La Ghemara spiega la shita di
R'Yosef:
R'Yosef diceva: L'equivalente del danaro può dar luogo
ai kiddushin perché esso è considerato come
danaro, come il danaro è fissato quanto deve essere e tutti
lo sanno, [daf 8a] anche
l'equivalente del danaro deve essere fissato.
La Ghemara porta una dimostrazione
per la shita di R'Yosef:
Disse R'Yosef: Da dove lo studiai? Perché insegna la Baraita:
(Levitico
25, 51) DAL DANARO DEL SUO ACQUISTO - COL DANARO VIENE ACQUISTATO,
E NON VIENE ACQUISTATO CON RACCOLTO O ARNESI. Questo che dice la Baraita
che non viene acquistato con "raccolto o arnesi" come sarebbe a dire?
Se dirai che non lo acquistano in nessuna maniera, ti risponderò
che il versetto appena citato così suona nella sua completezza:
E
se molti sono ancora gli anni, secondo questi restituisca
il suo riscatto dal denaro del suo acquisto. Siccome si parla del riscatto
dello schiavo ebreo la parola restituisca
è pleonastica e ciò nonostante il Misericordioso disse:
Restituisca
il suo riscatto per includere l'equivalente del danaro che sia
come
il danaro valido per riscattare ed acquistare lo schiavo ebreo,
e
se il motivo per cui non acquista
è perché tali
"raccolto e arnesi" non hanno il valore di una peruta, cosa vide
la Baraita per indicare che proprio "raccolto e arnesi" non acquistano,
persino
il danaro non acquista, se è meno di una peruta!
Piuttosto
non è così che dovremmo dire? che c'è in essi
il valore di una
peruta, ma siccome non è stato fissato,
no, non ha valore per l'acquisto dello schiavo ebreo, e non avrebbe
valore nemmeno per fare i kiddushin ad una donna.
La Ghemara riporta la risposta di Rabba
alla dimostrazione di R'Yosef a partire dalla Baraita:
E quell'altro cioé Rabba, per cui non c'è bisogno
di fissare il valore dell'equivalente del danaro, come interpreta la Baraita
che esclude si possa acquistare lo schiavo ebreo con il raccolto? Egli
ti dirà che così disse cioé intendeva dire
il Tanna della Baraita: Con le modalità dell'acquisto in
danaro
egli lo schiavo ebreo può venir acquistato e non può
venir acquistato con le modalità dell'acquisto con oggetti come
"raccolto
e arnesi", e quali sarebbero queste modalità di acquisto con
oggetti non valide per acquistare lo schiavo ebreo? Il
kinyan
chalipin.
La Baraita viene ad escludere, ai fini dell'acquisto di uno schiavo ebreo,
un tipo di transazione con scambio di oggetti, valida per l'acquisto del
raccolto e di arnesi.
La Ghemara obietta:
Ma a R'Nachman che disse: I frutti dei campi cioé il
raccolto non fanno chalipin non non funzionano per fare il
kinyanchalipin,
cosa
si può dire? Non si può dire che le modalità di
acquisto escluse per lo schiavo ebreo sono quelle tipiche del raccolto,
perché neanche il raccolto fa chalipin!
La Ghemara propone un altro modo
in cui Rabba potrebbe interpretare la Baraita:
Resta invece che la Barita si occupa del caso in cui non
vi è in essi nel raccolto e negli arnesi l'equivalente di
una peruta, e quanto a quello che dicesti: Cosa vide la Baraita
per indicare che proprio "raccolto e arnesi" non acquistano se non
valgono una peruta, persino il danaro non acquista, se è
meno di una peruta! Ti risponderò così: Il Tanna si
espresse nella forma "non c'è bisogno", e così disse:
Non
c'è bisogno di insegnare sul danaro, che se c'è l'equivalente
di una peruta sì, e se no, no, non si può acquistare
con esso uno schiavo, tuttavia quanto a "raccolto e arnesi", potrei
dire che siccome il loro godimento è a portata di mano egli decise
di farsi vendere anche se non valgono una peruta, per questo
il Tanna ci insegna che non è così e se "raccolto
e arnesi" non valgono una peruta non vi è possibiltà
di acquistare.
La Ghemara porta un'altra dimostrazione
per la shita di R'Yosef:
Disse R'Yosef: Da dove lo studiai? Perché insegna la Baraita:
Se
uno disse: QUESTO VITELLO SIA PER IL RISCATTO DI MIO FIGLIO, QUESTO
MANTO SIA PER IL RISCATTO DI MIO FIGLIO NON HA DETTO NULLA, ma se disse:
QUESTO
VITELLO DI CINQUE SELA'IMSIA
PER IL RISCATTO DI MIO FIGLIO, QUESTO MANTO DI CINQUE SELA'IM
SIA
PER IL RISCATTO DI MIO FIGLIO, SUO FIGLIO È RISCATTATO. Questoriscatto
di
cui parla la Baraita come sarebbe a dire? Se dirai che non vale
cinque
sela'im,
tutto
va secondo le sue parole?
