La Ghemara riporta un'altra possibile
spiegazione della Baraita secondo la quale R'Nachman non viene confutato:
Rabba bar Bar Huna disse: Come nel caso, [daf15a]
in
cui il campo lo presero i confiscatori non ebrei, e ciò
a causa del ladro che propose loro proprio quel campo da lui rubato. Quando
viene il derubato a riscuotere il prezzo del campo - riscuote dai
beni asserviti venduti dal ladro dopo il furto, Quando viene il
derubato a riscuotere i frutti del campo - riscuote dai beni non
asserviti cioé ancora appartenenti al ladro.
La Ghemara spiega il motivo per cui
Rava e Rabba bar R'Huna dettero differenti interpretazioni della Baraita:
Rava non interpretò come Rabba bar R'Huna perchè
egli riteneva che l'affermazione della Baraita ORA ESCE DI SUA
MANO sta ad indicare che il campo esce di mano in maniera legale
e
non da procedimenti illegali come l'estorsione da parte dei confiscatori.
E
Rabba bar R'Huna non interpretò come Rava perchè egli
riteneva che l'affermazione della Baraita ORA ESCE DI SUA MANO
sta ad indicare che il campo esce di mano nel suo aspetto originale
e
non dopo esser stato danneggiato da scavi e altro.
La Ghemara riporta una terza spiegazione
della Baraita secondo la quale R'Nachman non viene confutato:
R'Ashi disse: La Baraita insegna due differenti dinimper
due differenti controparti: Come ad esempio quando uno rubò
un campo dal suo compare quando il campo era pieno del suo prodotto
e consumò il prodotto e vendette il campo, quando viene l'acquirente
a riscuotere dal ladro il prezzo del campo che gli è
stato tolto dal derubato - riscuote dai beni asserviti venduti dal
ladro dopo il furto, quando viene il derubato a riscuotere dal ladro
il
prodotto che egli ha consumato - riscuote dai beni non asserviti
ancora
di proprietà del ladro.
La Ghemara esamina le interpretazioni
di Rava e di Rabba bar R'Huna:
Sia secondo Rava sia secondo Rabba bar R'Huna l'obbligo che
il ladro del campo ha nei riguardi del legittimo proprietario è
come
un
prestito a voce, e un prestito a voce non dà la possibilità
di riscuotere da beni asserviti! Come può quindi la Baraita
permettere la riscossione dai beni asserviti del ladro?
La Ghemara risponde:
Di cosa ci stimo occupando qui nella Baraita che permette la
ricossione da beni venduti dopo il furto? Quando il ladro fu
giudicato e ritenuto colpevole e dopo vendette i suoi beni.
La Ghemara obietta:
Se così è, allora anche i frutti dovrebbero
venir riscossi dai beni venduti dopo il furto! Perché la Baraita
dice che devono essere riscossi dai beni non venduti?
La Ghemara risponde:
La Baraita si riferisce al caso in cui fu giudicato sul prezzo del
campo, ma non fu giudicato sui frutti. Per questo solo il prezzo
del campo può venir riscosso dai beni venduti.
La Ghemara obietta:
Ma forse che su questo ha deciso il Tanna della Baraita? Come
fosse cosa normale che uno viene giudicato solo sul campo e non sui frutti?
La Ghemara conclude:
Il Tanna della Baraita riferisce le cose come vanno al solito, e
cioé quando uno fa causa - fa causa prima sul prezzo del
campo di cui richiede il risarcimento e poi fa causa sui frutti.
