Questo Daf che viene studiato il 23 di Cheshvan 5760  è dedicato alla memoria e le'ilui nishmato di nostro padre

reb  SHLOMO NEZER  z'l
  ben harav Avraham z'l 

T.  N.  Z.  B.  H.


 
26a VEELU MEGALLECHIN CAPITOLO TERZO MO'ED KATAN

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e 
a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
 
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[da Daf 25b:
La Ghemara cita una Baraita che tratta di vari casi in cui lo strappo dell'abito è obbligatorio:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: -- fino a qui da Daf 25b] E QUESTI SONO GLI STRAPPI CHE NON POSSONO più ESSERE RICUCITI: QUELLO CHE STRAPPA il suo abito PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, PER IL SUO MAESTRO CHE GLI INSEGNÒ LA TORA, PER IL NASI, PER IL CAPO DEL BET DIN, PER LE CATTIVE NOTIZIE, PER aver sentito UNA BESTEMMIA DEL NOME di Dio, PER UN SEFER TORA CHE È STATO BRUCIATO, PER LE rovine delle CITTÀ DELLA GIUDEA, PER le rovine deL TEMPIO, PER le rovine di GERUSALEMME. UNO STRAPPA il suo abito PER le rovine deL TEMPIO ED AGGIUNGE allo strappo PER le rovine di GERUSALEMME. 

La Ghemara porta le fonti per l'obbligo dello strappo per i primi tre casi della Baraita:
Quanto a suo padre, sua madre e il suo maestro che gli insegnò la Tora da dove impariamo che ci si deve strappare l'abito nel loro lutto? Perchè è scritto: Ed Elisha vedeva e gridava: Padre mio, padre mio, di Israel carro e cavalieri! E poi non lo vide più Egli afferrò i suoi abiti e li lacerò in due pezzi. Padre mio, padre mio, questo allude a suo padre e sua madre, di Israel carro e cavalieri!questo allude al suo maestro che gli insegnò la Tora.
La Ghemara chiede:
Come si capisce che allude a un maestro di Tora?
La Ghemara risponde:
Così come traduce Rav Yosef: Mio maestro, mio maestro, migliore per Israel con le tue preghiere che carri e cavalieri!
La Ghemara continua a spiegare l'ordinamento della Baraita:
E che non si debbono più ricucire, da dove si impara? Perchè è scritto: Egli afferrò i suoi abiti e li lacerò in due pezzi. Da ciò che implica l'espressione "e li lacerò" non vengo a sapere che furono strappati in due pezzi? Perchè il versetto deve dire esplicitamente "in due pezzi"? Ma certo per insegnare che devono restare strappati in due pezzi per sempre. 
La Ghemara riporta una famosa domanda:
Gli disse Resh Lakish a R'Yochanan: Ma Eliyahu è sempre vivo! Che necessità aveva Elisha di strapparsi le vesti?
La Ghemara risponde:
Gli disse [R'Yochanan a Resh Lakish]: Siccome è scritto: E poi non lo vide più, per lui era come fosse morto.

La Ghemara passa ai successivi tre casi menzionati nella Baraita:
Quanto al Nasi, al capo del Bet Din e alle cattive notizie da dove impariamo che ci si deve strappare l'abito? Perchè è scritto: E David afferrò le sue vesti e le strappò e così fecero tutte le persone che erano con lui. E commemorarono e piansero e digiunarono fino a sera, per Shaul e per Yehonatan suo figlio e per il popolo di Dio e per la casa di Israel, perchè erano periti di spada. "Shaul" questo è il Nasi, "Yehonatan" questo è il capo del Bet Din, per il popolo di Dio e per la casa di Israel, perchè erano periti di spada queste sono le cattive notizie.
La Ghemara mette in discussione questa derivazione:
Gli disse Rav bar Shaba a Rav Kahana: Ma diciamo che ci si deve strappare le vesti quando queste disgrazie, come nel versetto, accadono tutte assieme?
La Ghemara risponde:
Gli disse [Rav Kahana a Rav bar Shaba]: "per" "per" iuterrompono l'argomento in tanti casi isolati.
La Ghemara chiede:
Ma è proprio vero che dobbiamo strapparci le vesti per le cattive notizie? E allora, perchè gli dissero a Shmuel: "Re Shavor ha ucciso dodicimila Yehudim a Mezigat Kesari" e [Shmuel] non si stracciò le vesti?
La Ghemara risponde:
Che dobbiamo strapparci le vesti per le cattive notizie non lo dissero che per notizie che coinvolgono la maggioranza, come nell'episodio avvento descritto dal versetto sulla morte di Shaul e la sconfitta di Israel.
La Ghemara mette in discussione la notizia riferita a Shmuel:
Ma Re Shavor uccise mai Yehudim? Ma non gli disse Re Shavor a Shmuel: Mi merito un riguardo perchè non ho mai ucciso Yehudim?
La Ghemara risponde:
Là, essi [gli Yehudim di Mezigat Kesari] lo causarono a sè stessi ribellandosi al Re Shavor. Perchè disse R'Ami: Dal suono delle corde d'arpa di Mezigat Kesari si spaccarono le mura di Ludkia.

