[da Daf 25b:
La Ghemara cita una Baraita che tratta di vari casi in
cui lo strappo dell'abito è obbligatorio:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: --
fino
a qui da Daf 25b] E QUESTI
SONO GLI STRAPPI CHE NON POSSONO più ESSERE
RICUCITI: QUELLO CHE STRAPPA il suo abito PER
SUO PADRE O PER SUA MADRE, PER IL SUO MAESTRO CHE GLI INSEGNÒ LA
TORA, PER IL NASI, PER IL CAPO DEL BET DIN, PER LE CATTIVE
NOTIZIE, PER aver sentito UNA BESTEMMIA DEL
NOME di Dio, PER UN SEFER TORA CHE È
STATO BRUCIATO, PER LE rovine delle CITTÀ
DELLA GIUDEA, PER le rovine deL TEMPIO, PER
le rovine di GERUSALEMME. UNO STRAPPA
il suo abito PER le rovine deL
TEMPIO ED AGGIUNGE allo strappo PER
le rovine di GERUSALEMME.
La Ghemara porta le fonti per l'obbligo dello strappo
per i primi tre casi della Baraita:
Quanto a suo padre, sua madre e il suo maestro che gli insegnò
la Tora da dove impariamo che ci si deve strappare l'abito nel loro
lutto? Perchè è scritto: Ed Elisha vedeva e gridava:
Padre mio, padre mio, di Israel carro e cavalieri! E poi non
lo vide più Egli afferrò i suoi abiti e li lacerò
in due pezzi. Padre mio, padre mio, questo allude
a suo padre e sua madre, di Israel carro e cavalieri!questo
allude al suo maestro che gli insegnò la Tora.
La Ghemara chiede:
Come si capisce che allude a un maestro di Tora?
La Ghemara risponde:
Così come traduce Rav Yosef: Mio maestro, mio maestro,
migliore per Israel con le tue preghiere che carri e cavalieri!
La Ghemara continua a spiegare l'ordinamento della Baraita:
E che non si debbono più ricucire, da dove si
impara? Perchè è scritto: Egli afferrò i suoi
abiti e li lacerò in due pezzi. Da ciò che implica
l'espressione "e li lacerò" non vengo a sapere che
furono strappati in due pezzi? Perchè il versetto deve dire
esplicitamente "in due pezzi"? Ma certo per insegnare che devono
restare strappati in due pezzi per sempre.
La Ghemara riporta una famosa domanda:
Gli disse Resh Lakish a R'Yochanan: Ma Eliyahu è
sempre vivo! Che necessità aveva Elisha di strapparsi le
vesti?
La Ghemara risponde:
Gli disse [R'Yochanan a Resh Lakish]: Siccome è scritto:
E
poi non lo vide più, per lui era come fosse
morto.
La Ghemara passa ai successivi tre casi menzionati nella
Baraita:
Quanto al Nasi, al capo del Bet Din e alle
cattive
notizie da dove impariamo che ci si deve strappare l'abito?
Perchè
è scritto: E David afferrò le sue vesti e le strappò
e così fecero tutte le persone che erano con lui. E commemorarono
e piansero e digiunarono fino a sera, per Shaul e per Yehonatan suo figlio
e per il popolo di Dio e per la casa di Israel, perchè erano periti
di spada. "Shaul" questo è il Nasi, "Yehonatan" questo
è il capo del Bet Din,
per il popolo di Dio e per la casa
di Israel, perchè erano periti di spada queste
sono le cattive notizie.
La Ghemara mette in discussione questa derivazione:
Gli disse Rav bar Shaba a Rav Kahana: Ma diciamo che ci si deve
strappare le vesti quando queste disgrazie, come nel versetto, accadono
tutte assieme?
La Ghemara risponde:
Gli disse [Rav Kahana a Rav bar Shaba]: "per" "per" iuterrompono
l'argomento in tanti casi isolati.
La Ghemara chiede:
Ma è proprio vero che dobbiamo strapparci le vesti
per
le cattive notizie? E allora, perchè gli dissero a Shmuel:
"Re Shavor ha ucciso dodicimila Yehudim a Mezigat Kesari" e [Shmuel] non
si stracciò le vesti?
La Ghemara risponde:
Che dobbiamo strapparci le vesti per le cattive notizie non lo dissero
che per notizie che coinvolgono la maggioranza, come nell'episodio
avvento descritto dal versetto sulla morte di Shaul e la sconfitta
di Israel.
La Ghemara mette in discussione la notizia riferita a
Shmuel:
Ma Re Shavor uccise mai Yehudim? Ma non gli disse Re Shavor a Shmuel:
Mi merito un riguardo perchè non ho mai ucciso Yehudim?
