Mishna
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2a
La Meghilla si legge
l'undici di Adar, o
il dodici, o il tredici, o il quattordici, o
il quindici, non prima dell'undici e non dopo il quindici.
La Mishna spiega:
Le città cinte di mura
dai tempi di Yehoshua bin Nun leggono la Meghilla il quindici
di Adar. Villaggi e cittadine di grandi proporzioni leggono il quattordici
tuttavia i villaggi possono anticipare la lettura nel giorno
dell'assemblea.
Come ciò avviene?
Se il quattordici cade di Lunedì, villaggi e cittadine
di grandi proporzioni leggono in quello stesso giorno, e le città
cinte di mura l'indomani.
Se il quattordici di Adar
cade di Martedì o di Mercoledì, i villaggi possono
anticipare la lettura nel giorno dell'assemblea, cioè
il Lunedì, e le cittadine di grandi dimensioni leggono in quello
stesso giorno, il quattordici, e le città cinte di mura l'indomani,
il quindici.
Se cade di Giovedì,
villaggi e cittadine di grandi proporzioni leggono in quello stesso giorno,
e le città cinte di mura l'indomani, il quindici, Venerdì.
Se cade alla vigilia dello
Shabbat, i villaggi possono anticipare la lettura nel giorno
dell'assemblea, il tredici, Giovedì, e le cittadine di grandi
proporzioni e le città cinte di mura leggono in quello stesso giorno,
il quattordici, Venerdì.
Se cade di Shabbat, villaggi
e cittadine di grandi proporzioni possono anticipare la lettura
nel giorno dell'assemblea, il dodici, Giovedì, e
le città cinte di mura l'indomani, il quindici, Domenica.
Se cade il giorno dopo Shabbat,
Domenica, i villaggi possono anticipare la lettura nel
giorno dell'assemblea, l'undici, Giovedì, le cittadine di
grandi dimensioni leggono in quello stesso giorno, il quattordici, Domenica,
e le città cinte di mura l'indomani, il quindici, Lunedì.
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Ghemara |
La Ghemara cita la prima
proposizione della Mishna e ne cerca le fonti scritturali:
LA MEGHILLA SI LEGGE
L'UNDICI di Adar, o il dodici
o il tredici. Da dove lo apprendiamo? Le Scritture parlano solo
del quattordici e del quindici.
La Ghemara scalza alla
base la domanda:
Da dove lo apprendiamo?!
Come si vuol dire più sotto: I Chachamim vollero
facilitare ai villaggi permettendo di anticipare la lettura della
Meghilla nel giorno dell'assemblea, si da rendere
possibile l'approvvigionamento di acqua e di cibo per i loro fratelli delle
città.
La Ghemara spiega l'intento
della domanda iniziale:
È così che noi
ragioniamo , nel fare quella domanda. Ordunque, tutto l'elenco
di date fu stabilito dai Membri della Grande Assemblea, perchè
se ammettessimo che i Membri della Grande Assemblea stabilirono il quattordici
e il quindici e vennero Rabbanan e abrogarono il decreto sancito dai Membri
della Grande Assemblea, in tal caso non imparammo in una Mishna:
UNA CORTE NON PUÒ ANNULLARE UN DECRETO DI UN'ALTRA CORTE A MENO CHE
NON SIA SUPERIORE PER SAPIENZA E NUMERO? È invece ovvio che il tutto
fu stabilito dai Membri della Grande Assemblea. È allora giustificato
chiedere dov'è l'allusione a tali date nella Meghilla
?
La Ghemara fornisce le
fonti scritturali:
Disse Rav Shemen bar Abba
in nome di R'Yochanan: Disse il versetto: Per istituire questi giorni
di Purim nei loro tempi.
L' espressionr nei loro tempi, apparentemente superflua, ci insegna che:
molte date (tempi) fissarono per loro, e non
soltanto il quattordici e il quindici di Adar.
La Ghemara attacca questa
derivazione:
Ma questo termine serve
proprio all'insegnamento basilare, cioè ad insegnarci le due
date del quattordici e del quindici in cui vien letta la Meghilla.
