19a VEELU MEGALLECHIN CAPITOLO TERZO MO'ED KATAN

 
 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e 
a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
 
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Mishna [da Daf 18b:
La Mishna elenca i testi che non possono esser scritti di Chol Hamo'ed:
Non possiamo scrivere documenti di prestito nel Mo'ed. Tuttavia, se [il creditore] non si fida [del debitore], o se [lo scriba] non ha di che mangiare, allora questo può scrivere il documento. Non possiamo scrivere rotoli della Tora, tefillin o mezuzot di Chol Hamo'ed. E non possiamo correggere una singola lettera nemmeno nel sefer Tora di 'Ezra.
R'Yehuda dice: Una persona può scrivere tefillin o mezuzot per sè stesso, -- fino a qui da Daf 18b] e può filare la lana del techelet sulla sua coscia per il suo zizit.
Ghemara Sulla possibilità di creare tefillin, mezuzot e zizit di Chol Hamo'ed, la Ghemara riporta una Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: UNA PERSONA PUÒ SCRIVERE TEFILLIN O MEZUZOT PER SÈ STESSO, E PUÒ FILARE la lana del TECHELET SULLA SUA COSCIA PER IL SUO ZIZIT. E PER ALTRI egli può fare queste cose PERFAVORE, e non per pagamento. PAROLE DI R'MEIR. R'YEHUDA DICE: EGLI PUÒ USARE UN SOTTERFUGIO E VENDERE I SUOI tefillin e mezuzot ad altri E POI TORNARE A SCRIVERNEdei nuovi PER SÈ. R'YOSE DICE: EGLI PUÒ SCRIVERE E VENDERE ALLA SUA SOLITA MANIERA per guadagnare ABBASTANZA PER POTERSI MANTENERE.
La Ghemara riporta una decisione halachica:
Gli insegnò Rav a Rav Chananel la seguente dicisione, e alcuni dicono che fosse Rabba bar bar Chana ad insegnarlo a Rav Chananel: L'
La Ghemara riporta la conclusione della nostra Mishna:
E PUÒ FILAREla lana del TECHELET SULLA SUA COSCIA.
La Ghemara riporta una Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: E PUÒ FILAREla lana del TECHELET SULLA SUA COSCIA PER IL SUO ZIZIT, MA NON CON UNA PIETRA, PAROLE DI R'ELIEZER. MA I CHACHAMIM DICONO: PERSINO CON UNA PIETRA.
R'YEHUDA DICE IN NOME DI [R'ELIEZER]: Uno può filare la lana del techelet CON UNA PIETRA MA NON CON UN FUSO. MA I CHACHAMIM DICONO: SIA CON UNA PIETRA CHE CON UN FUSO.
La Ghemara riporta una decisione halachica:
Disse R'Yehuda in nome di Shmuel: e così disse R'Chiya bar Abba in nome di R'Yochanan: L'halacha è che uno puòfilare la lana del techelet di Chol Hamo'ed, sia con una pietra che con un fuso. E l'halacha è che uno può scrivere tefillin, mezuzot di Chol Hamo'ed alla sua solita maniera e venderle per guadagnare abbastanza per potersi mantenere.
Mishna Imparammo precedentemente che quando il lutto coincide con una festa la mizva di gioire nella festa prevale sulla mizva del lutto. La Mishna discute le ramificazioni di questo principio:
Quanto a uno che seppellì il suo morto tre giorni prima della festa, viene abolito per lui il decreto dei sette giorni di lutto. Se la tumulazione avvenne otto giorni prima della festa, allora viene abolito per lui anche il decreto dei trenta giorni di lutto.
Anche se la festa abolisce il lutto, lo stesso non avviene per lo Shabbat, come spiega la Mishna:
Perchè [i Chachamim] dissero: Lo Shabbat è incluso nei sette giorni della shiva, e non li interrompe, le feste li interrompono ma non sono incluse in essi.
La Mishna tratta lo status delle altre feste a questo riguardo:
R'Eliezer dice: Da quando il Tempio è in rovina, Shavuot è come Shabbat. Rabban Gamliel dice: Rosh Hashana e Yom Hakippurim sono come feste. Ma i Chachamim dicono nè come questo nè come quello. Piuttosto, Shavuot è come le feste e Rosh Hashana e Yom Hakippurim sono come Shabbat.
