TA'ANIT 19

È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo pagina sia riportata la scritta: da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
Ghemara
19a

quella città digiuna e piange, e tutte le città vicine digiunano ma non piangono. R'Akiva dice: Piangono ma non digiunano. E similmente, una città in cui ci sia una pestilenza o un crollo di edifici, il crollo delle mura per un ciclone, o un terremoto, quella città digiuna e piange e tutte le città vicine digiunano e non piangono. R'Akiva dice: Piangono ma non digiunano.
La Mishna elucida i casi di pestilenza per i quali si deve gridare e digiunare:
Cos'è una pestilenza per cui si debba gridare? Una città che fornisce cinquecento fanti, e ne sono usciti tre morti in tre giorni consecutivi, questa è una pestilenza, meno di così non è una pestilenza.
La Mishna elenca le calamità per le quali si deve digiunare a prescindere dal posto in cui si siano sviluppote:
Per queste calamità noi piangiamo in ogni luogo, perchè potrebbero comunque dilagare e raggiungere ogni luogo: Per il colpo di vento, che abbatte le messi, per l'ingiallimento, per le locuste di tipo arbee di tipo chasil, per le bestie feroci, e per la spada, noi piangiamo su di esse, perchè son calamità che si diffondono.
La Mishna racconta:
Accadde che gli anziani del Sinedrio scesero da Yerushalaim alle loro città in vari luo Ghemarai di Erez Yisrael e decretarono un pubblico digiuno, perchè era apparso un colpo di vento grande come la bocca di una fornace sulle messi ad Ashkelon, e inoltre decretarono un digiuno perchè i lupi avevano divorato due bambini in Transgiordania. R'Yose dice: il digiuno fu dichiarato non perchè divorarono, ma perchè essi furono visti in città.
Digiuni e suppliche sono generalmente proibiti di Shabbat. In circostanze particolarmente gravi ciò è permesso. La Mishna elenca tali circostanze:
Per queste calamità piangiamo anche di Shabbat: Per una città assediata da eserciti stranieri, o per un fiume che non esca dai suoi argini, e per una nave che è sbattuta tra i flutti nel mare e rischia il naufragio.R'Yose dice: Possiamo gridare per soccorso ma non in pubbliche suppliche. Shim'on Hatimni dice: Anche per la pestilenza, ma i Chachamim non concordarono con lui.
La Mishna conclude con le calamità per cui gridiamo duante la settimana con una esclusione:
Per ogni calamità che possa non capitare su una comunità noi piangiamo fuori che per eccesso di pioggia, che non rischia di distruggere i raccolti ma è fastidiosa per la popolazione.
La Mishna racconta un episodio che illustra questo ordinamento:
Accadde che dissero a Choni Hame'agel: "prega che scenda la pioggia." Disse loro: "Uscite e mettete dentro i forniper arrostire i sacrifici pasquali, che non si sciolgano per l'acqua. Pregò ma la pioggia non cadde. Cosa fece? Egli disegnò un cerchio, e vi entrò e disse dinnanzi a Lui: "Padrone dell'Universo, I tuoi figli volsero le loro facce verso di me, perchè io sono come un figlio di casa di fronte a Te, io giuro per il Tuo Grande Nome, che non mi muoverò di qui finchè non avrai misericordia dei tuoi figli." Cominciò a piovere a goccie,. Egli disse: "Non è così che ho chiesto, ma piogge che riempiano pozzi, canali e grotte." Cominciò a piovere furiosamente. Egli disse: "Non è così che ho chiesto, ma piogge di benevolenza, benedizione e generosità." Piovve normalmente, finchè dovettero uscire Israel da Yerushalaim sul Monte del Tempio a causa della pioggia. Vennero a dirgli: "Così come hai pregato perchè cadano , prega che se ne vadano." Disse loro: "Uscite a vedere se la Pietra dei Dispersi è stata cancellata dall'acqua. Solo a questa condizione accetterò di pregare perchè cessi la pioggia." Gli mandò a dire Shim'on ben Shatach: "Se tu non fossi Choni, ti metterei al bando. Ma cosa posso farti, se tu ti comporti male di fronte all'Onnipresente ed Egli fa per te secondo il tuo desiderio. come un figlio che si comporta male di fronte a suo padre e ugualmente egli soddisfa i suoi desideri. E su di te la Scrittura dice: Gioisca tuo padre e tua madre, e si rallegri la tua genitrice.
La Mishna discute se il digiuno vada portato a termine nel caso in cui le pre Ghemaraiere vengano esaudite:
Stavano digiunando dall'alba, e cadde loro la pioggia prima dello spuntar del sole, non completino il digiuno, dopo lo spuntar del sole, completino il digiuno. R'Eliezer dice: Se cadde prima del mezzogiorno, non completino, dopo il mezzogiorno, completino.
La Mishna cita narra un episodio a supporto della posizione di R'Eliezer:
Accadde che decretarono un digiuno a Lud, e cadde loro la pioggia prima di mezzogiorno. Disse loro R'Tarfon: Andate, mangiate e bevete e fate festa. Ed essi andarono, mangiarono e bevvero e fecero festa. E vennero alla Sinagoga nel pomeriggio e recitarono il Grande Hallel.