La Ghemara controbatte:
Se è così che
il versetto dica: "tempo". Che mai
indica "i loro tempi"? Molti tempi, molte date, e non solo
il quattordici e il quindici.
La Ghemara continua ad
attaccare:
E ancora è richiesto
per dire che la data di questo [la città cinta di mura]
non è come la data di quello [la città senza
cinta muraria], che ci sono due tempi diversi.
La Ghemara controbatte:
Se è così che
il versetto dica: "il loro tempo"
, per insegnare che a città cinte e non cinte, ad ognuna il suo
tempo. Che cosa vuol dire "i loro tempi"? Impara da
tale espressione tutte quelle date.
La Ghemara accetta che
questo sia il versetto da cui si impara l'elenco di date della Mishna
. Ma da dove sappiamo che non ce ne sono altre?:
Diciamo ancora più
date?
La Ghemara risponde:
"I loro tempi" equivalenti
a "il loro tempo", come "il loro tempo"
indica due, anche "i loro tempi" indica due.
La Ghemara chiede:
Ma diciamo che i due tempi
aggiunti sono il dodici e il tredici. Come impariamo l'undici?
La Ghemara risponde che
i due giorni devono essere l'undici e il dodici perchè il tredici
non ha bisogno di una fonte specifica:
Come disse altrove
Rav Shmuel bar Yzchak: Il tredicesimo giorno era il tempo della radunanza
di tutti gli Yehudim per ingaggiare battagli contro il
nemico, perciò non necessita di essere espressamente
menzionato nella Scrittura perchè vi si legga la Meghilla
, in quanto in esso avvenne il miracolo principale. Anche qui possiamo
usare lo stesso principio: Il tredicesimo giorno era il tempo della radunanza
di tutti perciò non necessita di essere espressamente menzionato.
Perciò i due giorni derivati dal versetto devono essere
l'undici e il dodici di Adar.
Ciò nonostante la Ghemara
domanda:
Ma diciamo che siano
il sedici e il diciasette.
La Ghemara risponde:
È scritto: "E non
oltrepasserà" .
Da cui si impara che la Meghilla non può essere letta dopo
i due giorni del quattordici e del quindici.
La Ghemara presenta una fonte
alternativa per le date: undici, dodici e tredici di Adar:
E R'Shmuel bar Nachmani disse:
Il versetto disse: Come i giorni in cui gli Yehudim si riposarono
[il quattordici e il quindici di Adar]. Il versetto allude all'esistenza
di altri giorni come i giorni menzionati [il quattordici e il quindici]
ma da essi distinti. Tutto ciò per includere l'unici e il dodici
di Adar come giorni in cui si legge la Meghilla.
La Ghemara chiede:
Ma diciamo che i due tempi
aggiunti sono il dodici e il tredici. Come impariamo l'undici e
il dodici?
La Ghemara risponde che
i due giorni devono essere l'undici e il dodici perchè il tredici
non ha bisogno di una fonte specifica:
Come disse altrove
Rav Shmuel bar Yzchak: Il tredicesimo giorno era il tempo della radunanza
di tutti gli Yehudim per ingaggiare battagli contro il
nemico, perciò non necessita di essere espressamente
menzionato nella Scrittura perchè vi si legga la Meghilla
, in quanto in esso avvenne il miracolo principale.
Ciò nonostante la Ghemara
domanda:
Ma diciamo che siano
il sedici e il diciasette.
La Ghemara risponde:
È scritto: "E non
oltrepasserà" .
Da cui si impara che la Meghilla non può essere letta dopo
i due giorni del quattordici e del quindici.
La Ghemara portò
due diverse fonti scritturali per l'ordinamento della Mishna secondo
il quale la Meghilla si può leggere anche l'undici e il dodici
di Adar. La Ghemara ora spiega perchè l''Amora che
presentò una fonte respinge la fonte presentata dall'altro:
R'Shmuel bar Nachmani, per
quale ragione non disse che l'ordinamento della Mishna si può
derivare da "nei loro tempi"?
La Ghemara risponde:
Ricavare un insegnamento da ciascuna
delle tre forme dell'espressione "nei loro tempi": tempo, il loro
tempo, i loro tempi, non gli suona bene [a R'Shmuel
bar Nachmani].
