22a VEELU MEGALLECHIN CAPITOLO TERZO MO'ED KATAN

 
 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e 
a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
 
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[da Daf 21b:
La Ghemara inizia un nuovo argomento:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: LA PERSONA IN LUTTO che era ignara della morte del congiunto ed arrivò sul posto quando gli altri parenti avevano già iniziato ad osservare la shiva, se arrivò entro I  PRIMI TRE GIORNI della shiva, se VIENE DA UN POSTO VICINO EGLI CONTA la shiva ASSIEME AD ESSI, se VIENE DA UN POSTO LONTANO EGLI CONTA la shiva PER CONTO SUO. DA ALLORA IN POI, cioè se arrivò sul posto dopo i primi tre giorni di shiva, ANCHE SE VIENE DA UN POSTO VICINO EGLI CONTA la shiva PER CONTO SUO. R'SHIMON DICE: ANCHE SE ARRIVA IL SETTIMO GIORNO DA UN POSTO VICINO, CONTA la shiva ASSIEME AD ESSI.
La Ghemara precisa:
Il maestro ha detto: se arrivò entro I  PRIMI TRE GIORNI della shiva, se VIENE DA UN POSTO VICINO EGLI CONTA la shiva ASSIEME AD ESSI. Disse R'Chiya bar Abba in nome di R'Yochanan: Questo è vero solo se l'anziano della casa è nella casa dove la shiva viene osservata, allora un giovane che arriva può unirsi alla conta della shiva dei più vecchi. Ma se l'anziano non c'è il giovane deve contare la shiva per proprio conto, a prescindere da quando o da dove arrivi.
Ne consegue che se fu l'anziano ad arrivare a shiva iniziata, egli non può contare la shiva assieme agli altri più giovani, ma deve iniziare la conta per conto suo. Al riguardo la Ghemara solleva il seguente problema:
Essi domandarono: -- fino a qui da Daf 21b] Se l'anziano della casa è andato al cimitero per seppellire la salma, lasciando gli altri indietro, sì che la sua shiva cominciò dopo gli altri, quale è [la legge]? Può contare i giorni della shiva assieme agli altri al suo ritorno, abbreviando così la sua osservanza, o deve contare i sette giorni di shiva per proprio conto?
La Ghemara risolve il problema:
Vieni, impara da ciò che disse R'Chiya bar Abba in nome di R'Yochanan: Anche  se  l'anziano della casa è andato al cimitero conta la shiva con essi.
La Ghemara mette in discussione l'ordinamento di R'Yochanan:
Egli conta la shiva con essi? Ma fu insegato altrimenti in una Baraita, dove si afferma che se il più anziano in lutto accompagnò il morto in cimitero, EGLI CONTA la shiva PER CONTO SUO!
La Ghemara risolve la contraddizione:
Non vi è alcuna difficoltà. Questo ordinamento di R'Yochanan, che al suo ritorno l'anziano conta con gli altri, parla del caso in cui egli andò a riunirsi agli altri entro i primi tre giorni di shiva, mentre questa Baraita, che dice che conta per sè, parla del caso in cui egli non andò a riunirsi agli altri entro i primi tre giorni di shiva.
La Ghemara porta un sostegno per questa distinzione:
Come disse Rav alla gente di Hazleponi: Quelli che vennero nei primi tre giorni, contano la shiva assieme a voi, mentre quelli che non  vennero nei primi tre giorni, contano la shiva per proprio conto. 

La Ghemara cita un ordinamento riguardante l'inizio della shiva:
Disse loro Rava alla gente di Mechoza: Quelli di voi che non seguono il feretro fino al posto della sepoltura, dal momento in cui volgete le vostre facce dalle porte d'entrata della città, cominciate a contare la shiva.

