La Ghemara spiega la prova:
Cosa vuol dire "lo voleva" e cosa vuol dire "non lo voleva"? Se dirai che "lo voleva" vuol dire che disse: Sì, "non lo voleva" vuol dire che disse: No, capirò da questo che la resha cioé l'inizio della Baraita che parla del caso in cui le disse: Consacrati e me con esso, al momento della consegna delle monete, nel qual caso è mekuddeshet e non introdusse la distinzione "lo voleva"- "non lo voleva", [daf 13a] insegna che persino quando disse "No", lo stesso ci sono dei validi kiddushin? E perché? Infatti ha detto "No"!
La Ghemara conclude la spiegazione della prova di Rava:
Non è piuttosto che "lo voleva" vuol dire che disse: Sì, "non lo voleva" vuol dire che tacque e non disse nulla, ed impara da questo che il silenzio dopo la consegna delle monete non è nulla e non dimostra affatto che lei accettò le monete come kiddushin ma piuttosto dimostra la sua indifferenza per le sue parole.
 

La Ghemara solleva un'obiezione circa il responso di Rava:
A Pum Nahara lo trovavano difficile il responso di Rava ed espressero la loro obiezione a nome di R'Huna figlio di R'Yehoshu'a: Forse si assomigliano il caso giudicato da Rava e la Baraita che lui portò per prova? nella Baraita che Rava portò per prova egli gliele consegnò le monete come un pegno, lei tacque e non le gettò via perché pensò, se gliele butto in viso e vanno perse, gli divento debitrice perché ho accettato di custodirle come si custodisce un pegno, qui invece, nel caso della stuoia, egli gliela consegnò quella stuoia in cui erano avvolte le monete come kiddushin, e se fosse che non le andava bene che la getti!
La Ghemara respinge l'obiezione:
Obiettò R'Achai: Forse che tutte le donne sanno i dinimdei pegni? Anche qui nel caso della stuoia di mirto che egli le consegnò come kiddushin pensò, se gliela butto in viso e va rotta, gli divento debitrice per la responsabilità che mi son presa di tenerla.
La Ghemara riporta l'halacha in questo caso:
R'Acha bar Rav mandò questo caso alla presenza di Ravina: In un simile caso cos'è? È mekuddeshet o no? Gli mandò a dire: Noi non abbiamo sentito l'obiezione di R'Huna figlio di R'Yehoshu'a a Rava, ma voi che l'avete sentita, dovete tenerla in considerazione e considerare quella donna sospetta mekuddeshet ed obbligarla a farsi dare un ghet dall'uomo della stuoia prima di sposare un altro.
 

La Ghemara riporta un altro caso di silenzio al momento della consegna delle monete:
Ecco il caso di quella donna che stava vendendo delle bende, venne quell'uomo e le strappò di mano una benda, gli disse la donna: Su, dammela, le disse quello: Se te la dò ti consacri a me? La donna la prese e tacque, e disse R'Nachman al proposito: Non è mekuddeshet perché può dire: Sì che prendo e il mio prendo e non a scopo di kiddushin.
La Ghemara obietta:
Obiettò Rava a R'Nachman portando una Baraita: LA CONSACRÒ CON APPROPRIAMENTI ILLECITI O CON COSE RAPINATE O RUBATE O CHE LE STRAPPÒ DI MANO UN SELA' E LA CONSACRÒ - È MEKUDDESHET!!
La Ghemara spiega a favore di R'Nachman:
nella Baraita da te portata si tratta di un caso in cui il loro matimonio era già stato combinato e mancava solo l'atto formale dei kiddushin. E da dove ti dimostrerò che fa differenza se il matrimonio era stato combinato o non era stato combinato? Perché insegna una Baraita: LE DISSE: INCASSA QUESTO SELA' CHE TI DEVO, E TORNÒ E LE DISSE: CONSACRATI A ME CON ESSO, AL MOMENTO DELLA CONSEGNA DELLE MONETE, SE LO VOLEVA È MEKUDDESHET, SE NON LO VOLEVA NON È MEKUDDESHET, DOPO LA CONSEGNA DELLE MONETE PERSINO SE LO VUOLE NON È MEKUDDESHET. Cosa vuol dire "lo voleva" e cosa vuol dire "non lo voleva"? Se dirai che "lo voleva" vuol dire che disse: Sì, "non lo voleva" vuol dire che disse: No, ma se tacque si ebbero i kiddushin, e che la Baraita insegni mekuddeshet e basta! senza tante suddivisioni tra "lo voleva" e "non lo voleva" perché da soli capiamo che se rifiuta esplicitamente non ci possono essere kiddushin, come là nella resha della Baraita di daf 12b dove la consacrò con un pegno, e se le disse: Consacrati a me con esso, al momento della consegna delle monete, il Tanna dice semplicemente: è mekuddeshet. Invece siamo costretti a dire che l'intenzione del Tanna nel dire "lo voleva" è che disse: Sì, "non lo voleva" è che tacque e in tal caso il Tanna insegnò che non è mekuddeshet. E quale è la ragione? Perché può dire: Sì che prendo e il mio prendo e non a scopo di kiddushin. Soltanto da qui è difficile quello che insegna la Baraita riportata sopra che LA CONSACRÒ CON APPROPRIAMENTI ILLECITI O CON COSE RAPINATE O RUBATE O CHE LE STRAPPÒ DI MANO UN SELA' E LA CONSACRÒ - È MEKUDDESHET, anche qui infatti lei può dire: Sì che prendo e il mio prendo e non a scopo di kiddushin, e allora perché dovrebbe essere mekuddeshet? Non è invece che da qui impari: Questo caso della Baraita in cui la consacrò con un oggetto a lei rubato ed è mekuddeshet è perché il loro matrimonio era già stato combinato, e questo caso della prima Baraita in cui se la consacrò con il debito e non è mekuddeshet è perché il loro matrimonio nonera combinato.
 