E ora nell'altra direzione:
E Rav Shemen bar Abba, per
quale ragione non disse che l'ordinamento della Mishna si può
derivare da "Come i giorni"?
La Ghemara risponde:
[Rav Shemen bar Abba] potrebbe
risponderti: Quello [il termine "Come i giorni"] fu scritto
per le future generazioni, per prescrivere alle future generazioni
di osservare i giorni di Purim come i giorni nei quali gli Yehudim
riposarono.
La Ghemara identifica
l'autore dell'ordinamento della Mishna per cui i villaggi possono
anticipare la lettura della Meghilla e fa notare che esso è
oggetto di disputa:
Disse Rabba bar bar Chana
in nome di R'Yochanan: Queste sono parole di R'Akiva, l'anonimo (in
forma anonima), che deriva ordinamenti dalle tre forme: tempo,
il loro tempo, i loro tempi. Ma i Chachamim dicono: Non si ha
da leggerla [la Meghilla] che nel suo tempo, quello specificato
nel versetto, il quattordici o il quindici di Adar.
La Ghemara attacca l'affermazione
di R'Yochanan:
Essi sollevarono un'obiezione
dalla seguente Baraita: DISSE R'YEHUDA: QUANDO i villaggi possono
anticipare la lettura della Meghilla prima del quattordici? NELL'EPOCA
IN CUI GLI ANNI SONO STABILITI IN MODO ADEGUATO dal bet din,
E ISRAEL RISIEDE NELLA SUA TERRA, MA NELL'EPOCA ATTUALE, dopo
la distruzione del Tempio e l'esilio di Israel, SICCOME [LA GENTE] VI
GUARDA [ALLA DATA IN CUI SI LEGGE LA MEGHILLA] per sapere quando
arriva Pesach, NON SI HA DA LEGGERLA CHE NEL SUO TEMPO [il quattordici
o il quindici di Adar].
La Ghemara spiega in che
cosa risulta difficile questa Baraita riguardo alla posizione di
R'Yochanan:
R'Yehuda, da che parte sta
, nella disputa tra R'Akiva e i Chachamim? Se dici che sta con
R'Akiva , è impossibile perchè [per R'Akiva] quell'ordinamento
che permette ai villaggi di anticipare la lettura della Meghilla
prima del quattordici, vige persino nella nostra epoca. Siccome
R'Yehuda esclude ciò non può andar d'accordo con R'Akiva.
Non va dunque [R'Yehuda] d'accordo con Rabbanan?, che a
differenza di R'Akiva escludono ogni anticipo? Ma egli sostiene che [la
Meghilla ] può essere letta prima del quattordici,
per lo meno nell'epoca in cui gli anni sono stabiliti in maniera
adeguata e Israel risiede nella sua terra! La confutazione di R'Yochanan
è una confutazione definitiva!
La Ghemara presenta una
versione alternativa della disputa di cui sopra:
Ci son quelli che dicono
le cose dette sopra nella seguente versione: Disse Rabba bar bar Chana
in nome di R'Yochanan: Queste sono parole di R'Akiva, l'anonimo. Ma i
Chachamim dicono: Nell'epoca attuale, siccome [la gente] vi guarda
[alla data in cui si legge la Meghilla] per sapere quando arriva
Pesach, non si ha da leggerla [la Meghilla] che nel suo
tempo, quello specificato nel versetto, il quattordici o il quindici
di Adar.
La Ghemara riporta una
Baraita a sostegno del modo in cui R'Yochanan riferisce l'opinione
di Rabbanan:
Fu pure insegnato cos&iograve;
in una Baraita: DISSE R'YEHUDA: QUANDO
i villaggi possono anticipare la lettura della Meghilla prima del quattordici?
NELL'EPOCA IN CUI GLI ANNI SONO STABILITI IN MODO ADEGUATO
dal bet din, E ISRAEL RISIEDE NELLA SUA TERRA, MA NELL'EPOCA
ATTUALE, dopo la distruzione del Tempio e l'esilio di Israel, SICCOME
[LA GENTE] VI GUARDA [ALLA DATA IN CUI SI LEGGE LA MEGHILLA]
per sapere quando arriva Pesach, NON SI HA DA LEGGERLA CHE NEL SUO TEMPO
[il quattordici o il quindici di Adar].