Ghemara La Ghemara cita un'apparente contraddizione tra la nostra Mishna e una Baraita. La nostra Mishna diceva:
LA SEQUENZA DEI DIGIUNI DESCRITTA (prima tre, poi altri tre e in fine sette) si usa PER il ritardo delLE PRIME PIOGGE. Noi digiuniamo anche dopo il ritardo delle prime piogge.Ma gli puoi sollevare contro la seguente Baraita: Per un ritardo delLA PRIMA E SECONDA PIOGGIA noi dobbiamo PREGARE, per un ritardo delLA TERZA noi dobbiamo DIGIUNARE!
La Ghemara risolve la contraddizione:
Disse Rav Yehuda: Questo è ciò che[la Mishna] significa: Quando si mette in pratica la sequenza dei digiuni descritta? Quando è passato il tempo in cui dovrebbero cadere le prime, le seconde e le terze piogge e non sono cadute. Ma se piovve nel tempo delle prime piogge, e i contadini seminarono il grano ma non spuntò, o anche che le messi spuntarono ma poi continuarono a crescere in maniera anormale, immediatamente noi gridiamo per loro.
La Mishna ha stabilito che se le messi crescono in modo anormale immediatamente si iniziano le suppliche. Rav Nachman chiarisce questo ordinamento:
Disse Rav Nachman: Solo quando hanno cambiato noi cominciamo ad implorare e a digiunare, però se le messi si son seccate, no.
La Ghemara si interroga sulla necessità dell'asserzione di Rav Nachman:
Ma è semplice, nella Mishna è esplicitamente affermato: CREBBERO IN MANIERA ANORMALE e non è detto: Si seccarono. A cosa dobbiamo il chiarimento di Rav Nachman?
No, è necessario nel caso in cui gli steli crebbero un po' dopo che le messi si erano seccate. Potresti dire, questa crescita parziale è un segno di recupero delle messi e conviene quindi supplicare per la loro salvezza e digiunare. [Rav Nachman] perciò ci informa che non è così e per queste messi non vi è più speranza.
La Ghemara esamina ora il Baraitaano seguente della Mishna:
SIMILMENTE SE LE PIOGGE CESSARONO di cadere con un inervallo di quaranta giorni TRA L'UNA E L'ALTRA [ci mettiamo a gridare perchèquesta è la piaga della siccità, che porta alla carestia.]
La Ghemara chiede:
Che cosa intende la Mishna per "la piaga della siccità"?
La Ghemara risponde:
Disse Rav Yehuda in nome di Rav:"Una piaga che porta alla carestia".
La Ghemara distingue tra penuria di cibo e carestia vera e propria:
Disse Rav Nachman: Fiume a fiume,
Ghemara 19b

è una penuria di cibo. Ma regione a regione è una carestia. Alla difficoltà di reperire il cibo si aggiungono le difficoltà di trasporto.
Un'altra distinzione tra penuria di cibo e carestia:
E disse R'Chanina: Una se'a di grano per un sela ma reperibile, questa è penuria di cibo. Quattro se'a per un sela ma non reperibile, questa è una carestia.
La Ghemara spiega il perchè del criterio di R'Chanina per cui quando il cibo è carissimo ma disponibile, la situazione è definita soltanto penuria:
Disse R'Yochanan: Non insegnarono ciò se non quando il denaro è a buon prezzo, cioè la gente ne ha, e i prodotti sono cari. Ma quando il denaro è caro, cioè la gente è povera, anche se i prodotti sono a buon prezzo, gridiamo per questo immediatamente. Perchè disse R'Yochanan: Ricordo quando quattro se'a erano a un sela, che è il prezzo normale, e c'era tanta gente con le pance gonfie dalla fame a Tiberiade, perchè non c'era danaro per comperare il cibo.
La Ghemara discute ora la Mishna che afferma:
CADDERO[LE PIOGGE] PER LE MESSI MA NON PER I FRUTTETI [per i frutteti e non per le messi, per queste e quelli e non per i pozzi, i canali e le grotte, dove si attinge l'acqua per bere, ci mettiamo a gridare su di esse subito.]

Daf precedente
Torna a Daf Yomi