Ghemara La Mishna insegnò che se la festa cade dopo che gli sheloshim sono cominciati, il resto degli sheloshim viene abolito. La Ghemara ora discute la natura di questa abolizione:
Disse Rav: I decreti degli sheloshim sono aboliti, ma i giorni stessi non sono aboliti. E lo stesso disse Rav Huna: I decreti degli sheloshim sono aboliti, ma i giorni stessi non sono aboliti. E Rav Sheshet disse: Anche i giorni stessi sono aboliti.
La Ghemara spiega:
In che senso Rav e Rav Huna dissero che i giorni stessi non sono aboliti? In ciò che se non si è rasato alla vigilia della festa gli è proibito rasarsi dopo la festa, fino al compimento dei trenta giorni dalla sepoltura.
19b
La Ghemara riporta una Baraita a sostegno di entrambi i punti di vista:
E così venne insegnato in una Baraita: UNO CHE SEPPELLÌ IL SUO MORTO TRE GIORNI PRIMA DELLA FESTA, VIENE ABOLITO PER LUI IL DECRETO DEI SETTE giorni di lutto. Se la tumulazione avvenne OTTO giorni prima della festa, di modo che gli sheloshim iniziarono prima dell'inizio della festa, alloraVIENE ABOLITO PER LUI anche IL DECRETO DEI TRENTAgiorni di lutto, ED EGLI PUÒ RASARSI ALLA VIGILIA DELLA FESTA.Ma SE NON SI RASE ALLA VIGILIA DELLA FESTA GLI È PROIBITO RASARSI DOPO LA FESTA. ABBA SHAUL DICE: GLI È PERMESSO RASARSI DOPO LA FESTA anche se non si rase alla vigilia della festa. PERCHÈ,dice Abba Shaul,COME LA MIZVA DI osservare il lutto perTRE GIORNIprima della festa fa sì che quando entra la festa ABOLISCE IL DECRETO DEI SETTE GIORNI, anche se non si rase alla vigilia della festa,COSÌ LA MIZVA DI osservare il lutto per SETTE GIORNI fa sì che quando entra la festa ABOLISCE IL DECRETO DEI TRENTA GIORNI, anche se non si rase alla vigilia della festa.
Abba Shaul disse che la festa abolisce gli sheloshim dopo che siano stati osservati i sette giorni. La Ghemara mette in discussione questo punto:
Dopo solo sette giorni? Ma ci venne insegnato nella Mishna che gli sheloshim sono aboliti solo quando la sepoltura avvenne otto giorni prima della festa?
La Ghemara spiega:
Abba Shaul, ritiene che una parte del giorno è come l'intero[giorno], e il settimo giorno di lutto gli vale sia da una parte che dall'altra, cioè sia come ultimo giorno della shiva che come primo giorno degli sheloshim.
Ne esce che Rabbana e Abba Shaul divergono su due punti: a) se la festa abolisce gli sheloshim se non si rase alla vigilia della festa, b) se  una parte del giorno è come l'intero giorno. La Ghemara riporta il regolamento halachico riguardo a questa disputa:
Disse Rav Chisda in nome di Ravina bar Shila: L'halacha è secondo Abba Shaul. E, anche, i Chachamim concedono ad Abba Shaul, nel caso in cui il suo ottavo giorno di lutto cadde di Shabbat che era anche la vigilia della festa, che è gli permesso radersi al Venerdì, la vigilia di Shabbat.
La Ghemara cita un regolamento basato sul principio di Abba Shaul che una parte del giorno è come l'intero giorno:
Secondo chi è quello che disse Rav 'Amram in nome di Rav: Un avel, non appena i consolatori si sono alzati da lui nel settimo giorno della shiva, può lavarsi? Secondo chi? Secondo Abba Shaul, perchè siccome, secondo Abba Shaul, una parte del giorno è come l'intero giorno, è sufficiente che egli abbia osservato shiva per una parte del settimo giorno, dopo di che la shiva può concludersi.
La Ghemara riporta tre pareri di Amoraim circa l'estensione della disputa tra Abba Shaul e Rabbanan e come l'halacha stabilisca in materia:
Disse Abbaye: L'halacha è secondo Abba Shaul, per quanto riguarda il settimo giorno di lutto, che la shiva può concludersi anche quandi sia trascorsa solo una parte del settimo giorno. E, anche, i Chachamim concedono ad Abba Shaul riguardo al trentesimo giorno che diciamo una parte del giorno è come l'intero [giorno], di modo che gli sheloshim finiscono alla mattina del trentesimo giorno. Rava disse: L'halacha è secondo Abba Shaul, per quanto riguarda il trentesimo giorno, ma l'halacha non è secondo Abba Shaul, per quanto riguarda il settimo giorno. E i Saggi di Nehardea, tuttavia, dicono: L'halacha è secondo Abba Shaul in questo caso e in quello, sia riguardo a shiva che riguardo a sheloshim.
