Daf 108Ketubbot - Shene Daiane
108a DUE GIUDICI CAPITOLO TREDICESIMO KETUBBOT

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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Mishna Admon dice
sette.
Nel caso di chi morì e lasciò figli
e figlie, quando i beni
sono molti i figli ereditano
e le figlie vengono mantenute dai figli,
ma se i beni sono pochi
le figlie debbono essere mantenute
e i figli passano
di porta in porta a chiedere l'elemosina.
Admon dice il primo dei suoi responsi:
Siccome io sono maschio
dovrei perdere?
Disse Rabban Gamliel:
Trovo giuste
le parole di Admon.
Mishna 108b1
. . . . . .
Mishna Nel caso di colui che accusa
il suo compagno di essergli debitore di alcuni vasi d'olio
e l'altro ammette di dovergli dei vasi,
Admon dice il secondo dei suoi responsi:
Siccome ammette la verità di
parte dell'accusa deve prestar giuramento a sostegno della sua affermazione,
ma i Chachamim dicono:
l'ammissione di una parte 
non è della stessa specie dell'accusa, infatti viene accusato di essere debitore di olio e lui ammette di dover vasi, e in tal caso non è tenuto a giuramento come se avesse ammesso di dover un po' d'olio.
Disse Rabban Gamliel:
Trovo giuste le parole di Admon.
Mishna 108b2
. . . . . .
Mishna Nel caso di uno che promette denaro
a suo genero come dote per la figlia
e prima del matrimonio gli stese dinnanzi il piede come dire: Non ho un soldo.
daf 109a
la sposa può star a sedere finchè le diventino i capelli bianchi, cioè il fidanzato può lasciarla così nè sposata nè libera.
Admon dice il terzo dei suoi responsi:
lei può dire
se fossi stata io a promettere per me,
accetterei di sedere finchè mi diventino i capelli bianchi,
ora che fu mio padre a promettere
che cosa posso fare,
o sposami o liberami.
Disse Rabban Gamliel:
Trovo giuste 
le parole di Admon.
Mishna 108b3

 
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