Basta che affermi che l'oggetto da lui dato
al Kohen vale cinque sela'im e il figlio è riscattato, anche
se non è vero? Ciò è senz'altro falso. Piuttosto
non è così
che dobbiamo dire? benché
li
valga,
tuttavia siccome non ha fissato il prezzo,
no il figlio non
è riscattato. Da cui si vede che quando viene dato un oggetto al
posto del danaro, bisogna fissarne il valore monetario.
La Ghemara respinge la dimostrazione
di R'Yosef:
No, resta che la Baraita parla del caso in cui l'oggetto consegnato
non valeva cinque sela'im, e perciò nel primo caso il
figlio non è riscattato, e nel secondo caso, in cui il figlio è
riscattato, ciò è quando il Kohen lo accettò come
se per lui valesse i cinque sela'im, come in quell'episodio
di R'Kahana che accettò un fazzoletto per il riscatto di un primogenito
e gli disse al padre del bambino: Per me val bene cinque
sela'im.
La Ghemara espone i limiti della possibilità
di valutare un oggetto più di quanto valga realmente:
Disse R'Ashi: Non lo dissero che in casi come quelli di R'Kahana,
che era un uomo molto importante e aveva bisogno di un fazzoletto per il
suo capo, e una persona in vista è pronta a pagare un prezzo
sproporzionato per soddisfare ad una necessità impellente, ma
tutti gli altri, no non possono dare ad un oggetto il valore che vogliono.
Un uomo importante tuttavia può farlo come quella di Mar bar
R'Ashi che comprò un fazzoletto dalla madre di Rabba di Kobi, un
fazzoletto che valeva dieci, per tredici.
La Ghemara riporta un responso di Amoraim:
Disse R'Elazar: Uno disse a una donna: "Consacrati a me per
un mane", e le diede
un dinar - costei è mekuddeshet,
ed egli finisca di pagare la somma per cui si è impegnato.
La Ghemara chiede:
Quale è la ragione per cui questa donna è mekuddeshet?
In fondo le ha promesso una cento e le ha dato solo uno!
La Ghemara spiega:
Siccome le promise un mane e le diede un dinar, è
come uno che le disse "a condizione di", e disse R'Huna in nome di Rav:
Chi dice "a condizione di", è come uno che dice "da ora".
La Ghemara obietta portando una
Baraita che apparentemente contraddice il responso di R'Elazar:
Obiettarono da una Baraita: Uno che disse: "CONSACRATI A
ME PER UN MANE, E ANDAVA AVANTI A CONTARE, SE UNO DI LORO DESIDERA
TORNARE INDIETRO PERSINO ALL'ULTIMO DINAR NE HA PIENO DIRITTO.
La Ghemara spiega:
Di cosa ci stiamo occupando qui? Del caso in cui disse: Per
"questo" mane. Siccome le mostrò il mane ora lei
non si dà in sposa se non lo riceve tutto. Nel caso di cui parlava
R'Elazar le promise un mane stam
e le diede un dinar e lei si diede in isposa subito a condizione
che poi finisca di darle la somma promessa.
La Ghemara obietta:
Ma siccome la sefadella
Baraita parla di uno che le disse: Per "questo" mane, la reshasicuramente
si riferisce a uno che disse: Per un mane stam! Infatti insegna
la sefa: LE DISSE: CONSACRATI A ME PER QUESTO MANE, E VIEN
FUORI CHE IL MANE MANCA DI UN DINAR O CHE UN DINAR
È
DI RAME - NON È MEKUDDESHET, SE UN DINAR È
FASULLO - OR COSTEI È MEKUDDESHET, E LUI LO CAMBI.
La Ghemara respinge questa obiezione:
No, resha e sefa parlano del caso in cui disse:
Per questo mane, solo che la sefa viene a spiegare
la
resha.
Così dice la resha: Se uno di loro desidera tornare indietro
persino all'ultimo dinar ne ha il pieno diritto. Come sarebbe? Come
nel caso in cui le disse: Per questo mane. E così anche è
logico, perché se ti venisse in mente che la resha parla
del caso in cui disse: Per un mane stam, ora se quando le
disse: Per un mane stam in cui vi è solo una promessa
ed è logico pensare che lei non esige subito tutto il mane,
non
vi sono kiddushin, l'affermazione della sefa che, nel
caso in cui lui le fece vedere il mane e le disse: Per
questo mane e poi mancava un dinar, non è mekuddeshet
è necessaria?