La Ghemara spiega la base dell'ordinamento dei Saggi di Nehardea:
Perchè disse Shmuel, che faceva parte dei Saggi di Nehardea: L'halacha segue sempre l'opinione più facilitante in fatto di lutto, siccome in questo caso l'opinione più facilitante è quella di Abba Shaul, l'halacha segue la sua opinione.
La Ghemara riporta una fonte per la proibizione di rasarsi durante gli sheloshim:
Da dove deriviamo il periodo di trenta giorni in cui è proibito radersi? È derivato tramite una ghezera shavapera' pera' (crescita sregolata della capigliatura) dal nazir: È scritto qui, quando Moshe proibì ad Aharon e ai suoi figli di prendere il lutto: Non lasciate crescere i capelli del vostro capo e non stracciate le vostre vesti . . .ed è scritto là, riguardo al nazir: . . la crescita della sua capigliatura crescerà. Come là, nel caso del nazir, il versetto vuol dire che egli deve farsi crescere la capigliatura per trenta giorni, così anche qui, nei riguardi del lutto, far crescere i capelli significa farli crescere per trenta giorni.
La Ghemara chiede:
là, nel caso del nazir, da dove?
La Ghemara spiega:
Disse R'Matna: La Mishna stabilisce che la normale nezirut è di trenta giorni. Quale è la ragione di ciò? Perchè la Tora dice: essa [la sua capigliatura] sarà santa,la crescita della sua capigliatura crescerà, e la parola ebraica per "sarà" ha il valore numerico di trenta. 
Come abbiamo visto, secondo Abba Shaul le restrizioni della shiva terminano la mattina dell'ultimo giorno della shiva. La Ghemara cita un'eccezione a questa regola:
Disse Rav Huna il figlio di Rav Yehoshua: Tutti sono concordi che se il terzo giorno di lutto cadde nella vigilia di una festa, allora egli non può lavarsi fino a sera.
La Ghemara cita altri Amoraim che concordano con questa norma:
Disse Rav Nechemya il figlio di Rav Yehoshua: Io incontrai Rav Pappi e Rav Pappa che sedevano assieme e dicevano: L'halacha è secondo la regola di Rav Huna il figlio di Rav Yehoshua.
La Ghemara riporta un'altra versione del precedente episodio:
Alcuni riportano questa versione: Disse Rav Nechemya il figlio di Rav Yosef: Io incontrai Rav Pappi e Rav Pappa e Rav Huna il figlio di Rav Yehoshua che sedevano assieme e dicevano: Tutti sono concordi che se il terzo giorno di lutto cadde nella vigilia di una festa, allora egli non può lavarsi fino a sera.
Come abbiamo visto, se uno seppellì il suo parente durante la festa stessa, la shiva non viene osservata fino a dopo la festa, ciò che porta alla seguente domanda che la Ghemara riporta:
Gli chiese Abbaye a Rabba: Se egli seppellì il suo parente durante la festa, i giorni stessi della festa valgono nella conta dei trenta giorni degli sheloshim o i giorni stessi della festa non valgono nella conta dei trenta giorni degli sheloshim?
La Ghemara riporta le considerazioni di Abbaye:
Che valgano nella conta dei sette, non ho dubbi che no, perchè le restrizioni dei sette giorni di shiva non vengono osservate durante la festa. Quello che non mi è chiaro è se la festa è inclusa nella conta dei trenta giorni degli sheloshim, perchè siccome le restrizioni dei trenta giorni degli sheloshim sono rispettate durante la festa, si potrebbe arguire che i giorni della festa dovrebbero valere nella conta dei trenta giorni degli sheloshim. Quale è la legge al riguardo?
La Ghemara riporta la risposta di Rabba:
Gli disse: Non vale nella conta, piuttosto, la conta ha inizio dopo la festa.
La Ghemara riporta la reazione di Abbaye:
Egli contestò quanto detto da Rabba alla luce della seguente Baraita: UNO CHE SEPPELLISCE IL SUO MORTO DUE GIORNO PRIMA DELLA FESTA, CONTA CINQUE GIORNI di shiva DOPO LA FESTA, durante i quali IL SUO LAVORO PUÒ ESSERE FATTO DA ALTRI per suo conto, E I SUOI SCHIAVI E LE SUE SERVE POSSONO FARE del lavoro per lui NELLA SUA CASA CON RISERBO, E IL PUBBLICO NON SI OCCUPA DI LUI, di fargli visite di condoglianze,
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