La Ghemara cita un'altra Baraita da
cui si può dedurre che l'obbligo di evitare la sofferenza
degli esseri viventi non è deoraita:
Vieni a sentire una prova da una Baraita: [daf
33] Il versetto (Esodo 23, 5) obbliga ad aiutre a scaricare un asino
quando esso È STRAMAZZATO sotto il suo carico,
il che significa che gli è successo adesso E NON CHE È
SOLITO STRAMAZZARE, È STRAMAZZATO E NON IN PIEDI, SOTTO
IL SUO CARICO E NON SCARICATO, SOTTO IL SUO CARICO - UN
CARICO CHE PUÒ SOPPORTARE. E se tu dicessi che l'obbligo di
evitare la sofferenza degli esseri viventi è
deoraita,
cosa mi importa se è stramazzato o se è solito stramazzare
o se è in piedi? Queste diverse condizioni ci suggeriscono che
l'obbligo di aiutare a scaricare l'animale non deriva dall'obbligo di evitare
la sofferenza agli esseri viventi e che quest'ultimo non è un obbligo
deoraita.
La Ghemara accetta la prova addotta
dalla Baraita, tuttavia continua a sostenere la posizione di Rava:
Questa Baraita secondo la shita
di
chi è? È secondo la shita di R'Yose Haglili
che disse: L'obbligo di evitare la sofferenza degli esseri viventi
è
derabbanan.
La Ghemara porta una prova a conferma
di quanto detto:
E così anche sembra, infatti una Baraita insegna: SOTTO
IL SUO CARICO - UN CARICO CHE PUÒ SOPPORTARE. Chi tra
i Tannaim della nostra Mishna hai sentito che sostiene questa idea?
R'Yose Haglili, impara da qui che anche la Baraita sopra va secondo
la shita di R'Yose Haglili, tuttavia per gli altri Tannaim l'obbligo
di evitare la sofferenza agli esseri viventi è un obbligo
deoraita.
La Ghemara muove un'obiezione a
quest'ultima spiegazione:
Forse che tu puoi attribuire quella Baraita a R'Yose Haglili? Ma
la sefa insegna: SOTTO IL SUO CARICO E NON SCARICATO cioé
non vi è obbligo di aiutare se non a scaricare un animale dal suo
carico ma se è già stato scaricato non vi è obbligo
di ricaricarlo. Cosa si intende per NON SCARICATO? Se tu dici che
NON SCARICATO vuol dire che non si deve aiutare a ricaricare affatto
- questo non si può dire infatti è scritto: (Deuteronomio
22, 4) Solleva tu solleverai con lui. Ma è ovvio il
significato di NON SCARICATO - vuol dire che non si deve aiutare
a caricare gratuitamente, ma a pagamento. Chi tra i Tannaim della
nostra Mishna hai sentito che sostiene questa idea? Rabbanan.
La Ghemara risponde:
La Baraita viene sempre attribuita a R'Yose Haglili, e solo
per
quanto concerne il caricare che si deve fare a pagamento, egli la
pensava come Rabbanan.
La Ghemara riporta una Baraita che si
occupa del momento in cui uno incorre nell'obbligo di aiutare il compagno
in difficoltà:
Insegnarono Rabbanan in una Baraita: (Esodo 23, 5) QUANDO
TU VEDRAI PUÒ ESSERE PERSINO DA LONTANO? LA TORA INSEGNA: (Esodo
23, 4) QUANDO TI IMBATTERAI. SE ci basiamo su quanto è
scritto QUANDO TI IMBATTERAI PUÒ ESSERE che voglia
dire che ci deve essere UNO SBATTERSI CONTRO VERO E PROPRIO? LA TORA
INSEGNA: QUANDO TU VEDRAI. E QUALE È LA VISTA CHE HA IN SÉ
L'IMBATTERSI - I CHACHAMIM CALCOLARONO essere UNO SU SETTE E MEZZO
parti
DI
UN MIL, E QUESTO
È UN RIS.