La Ghemara ritorna a prendere in considerazione
l'ordinamento di Shmuel come riferito da R'Nachman:
Ma è proprio vero che Shmuel riteneva: Chi acquista
un
campo da un ladro non gli spettano le migliorie? Eppure questo disse
Shmuel a R'Chinnena bar Shila: Quando scrivi un documento di compravendita
di un terreno accerta che il venditore garantisca al compratore
di risarcirlo, nel caso che il campo gli venga tolto, con il megliodei
suoi terreni, e scrivi: Il meglio dei suoi terreni per le migliorie
apportate
dal compratore e per i frutti. Riguardo a quale
caso di perdita
del terreno si riferiva Shmuel? Se
si riferiva
a un creditore
che
porta via il campo al compratore per rifarsi di precedenti debiti del venditore
- forse che il creditore
ha diritto sui frutti? Eppure Shmuel
disse: Il creditore riscuote le migliorie, le migliorie sì, ma i
frutti no! Quindi le istruzioni di Shmuel non potevano riguardare il
caso del creditore. Non si tratta piuttosto di uno che acquistò
da un ladro? Infatti quando il legittimo proprietario viene a riprendersi
il campo si prende anche i frutti. Da qui sembra proprio che Shmuel
riconosca al compratore di un campo rubato il risarcimento delle migliorie
e non come riferì R'Nachman.
La Ghemara risponde:
Disse R'Yosef: Di cosa ci stiamo occupando qui? Del caso in cui
il
ladro possiede terreni e quando restituisce al compratore "il prestito",
cioé un terreno del valore di quello rubato e vi aggiunge il valore
delle migliorie apportate, tale aggiunta non ha l'aspetto di un "interesse".
La Ghemara obietta:
Gli disse Abbaye: Forse che è permesso prendere a prestito
un se'a di grano per un se'a di grano da restituire
dopo un dato tempo, anche dove il love possiede terreni?
Anche
questo è proibito in quanto può dar luogo a interesse, e
così dovrebbe esserlo anche il compenso per le migliorie anche se
fatto in forma di terreno e non di denaro.
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Yosef ad Abbaye: Là nel caso di se'a
per
se'a
il provvedimento contro l'interesse è più rigido perché
si
tratta di un prestito, qui si tratta invece
di una vendita
che
viene considerata come un prestito e i provvedimenti contro l'interesse
sono meno severi.
La Ghemara riporta un'altra
versione della spiegazione di R'Yosef:
Ci son quelli che dicono che R'Yosef disse: Di cosa ci stiamo
occupando qui? Del caso in cui dei testimoni ricevettero da parte
sua del ladro l'incarico di pagare per le migliorie apportate da colui
che comperò il campo rubato, nel caso in cui il legittimo proprietario
venisse a riprenderselo. Dal momento che il ladro si impegnò in
precedenza a pagare questa eventuale aggiunta, non è considerato
un interesse.
La Ghemara obietta:
Gli disse Abbaye a R'Yosef: Forse che è permesso prendere
a prestito un se'a
di grano per un se'a di grano da restituire dopo un dato
tempo, anche dove dei testimoni ricevettero da parte sua del
love
l'incarico di pagare? Anche questo è proibito in quanto può
dar luogo a interesse, e così dovrebbe esserlo anche il compenso
per le migliorie anche se fatto con un incarico anticipato.
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Yosef ad Abbaye: Là nel caso di se'a
per
se'a
il provvedimento contro l'interesse è più rigido perché
si
tratta di un prestito, qui si tratta invece
di una vendita
che
viene considerata come un prestito e i provvedimenti contro l'interesse
sono meno severi.
La Ghemara discute il diritto
del creditore sulle migliorie apportate al campo da chi lo acquistò
dal suo debitore:
A proposito di quanto disse Shmuel: Un creditore si prende
le migliorie apportate al campo da chi lo acquistò dal suo debitore.
Disse
Rava: Sappi che così è la legge e il compratore del campo
non può pretendere dal creditore il risarcimento delle migliorie,
infatti
così scrive nel contratto di compravendita
il venditore all'acquirente:
Io sosterrò, acquieterò, purificherò e pulirò
questa vendita da ogni possibile protesta. Essa
l'oggetto stesso,
le sue opere cioé quelle richieste per migliorarlo, le sue
migliorie quelle in esso apportate, ed io starò dinnanzi
a te in questo accordo. I testimoni aggiungono:
E il nostro compratore
ha acconsentito con quanto detto e lo ha preso su di sé.
Ed
ora siccome il venditore ha preso su di sé il pagamento delle migliorie,
il creditore può portarle via all'acquirente senza doverlo compensare.