La Ghemara mette in luce
una contraddizione all'interno dello stesso insegnamento di R'Yochanan:
Rav Ashi notò una difficoltà
tra il R'Yehuda della Baraita testè riportata e R'Yehuda
della prossima Mishna,
2b
e attribuì la Baraita
a R'Yose bar Yehuda, e non a R'Yehuda.
La Ghemara riferisce quale
fosse la contraddizione notata da Rav Ashi;
Ma è proprio vero che
R'Yehuda disse che nell'epoca attuale, siccome [la gente] vi guarda [alla
data in cui si legge la Meghilla]
per sapere quando arriva Pesach, non si ha da leggerla [la
Meghilla ] che nel suo tempo, quello specificato nel versetto,
il quattordici o il quindici di Adar? Ma vi contrasta quanto detto
nella seguente Mishna:DISSE R'YEHUDA: QUANDO si può
anticipare la lettura della Meghilla prima del quattordici? Solo in
UN LUOGO DOVE i paesani ENTRANO in città IL
LUNEDÌ E IL GIOVEDÌ. MA in UN LUOGO DOVE i paesani
NON ENTRANO in città IL LUNEDÌ E IL
GIOVEDÌ,NON SI HA DA LEGGERLA CHE NEL SUO TEMPO.
L'ultima affermazione implica:
Ma ad ogni modo nei luoghi
dove i paesani entrano in città il Lunedì
e il Giovedì si legge la Meghilla prima del quattordici,
e persino in questa epoca! In flagrante contraddizione con
quanto detto nella Baraita più sopra, in cui si afferma che
nell'epoca attuale non si anticipa mai!
La Ghemara fa notare l'approccio
di Rav Ashi al problema:
E, come già detto
sopra, [Rav Ashi] attribuì la Baraita a R'Yose bar
Yehuda, per evitare la contraddizione nell'insegnamento di R'Yehuda.
La Ghemara mette in discussione
l'approccio di Rav Ashi:
E soltanto perchè sussiste
una difficoltà tra il R'Yochanan della Baraita
e R'Yochanan della Mishna, Rav Ashi attribuì la Baraita
a R'Yose bar Yehuda?!
La Ghemara rivela la base
di Rav Ashi:
Rav Ashi aveva sentito che
vi sono alcuni che insegnano [la Baraita] in nome di R'Yehuda
e vi sono altri che la insegnano in nome di R'Yose bar Yehuda, e siccome
sussiste una difficoltà tra il R'Yehuda della Baraita
e R'Yehuda della Mishna, disse: quelli che insegnano
[la Baraita ] a nome di R'Yehuda non sono accurati, mentre
quelli che la insegnano in nome di R'Yose bar Yehuda, sono accurati.
La Ghemara procede con
la prossima proposizione della Mishna:
LE CITTÀ CINTE DI MURA
DAI TEMPI DI YEHOSHU'A BIN NUN LEGGONO la Meghilla IL QUINDICI
di Adar ecc.
La Ghemara indaga:
Da dove, nelle Scritture, sono
note queste cose?
La Ghemara fornisce la
fonte scritturale:
Disse Rava: Perchè
il versetto disse: Perciò gli Yehudim dei luoghi senza mura che
abitano in città senza mura
fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia
ecc., da ciò
che senza mura si celebra il quattordici, con mura si celebra
il quindici.
La Ghemara si chiede se
questa è necessariamente l'implicazione del versetto:
Ma diciamo invece che
senza mura si celebra il quattordici, con mura non si celebra
affatto.
La Ghemara respinge questa possibilità:
Ma [gli abitanti di città
cinte di mura] forse che non sono parte di Israel? E ancora,
è scritto: Da Hodu a Cush. In tutto il vasto regno di
Achashverosh, dove venne accettata la Festa di Purim, c'erano sicuramente
città cinte di mura.
La Ghemara lancia un altro
attacco alla derivazione citata. Forse è questa l'implicazione del
versetto:
Ma diciamo che senza
mura si celebra il quattordici, con mura il quattordici e il quindici,
come è scritto: che faranno il quattordicesimo giorno del mese
di Adar e il quindicesimo giorno [dello stesso]
ogni anno. Forse questo versetto istituisce una festa di due giorni
per le città cinte di mura?
