:
Eppure c'è una Baraita che insegna: PRESE POSSESSO DI UN
TERRENO - ACQUISTÒ DEGLI SCHIAVI!
La Ghemara risponde:
Lì in quella Baraita si parla di schiavi che stanno
al suo interno e il terreno li acquista come "cortile".
La Ghemara deduce e obietta:
Da cui deduci che quel NON ACQUISTÒ - si riferisce a schiavi
che non stanno al suo interno. Ciò va bene secondo la versione in
cui R'Ika figlio di R'Ami disse che gli schiavi sono simili a beni mobili,
quindi se stanno al suo interno del terrono - sì il terreno
li acquista, se no se non stanno al suo interno - no non
li acquista, tuttavia secondo la versione in cui R'Ika figlio di
R'Ami disse che gli schiavi sono simili a terreni, a cosa mi serve che
stanno al suo interno? Infatti disse Shmuel: Gli vendette dieci campi in
dieci stati, dal momento che prese possesso di uno di essi - li acquistò
tutti! Quindi in questo caso, se gli schiavi sono simili a terreni,
se egli prende possesso di un terreno acquista anche gli schiavi, che sono
come altrettanti terreni.
La Ghemara ritorce l'obiezione:
Ma anche secondo il tuo modo di vedere, secondo quella versione
che disse che gli schivi sono simili a beni mobili, a cosa mi serve che
stanno al suo interno? Sappiamo che i beni mobili vengono acquisiti
tramite l'acquisizione di un bene immobile senza che essi siano collegati
tra loro, infatti vale il principio che non debbono essere collegati
quando
vengono acquistati tramite un bene immobile.
La Ghemara conclude:
Piuttosto cosa puoi dire per spiegare la Baraita che richiede
che gli schiavi stiano all'interno del terreno perché vengano acquistati?
Devo dire: Diversi sono beni mobili che si muovono da beni mobili che
non si muovono, e solo quelli che non si muovono vengono acquistati
tramite i terreni anche se non sono ad essi collegati, mentre quelli che
si muovono vengono acquistati da terreni solo se sono al loro interno e
ad essi collegati, e così pure son diversi terreni che si muovonoda
terreni che non si muovono, gli schiavi sono terreni che si muovono,
e
per questo se acquistò il terreno non acquistò gli schiavi
a meno che essi non siano al suo interno, e non come i dieci terreni in
dieci stati. Infatti quello che disse Shmuel è vero là
nel
caso dei dieci campi, che son terreni che non si muovono, in questi quando
prese possesso di uno acquistò tutti, perché la terra
è un unico corpo.
La Ghemara prende in esame un altro
passo della nostra Mishna:
L'obbligo al risarcimento in caso di danno sussiste in caso di BENI
NON SOGGETTI A MEYLA,
cioè
quelli non appartenenti al tesoro del Tempio. Se infatti uno danneggia
oggetti dell'hekdesh
è esonerato dal risarcimento.
La Ghemara esamina le implicazioni
di quanto detto:
È la meyla che non ci deve essere negli oggetti
danneggiati perché ci sia l'obbligo del risarcimento, tuttavia
possono essere oggetti consacrati, basta che siano del tipo
non soggetto a
meyla.
La Ghemara si domanda:
Chi è il Tanna che insegna che ci sono oggetti che pur
essendo consacrati, se danneggiati, danno luogo all'obbligo del risarcimento?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yochanan: Ci sono oggetti che pur essendo consacrati,
se danneggiati, danno luogo all'obbligo del risarcimento nei kodshim
kalim, secondo l'opinione di R'Yosi Haglili, che disse: I kodashim
kalim sono considerati denaro dei proprietari, come insegna una
Baraita: (Levitico 5, 21) Un anima che peccò E SCAMBIÒ
UNO SCAMBIO CON IL SIGNORE e mentì al suo prossimo
-
VIENE PER INCLUDERE nell'obbligo del korban di riparazione
I
KODASHIM
KALIM, CHE SONO considerati SUO DENARO, cioé denaro
del suo prossimo di cui egli tentò di appropriarsi ma allo stesso
tempo denaro del Tempio, PAROLE DI R'YOSI HAGLILI. Se un tale diede
in custodia presso un altro un suo animale destinato a un korban
shelamim, e quando venne a riprenderlo costui negò di aver
preso in custodia il suo animale, e anche giurò il falso, e successivamente
si ravvide e confessò di aver giurato il falso quanto al deposito
dell'animale, lo spergiuro è obbligato a pagare il prezzo del korban
più un quinto e a portare un korban come ogni altro che ha
mentito su un deposito.