La Ghemara porta la fonte per il successivo ordinamento della Baraita:
Quanto alla bestemmia del Nome di Dio, da dove impariamo che ci si deve strappare le vesti? Perchè è scritto: E vennero Elyakim ben Chiliya, che era preposto al palazzo, e Shevna lo scriba e Yoach figlio di Asaf il segretario, da Chizkiyahu con gli abiti stracciati.
La Ghemara cita una Baraita che tratta di un argomento simile:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: SIA CHI SENTE LA BESTEMMIA, CHE CHI LA SENTE DA UNO CHE L'HA SENTITA È OBBLIGATO A STRAPPARE le proprie vesti.MA I TESTIMONI NON SONO OBBLIGATI A STRAPPARE le proprie vesti quando riferiscono la bestemmia al tribunale,PERCHÈ GIÀ le STRAPPARONO NEL MOMENTO CHE la SENTIRONO la prima volta.
La Ghemara mette in discussione l'ultimo ordinamento della Baraita:
Se hanno già stracciato i propri abiti al momento l'hanno sentita, che fa? Comunque la risentono ora! Dovrebbero nuovamente stracciare i propri abiti!
La Ghemara risponde:
Non pensare così. Perchè è scritto: Ed avvenne che appena in Re Chizkiyahu udì, egli si stracciò le vesti. Il re si stracciò ed essi non si stracciarono perchè lo avevano già fatto al momento del primo ascolto. 
La Ghemara chiede:
E che [questo strappo] non si debba più ricucire, da dove si impara? È derivato tramite una ghezera shava "strappare" "strappare", da David a Chizkiyahu.
La Ghemara passa al successivo ordinamento della Baraita:
Quanto a un sefer Tora che è stato bruciato, da dove impariamo che ci si deve strappare le vesti? Perchè è scritto: E avvenne che quando Yehudi lesse tre passi o quattro, [il re] lo tagliò con un rasoio da scriba e lo gettò nel fuoco che era sul bracere ecc.
La Ghemara spiega questo versetto:
Cosa vuol dire " tre passi o quattro", perchè il re si avventò sul rotolo solo allora? Dissero al Re Yehoyakim: "Yirmiya ha scritto un libro di lamentazioni" Disse loro: "Cosa vi è scritto?" Essi gli recitarono il primo versetto: Ahimè, lei giaceva in solitudine! Disse loro [Yehoyakim]: Io sono il re e rimarrò sul trono anche se molti andranno in esilio. Gli dissero il versetto successivo: Lei piange amaramente nella notte. Egli disse: Io sono il re e non verrò colpito. Gli dissero il terzo versetto: Yehuda è andato in esilio tra le sofferenze.Egli disse: Io sono il re! Gli dissero il quarto versetto:Le strade di Zion sono in lutto! Egli disse: Io sono il re! Gli dissero il quinto versetto: I suoi avversari sono ora i capi! Egli  disse loro: Chi ha detto questo? Essi continuarono a leggere dallo stesso versetto: perchè Hashem ha parlato [così] di lei, per le sue molte trasgressioni! Immediatamente, egli tagliò tutti i nomi di Dio che erano nel rotolo e li bruciò nel fuoco. E questo è il significato di quanto è scritto: Ed essi non temettero e non strapparono le proprie vesti, il re e tutti i suoi servi. Da ciò deduci che essi dovevano strappare le vesti. Così vediamo che uno è tenuto a strapparsi le vesti quando viene bruciato un sefer Tora o un altro libro delle Scritture.
La Ghemara mette in discussione questa derivazione:
Gli disse Rav Pappa ad Abbaye: Uno può dire che la ragione per cui il re e i suoi servi avrebbero dovuto stracciarsi le vesti non era il sefer Tora bruciato ma le cattive notizie contenute nelle profezie di Yirmiyahu.
La Ghemara risponde:
Gli disse [Abbaye a Rav Pappa]: Forse che in quel momento c'erano cattive notizie? No. Per ciò la ragione per cui il re e i suoi servi avrebbero dovuto stracciarsi le vesti era il sefer Tora bruciato e non gli avvertimenti di eventi futuri che si sarebbero potuti scongiurare con il pentimento ed il ritorno sulla retta via.