La Ghemara riporta un'altro passo della Baraita citata sopra:
R'SHIMON DICE: ANCHE SE ARRIVA IL SETTIMO GIORNO DA UN POSTO VICINO, CONTA la shiva ASSIEME AD ESSI.
La Ghemara precisa:
Disse R'Chiya bar Gamda in nome di R'Yose ben Shaul che disse in nome di Rebbi: Questa facilitazione per i ritardatari di concludere il periodo di lutto assieme alla famiglia, si applica solo se egli arrivò e trovò i consolatori ancora con lui (la persona in lutto che si trova già in casa).
La Ghemara chiede:
Chiese Rav 'Anan: Se essi [i consolatori] cominciarono ad alzarsi per andarsene ma ancora non si alzarono, quale è [la legge]? Si considerano come già andati o no, agli effetti dell'ordinamento precedente?
La Ghemara risponde:
Teku! Lasciamola stare (la questione) irrisolta.
La Ghemara riporta una tradizione:
L'amico di R'Abba bar Chiya imparò una tradizione da R'Abba. E chi è costui? È R'Zera. E alcuni la riferiscono così: L'amico di R'Zera imparò una tradizione da R'Zera. E chi è costui? È R'Abba il figlio di R'Chiya bar Abba. Ad ogni modo, la tradizione è questa: Disse R'Yochanan: L'halacha è secondo Rabban Shimon ben Gamliel nel caso di una specifica legge concernente le trefot, e l'halacha è secondo R'Shimon nel caso di una specifica legge concernente il lutto.
La Ghemara spiega l'affermazione di R'Yochanan:
L'affermazione che "l'halacha è secondo R'Shimon nel caso di lutto" si riferisce a quell'ordinamento di R'Shimon che abbiamo appena discusso, cioè che una persona in lutto che arriva alla casa dove si siede shiva anche se da un luogo vicino e soltanto il settimo giorno, conta i giorni di shiva assieme a coloro che già siedono. E quanto all'affermazione che "l'halacha è secondo Rabban Shimon ben Gamliel nel caso di trefot" si riferisce a quello che imparammo in una ToseftaSE GLI INTESTINI DI UN ANIMALE SI BUCARONO MA DEL MUCO LI OTTURA, [L'ANIMALE] È ADATTO alla consumazione.PAROLE DI RABBAN SHIMON BEN GAMLIEL.
Citata questa Tosefta, la Ghemara la spiega:
Che cosa è il muco di cui parla la Tosefta? Disse R'Kahana: Esso è il liquido appiccicoso dell'intestino che esce solo per pressione.
La Ghemara precisa:
Disse qualcuno in cui nome è sconosciuto, all'udire questi insegnamenti di R'Yochanan: Che io possa meritare di salire in Erez Israel ed imparare questo insegnamento dalla bocca del suo artore! Quando egli salì in Erez Israel, trovò R'Abba li figlio di R'Chiya bar Abba. Gli disse [il disceplo]: Il maestro [cioè tu] disse in nome di R'Yochanan che l'halacha è secondo Rabban Shimon ben Gamliel nel caso di trefot? Gli disse [R'Abba]: Io al contrario dissi che l'halacha non è ecc. ecc. Il discepolo allora chiese a R'Abba: E riguardo a "l'halacha è secondo R'Shimon nel caso di lutto". quale è la corretta versione? Fu insegnato che l'halacha è secondo R'Shimon, o che non lo è? Gli disse [R'Abba]: Esse [tali leggi] sono oggetto di disputa. Perchè fu detto: Rav Chisda disse: l'halacha è secondo R'Shimon. E così disse R'Yochanan: l'halacha è secondo R'Shimon. Ma Rav Nachman disse: l'halacha non è secondo R'Shimon.
La Ghemara emette il suo parere in materia:
E l'halacha non è secondo Rabban Shimon ben Gamliel nel caso di trefot. Ma l'halacha è secondo R'Shimon nel caso di lutto, perchè disse Shmuel: L'halacha segue sempre l'opinione più facilitante in fatto di lutto.
La Ghemara cita una Baraita che illustra le distinzioni tra seppellire e prendere il lutto per un genitore e seppellire e prendere il lutto per un altro parente:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), SE UNO AFFRETTA l'uscita delLA BARA al luogo della sepoltura, EGLI È DEGNO DI LODE. Ma se prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, se egli ne affretta la sepoltura EGLI È SPREGEVOLE. Tuttavia, SE ERAVENERDÌ O LA VIGILIA DI UN YOM TOV ed egli affretta la sepoltura di suo padre o di sua madre, EGLI È DEGNO DI LODE, PERCHÈ è chiaro che LO FA SOLO PER L'ONORE DI SUO PADRE O DI SUA MADRE. Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), SE LO DESIDERA EGLI RIDUCE I PROPRI AFFARI E SE LO DESIDERA NON li riduce 

