109a | DUE GIUDICI | CAPITOLO TREDICESIMO | KETUBBOT |
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Mishna. Nel caso di uno che promette
denaro
a suo genero come dote per la figlia e prima del matrimonio gli stese dinnanzi il piede come dire: Non ho un soldo. daf 109a la sposa può star a sedere finchè le diventino i capelli bianchi, cioè il fidanzato può lasciarla così nè sposata nè libera. Admon dice il terzo dei suoi responsi: lei può dire se fossi stata io a promettere per me, accetterei di sedere finchè mi diventino i capelli bianchi, ora che fu mio padre a promettere che cosa posso fare, o sposami o liberami. Disse Rabban Gamliel: Trovo giuste le parole di Admon. |
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Mishna. Colui, Reuven,
che impugna a Shimon
la proprietà del campo ed è firmato come testimone sul documento di vendita di esso campo a Shimon, Admon dice il quarto dei suoi responsi: Ciò non vuol dire che Reuven riconosce la proprietà a Shimon. Può darsi che egli pensi: Il secondo, Shimon, mi è facile da espropriare e il primo, Levi, che si impossessò indebitamente del mio campo, è ben più difficile di lui, e mi conviene, per riprendermelo, che Levi lo venda a Shimon. Ma i Chachamim dicono: La firma dimostra che Reuven ha perso il suo diritto al campo. Se tuttavia Reuven ne fece, del campo contestato, il segno di confine per un altro campo, e nel far ciò ricordò nel documento di vendita il campo contestato come proprietà di Shimon, secondo il parere di tutti Reuven ha perso il suo diritto al campo. |
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109b |
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Mishna. Quanto a colui che andò
in un paese d'oltremare e andò perduta la via per raggiungere il suo campo attraversando le proprietà altrui, Admon disse il quinto dei suoi responsi: Lo raggiunga per la via più breve, ma i Chachamim dicono: Si compri una via da uno dei proprietari dei campi attorno al suo, persino per cento mane o voli attraverso l'aria. |
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