La Ghemara sviluppa:
Disse R'Chiya bar Avin a Rava: Allora di questo passo, per chi
riceve una donazione di un campo per la quale il donatore
non
gli scrisse così cioé quella formula di garanzia che
vedemmo sopra non dovrebbe altresì il creditore essere in
grado di portargli via al beneficiario le migliorie? Gli disse
Rava
a R'Chiya: Sì.
La Ghemara chiede:
Ma allora la forza della donazione è maggiore di quella della
vendita? Gli disse Rava a R'Chiya: Sì, proprio maggiore.
La Ghemara adduce un ulteriore prova
a favore dell'ordinamento di Shmuel secondo il quale il creditore può
impossessarsi delle migliorie che si trovano nel campo venduto dal suo
debitore:
Disse R'Nachman: Questa Baraita fornisce un sostegno per il nostro
Maestro Shmuel, ma il nostro collega Huna la interpreta come riferentesi
ad un altro caso. Perché fu insegnato in una Baraita: UNO CHE VENDE
UN CAMPO AL SUO COMPARE, E POI QUESTO ESCE DI SOTTO LE SUE MANI, QUANDO
QUESTI RISCUOTE - RISCUOTE IL PREZZO DEL CAMPO DAI BENI ASSERVITI E RISCUOTE
LE MIGLIORIE DAI BENI LIBERI. Qui si vede che l'acquirente che ha perso
il campo riscuote le migliorie dai beni liberi del venditore, e ciò
vuol dire che il creditore se le ha prese con tutto il campo. Tuttavia
il nostro collega Huna la interpreta come riferentesi ad un altro caso
- quello di uno che acquistò il campo da uno che lo aveva
rubato. In tal caso la Baraita afferma che il legittimo proprietario
del campo rubato può impossessarsi delle migliorie apportate da
chi lo comperò, ma non dice che un debitore possa fare altrettanto.
La Ghemara esamina un'altra Baraita
alla luce dell'insegnamento di Shmuel:
Fu insegnato in un'altra Baraita: SE UNO VENDE UN CAMPO AL SUO COMPARE,
E QUESTI LO MIGLIORÒ, E VENNE UN CREDITORE E LO PORTÒ VIA.
QUANDO EGLI l'acquirente RISCUOTE dal venditore, SE LE MIGLIORIE
VALGONO PIÙ CHE LE SPESE fatte per operarle - RISCUOTE
LE MIGLIORIE DAL PADRONE DEL CAMPO, E LE SPESE DAL CREDITORE. MA SE LE
SPESE AMMONTANO A PIÙ CHE LE MIGLIORIE - NON RICEVE ALTRO CHE LE
SPESE FINO AL VALORE DELLE MIGLIORIE DAL CREDITORE. Ed ora, Shmuel a quale
caso la fa riferire la Baraita in questione? Se la fa riferire
ad
uno che comperò un campo rubato da un ladro - è difficile
la resha, perché Shmuel disse: Chi acquista da un ladro non
riceve dal venditore un risarcimento per le migliorie. Se
la
fa riferire ad un campo portato via all'acquirente da un
creditore del venditore, è difficile sia la resha
che la sefa, perché Shmuel disse: Un creditore si prende
le migliorie!
La Ghemara spiega:
Se preferisci di' che la Baraita si riferisce ad uno che
comperò da un ladro, e si tratta, ad esempio, del caso in cui il
ladro ha terreni. Oppure quando dei testimoni ricevettero da
lui dal ladro l'incarico di risarcire il compratore delle migliorie
perdute.
O se preferisci di' che la Baraita si riferisce ad un campo
che viene portato via da un creditore del venditore, e comunque
la Baraita che prescrive un risarcimento delle spese di miglioramento da
parte del creditore al compratore non è difficile: Qui, nella
Baraita, ci si riferisce a un creditore che portò via delle
migliorie del prodotto [daf 15b] che
arrivano alla spalla e grazie ad esse il prodotto è quasi pronto
per il raccolto. Per questo il creditore deve compensare il compratore
per le spese di miglioramento. Qui, nell'ordinamento di Shmuel in
cui il creditore non risarcisce le spese dei miglioramento, ci
si riferisce a un creditore che portò via delle migliorie
del
prodotto che non arrivano alla spalla
che
non rendono il prodotto pronto al raccolto e perciò il creditore
non è tenuto a compensare il compratore del campo per le spese.