La Ghemara ribatte:
Se è per questo non mi pare, perché posso risponderti
che il Tanna insegnò la sefa per far luce sulla resha,
affinché tu non dica la resha parla del caso in cui lui
disse: Per questo mane, tuttavia se avesse detto: Per
un mane stam ci sarebbero kiddushin, ha insegnato la sefache
parla del caso in cui disse: Per questo mane, da cui si deduce
che la resha parla del caso in cui disse: Per un
mane
stam, e persino così non ci sono kiddushin.
La Ghemara porta un'altra spiegazione
per risolvere la contraddizione tra la Baraita ed il respondo di R'Elazar:
R'Ashi disse: Nel caso della Baraita in cui va avanti a contare
è diverso che nel caso di R'Elazar, infatti siccome lui
conta dinnanzi a lei lei pensa a tutta la somma e se non la riceve
tutta non acconsente a darsi in sposa.
La Ghemara chiede ancora sull'argomento:
Quel dinar di rame, come sarebbe a dire che non è
mekuddeshet!
Se
lei lo sapeva, infatti lui le contò la somma in mano,
le
andava bene e lo accettò! Sembra ovvio che in tal caso lei è
mekuddeshet.
Perché la Baraita insegna che in questo caso non è mekuddeshet?
La Ghemara risponde:
No, la Baraita deve insegnare questo caso, perché
le consegnò la somma di notte oppure che quel dinar
di rame si trovava frammisto tra i zuzim e lei non
ci fece caso.
La Ghemara chiede ancora sull'argomento:
Quel dinar fasullo, come sarebbe a dire che è
mekuddeshet!
Se
è fuori corso, siamo al caso del dinar di rame e non
è mekuddeshet!
La Ghemara risponde:
Disse R'Pappa: Ciò che la Baraita ha detto che è
mekuddeshet
è quando che è in corso anche se solo con una certa
difficoltà.
La Ghemara porta un altro responso:
Disse Rava in nome di R'Nachman: Le disse: "Consacrati a me per
un mane, e le lasciò un pegno su di esso - non è mekuddeshet.
[daf
8b]Infatti il mane non c'è, e anche il pegno
non c'è agli effetti di qualcosa che le è stato dato
e siccome non ha ricevuto nulla non è mekuddesht.
La Ghemara obietta a partire da
una Baraita:
Obiettò Rava a R'Nachman da una Baraita: SE LE FECE
I KIDDUSHIN CON UN PEGNO È MEKUDDESHET !
La Ghemara risponde:
Là nel caso di cui parla la Baraita si trattadi un
pegno di altri, che gli dovevano del danaro, e secondo l'insegnamento
di R'Yitzchak, infatti disse R'Yitzchak: Da dove impariamo che il
creditore acquista il pegno? Perché è detto: (Deuteronomio
24, 13) E per te sarà per l'elemosina, se non acquista
il
pegno l'elemosina da dove la fa quando restituisce al povero l'abito
con cui coprirsi la notte che quello gli aveva dato in pegno? Da qui
impariamo
che il creditore acquista il pegno.
La Ghemara riporta un responsa
simile
I figli di R'Huna bar Avin volevano acquistare quella data schiava
con monete di rame, siccome non le avevano presso di sé,
lasciarono in pegno al venditore della schiava un pezzo di argento
per esse monete di rame che avrebbero portato, alla fine accadde
che prima che essi portassero le monete promesse le schiave aumentarono
di prezzo, e il venditore si rifiutò di vendere alle condizioni
precedenti. I figli di R'Huna bar Avin si presentarono dinnanzi a R'Ami,
il
quale disse loro: Le monete di rame non ci sono, e quindi anche
il
pezzo d'argento non c'è agli effetti della sua capacità
di acquisto al posto delle monete di rame, per cui il venditore può
ricredersi e considerare nulla la transanzione.
La Ghemara riporta una Baraita
che si occupa di kiddushin tramite danaro:
Insegnarono Rabbanan: Se le disse: CONSACRATI A ME PER UN
MANE,
LEI LO PRESE E LO GETTÒ IN MARE O NEL FUOCO O IN OGNI COSA IN CUI
VA PERSO, NON È MEKUDDESHET.
La Ghemara obietta:
Tuttavia se lei lo gettò davanti a lui dove non va perso,
ci
sono kiddushin? Certamente, eppure è come se gli avesse
detto: Prendi indietro il tuo danaro, non voglio consacrarmi
a te!