La Ghemara risponde:
Là, essi [gli Yehudim di Mezigat Kesari] lo causarono
a sè stessi ribellandosi al Re Shavor. Perchè disse
R'Ami: Dal suono delle corde d'arpa di Mezigat Kesari si spaccarono le
mura di Ludkia.
La Ghemara porta la fonte per il successivo ordinamento
della Baraita:
Quanto alla bestemmia del Nome di Dio, da dove
impariamo che ci si deve strappare le vesti? Perchè è
scritto: E vennero Elyakim ben Chiliya, che era preposto al palazzo,
e Shevna lo scriba e Yoach figlio di Asaf il segretario, da Chizkiyahu
con gli abiti stracciati.
La Ghemara cita una Baraita che tratta di un argomento
simile:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: SIA CHI SENTE
LA BESTEMMIA, CHE CHI LA SENTE DA UNO CHE L'HA SENTITA È OBBLIGATO
A STRAPPARE le proprie vesti.MA I TESTIMONI
NON SONO OBBLIGATI A STRAPPARE le proprie vesti quando
riferiscono la bestemmia al tribunale,PERCHÈ GIÀ
le
STRAPPARONO
NEL MOMENTO CHE la SENTIRONO
la
prima volta.
La Ghemara mette in discussione l'ultimo ordinamento
della Baraita:
Se hanno già stracciato i propri abiti al momento l'hanno
sentita, che fa? Comunque la risentono ora! Dovrebbero nuovamente
stracciare i propri abiti!
La Ghemara risponde:
Non pensare così. Perchè è scritto:
Ed
avvenne che appena in Re Chizkiyahu udì, egli si stracciò
le vesti. Il re si stracciò ed essi non si stracciarono perchè
lo avevano già fatto al momento del primo ascolto.
La Ghemara chiede:
E che [questo strappo] non si debba più ricucire,
da dove si impara? È derivato tramite una ghezera
shava "strappare" "strappare", da David a Chizkiyahu.
La Ghemara passa al successivo ordinamento della Baraita:
Quanto a un sefer Tora che è stato bruciato, da dove
impariamo che ci si deve strappare le vesti? Perchè è
scritto: E avvenne che quando Yehudi lesse tre passi o quattro, [il
re] lo tagliò con un rasoio da scriba e lo gettò nel fuoco
che era sul bracere ecc.
La Ghemara spiega questo versetto:
Cosa vuol dire " tre passi o quattro", perchè
il re si avventò sul rotolo solo allora? Dissero al Re
Yehoyakim: "Yirmiya ha scritto un libro di lamentazioni" Disse loro: "Cosa
vi è scritto?" Essi gli recitarono il primo versetto: Ahimè,
lei giaceva in solitudine! Disse loro [Yehoyakim]: Io sono il re
e rimarrò sul trono anche se molti andranno in esilio. Gli dissero
il versetto successivo: Lei piange amaramente nella notte. Egli
disse: Io sono il re e non verrò colpito. Gli dissero
il terzo versetto: Yehuda è andato in esilio tra le sofferenze.Egli
disse: Io sono il re! Gli dissero il quarto versetto:Le strade
di Zion sono in lutto! Egli disse: Io sono il re!
Gli dissero
il quinto versetto: I suoi avversari sono ora i capi! Egli
disse loro: Chi ha detto questo? Essi continuarono a leggere dallo
stesso versetto: perchè Hashem ha parlato [così] di
lei, per le sue molte trasgressioni! Immediatamente, egli tagliò
tutti i nomi di Dio che erano nel rotolo e li bruciò nel
fuoco. E questo è il significato di quanto è scritto:
Ed
essi non temettero e non strapparono le proprie vesti, il re
e tutti i suoi servi. Da ciò deduci che essi dovevano strappare
le vesti. Così vediamo che uno è tenuto a strapparsi le vesti
quando viene bruciato un sefer Tora o un altro libro delle Scritture.
La Ghemara mette in discussione questa derivazione:
Gli disse Rav Pappa ad Abbaye: Uno può dire che la ragione
per cui il re e i suoi servi avrebbero dovuto stracciarsi le vesti non
era il sefer Tora bruciato ma le cattive notizie contenute nelle
profezie di Yirmiyahu.
La Ghemara risponde:
Gli disse [Abbaye a Rav Pappa]: Forse che in quel momento c'erano
cattive notizie? No. Per ciò la ragione per cui il re e i suoi
servi avrebbero dovuto stracciarsi le vesti era il sefer Tora bruciato
e non gli avvertimenti di eventi futuri che si sarebbero potuti scongiurare
con il pentimento ed il ritorno sulla retta via.