La Ghemara dimostra l'infondatezza
di tale ipotesi:
Se fosse scritto: il giorno
quattordicesimo e quindicesimo, allora è come tu dicesti, visto
però che è scritto:il quattordicesimo giorno e
ilquindicesimo giorno
[in ebraico il ragionamento si impernia sulla particella " 'et ", difficile
da translitterare a causa della alef iniziale, che denota l'accusativo
e nel versetto si interpone tra il quattordicesimo giorno e il quindicesimo.
Per rendere la cosa più intuitiva ho usato nella traduzione l'articolo
"il". n.d.t.], viene il e si interpone
tra le due date indicando che non vanno celebrate insieme, queste
[senza mura] celebrano il quattordici e queste [con le mura]
il quindici.
La Ghemara attacca ancora:
Ma diciamo che senza
mura si celebra il quattordici, con mura, se vogliono il quattordici
e se vogliono il quindici.
La Ghemara respinge tale
ipotesi:
Il versetto disse: Nei
loro tempi, il tempo per questo
[cinte di mura] non è il tempo per questo [senza mura].Le
due situazioni celebrano Purim in date diverse
La Ghemara suggerisce
un'altra possibilità:
Ma diciamo che le città
cinte di mura celebrano Purim il tredici di Adar, in che cosa è
meglio il quindici?
La Ghemara risponde:
Le città cinte di mura
celebrano Purim come Shushan.
Il versetto usato finora
parlava in realtà di altri aspetti della celebrazione di Purim,
ma non della lettura della Meghilla. Perciò la Ghemara
chiede ora da dove sappiamo che anche la lettura della Meghilla
avesse luogo in quei giorni:
Abbiamo trovato la fonte
per la celebrazione, ma da dove impariamo la commemorazione
tramite la lettura della Meghilla?
La Ghemara risponde:
Disse il versetto: E questi
giorni verranno commemorati e celebrati. La commemorazione viene paragonata
alla celebrazione, per insegnarci
che hanno luogo negli stessi giorni.
La Mishna insegnò
che le città devono essere cinte di mura dai tempi di Giosuè
per leggere la Meghilla il quindici di Adar. La Ghemara riporta
un opinione dissenziente:
La nostra Mishna non
è in accordo con quanto insegnò questo Tanna, perchè
fu insegnato in una Baraita: R'YEHOSHU'A BEN KORCHA DICE: LE CITTÀ
CINTE DI MURA DAI TEMPI DI ACHASHVEROSH LEGGONO IL QUINDICESIMO
giorno di Adar.
La Ghemara chiede:
Quale è la ragione
di R'Yehoshu'a ben Korcha?
La Ghemara risponde:
Similmente a Shushan: Come
Shushan è cinta di mura dai tempi di Achashverosh e vi si legge il
quindici, così ogni città cinta di mura dai tempi di Achashverosh
vi si legge il quindici.
La Ghemara si volge al
Tanna della nostra Mishna:
E quale è la ragione
del nostro Tanna?
La Ghemara risponde:
Egli deriva tramite una
ghezera shava "perazi" "perazi", "senza mura" "senza
mura". È scritto qui: Perciò gli Yehudim dei luoghi
senza mura . Ed è scritto altrove: Oltre a un gran numero
di città senza mura. Come là si parlava di città
senza mura dai tempi di Yehoshu'a bin Nun, anche qua si parla di città
senza mura dai tempi di Yehoshu'a bin Nun.
La Ghemara chiede perchè
il nostro Tanna dissente con R'Yehoshu'a ben Korcha:
Concesso che R'Yehoshu'a ben
Korcha non disse come il nostro Tanna, perchè R'Yehoshu'a ben
Korcha non usa la ghezera shava "perazi" "perazi",
ma il nostro Tanna per che ragione non disse come R'Yehoshu'a ben Korcha?
La Ghemara si mostra sorpresa
da tale domanda:
Per quale ragione? Perchè
egli dispone della ghezera shava "perazi" "perazi"!
