2a | CHAMESH 'ESRE NASHIM | CAPITOLO PRIMO | YEVAMOT |
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Mishna | Il precetto della Tora dello Yibbum è l'obbligo di prendere
in moglie (leyabbem) la vedova senza figli del fratello (yevama),
o di assolverla da questo obbligo con la chalitza (cerimonia in
cui la vedova toglieva una scarpa al fratello - yavam - del suo
defunto marito).
Tale precetto sussiste solo quando la vedova non ha altri impedimenti halachici ad essere moglie del fratello in questione. Se tali impedimenti ci sono, come nel caso che la vedova abbia un rapporto di consanguineità con lo yavam, che la proibisce a lui con la gravissima proibizione di 'erva (vergogna), allora la vedova è del tutto assolta dal precetto dello Yibbum compresa la cerimonia della chalitza. E non solo, ma nel caso che il defunto marito avesse altre mogli (a lei "conmogli", dette tzarot) queste escono assieme a lei da ogni obbligo e son da lei assolte (peturot) dal precetto dello Yibbum. Se, inoltre, una di queste tzarot andò in moglie ad un
secondo fratello, e anche questo morì, lei stessa e le eventuali
"conmogli" ("conmogli della conmoglie" o tzare tzarot) sono tutte
assolte dalla prima (vedova proibita) dallo Yibbum.
La nostra Mishna elenca le vedove, che per essere proibite allo yavam, assolvono le proprie tzarot e le tzare tzarot dallo Yibbum e dalla chalitza. Quindici donne per essere proibite allo yavam con la proibizione
di 'erva sciolgono le proprie tzarot e le tzarot
delle
proprie tzarot dallo Yibbum e dalla chalitza fino
alla fine del mondo (e cioè sciolgono le tzarot delle
tzarot
delle tzarot e così via). Ed esse sono: se la vedova
è (nei riguardi dello yavam)
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2b |
14la moglie di
suo fratello che non era nel suo mondo cioè che morì
prima della sua nascita
15sua nuora sono esse che sciolgono le proprie tzarot e le tzarot delle proprie tzarot dallo Yibbum e dalla chalitza fino alla fine del mondo. La Mishna introduce una limitazione: E per tutte queste donne che abbiamo elencato, tutto ciò che abbiamo detto al loro riguardo vale a condizione che siano state sposate con il fratello morto per tutto il tempo che egli visse, ma se morirono prima di lui, o rifiutarono i patti nuziali stipulati con il fratello morto dalle loro madri o dai loro fratelli quando elle erano minori, o divorziorono dal fratello morto, o venne alla luce il loro essere sessualmente incomplete (ilonit) cioè stabilmente sprovviste dei fondamentali attributi femminili, in tutti questi casi le loro tzarot sono permesse allo yavam in quanto ciò che le scioglie dall'Yibbum è che la "vedova" proibita come 'erva sia stata a tutti gli effetti moglie del fratello morto, cosa che non avvenne nei casi elencati. La Mishna sente di dover precisare: Ma tu non puoi dire di sua suocera o della madre di sua suocera o della madre di suo suocero che venne alla luce il loro essere sessualmente incomplete che implica innanzitutto l'incapacità a generare o che rifiutarono i patti nuziali stipulati con il fratello morto dalle loro madri o dai loro fratelli quando elle erano minori, perchè non si dà il caso di suocera minore! La Mishna passa alle esemplificazioni: Com'è che sciolgono le proprie tzarot? Ad esempio: Era sua figlia, o una di tutte quelle altre 'arayot (donne proibite come 'erva), sposata a suo fratello, il quale aveva ancora un'altra moglie, ed egli morì senza prole, nella stessa maniera che sua figlia è sciolta dall'obbligo dello Yibbum nei suoi riguardi, così è sciolta la sua tzara (l'altra moglie del fratello morto). Se la tzara di sua figlia andò a sposarsi con il suo secondo fratello, nei riguardi del quale lei non ha alcuna proibizione, il quale aveva ancora un'altra moglie, ed egli morì senza prole, e questa donna venne a trovarsi anche lei in situazione di Yibbum nei riguardi del primo yavam padre della prima vedova, nella stessa maniera che la tzara di sua figlia è sciolta dall'obbligo dello Yibbum nei suoi riguardi, così è sciolta la sua tzara della tzara di sua figlia (l'altra moglie del secondo fratello morto). E la cosa continua a ripetersi persino se fossero cento. Un secondo esempio: Com'è che se muoiono le loro tzarot sono permesse? Ad esempio: Era sua figlia, o una di tutte quelle altre 'arayot,sposata a suo fratello, il quale aveva ancora un'altra moglie che non era 'erva nei suoi riguardi, se sua figlia morì o divorziò, e soltanto dopo di ciò morì suo fratello - la sua tzara (la tzara di sua figlia) è a lui permessa. La Mishna presenta un ultimo principio: Ognuna di quelle 'arayot che essendo minore poteva rifiutare di avvallare il contratto minorile, e ciononostante non lo rifiutò - la sua tzara esegue la chalitza ma non completa lo yibbum cioè non va in sposa al fratello vivo in quanto è la tzara di una vedova che è 'erva per lo yavam, tuttavia, siccome il matrimonio che legava la 'erva al fratello morto non era un matrimonio completo, in quanto il fratello morì quando lei era ancora minore, secondo la legge biblica la seconda moglie non è sciolta dall'obbligo dello Yibbum e perciò deve eseguire la chalitza. |
Ghemara | La Ghemara solleva un'obiezione circa la sequenza degli
argomenti nella Mishana:
Orbene, che tutte quelle 'arayot sono sciolte dall'obbligo dello Yibbum e sciolgono le loro tzarot, lo impariamo da un versetto della Tora che parla esplicitamente della sorella della moglie, e quindi che la Mishna nomini la sorella della moglie all'inizio e poi elenchi gli altri casi che da essa si imparano! La Ghemara previene una possibile risposta: E se tu dirai: Il Tanna ha adottato una sequenza in cui ha messo prima le proibizioni che hanno pene più gravi e dopo quelle che hanno pene meno gravi, che è il metodo di R'Shimon, il quale disse: La pena di morte per bruciatura (srefa) è più grave della pena di morte per lapidazione(skila), e perciò mise "sua figlia" per prima, perchè chi trasgredisce con lei è punito con la bruciatura, e poi elencò le altre la cui pena è minore - anche la logica di quest'ordine non è chiara. Perchè se così è (che il criterio della sequenza è la gravità della pena), che [il Tanna] insegni "sua suocera" all'inizio, perchè il fondamento del verdetto della bruciatura è scritto nella Tora a proposito di sua suocera e ancora subito dopo "sua suocera" che [il Tanna] insegni "sua nuora", perchè dopo la pena della bruciatura, la pena più grave è la lapidazione che è la pena di chi trasgredisce con la nuora! La Ghemara propone un criterio accettabile per spiegare la sequenza scelta dal Tanna: Il Tanna invece decise di iniziare con "sua figlia", perchè tale proibizione si impara da una spiegazione interpretativa della Tora e non vi è scritta esplicitamente, e per questo essa gli è [al Tanna] più cara. |
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