La Ghemara porta una serie di insegnamenti di R'Assi raccolti al momento delle sue esequie:
Quando riposò l'anima di R'Assi, si raccolsero Rabbanan nel suo Bet Midrash per raccogliere i suoi insegnamenti affinché non andassero perduti. 
Disse loro uno di Rabbanan che si chiamava R'Ya'akov: Così disse R'Assi in nome di R'Mani: Come una donna non viene acquistata in moglie per meno dell'equivalente di una peruta, così un campo non viene acquistato per meno dell'equivalente di una peruta
La Ghemara obietta:
Gli dissero alcuni dei presenti: Eppure ecco quel che insegna una Baraita: SEBBENE UNA DONNA NON SI ACQUISTI PER MENO DELL'EQUIVALENTE DI UNA PERUTA, UN CAMPO SI ACQUISTA PER MENO DELL'EQUIVALENTE DI UNA PERUTA
La Ghemara spiega:
Gli disse R'Ya'akov di rimando: Quella Baraita che tu hai citato parla del kinyan chalipin, come insegna la Baraita: SI ACQUISTA CON UN ARNESE ANCHE SE NON VALE L'EQUIVALENTE DI UNA PERUTA.
 

La Ghemara riporta un secondo insegnamento di R'Assi:
Ripresero la seduta e dissero: A proposito di quello che disse R'Yehuda in nome di Shmuel: Chi non conosce la natura di ghittin e kiddushin non abbia a che fare con essi, disse R'Assi in nome di R'Yochanan: E provocano dure conseguenze per sempre più ancora che la generazione del diluvio, perché è detto: (Osea 4, 2) Spergiuro, assassinio, rapina, fornicazione fecero breccia e il sangue toccò il sangue
La Ghemara chiede: 
Come fa questo versetto ad insegnare che i flagelli del tipo o peggiori del diluvio universale sono causati dalle infrazioni delle regole matrimoniali?
La Ghemara risponde:
Si impara da come tradusse R'Yosef il termine fecero breccia - paratzu: Mettono al mondo figli dalle mogli dei loro compagni, e il seguito e il sangue toccò il sangue - vedamim bedamim naga'u: ai debiti aggiungono debiti, che oltre al peccato in sé essi causano ai figli mamzerim di procreare altri mamzerim sposandosi con donne a loro proibite perché mamzerim, ed è scritto nel versetto successivo di Osea: Perciò verrà colpita da flagelli la terra e verrà sterminato ognuno che vi risieda con gli animali dei campi e con gli uccelli del cielo e anche i pesci del mare periranno ecc. mentre ai tempi del diluvio non fu decretato il decreto sui pesci del mare, perché è detto: (Genesi 7, 22) Tutte le creature che eranono sulla terra ferma morirono ma non i pesci che stanno nel mare, mentre qui per effetto delle trasgressioni alle regole matrimoniali morirono persino i pesci che sono in mare.
La Ghemara propone una diversa interpretazione:
E se dicessimo che tali punizioni si scatenano quando fanno tutti assieme quei peccati a cui accenna il versetto, ma le trasgressioni alle regole matrimoniali da sole non sono sufficienti?
La Ghemara risponde:
Non pensarlo neppure, infatti è scritto: (Geremia 23, 10) Perché a causa del falso giuramento vien devastata la terra, ora il falso giuramento è solo uno dei peccati menzionati nel versetto di Osea, e da qui impariamo che ognuno di quei peccati da solo causa la devastazione della terra, e quindi anche la trasgressioni alle regole matrimoniali da sola è tale da provocarla.
La Ghemara propone:
E se dicessimo che il falso giuramento che viene esplicitamente ricordato dal versetto di Geremia per conto suo provoca la devastazione, e quegli altri per conto loro quando sono commessi tutti assieme e la trasgressioni alle regole matrimoniali da sola non è sufficiente? [daf 13b]
La Ghemara risponde:
È forse scritto  e fecero breccia - ve paratzu che verrebbe ad aggiungere la trasgressioni alle regole matrimoniali agli altri peccati nominati prima? Fecero breccia è scritto per dirci che anche per conto suo la trasgressioni alle regole matrimoniali causa la devastazione della terra e del mare.
 