La Ghemara riporta un insegnamento connesso:
Disse R'Chelbo in nome di Rav Huna: Chi vede un sefer Tora che brucia è obbligato a fare due strappi nel suo abito, uno per la distruzione della pergamena, e uno per la distruzuine dello scritto. Perchè è detto: Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole, e questo implica che la distruzione di ciascuno, individualmente,  è da considerarsi una disgrazia.
La Ghemara riporta un incidente connesso:
R'Abba e Rav Huna bar Chiya sedevano assieme. R'Abba si alzò perchè doveva liberarsi. Egli si tolse i tefillin e li posò su un cuscino. Venne uno struzzo e voleva ingoiarli. Disse [R'Abba]: Ora, se fosse successo, sarei stato obbligato a due strappi sul mio abito. Gli disse [Rav Huna bar Chiya]: Da dove tu prendi questo? Un incidente simile accadde a me ed io mi presentai a Rav Matna, e lui non sapeva che cosa si dovesse fare. Mi presentai a Rav Yehuda e mi disse: Così disse Shmuel: Non dissero che bisogna strapparsi le vesti per la distruzione di un libro delle Scritture, se non quando questo è stato fatto deliberatamente, e come nell'episodio che avvenne, ma se è avvenuto per caso non si deve stracciare le vesti.

La Ghemara porta le fonti per l'obbligo dello strappo per l'ultimo caso della Baraita:
Quanto alle rovine delle città della Giudea, da dove impariamo che uno che le vede deve strapparsi le vesti? Perchè è scritto: E vennero uomini  da Shechem, da Shilo e da Shomron, ottanta uomini con le barbe rasate e gli abiti strappati e con il corpo ricoperto di tagli, e offerte e incenso nelle loro mani da portare alla casa di Hashem ecc. Queste persone stavano portando offerte, inconsapevoli del fatto che il Tempio fosse stato distrutto, e viste le rovine delle città della Giudea si erano stracciati le vesti.
La Ghemara discute la procedura da seguirsi alla vista delle rovine delle città della Giudea, di Gerusalemme e del Tempio:
Disse R'Chelbo in nome di 'Ulla Biraa che disse in nome di R'Elazar: Chi vede le città della Giudea nella loro rovina, dice: "Le Tue sante città son diventate deserto" e strappa il suo abito. Chi vede Gerusalemme nella sua rovina, dice: "Zion è divenuta un deserto, Gerusalemme una desolazione", e strappa il suo abito. Chi vede il sito del Santo Tempio nella sua rovina, dice: "Il Tempio della nostra santità e del nostro splendore, dove i nostri padri Ti lodarono, è divenuto luogo di incendio e tutto quello che noi desideravamo è divenuto una rovina", e strappa il suo abito.

La Ghemara cita l'ultimo ordinamento della Baraita che sta illustrando:
UNO STRAPPA il suo abito PER le rovine deL TEMPIO ED AGGIUNGE allo strappo PER le rovine di GERUSALEMME. 
La Ghemara cita un insegnamento contradittorio:
Metti a confronto questo con la seguente Baraita e noterai la contraddizione: SIA UNO CHE SENTE sulla distruzione del Tempio QUANTO UNO CHE VEDE la sua rovina, DEVE STRAPPARE il suo abito. Quanto a colui che sta viaggiando verso Gerusalemme, UNA VOLTA ARRIVATO A ZOFIM DEVE STRAPPARE il suo abito. ED EGLI DEVE STRAPPARLO PER IL TEMPIO DA SOLO, E PER GERUSALEMME DA SOLA. Questa Baraita insegna che un nuovo strappo è richiesto per Gerusalemme, e non è sufficiente l'estensione dello strappo precedente!
La Ghemara risponde:
Non vi è alcuna difficoltà. Questa Baraita, che insegna che l'estensione dello strappo è sufficiente, si riferisce a colui che incontra le rovine del Tempio prima e poi le rovine di Gerusalemme, mentre quest'ultima Baraita, che richiede due strappi separati, si riferisce a colui che incontra le rovine di Gerusalemme prima e poi le rovine del Tempio.