La Ghemara riporta un'altra Baraita:
Quando uno ha aiutato a caricare un animale EGLI DEVE CAMMINARE
CON LUI FINO A UNA PARSAper
sincerarsi che il carico non cada di nuovo.
La Ghemara aggiunge una regola a quella
della Baraita:
Disse Rabba bar Bar Chana: E riceve il pagamento per aver accompagnato
l'animale per una parsa.
Mishna: Se ha di fronte IL
SUO OGGETTO SMARRITO E QUELLO DI SUO PADRE - IL SUO OGGETTO SMARRITO VIENE
PRIMA, IL SUO OGGETTO SMARRITO E QUELLO DEL SUO MAESTRO - IL SUO VIENE
PRIMA. L'OGGETTO SMARRITO DI SUO PADRE E L'OGGETTO SMARRITO DEL SUO MAESTRO
- QUELLO DEL SUO MAESTRO VIENE PRIMA, PERCHÉ SUO PADRE LO HA PORTATO
IN QUESTO MONDO MA IL SUO MAESTRO CHE GLI INSEGNÒ LA SAGGEZZA LO
PORTA ALLA VITA DEL MONDO A VENIRE. MA SE SUO PADRE È lui stesso
UN
SAGGIO - QUELLO DI SUO PADRE VIENE PRIMA. SE SUO PADRE E IL SUO MAESTRO
PORTAVANO UN CARICO e dovevano essere aiutati a scaricarlo
DEVE
METTER GIÙ QUELLO DEL SUO MAESTRO, E DOPO METTE GIÙ QUELLO
DI SUO PADRE.
SE SUO PADRE E IL SUO MAESTRO SI TROVAVANO IN PRIGIONIA - RISCATTA
IL SUO MAESTRO E POI RISCATTA SUO PADRE. MA SE SUO PADRE È lui
stesso UN SAGGIO - RISCATTA SUO PADRE E POI RISCATTA IL SUO MAESTRO:
Ghemara.La Ghemara
chiede:
Da dove deriva questo insegnamento? Disse R'Yehuda in nome di Rav:
Il versetto ha detto (Deuteronomio 15, 4) Ma nel tuo seno non
vi sarà alcun indigente - dove nel tuo seno si interpreta
"presso di te" "a casa tua" e quindi il tuo viene prima di quello di
qualsiasi altro. Tuttavia disse R'Yehuda in nome di Rav: Chiunque applica
ciò a sé stesso e dedica tutte le proprie energie ad
evitare la miseria per sé senza interessarsi degli altri alla
fine a ciò arriva a quella stessa miseria che voleva evitare.
La Ghemara cita un altro passo della
nostra Mishna:
SE SUO PADRE E IL SUO MAESTRO PORTAVANO UN CARICO ecc.
La Ghemara porta una Baraita che
getta luce sull'argomento:
Insegnarono Rabbanan in una Baraita: IL SUO MAESTRO DI CUI PARLARONO
è
IL
SUO MAESTRO CHE GLI INSEGNÒ LA SAGGEZZA, E NON IL SUO MAESTRO CHE
GLI INSEGNÒ LA SCRITTURA O LA MISHNA, PAROLE DI R'MEYR. R'YEHUDA
DICE: OGNUNO DA CUI DERIVA LA MAGGIOR PARTE DELLA SUA SAGGEZZA. R'YOSE
DICE: ANCHE SE NON LO HA ILLUMINATO CHE SU UNA SOLA MISHNA - QUESTO È
IL SUO MAESTRO.
La Ghemara riporta una testimonianza
di Rava a favore dell'insegnamento di R'Yose:
Disse Rava: Come ad esempio R'Sechora, che ci spiegò
la Mishna che tratta di ZOHAMA LISTRON. Vedi Mishna Kelim
13, 2.
La Ghemara riporta un altra
testimonianza:
Shmuel stracciò la sua veste in segno di lutto per
la
morte di un certo Rabbi che gli aveva spiegato il significato della
Mishna di Tamid (3, 6) che dice UNO SCENDE FINO ALL'ASCELLA E UNO APRE
RAPIDAMENTE.