La Ghemara respinge la seconda
risposta:
Ma se tutti i giorni succede che Shmuel fa portar via ai creditori
dei campi venduti dai loro debitori persino con migliorie che arrivano
alla spalla senza che essi con ciò debbano ricompensare i compratori
dei campi in questione!
La Ghemara fornisce un'altra
risposta:
Non è difficile: Questo che tu dici fa Shmuel ogni giorno
è
quando il creditore preleva da lui dal debitore
una somma
equivalente al campo e alle migliorie, quello a cui si riferisce la
Baraita è quando il creditore non preleva da lui dal
debitore altro che una somma equivalente al campo
senza migliorie,
caso in cui il creditore gli rende
al compratore il risarcimento
delle sue migliorie e poi lo manda via dalla proprietà.
La Ghemara muove un'obiezione
a questa spiegazione:
È pacifico per chi sostiene: Se anche il compratore
del campo ha denaro - non può cacciare il debitore dalla proprietà
offrendogli denaro, in tal caso la Baraita ha detto bene, ma per chi
sostiene: Se il compratore ha denaro - può cacciare il debitore
dalla
proprietà offrendogli denaro, la conclusione della Baraita non è
necessaria perché il compratore del campo potrebbe dirgli al
creditore: Se avessi il denaro sufficiente a pagare tutto il debito
di colui che mi vendette il campo - ti avrei mandato via da tutto il
terreno, ora che non ho denaro per cacciarti del tutto - dammi un
pezzetto di terra in questo terreno del valore delle mie migliorie!
La Ghemara risponde:
Di cosa ci stiamo occupando qui nella Baraita? Di un caso
in cui il venditore fece il campo apotiki per
il creditore, dicendogli: Non potrai aver saldo del mio debito se
non da questo campo. In tal caso il creditore non è obbligato
ad accettare denaro dal compratore del terreno.
La Ghemara continua la discussione
sulle leggi dell'acquisto di un terreno rubato:
Se il compratore si accorse che il campo non era suo del
venditore e tuttavia lo prese. Rav disse: Il prezzo del campo
riceve
di ritorno dal venditore quando il legittimo padrone viene a riprendersi
il campo, ma le migliorie non riceve. E Shmuel disse: Persino il prezzo
del
campo non riceve di ritorno.
La Ghemara analizza la divergenza
tra Rav e Shmuel:
In cosa divergono? Rav riteneva: Uno sa che quello non ha terreni,
e allora decise di dare quel denaro in forma di deposito
e
perciò va restituito.
La Ghemara chiede:
E che gli dica esplicitamente che gli dà quel denaro
in
forma di deposito!
La Ghemara risponde:
Pensava: Non accetterà.
La Ghemara riporta l'opinione
di Shmuel:
E Shmuel riteneva: Uno sa che quello non ha terreni, e allora
decise di dare quel denaro in forma di donazione.
La Ghemara chiede:
E che gli dica esplicitamente che gli dà quel denaro
in
forma di donazione.
La Ghemara risponde:
La cosa lo metterà in imbarazzo.
La Ghemara si interroga sulla
necessità di insegnare questo ordinamento:
Ma avevano disputato su ciò già una volta, infatti
fu riportato: A proposito di uno che dà i kiddushin
a sua sorella, Rav disse: Il denaro dei kiddushin ritorna
al
fratello, e Shmuel disse: Il denaro dei kiddushin è
una donazione. Rav disse: Il denaro ritorna al fratello, infatti uno
sa che i kiddushin non hanno presa sulla propria sorella, e allora
decise di dare quel denaro in forma di deposito e perciò
va restituito.
La Ghemara chiede:
E che le dica esplicitamente che le dà quel denaro in
forma di deposito!
La Ghemara risponde:
Pensava: Non accetterà da lui.
La Ghemara riporta l'opinione
di Shmuel:
E Shmuel riteneva: Il denaro dei kiddushin è
una donazione, infatti uno sa che i kiddushin non hanno presa
sulla propria sorella, e allora decise di dare quel denaro
in forma di donazione.