La Baraita che la Ghemara sta commentando elecò esempi di strappi che non possono più venir ricuciti. La Ghemara cita ora una Baraita che fornisce delle specificazioni rispetto a ciò:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: E TUTTI[gli strappi menzionati sopra], È PERMESSO IMBASTIRLI, E PIEGARLI, E RACCOGLIERLI, E CUCIRLI ASSIEME COME SCALE, MA NON RAMMENDARLI .
La Ghemara spiega che vuol dire "rammendare":
Disse Rav Chisda:

26b
E quanto è proibito è rammendare lo strappo con un rammendo alessandrino.

La Ghemara cita una Baraita correlata:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNO CHE STRAPPA il suo abito SULL'IMBASTITURA, SULLA PIEGA, SULLA TOPPA, SUI PUNTI A SCALA, NON È USCITO d'obbligo. Ma se strappa SUL RAMMENDO È USCITO D'OBBLIGO.
La Ghemara spiega che vuol dire "rammendo":
Disse Rav Chisda: E quanto è proibito è rammendare lo strappo con un rammendo alessandrino.

La Ghemara cita un'altra Baraita correlata:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNO che strappa il suo abito GLI È PERMESSO CAPOVOLGEREla veste in modo che LO STRAPPO venga a trovarsiSUL FONDO E POI RAMMENDARLO. R'SHIMON BEN ELAZAR PROIBISCE DI RAMMENDARLOanche dopo aver capovolto l'abito.
E COME È PROIBITO AL VENDITORE RAMMENDARLO COSÌ AL COMPRATORE È PROIBITO RAMMENDARLO. PERCIÒ IL VENDITORE DEVE INFORMARE IL COMPRATORE che lo strappo non può essere rammendato.

Imparammo che se uno vede le rovine del Tempio prima di quelle di Gerusalemme, quando vede quest'ultime deve solo ingrandire lo strappo che fece alla vista delle rovine del Tempio. Anche per un lutto che sussegue a un altro lutto si può fare lo stesso. La Ghemara cita una Baraita che illustra questa legge:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: LO STRAPPO INIZIALE deve essere al minimo di UN TEFACH, E L'ESTENSIONE almenoTRE DITA. PAROLE DI R'MEIR. R'YEHUDA DICE: LO STRAPPO INIZIALEdeve essere al minimo di TRE DITA, E L'ESTENSIONE QUALCOSAsoltanto.
La Ghemara cita la decisione halachica circa la disputa sopra riportata:
Disse 'Ulla: L'halacha segue R'Meir quanto allo strappo iniziale, che deve essere di un tefach, e l'halacha segue R'Yehuda quanto all'estensione, che può essere di un qualcosa soltanto.
La Ghemara porta un sostegno per 'Ulla:
Fu similmente insegnato in una Baraita: r'iose dice: LO STRAPPO INIZIALE deve essere al minimo di UN TEFACH, E L'ESTENSIONE QUALCOSA soltanto.

La Ghemara cita un'altra Baraita correlata:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: GLI DISSERO CHE È MORTO SUO PADRE ED EGLI STRAPPÒ, passato il lutto di suo padre gli dissero che È MORTO SUO FIGLIO ED EGLI ESTESE lo strappo, l'estensione che si trovaSUL FONDO PUÒ VENIR RAMMENDATA, ma lo strappo iniziale che si trova DI SOPRA NON PUÒ VENIR RAMMENDATO. È MORTO SUO FIGLIO ED EGLI STRAPPÒ, passato in lutto di suo figlio gli dissero che È MORTO SUO PADRE ED EGLI ESTESE lo strappo, lo strappo iniziale che si trova DI SOPRA PUÒ VENIR RAMMENDATO, ma l'estensione che si trovaSUL FONDO NON PUÒ VENIR RAMMENDATA. GLI DISSERO CHE SUO PADRE, SUA MADRE, SUO FRATELLO E SUA SORELLA SONO MORTI, FA UNO STRAPPO UN UNICO STRAPPO PER TUTTI. R'YEHUDA BEN BETERA DICE: PER TUTTI esclusi i genitoriFA UNO STRAPPOunico, PER SUO PADRE E PER SUA MADRE FA UNO STRAPPOa parte. Egli non può strappare per i genitori e poi estendere per gli altri perchèUNO NON PUÒ ESTENDERE LO STRAPPO che egli fece PER SUO PADRE E PER SUA MADRE.
La Ghemara chiede:
Quale è la ragione di R'Yehuda ben Betera che richiede un nuovo strappo? Che prima strappi per gli altri e poi estenda per i genitori!
La Ghemara risponde:
Disse Rav Nachman bar Yzchak: È perchè [i genitori] non sono soddisfatti da una semplice estensione.
La Ghemara cita la decisione halachica circa la disputa sopra riportata:
Disse Shmuel: L'halacha segue R'Yehuda ben Betera.
La Ghemara chiede:
Ma forse che Shmuel disse così? Ma disse Shmuel: L'halacha segue l'opinione facilitante in argomento di lutto, e nel nostro caso R'Yehuda ben Betera sostiene un'opinione più stringente.
La Ghemara risponde:
Lutto per conto suo, strappo per conto suo. Anche se Shmuel è facilitante nel lutto, non ha da esserlo nello strappo.