22b
li RIDUCE.  Ma quando uno prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, EGLI DEVE RIDURRE i propri affari. Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), SE VUOLE DENUDA la spalla e SE VUOLE NON DENUDAla spalla. Ma quando prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, EGLI DEVE DENUDARE la spalla. E ACCADDE CHE UN GRANDE DELLA GENERAZIONE A CUI MORÌ IL PADRE E DESIDERAVA DENUDARE la spalla in segno di lutto, E UN ALTRO GRANDE DELLA GENERAZIONE CHE ERA CON LUI DESIDERAVA DENUDAREla spalla anche lui per solidarietà,AL CHE [IL PRIMO] SI TRATTENNE E NON DENUDÒ la spalla come all'inizio voleva fare, per non causare un disonore al suo collega, che lo avrebbe imitato.
La Ghemara interrompe la sua citazione della Baraita per analizzare la parte citata:
Disse Abbaye: Quel certo grande della generazione era Rebbi, e l'altro grande della generazione che era con lui, era R'Yaakov bar Acha. E ci sono quelli che dicono: Quel certo grande della generazione era R'Yaakov bar Acha, e l'altro grande della generazione che era con lui, era Rebbi.
La Ghemara fa notare una difficoltà che emerge dalla prima versione:
Va bene per quello che disse che "l'altro grande della generazione che era con lui, era Rebbi" perciò [il primo] si trattenne e non denudò la spalla. Ma secondo quello che disse che il secondo personaggio era R'Yaakov bar Acha ed era Rebbi che aveva perso il padre, perchè mai [Rebbi] "si trattenne e non denudò la spalla" in maniera da evitare che l'altro lo imitasse? Rabban Shimon ben Gamliel, il padre di Rebbi, era il Nasi, e ciascuno è tenuto a denudare la spalla nel lutto del Nasi!
La Ghemara ammette:
Questa è veramente difficile.
La Ghemara riprende la citazione della Baraita:
Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), UNO PUÒ TAGLIARSI I CAPELLI DOPO TRENTA GIORNI. Ma quando uno prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, egli non può tagliarsi i capelli FINCHÈ I SUOI AMICI NON LO SGRIDANO per farsi crescere i capelli così lunghi.
Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), UNO PUÒ ENTRARE NELLA CASA DEL CONVITO  DOPO TRENTA GIORNI. Ma quando uno prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, egli non può entrare nella casa del convito fino a DOPO DODICI MESI.
La Ghemara interrompe nuovamente la sua citazione della Baraita per analizzare la parte citata:
Disse Rabba bar bar Chana: E quanto a ciò che la Baraita permette alla persona in lutto degli altri parenti che non siano i suoi genitori di entrare nella casa del convito dopo trenta giorni si riferisce in modo specifico a un convito di amicizia. Ma egli non può entrare in una vera celebrazione gioiosa come un convito di nozze, anche dopo trenta giorni.
La Ghemara attacca Rabba bar bar Chana:
Essi lo contestarono dalla seguente Baraita: E per partecipare A UNA CELEBRAZIONE gioiosaO per partecipare A UNA FESTA DI AMICIZIA, una persona in lutto deve aspettare TRENTA GIORNI. Dal momento che la Baraita parla di entrambi, "celebrazione gioiosa" e "festa di amicizia", è ovvio che la Baraita permette di partecipare dopo trenta giorni anche ad una festa di nozze!
La Ghemara ammette:
Questa è veramente difficile.
La Ghemara presenta una versione alternativa dell'affermazione di Rabba bar bar Chana:
Amemar insegna l'affermazione di Rabba bar bar Chana nel modo seguente: Disse Rabba bar bar Chana: Ma ad una festa di amicizia egli può entrare immediatamente.
La Ghemara attacca anche questa versione:
Ma fu insegato in una Baraita: E per partecipare A UNA CELEBRAZIONE gioiosa una persona in lutto deve aspettare TRENTA GIORNI E per partecipare A UNA FESTA DI AMICIZIA, una persona in lutto deve aspettare TRENTA GIORNI.
La Ghemara risponde:
Non vi è alcuna difficoltà. Questa Baraita, che proibisce di partecipare a una festa di amicizia prima dei trenta giorni, si riferisce al banchetto iniziale, mentre questa affermazione di Rabba bar bar Chana, che permette di partecipare subito, si riferisce al banchetto di restituzione.
La Ghemara riprende la citazione della Baraita:
Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), UNO STRAPPA il suo abito per la lunghezza di UN TEFACH. Ma quando uno prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, UNO STRAPPA il suo abito FINO AD ESPORRE IL SUO CUORE.
La Ghemara interrompe nuovamente la Baraita per spiegare la parte citata:
Disse R'Abbahu: Quale è il versetto che indica che lo strappo minimo in un vestito è di un tefach? Ecco il versetto: e David afferrò i suoi vestiti e li strappò. E non vi è "afferrare" di meno di un tefach.
La Ghemara riprende la citazione della Baraita:
Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), ANCHE SE UNO INDOSSA DIECI TUNICHE EGLI  STRAPPA SOLTANTO LA SUPERIORE. Ma quando prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, UNO LE STRAPPA TUTTE. MA strappare IL FAZZOLETTO NON È NECESSARIO. SIA L'UOMO CHE LA DONNA sono obbligati a strappare l'abito nel lutto dei loro parenti. R'SHIMON BEN ELAZAR DICE: LA DONNA prima STRAPPA L'[ABITO] INTERNO E LO GIRA ALL'INDIETRO, E POI STRAPPA QUELLO ESTERNO.
Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), SE VUOLE, EGLI PUÒ SEPARARE l'abito OLTRE IL BORDO del collo, E SE VUOLE NON lo separa oltre il bordo del collo. Ma quando prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, EGLI DEVE SEPARARE l'abito oltre l'orlo del collo.R'YEHUDA DICE: OGNI STRAPPO IN CUI UNO NON SEPARA l'abito OLTRE IL BORDO del collo, NON È ALTRO CHE UNO STRAPPO DA NIENTE.
La Ghemara interrompe nuovamente la Baraita per spiegare la parte citata:
Disse R'Abbahu: Quale è la ragione di R'Yehuda? Perchè è scritto: Ed egli afferrò il suo abito e lo strappò in due pezzi strappati. Perchè il versetto afferma che egli strappò l'abito "in due pezzi"? Da ciò che implica lo scrivere "ed egli lo strappò" non so già che furono strappati in due pezzi? Ogni strappo ha come risultato "due pezzi" dalle due parti della strappo! Piuttosto, il versetto vuol dire che essi apparvero strappati in due pezzi distinti. Così deve apparire lo strappo fatto nel lutto.
La Ghemara riprende la citazione della Baraita:
Quando si prende il lutto PER TUTTI I parenti DEFUNTI (altri che il padre e la madre), UNO PUÒ IMBASTIRE lo strappo DOPO i SETTE giorni di shiva, E RICUCIRLO DOPO i TRENTA giorni. Ma quando prende il lutto PER SUO PADRE O PER SUA MADRE, UNO PUÒ IMBASTIRE lo strappo DOPO i TRENTA giorni E NON PUÒ RICUCIRLO MAI PIÙ. MA UNA DONNA PUÒ IMBASTIRLO SUBITO, IN CONSIDERAZIONE DEL SUO DECORO. 
La Ghemara cita alcune distinzioni stabilite da R'Yochanan:
Quando Ravin venne a Babilonia da Erez Israel, egli riferì in nome di R'Yochanan: Quando si prende il lutto per tutti i parenti defunti che non siano i genitori, se vuole fa lo strappo a mano, se vuole lo fa con uno strumento. Per suo padre o per sua madre, deve strappare l'abito a mano.
E disse R'Chiya bar Abba in nome di R'Yochanan: Quando si prende il lutto per tutti i parenti defunti che non siano i genitori, fa lo strappo dell'abito sull'interno. Per suo padre o per sua madre, deve strappare l'abito sull'esterno.
Disse R'Chisda: E lo stesso vale per il Nasi, ognuno deve strapparsi l'abito sull'esterno nel suo lutto.
La Ghemara attacca l'ordinamento di R'Chisda:
Essi attaccarono l'ordinamento di R'Chisda dalla seguente Baraita: ESSI [una serie di personaggi elencati in una Baraita al Daf 26a: il proprio maestro di Tora, il Nasi, l'Av Bet Din ecc.]NON FURONO EQUIPARATI AL PADRE E ALLA MADRE SE NON PER IL RICUCIRE LO STRAPPO ma riguardo a fare lo strappo sull'esterno, no. Perchè questo  non dovrebbe riferirsi anche al Nasi?
La Ghemara risponde:
No, si riferisce a tutti quelli nominati nella Baraita fuorchè al Nasi, per lui lo strappo va fatto sull'esterno, come per suo padre e sua madre.
La Ghemara riferisce un episodio correlato:
Una volta accadde che il Nasi morì, disse Rav Chisda a Rav Chanan bar Rava: Capovolgi il mortaio e sali su di esso e mostra il tuo strappare l'abito al pubblico.

La Ghemara riporta alcuni ulteriori ordinamenti:
Per un Chacham, uno denuda la spalla sulla destra. Per un Av Ber Din, sulla sinistra. Per un Nasi, qui e lì, cioè sia la spalla destra che quella sinistra.

La Ghemara cita un'altra Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: SE UN CHACHAM MUORE, LA SUA CASA DI STUDIO CESSA di riunirsi.
SE IL CAPO DI UN BET DIN MUORE, TUTTE LE CASE DI STUDIO DELLA SUA CITTÀ CESSANO di ruinirsi. ED ESSI ENTRANO NELLA SINAGOGA per pregare MA CAMBIANO I LORO POSTI regolari. QUELLI CHE di solito SIEDONO AL NORD ora SIEDONO AL SUD, QUELLI CHE di solito SIEDONO AL SUD ora SIEDONO AL NORD.
SE IL NASI MUORE, TUTTE LE CASE DI STUDIO ovunque CESSANO di riunirsi, E LA GENTE DELLA SINAGOGA ENTRA NELLA SINAGOGA,

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