La Ghemara riporta un terzo insegnamento di R'Assi:
Ripresero la seduta e dissero: A proposito di quanto insegna la Mishna (Kinim 2, 5): LA PUERPERA CHE PORTÒ IL SUO CHATTATE MORÌ - CHE I SUOI EREDI PORTINO LA SUA 'OLA, disse R'Yehuda in nome di Shmuel: E questo che gli eredi debbono portare la sua 'ola quando ella la dedicò da viva, ma se non la dedicò da viva - no, da cui deduciamo che Shmuel era dell'opinione che l'asservimento dei beni di una persona ai debiti che egli contrasse, in modo che da tali beni i debitori incassano anche dopo la sua morte, non è deoraita.
La Ghemara obietta in nome di R'Assi:
Disse R'Assi in nome di R'Yochanan: Anche se la puerpera non la dedicò da viva, gli eredi sono tenuti a portare la 'ola che lei avrebbe dovuto portare acquistandola con i beni da lei lasciati. Da cui deduciamo che Shmuel era dell'opinione che l'asservimento dei beni di una persona ai debiti che egli contrasse, è deoraita.
La Ghemara fa notare:
Ma Shmuel e R'Yochanan disputarono su ciò già una volta! Infatti Rav e Shmuel dissero entrambi: Un prestito sulla parola - non riscuote dagli eredi né tanto meno dagli acquirenti dei beni del defunto, e un prestito sulla parola è come l'obbligo di portare un korban, mentre R'Yochanan e Resh Lakish dissero entrambi: Un prestito sulla parola - riscuote dagli eredi e dagli acquirenti. Siccome la machloket fu insegnata a proposito del prestito sulla parola perché viene nuovamente insegnata a proposito dell'obbligo di portare korbanot?
La Ghemara spiega:
Era necessario insegnare entrambi i casi, perché se il din dell'asservimento dei beni fosse stato insegnato solo a proposito di questo caso cioé del prestito sulla parola avrei detto che solo in questo caso Shmuel si è pronunciato che non vi è asservimento dei beni del defunto perché questo non è un prestito scritto nella Tora ma lo contrasse il tale per sua iniziativa, ma a proposito di quello del caso della puerpera che il cielo obbligò a portare quel korban avrei detto che Shmuel concorda con R'Yochanan e Resh Lakish perché una cosa scritta nella Tora è vincolante come un prestito scritto su un documento con esplicita menzione all'asservimento dei beni, e se il din dell'asservimento dei beni fosse stato insegnato solo a proposito di questo caso dell'obbligo a portare un korban avrei detto che solo in questo caso R'Yochanan si è pronunciato che vi è asservimento dei beni del defunto perché un prestito scritto nella Tora è come un prestito scritto su un documento con esplicita menzione all'asservimento dei beni ma a proposito di quello cioé del prestito sulla parola avrei detto che R'Yochanan concordacon Shmuel che non vi è asservimento dei beni del defunto. Perciò era necessario insegnare la machloket in entrambi i casi.
 

La Ghemara riporta la decisione halachica:
Disse R'Pappa: Questa è l'halacha: Un prestito sulla parlola incassa dagli eredi ma non incassa dagli acquirenti. Incassa dagli eredi perché l'asservimento dei beni ad un prestito sulla parola è deoraita, e non incassa dagli acquirenti perché un prestito sulla parola non ha rinomanza e gli acquirenti non hanno nessuna possibilità di guardarsi da tutti gli impegni a voce che si assunse colui che vendette loro quei dati beni.
 