La Ghemara cita un'altra Baraita sulle leggi dello strappo:
FINO A DOVE STRAPPA ed esce d'obbligo? FINO ALL'OMBELICO. E CI SON QUELLI CHE DICONO FINO AL SUO CUORE. ANCHE SE NON C'È UNA PROVA PER QUESTA REGOLA, C'È UN'ALLUSIONE A QUESTA REGOLA, PERCHÈ È DETTO: STRAPPATE IL VOSTRO CUORE E NON LE VOSTRE VESTI. Se [LO STRAPPO] RAGGIUNSE L'OMBELICO ed un altro parente morì, di modo che deve strappare di nuovo, DEVE ALLONTANARSI dal primo strappo DI TRE DITA E STRAPPA l'abito lì, in cima. Se l'abito SI È RIEMPITO di strappi SUL DAVANTI, EGLI PUÒ GIRARLO SUL DI DIETRO e strappare la parte che ora si trova sul davanti. Se l'abito SI È RIEMPITO di strappi IN ALTO, LO CAPOVOLGE in modo che la porzione strappata sia ora SUL FONDO, e può strappare la parte che si trova ora in alto. E UNO CHESTRAPPO SUL FONDO O AI LATI NON ESCE d'obbligo, MA IL KOHEN GADOL, quando muore il suo parente STRAPPA il suo abito DAL FONDO.

La Ghemara riporta una disputa tra Amoraim:
Sulla cosa di trovarono in disaccordo Rav Matna e Mar 'Ukva, ed entrambi sostennero la loro opinione in nome del padre di Shmuel e di Levi. Uno disse che se la morte del secondo parente viene comunicata in qualsiasi momento della shiva del primo, uno deve strappare di nuovo, se viene comunicata dopo la shiva egli può semplicemente aggiungere allo strappo esistente. E uno disse che se la morte del secondo parente viene comunicata in qualsiasi momento degli sheloshim del primo, uno deve strappare di nuovo, se viene comunicata dopo gli sheloshim egli può semplicemente aggiungere allo strappo esistente.
La Ghemara mette in discussione la prima opinione:
R'Zera obiettò a questo come segue: secondo quello che disse che se la morte del secondo parente vieni comunicata in qualsiasi momento della shiva del primo, uno deve strappare di nuovo, perchè è così? Perchè non è ancora permesso imbastire il primo strappo e per questo un'estensione dello strappo non sarebbe considerata una nuova entità. Ma considera quanto il maestro disse: Una donna può imbastirlo [il suo strappo] immediatamente, anche durante la shiva. È anche vero che se la morte del secondo parente le viene comunicatadurante la shiva del primo, lei può semplicemente aggiungere allo strappo esistente? Ma fu affermato perentoriamente sopra che durante la shiva è richiesto un nuovo strappo - implicando che ciò riguarda anche la donna.
La Ghemara risponde:
Là è per via del decoro della donna che noi le permettiamo di imbastire il suo strappo durante la shiva. Ciò non la autorizza ad estendere semplicemente lo strappo durante la shiva, nel caso dell'insorgere di un nuovo lutto.
La Ghemara mette in discussione la seconda opinione:
Secondo quello che disse che se la morte del secondo parente vieni comunicata in qualsiasi momento degli sheloshim del primo, uno deve strappare di nuovo, perchè è così? Perchè non è ancora permesso rammendare il primo strappo e per questo un'estensione dello strappo non sarebbe considerata una nuova entità. Ma considera allora quanto segue: Se il primo strappo fu per suo padre o sua madre, che non può essere più rammendato, è in effetti così, che se insorge un nuovo lutto uno non può estendere il primo strappo, anche quando siano trascorsi più di trenta giorni dalla morte del genitore? Ma fu affermato perentoriamente sopra che se la morte del secondo parente viene comunicata dopo gli sheloshim egli può semplicemente aggiungere allo strappo esistente.- implicando che ciò riguarda anche lo strappo fatto per la morte di un genitore.
La Ghemara risponde:
Là è per via dell'onore che egli deve a suo padre e sua madre che egli non può rammendare lo strappo dopo trenta giorni. Non è perchè vi sia un'estensione del normale periodo di lutto. Per questo, non vi è alcuna controindicazione ad allargare lo strappo al sopraggiungere di un nuovo lutto.
La Ghemara cita un'altra Baraita sulle leggi dello strappo:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNO CHE ESCE CON UN ABITO STRAPPATO DINNANZI AL MORTO EGLI DERUBA I MORTI E I VIVI. RABBAN SHIMON BEN GAMLIEL DICE: COLUI CHE DICE AL SUO AMICO, "PRESTAMI IL TUO VESTITO, ED IO ANDRÒ A VISITARE MIO PADRE, CHE È AMMALATO", ED EGLI ANDÒ E LO TROVÒ MORTO, EGLI STRAPPA L'ABITO prestato E poi LO RAMMENDA. E QUANDO EGLI ARRIVA A CASA EGLI RESTITUISCE IL VESTITO A LUI E GLI PAGA IL COSTO DELLO STRAPPO. MA SE EGLI NON INFORMÒ il suo amico quando prese a prestito il vestito che intendeva far visita a suo padre malato, EGLI NON PUÒ TOCCARLO.