La Ghemara obietta:
Eppure la Mishna insegna nel trattato Kiddushin: UNO CHE
CONSACRA una donna a sé stesso come moglie CON LA SUA PARTE
in
un korban, SIA NEI KODSHEI
KODASHIM se è un Kohen è ha una parte in tali
sacrifici SIA NEI KODASHIM KALIM
se è un Israel che
portò tali sacrifici - la donna
NON È CONSACRATA! Diciamo
che questa Mishna non è secondo l'opinione di R'Yosi Haglili?
La Ghemara respinge questa
obiezione:
Puoi dire persino che quella Mishna è secondo l'opinione
di R'Yosi Haglili, perché quanto R'Yosi Haglili disse che
gli shelamim sono denaro del proprietario è vero mentre
l'animale
è vivo, tuttavia dopo la macellazione rituale, persino R'Yosi
Haglili ammette che quando Kohanim e proprietario
ricevono
le
rispettive parti del korban è dall'Alta Mensa cioé
dalla proprietà del Tempio che essi le ricevono,
e
tali parti non son più loro proprietà e se vogliono consacrare
una donna con esse, i kiddushin
non hanno valore.
La Ghemara vuole ulteriori chiarimenti
sullo studio precedente:
Ma è propio vero che R'Yosi Haglili ha affermato che
quando
l'animale
destinato al korban è ancora
vivo,
è
proprietà dei padroni?
La Ghemara porta una Mishna
che contraddice quanto detto:
Eppure una Mishna insegna: UN PRIMOGENITO i Kohanim LO
VENDONO - SE È SENZA DIFETTI - DA VIVO ma non quando è
macellato, perché sarebbe un sacrificio all'esterno del Tempio,
che è proibito ad ogni godimento e deve essere seppellito, SE
HA UN DIFETTO - i Kohanim lo vendono SIA VIVO CHE MACELLATO, E i
Kohanim POSSONO CONSACRARCI LA DONNA perché appartiene a
loro. E disse R'Nachman in nome di Rava bar Avua: Non insegnarono che
un primogenito senza difetti si può venderlo quando è vivo
perché è considerato denaro del proprietario se non nel
tempo presente, in quanto dal momento che non è adatto ad
essere sacrificato, i Kohanim possono prenderne possesso, ma nel tempo
in cui esiste il Tempio, in cui è adatto al sacrifizio - no.
La Ghemara porta una fonte contradittoria:
Mostrò Rava una contraddizione a R'Nachman: E SCAMBIÒ
UNO SCAMBIO CON IL SIGNORE e mentì al suo prossimo-
VIENE PER INCLUDERE nell'obbligo del korban di riparazione
I
KODASHIM
KALIM, CHE SONO considerati SUO DENARO, cioé denaro
del suo prossimo di cui egli tentò di appropriarsi ma allo stesso
tempo denaro del Tempio, PAROLE DI R'YOSI HAGLILI.
La Ghemara propone una spiegazione:
E insegna Ravina per spiegare le parole di R'Nachman: Quello
che R'Yosi Haglili disse che i kodashim kalim sono dei proprietari,
non lo disse per tutti i kodashim kalim, ma per il bechor
nato
all'estero, secondo l'opinione di R'Shimon che disse: Se i primogeniti
arrivano
dall'estero
in Terra di Israel senza difetti,
allora
vengono sacrificati.
La Ghemara precisa:
Se arrivano bediavad
si,
lechatchila
che
si debba portare i primogeniti in Terra di Israel - no.
Perciò
i primogeniti all'estero non si considerano adatti ad essere sacrificati,
e quindi appartengono ai Kohanim. Solo in questo caso, del primogenito
all'estero, R'Yosi Haglili disse che un korban è denaro del
proprietario, ma nel caso degli altri kodashim kalim, adatti ad
essere sacrificati, egli ammette che sono proprietà del Tempio.
La Ghemara obietta:
E se fosse come disse R'Yochanan, che quanto disse R'Yosi
Haglili, che i kodashim kalim sono suo denaro, fosse
vero quando sono vivi, e come insegna la nostra Mishna, che obbliga
al risarcimento in caso di danni ai kodashim kalim, perché
Ravina, nel tentativo di eliminare la contraddizione tra l'affermazione
di R'Nachman e la Mishna di R'Yosi Haglili ha dovuto affermare che essa
si riferisce solo a un primogenito all'estero? |