La Ghemara chiede:
E che le dica esplicitamente che le dà quel denaro in
forma di donazione!
La Ghemara risponde:
La cosa la metterà in imbarazzo.
La Ghemara dimostra la necessità
di trattare i due casi:
È necessario trattare i due casi, perché se
il
disaccordo fosse stato espresso solo in questo, nel caso
di uno che acquista un campo rubato, avrei potuto pensare che solo
in
questo caso Rav disse che il denaro è un deposito e deve
essere restituito, perché gli uomini non sono soliti di far donazioni
ad un'estraneo. Invece nel caso di uno che dette i kiddushin
a sua sorella - diremmo che Rav è d'accordo con Shmuel
che
il denaro è una donazione. E se il disaccordo fosse stato
espresso solo in questo, nel caso di uno che dà i kiddushin
a sua sorella, avrei potuto pensare che solo in questo caso Shmuel
disse che il denaro è una donazione, perché è
comune dare regali ai parenti, ma in questo caso dell'acquisto di
un bene rubato - diremmo che Shmuel è d'accordo con Rav
che
il denaro è una deposito. Perciò è necessario
trattare
i due casi.
La Ghemara chiede:
Sia secondo Rav che disse che il denaro è un deposito
e
deve essere restituito, sia secondo Shmuel che disse che il denaro
è una donazione e non deve essere restituito, in base
a che cosa quello il "compratore" scende sulla terra per lavorarla,
e
le frutta come le consuma dal momento che non intendeva comperare la
terra e comunque sapeva che non apparteneva al "venditore"?
La Ghemara risponde:
Egli pensava: Io scenderò sulla terra, la lavorerò
e vi consumerò i prodotti, così come faceva quello
che
me l'ha ceduta. Quando verrà il padrone legittimo
della
terra a reclamare la sua proprietà, il denaro che ho
dato al "venditore" sia, secondo Rav che disse deposito - deposito,
secondo Shmuel che disse donazione - donazione.
La Ghemara emette gli ordinamenti
halachici concernenti gli argomenti sopra trattati:
Disse Rava: L'halacha è: Se uno comprò
un campo che si rivelò rubato ha diritto al denaro che gli
venga restituito dal venditore e ha diritto al risarcimento delle
migliorie da parte del venditore e persino nel caso in cui il
venditore non si impegnò esplicitamente sulle migliorie.
La Ghemara enuncia un secondo
ordinamento:
Si accorse che quella terra non era sua del venditore
ma
lui lo stesso la prese, al denaro - ha diritto, alle migliorie -
non ha diritto.
La Ghemara enuncia un terzo
ordinamento:
L'assenza della formula di garanzia è un errore dello scriba
e
non una ommissione intenzionale, sia nei documenti di debito sia nei
documenti di compravendita.
La Ghemara torna alla sua discussione
sulla vendita di un campo rubato:
Shmuel sollevò un
problema a Rav: Se il ladro
dopo aver venduto il campo si ricrede e lo acquista dal padrone originario
quale è la legge? Può egli ora toglierlo al suo "acquirente"
come avrebbe potuto fare il padrone precedente? Rav gli disse a
Shmuel: Cos'è che vendette il primo il ladro al secondo
al
suo acquirente? Ogni diritto che possa successivamente venire
in suo possesso quanto a quel terreno. Per questo ora il ladro non
può togliere la terra al suo acquirente.
La Ghemara esamina l'ordinamento
di Rav:
Quale è la ragione per cui il ladro comprerebbe il campo
per proteggere il suo acquirente? Mar
Zutra disse: Gli piace di non venir chiamato ladro, R'Ashi
disse: Gli piace di mantenere la sua parola.
La Ghemara chiede:
Quale è la pratica differenza tra le due spiegazioni?
La
pratica
differenza tre esse emerge se muore l'acquirente
dopo che
il ladro ha comperato la terra dai legittimi proprietari. Essi sono in
disaccordo sulla possibilità del ladro di togliere la terra agli
eredi del suo acquirente. Quello che disse Mar Zutra:
Gli piace
di non venir chiamato ladro - |