La Ghemara spiega:
Veramente anche in questo caso non è mekuddeshet, solo
che il Tanna della Baraita ha insegnato usando il modulo espressivo
"Non
occorre", e così ha detto: "Non occorre" neppure dire
che nel caso in cui lei lo gettò a terra davanti a lui
non ci sono kiddushin, ma nel caso in cui lei lo gettò
in mare o nel fuoco avrei potuto dire che siccome lei si rende a lui debitrice
di
quel mane che distrugge con esso lei si consacra e il motivo
per cui si comportò così gettando in mare quella grossa
somma di danaro è perché pensava: Voglio mettere alla
prova quell'uomo se è un iracondo o meno, per questo il Tanna
ci
insegna espressamente che non è così e anche in questo
caso lei non è mekuddeshet.
La Ghemara propone un'altra Baraita
su un simile argomento:
Insegnarono Rabbanan: Se uno disse ad una donna: CONSACRATI
A ME PER UN MANE, e quella rispose: DALLE quelle monete
A
PAPÀ O A TUO PADRE - NON È MEKUDDESHET, A CONDIZIONE
CHE ESSI LE RICEVANO PER ME - È MEKUDDESHET.
La Ghemara illustra questa parte
della Baraita:
Ha insegnato "papà" per farti capire la forza della reshae
cioé che persino se ha detto di dare il danaro a suo padre, che
è il suo più stretto parente, non è questo il modo
di accettare i kiddushin, ha insegnato "tuo padre" per farti
capire la forza della sefa e cioé che persino se ha detto
di fare del padre di lui, che le è estraneo, lo shaliach
per ricevere i suoi kiddushin è questo un modo valido
di accettare i kiddushin.
La Ghemara riporta la continuazione
della Baraita:
CONSACRATI A ME PER UN MANE, e quella rispose: DALLE
quelle
monete AL TALE - NON È MEKUDDESHET, A CONDIZIONE
CHE EGLI LE RICEVA PER ME - È MEKUDDESHET.
La Ghemara giustifica l'apparente
ripetizione della Baraita:
Ed è necessario che la Braita insegni i due casi perché
se ci avesse insegnato solo il caso in cui lei dice: Dalle a papà
o a tuo padre, avrei potuto pensare che solo là avviene che
quando disse: A condizione che le ricevano per me, ci son kiddushin,
perché si fida di loro e pensa: Faranno per me la shelichut,
ma nel caso in cui lei dice di darle a un tale, no e se ci avesse
insegnato solo il caso in cui lei dice di darle a un tale, avrei
potuto pensare che solo qui avviene che quando disse: Dalle al tale,
non ci sono kiddushin, perché non ha sentimenti di affetto
nei suoi riguardi fino a fargli dare quel mane per regalo,
invece se è papà o tuo padre, verso i quali ha sentimenti
di affetto, avrei detto che fa loro dare il regalo e in base a questo
si consacra secondo il din di garante, perciò è
necessario che il Tanna insegni entrambi i casi.
La Ghemara passa ad un'altra Baraita
di argomento simile:
Insegnarono Rabbanan: CONSACRATI A ME PER UN MANE, e
quella rispose: METTILE quelle monete SULLA PIETRA - NON È
MEKUDDESHET,
E SE LA PIETRA APPARTENEVA A LEI - È MEKUDDESHET.
La Ghemara riporta il dubbio
di R'Bivi:
Era in dubbio R'Bivi: Se la pietra apparteneva ad entrambi, cos'è?
È
mekuddeshet o no?
La Ghemara conclude:
Resti il problema senza soluzione.
La Ghemara riporta il seguito
della Baraita:
CONSACRATI A ME PER UNA PAGNOTTA, e quella rispose: DALLA
AL CANE - NON È MEKUDDESHET, E SE IL CANE APPARTENEVA A LEI
- È MEKUDDESHET.
La Ghemara riporta il dubbio
di R'Mari:
Era in dubbio R'Mari: Se il cane le correva dietro, cos'è?
È
mekuddeshet o no? Per il sollievo di essersi salvata da lui decise
di darsi in sposa, o forse può darsi che gli disse: Dalla Tora ti
viene l'obbligo di salvarmi e tu non lo fai per me?
La Ghemara conclude:
Resti il problema senza soluzione.
La Ghemara riporta il seguito
della Baraita:
CONSACRATI A ME PER UNA PAGNOTTA, e quella rispose: DALLA
AL POVERO - NON È MEKUDDESHET, PERSINO SE È UN POVERO
CHE SI APPOGGIA A LEI. Per quale motivo non è mekuddeshet?
Gli
disse: Come io son tenuta al suo mantenimento, così sei tenuto tu
e quindi non mi hai dato nulla.
La Ghemara riporta una decisione
halachica:
A proposito di quell'uomo che stava vendendo |