La Ghemara prende in esame il seguito della nostra Mishna.
E ACQUISTA SÉ STESSA CON IL GHET O CON LA MORTE DEL MARITO.
La Ghemara domanda:
Vada per il ghet perché è scritto: (Deuteronomio 24, 1-2) Le scriverà un libello di rescissione . . . la manderà via dalla sua casa, e lei uscirà . . . e sarà (la moglie) di un altro uomo, ma la morte del marito da dove lo impariamo che le dà il permesso di sposare un alto?
La Ghemara risponde:
È un logico ragionamento: Lui il marito l'ha resa proibita con i kiddushin e lui l'ha permessa quando va all'altro mondo. È il legame con lui che la rende proibita, ora che lui se ne è andato il legame non ha più valore.
La Ghemara respinge questo ragionamento:
E le 'arayot allora, quelle donne che vengono proibite ad uno dai kiddushin di un parente, come ad esempio la moglie di suo padre, la moglie di suo zio e la moglie di suo figlio, che creano la proibizione ma non la sciolgono! Infatti la moglie di suo padre, la moglie di suo zio e la moglie di suo figlio restano proibite anche dopo la morte dei relativi mariti. Vediamo che una proibizione generata dai kiddushin resta in vigore anche dopo la morte di colui che li fece, e potrebbe essere lo stesso anche per ogni donna sposata!
La Ghemara porta una fonte scritturale:
Piuttosto siccome il Misericordioso disse che la yevama se non ha bambini è proibita al di fuori della famiglia del marito, se ha bambini è permessa, da qui che una normale vedova è permessa.
La Ghemara respinge anche questa fonte:
Ma forse dobbiamo dedurre in quest'altra maniera: Se non ha bambini è proibita al mondo ma è permessa allo yavam, se ha bambini è altresì proibita a tutto il mondo compreso lo yavam.
La Ghemara porta una seconda fonte scritturale:
Piuttosto, siccome il Misericordioso disse che la vedova è proibita al Kohen Gadol, quindi al Kohen Hediot è permessa, da qui che una normale vedova è permessa.
La Ghemara respinge anche questa fonte:
Ma forse al Kohen Gadol è proibita da un lav e a tutto il mondo con un 'ase perché è detto: (Deuteronomio 24, 1-2) Le scriverà un libello di rescissione . . . la manderà via dalla sua casa, e lei uscirà . . . e sarà (la moglie) di un altro uomo, lei che ha ricevuto il ghet sarà la moglie di un altro e non colei il cui marito è morto.
La Ghemara ribatte:
Questo 'ase che tu dici esserci sulla vedova cosa farebbe? Se la morte del marito ha efficacia nel toglierle di dosso la proibizione della donna sposata e per questo la Tora la proibì al Kohen Gadol, ma è permessa a tutti gli altri, che sia permessa del tutto e non vi sia nemmeno quell''ase, se la morte del marito non ha efficacia, e questo è quanto ci insegnò il versetto: " la manderà via dalla sua casa, e lei uscirà . . . e sarà (la moglie) di un altro uomo, lei e non la vedova, che resti nella situazione di prima e sia proibita come donna sposata e non occorre proibirla al Kohen Gadol con un lav, perché è proibita a tutti nella forma più grave!
La Ghemara rilancia il meccanismo precedente:
Perché no? Perché non possiamo dire che la morte del marito l'ha fatta uscire da una proibizione grave la cui punizione è il karet e la morte e l'ha collocata in una proibizione più leggera - la proibizione di un 'ase! Come avviene per i korbanot già consacrati che si son resi pesulin i quali all'inizio prima di venir riscattati e sconsacrati hanno su di sé il divieto di qualsiasi godimento e la proibizione della tosatura e del lavoro, e dopo che i padroni li hanno riscattati, il divieto di qualsiasi godimento non c'è più su di loro e quindi i padroni possono macellarli e mangiarli, tuttavia per quanto riguarda la proibizione di tosatura e lavoro sono ancora proibiti. 
La Ghemara porta una terza fonte scritturale:
Piuttosto la fonte che cerchiamo deriva da quanto disse il versetto (Deuteronomio 20, 7): Che non muoia in guerra e un altro uomo la prenda. Ecco che esplicitamente il versetto afferma che una vedova di guerra può risposarsi!
La Ghemara mette in crisi anche questa fonte:
Mosse un attacco a questo R'Shisha il figlio di R'Idi: E se dicessimo: Chi è quell' "un altro uomo"? Ma è lo yavam!! A lui solo è permessa la vedova quando il marito morì in guerra senza lasciare prole!
La Ghemara ribatte:
Disse R'Ashi: La cosa che disse R'Shisha ha due risposte: Una che lo yavam non è chiamato "un altro uomo" e il versetto sembra indicare un estraneo, e inoltre è scritto: (Deuteronomio 24, 3): E l'ultimo uomo la odierà e le scriverà un libello di rescissione . . . o se l'ultimo uomo morirà, la Tora stabilì un hekesh tra morte e gherushin, come i gherushin la permettono completamente così la morte la permette completamente.
 

La Ghemara prende in esame il seguito della nostra Mishna:
E LA YEVAMA VIENE ACQUISTATA TRAMITE BIA ecc.
La Ghemara chiede:
Da dove impariamo che la yevama viene acquistata dal yavam solo tramite bia?
La Ghemara propone una fonte scritturale:
Disse il versetto (Deuteronomio 25, 5)