La Ghemara chiarisce la
domanda:
Così si intendeva chiedere:
Ma secondo il nostro Tanna, Shushan secondo chi celebrava Purim
? Lei è dissimile sia dalle "non cinte di mura" che dalle "cinte
di mura". Non è "non cinta" perchè fa Purim il quindici,
e non è "cinta" perchè non si sa se lo sia stata dai tempi
di Yehosu'a bin Nun!
La Ghemara risponde:
Disse Rava e certi dicono
Kedi: Diverso è per Shushan perchè in essa avvenne il miracolo
.
La Ghemara si volge ora
ad indagare sull'opinione di R'Yehoshu'a ben Korcha:
Secondo il nostro Tanna
, che determina lo status
della città a seconda della presenza di mura dai tempi di Yehoshu'a,
comprendiamo, infatti è scritto: Provincia e provincia,
città e città. Provincia e provincia, per distinguere
tra cinte di mura dai tempi di Yehoshu'a e cinte di mura dai tempi di Achashverosh.
Nel primo caso Purim è il quindici, nel secondo caso è
il quattordici. Città e città è anche
richiesto per distinguere tra Shushan e le altre città. Infatti
Shushan pur non rientrando nella definizione di "cinta" fa Purim il quindici
.Invece, secondo R'Yehoshu'a ben Korcha, che determina lo status della
città a seconda della presenza di mura dai tempi di Achashverosh
, comprendiamo Provincia e provincia: è richiesto
per distinguere tra "cinte di mura" dai tempi di Achashverosh e
"non cinte di mura" dai tempi di Achashverosh. Nel primo caso Purim è
il quindici, nel secondo caso è il quattordici. Ma la frase
città e città che cosa viene ad insegnarci?
La Ghemara risponde:
Ti potrebbe dire R'Yehoshu'a
ben Korcha: È forse [il versetto] più comprensibile
secondo il nostro Tanna? Siccome il nostro Tanna dispone della ghezera
shava "perazi" "perazi"(che insegna che solo città cinte
di mura dai tempi di Yehoshu'a fanno Purim il quindici), la frase provincia
e provincia che cosa viene ad insegnarci? Ripete la stessa regola.
La conclusione è che il versetto non viene a distinguere tra i vari
tipi di città. Piuttosto il versetto viene a insegnare
qualcos'altro. Viene infatti ad insegnareuna regola proposta da R'Yehosu'a
ben Levi, perchè disse R'Yehosu'a ben Levi: Una città cinta
di mura e tutto ciò che le è vicino, e tutto ciò che
può essere visto assieme a lei, è considerato come una città
cinta di mura. Non solo la città cinta di mura celebra Purim il
quindici, ma anche tutti i quartieri aperti attorno ad essa.
In relazione a questa halacha
, la Ghemara domanda:
Fino a che distanza dalla
città cinta di mura un quartiere viene ancora cosiderato "vicino"
alla città?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yirmyia, e altri dicono
che fosse R'Chiya bar Abba: L'equivalente della distanza
tra Chamtan e Tiberiade, cioè un mil.
La Ghemara chiede:
E che dica: un mil
. Cosa ci insegna "tra Chamtan e Tiberiade"?
La Ghemara risponde:
Ecco che viene ad insegnarci
quale sia la grandezza di un mil: È come la distanza tra Chamtan
e Tiberiade.
Visto che si è citato
un insegnamento di R'Yirmyia [e altri dicono che fosse R'Chiya
bar Abba], la Ghemara cita altri insegnamenti della stessa
fonte:
E disse R'Yirmyia, e altri
dicono che fosse R'Chiya bar Abba: La forma delle lettere
mem, nun, zadi, pe e kaf fu stabilita dai profeti.
La Ghemara nota due difficoltà
circa questa affermazione:
È ciò ragionevole?
Ma è scritto: Questi sono i precetti,
che ci insegna che un profeta non ha diritto a introdurre nessuna
innovazione d'ora in poi, cioè dopo la rivelazione del Sinai
nessun cambiamento può esser fatto alla Tora. Come poterono
i profeti stabilire la forma delle lettere? E inoltre disse R'Chisda:
Le lettere mem e samech delle Tavole
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