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[riga 26 dall'alto: basheni uvachamishi ...]
La Ghemara introduce la prossima discussione con la citazione di un
passo della nostra Mishna:
IL LUNEDÌ, IL GIOVEDÌ E DI SHABBAT A MINCHA LEGGONO
TRE ecc.
La Ghemara chiede:
Questi tre a che cosa corrispondono?
La Ghemara risponde:
Disse Rav Assi: Essi corrispondono alla Legge [Tora],
ai Profeti [Neviim] e agli Scritti [Uchtuvim].
La Ghemara riporta un'altra proposta:
Rava disse: Essi corrispondono a Kohanym, Leviim e Ysre'elim.
La Ghemara chiede:
Ma a proposito della Baraita citata da R'Simi: NON MENO DI DIECI
VERSETTI debbono esser letti NELLA SINAGOGA, e VAYEDABBER
il versetto: E [Dio] disse, CONTA COME GLI ALTRI, questi dieci versetti
a
cosa corrispondono?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yehoshua ben Levi: Essi corrispondono ai dieci batlanim
[disoccupati a disposizione della Sinagoga, minianisti, studiosi a tempo
pieno] che stanno al Bet Hakneset.
La Ghemara riporta un'altra proposta:
Rav Yosef disse: Essi corrispondono ai Dieci Comandamenti
che furono detti a Moshe sul Sinai.
La Ghemara riporta un'altra proposta:
(R'Levi disse: Essi corrispondono ai dieci Hillulim [lodi] dette
da David nei Salmi.)
La Ghemara riporta un'altra proposta:
E Rav Yochanan disse: Essi corrispondono alle dieci Divine Espressioni
con cui il mondo fu creato. Quali sono? Le espressioni Vaiomer,
E
[Dio] disse, che si trovano nel brano iniziale della Tora,
inBereshit.
La Ghemara trova da replicare:
Ma queste sono solo nove!
La Ghemara risponde:
Anche Bereshit è una delle espressioni. Come è
scritto: Con la parola di Hashem i cieli furono fatti, e dal respiro
della Sua bocca tutte le loro schiere.
La Ghemara spiega ora come questi dieci versetti possano
essere divisi tra i tre che son chiamati a leggere la Tora:
Disse Rava: Se il primo ha letto quattro versetti
è lodevole, se il secondo ha letto quattro versetti
è lodevole, se il terzo ha letto quattro versetti
è lodevole. Per dire che ciscuno dei tre può leggere
i versetti in più.
La Ghemara ora dimostra la validità delle tre
proposizioni contenute nell'insegnamento di Rava. Prima proposizione:
Se il primo ha letto quattro versetti è lodevole,
come imparammo in una Mishna: CON TRE CESTI DI TRE SE'IN, CON I
QUALI FACEVANO IL PRELIEVO DALLA LISHKA. E SU DI ESSI ERA
SCRITTO ALEF, BET, GHIMMEL, PER SAPERE QUALE DI LORO FOSSE STATO
PRELEVATO PER PRIMO PERCHÈ DA ESSO VENISSE FATTO IL SACRIFICIO PER
PRIMO, PERCHÈ C'È UNA MIZVA [c'è una preferenza
halachica] NELl'usare del PRIMO, per primo.
La Ghemara ora dimostra la validità della seconda
proposizione contenuta nell'insegnamento di Rava:
Se quello di mezzo ha letto quattro versetti è
lodevole, come è insegnato in una Baraita: [LE SETTE LAMPADE]
VERSO LA FACCIA DELLA MENORA ILLUMINERANNO. CIÒ INSEGNA CHE
[IL KOHEN] DISPONE [GLI STOPPINI DELLE SEI LAMPADE] NELLA DIREZIONE DELLA
LAMPADA OCCIDENTALE, che è quella di mezzo, E LA LAMPADA
OCCIDENTALE guarda VERSO LA SHECHINA, la Divina Presenza
che sovrasta l'Arca nella Sancta Sanctorum. E disse R'Yochanan: Da qui
impariamo
che
quello di mezzo è lodevole. Di conseguenza è lodevole
per il secondo che sale al Sefer leggere quattro versetti.
La Ghemara ora dimostra la validità della terza
proposizione contenuta nell'insegnamento di Rava:
Se l'ultimo ha letto quattro versetti è lodevole,
perchè è una regola generale che si fa salire
nella santità e non si fa scendere, ad un livello di santità
inferiore. Quindi anche l'ultimo, se legge quattro versetti, fa bene.
La Ghemara riferisce di un episodio connesso alla regola
appena trattata:
A Rav Pappa accadde di trovarsi nella Sinagoga di Avi Gover, e il
primo chiamato alla Tora lesse quattro versetti e Rav Pappa
lo lodò.
La Ghemara cita il prossimo passo della nostra Mishna:
NOI NON POSSIAMO DIMINUIRE IL NUMERO dei versetti NÈ
AUMENTARLO. [CHI COMINCIA E CHI CONCLUDE la lettura delLA TORA RECITA
LE BENEDIZIONI PRIMA E DOPO DI ESSA.]
Un Tanna insegnò in una Baraita: QUELLO CHE COMINCIA
la
lettura RECITA LA BENEDIZIONE PRIMA della lettura, E QUELLO CHE
CONCLUDE la lettura RECITA LA BENEDIZIONE DOPO la lettura.
Tuttavia la Ghemara conclude:
Ed oggi che tutti benedicono sia prima che dopo la lettura,
la
ragione per cui Rabbanan istituirono di fare così
è
un provvedimento che tiene conto di travisamenti a cui andrebbero soggetti
coloro
che entrano in Sinagoga in ritardo
e coloro che escono dalla
Sinagoga in anticipo.
La Ghemara cita il prossimo passo della nostra Mishna:
A ROSH CHODESH E NEL CHOL HAMO'ED LEGGONO QUATTRO ecc.
La Ghemara chiede:
Gli chiese Ulla bar Rav a Rava: A proposito della parasha di
Rosh Chodesh, come la si legge? Cioè come si divide tra
i quattro che salgono al Sefer?
La Ghemara riporta l'analisi di Ulla sui problemi connessi
alla suddivisione del brano di Tora (parasha) di Rosh Chodesh:
Il brano che inizia con "Zav et-bene Ysra'el veamarta alehem
et-korbani lachmi ", che consiste di otto pesukim (versetti),
come
facciamo? Che leggano i primi due, ciascuno tre pesukim?
Restano due
pesukim, e non possiamo lasciare non
letti
in un paragrafo meno di tre pesukim. Che li leggano
i
primi due quattro a quattro, terminando così tutto il primo
paragrafo? Rimangono loro sette pesukim per concludere la
lettura del giorno - "Uviom hashabbat" sono due "Uvroshe chodshechem"
sono cinque. Come faremo a dividerli tra i rimanenti due che debbono
salire al Sefer? Facciamo leggere al terzo due
pesukim
da
questo paragrafo ed uno da quelli dell'ultimo
paragrafo? Ma questo è inammissibile, perchè |