La Ghemara cita un'altra Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: Quanto A UN MALATO A CUI MORÌ UN PARENTE, NOI NON LO INFORMIAMO CHE [IL PARENTE] MORÌ, PERCHÈ LA SUA MENTE NON SI SCONVOLGA, E NON STRAPPIAMO le nostre vesti IN SUA PRESENZA, E NOI ZITTIAMO LE DONNE dal lamentarsi IN SUA PRESENZA.
E NOI STRAPPIAMO l'abito AD UN MINORE a cui è morto un parente PER VIA DEL DOLORE.E UNO STRAPPA il suo abito PER SUO SUOCERO E SUA SUOCERA, PER RISPETTO A SUA MOGLIE.
La Ghemara cita un insegnamento correlato:
E disse Rav Pappa: Fu insegnato in una Baraita in Evel Rabbati: UNA PERSONA IN LUTTO NON PRENDA UN BAMBINO IN GREMBO, PERCHÈ QUESTO LO POTREBBE INDURRE AL RISO E SI RENDEREBBE CON CIÒ SPREGEVOLE AGLI OCCHI DELLA GENTE.

La Ghemara porta un passo della nostra Mishna:
NÈ SERVIAMO IL PASTO DEL LUTTO SE NON SU LETTI DIRITTI, cioè chi serve il pasto e si associa ad esso siede su letti messi nella maniera normale e non fa come la persona in lutto che siede sul letto capovolto.
La Ghemara cita una Baraita correlata:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: CHI SI RECA ALLA CASA DELLA PERSONA IN LUTTO al tempo che in pasto del lutto viene servito, SE EGLI SI SENTIVA IN CONFIDENZA CON [LA PERSONA IN LUTTO], LO SERVIRANNO SU LETTI CAPOVOLTI, cioè il visitatore si associerà alla persona in lutto nel consumare il pasto su un letto capovolto. MA SE il visitatoreNON è in confidenza con lui, GLI SERVIRANNO IL PASTO SU LETTI DIRITTI.
La Ghemara porta un incidente connesso con la regola appena citata:
A Rava accadde una disgrazia, cioè morì un membro della famiglia. Andò da lui Abba bar Marta, che era anche conosciuto come Abba bar Maniumi, per portargli il pasto del lutto. Rava raddrizzò un letto per farvi sedere Abba bar Marta, e Abba bar Marta lo capovolse. Disse [Rava]: Come è scarso di comprendonio questo giovane studente del Talmud.
La Ghemara cita una Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNO CHE VIAGGIA DA UN POSTO ALL'ALTRO per affari, e di passaggio fu informato della morte di un parente, entrando così nel lutto,

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