La Ghemara riporta un insegnamento connesso:
Disse R'Chelbo in nome di Rav Huna: Chi vede un sefer Tora che brucia
è obbligato a fare due strappi nel suo abito, uno per la
distruzione della pergamena, e uno per la distruzuine dello scritto.
Perchè è detto: Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo
e le parole, e questo implica che la distruzione di ciascuno, individualmente,
è da considerarsi una disgrazia.
La Ghemara riporta un incidente connesso:
R'Abba e Rav Huna bar Chiya sedevano assieme. R'Abba si alzò
perchè doveva liberarsi. Egli si tolse i tefillin e li posò
su un cuscino. Venne uno struzzo e voleva ingoiarli. Disse [R'Abba]: Ora,
se fosse successo, sarei stato obbligato a due strappi sul mio abito.
Gli
disse [Rav Huna bar Chiya]: Da dove tu prendi questo? Un incidente
simile accadde a me ed io mi presentai a Rav Matna, e lui non sapeva
che cosa si dovesse fare. Mi presentai a Rav Yehuda e mi disse: Così
disse Shmuel: Non dissero che bisogna strapparsi le vesti per la distruzione
di un libro delle Scritture, se non quando questo è stato
fatto deliberatamente, e come nell'episodio che avvenne, ma se è
avvenuto per caso non si deve stracciare le vesti.
La Ghemara porta le fonti per l'obbligo dello strappo
per l'ultimo caso della Baraita:
Quanto alle rovine delle città della Giudea, da dove
impariamo che uno che le vede deve strapparsi le vesti? Perchè
è scritto: E vennero uomini da Shechem, da Shilo e da Shomron,
ottanta uomini con le barbe rasate e gli abiti strappati e con il corpo
ricoperto di tagli, e offerte e incenso nelle loro mani da portare alla
casa di Hashem ecc. Queste persone stavano portando offerte, inconsapevoli
del fatto che il Tempio fosse stato distrutto, e viste le rovine delle
città della Giudea si erano stracciati le vesti.
La Ghemara discute la procedura da seguirsi alla vista
delle rovine delle città della Giudea, di Gerusalemme e del Tempio:
Disse R'Chelbo in nome di 'Ulla Biraa che disse in nome di R'Elazar:
Chi vede le città della Giudea nella loro rovina, dice: "Le Tue
sante città son diventate deserto" e strappa il suo abito.
Chi vede Gerusalemme nella sua rovina, dice: "Zion è divenuta
un deserto, Gerusalemme una desolazione", e strappa il suo abito.
Chi vede il sito del Santo Tempio nella sua rovina, dice: "Il Tempio
della nostra santità e del nostro splendore, dove i nostri padri
Ti lodarono, è divenuto luogo di incendio e tutto quello che noi
desideravamo è divenuto una rovina", e strappa il suo abito.
La Ghemara cita l'ultimo ordinamento della Baraita che
sta illustrando:
UNO STRAPPA il suo
abito PER le rovine deL TEMPIO
ED AGGIUNGE allo strappo PER le
rovine di GERUSALEMME.
La Ghemara cita un insegnamento contradittorio:
Metti a confronto questo con la seguente Baraita e noterai la
contraddizione: SIA UNO CHE SENTE sulla distruzione
del Tempio QUANTO UNO CHE VEDE la sua rovina,
DEVE
STRAPPARE il suo abito. Quanto a colui che sta viaggiando verso
Gerusalemme, UNA VOLTA ARRIVATO A ZOFIM DEVE STRAPPARE
il suo abito. ED EGLI DEVE STRAPPARLO PER IL TEMPIO DA
SOLO, E PER GERUSALEMME DA SOLA. Questa Baraita insegna che
un nuovo strappo è richiesto per Gerusalemme, e non è sufficiente
l'estensione dello strappo precedente!
La Ghemara risponde:
Non vi è alcuna difficoltà. Questa
Baraita, che insegna che l'estensione dello strappo è sufficiente,
si riferisce a colui che incontra le rovine del Tempio prima
e poi le rovine di Gerusalemme, mentre quest'ultima Baraita, che
richiede due strappi separati, si riferisce a colui che incontra
le rovine di Gerusalemme prima e poi le rovine del Tempio.
La Baraita che la Ghemara sta commentando elecò esempi di strappi
che non possono più venir ricuciti. La Ghemara cita
ora una Baraita che fornisce delle specificazioni rispetto a ciò:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: E TUTTI[gli
strappi menzionati sopra], È PERMESSO IMBASTIRLI,
E PIEGARLI, E RACCOGLIERLI, E CUCIRLI ASSIEME COME SCALE, MA NON RAMMENDARLI
.
La Ghemara spiega che vuol dire "rammendare":
Disse Rav Chisda: |