La Ghemara una testimonianza di
Ulla:
Disse Ulla: Gli studiosi della Tora a Bavel si alzano in piedi uno
dinnanzi all'altro, si stracciano le vesti in segno di lutto l'uno
per l'altro. E quanto a restituire un oggetto smarrito ad un
maestro al posto del proprio padre - non lo restituiscono se
non al proprio maestro particolare.
La Ghemara presenta un indagine
a proposito di questo ultimo punto:
Avvenne che R'Chisda chiedesse a R'Huna: Nel caso di un discepolo
di cui il maestro ha bisogno, quale è il din? Deve anteporre
il maestro al padre o non deve anteporre il maestro al padre? Gli disse
R'Huna
a R'Chisda: Chisda Chisda, non son io che ho bisogno di te, sei tu che
hai bisogno di me per altri quaranta anni. Dopo questo battibecco
erano
arrabbiati l'uno con l'altro e non si frequentavano. R'Chisda sedette in
quaranta digiuni perché R'Huna era restato male, R'Huna sedette
in quaranta digiuni perché aveva sospettato R'Chida
di avergli
mancato di riguardo.
La Ghemara stabilisce chi debba
essere considerato "il suo maestro" al fine di essere anteposto al padre:
Fu detto, R'Yitzchak bar Yosef disse in nome di R'Yochanan: L'halacha
è secondo R'Yehuda, mentre R'Acha bar R'Huna disse in nome
di R'Sheshet: L'halacha è secondo R'Yose.
La Ghemara obietta:
Forse che R'Yochanan disse così come riferisce R'Yitzchak
bar Yosef? Ma non disse invece R'Yochanan: L'halcha è
come la stam Mishna
quella
riportata senza dire chi ne sia l'autore?
E viene ivi
insegnato:
IL SUO MAESTRO CHE GLI INSEGNÒ LA SAGGEZZA.
E questa è
la posizione di R'Meyr nella Baraita e non quella di R'Yehuda!
La Ghemara risponde:
Che cosa è LA SAGGEZZA a cui si riferisce la nostra Mishna?
È
LA MAGGIOR PARTE DELLA SUA SAGGEZZA. Quindi la nostra Mishna si riferisce
alla posizione di R'Yehuda e non a quella di R'Meyr.
La Ghemara riporta una Baraita che
tratta dei relativi meriti di chi studia le Scritture, la Mishna e la Ghemara:
Insegnarono Rabbanan in una Baraita: QUELLI CHE SI OCCUPANO DELLA
Sacra SCRITTURA, raggiungono UN LIVELLO di comprensione della
Tora MA esso NON È UN LIVELLO tanto elevato. Quelli
che si occupano DELLA MISHNA raggiungono UN LIVELLO più
elevato di comprensione della Tora E PER QUESTO SI MERITANO UNA RICOMPENSA.
Quanto
al livello di quelli che si occupano DEL TALMUD - NON HAI UN LIVELLO
PIÙ GRANDE DI QUESTO, TUTTAVIA RINCORRI SEMPRE lo studio delLA
MISHNA PIÙ CHE lo studio de IL TALMUD.
La Ghemara obietta:
Ma qui vi è una contraddizione interna! Hai detto: Quanto
al livello di quelli che si occupano DEL TALMUD - NON HAI UN LIVELLO
PIÙ GRANDE DI QUESTO e subito dopo hai affermato: TUTTAVIA RINCORRI
SEMPRE lo studio delLA MISHNA PIÙ CHE lo studio de IL
TALMUD!
La Ghemara risponde:
Disse R'Yochanan: [daf 33b]
Questa Mishna più propriamente Baraita fu insegnata ai tempi
di Rebbi e il risultato fu che tutto il pubblico degli studiosi
abbandonò
lo
studio della Mishna e andò dietro al Talmud. Rebbi vide che
lo studio fondamentale della Mishna era in pericolo e tornò ad
insegnar loro: TUTTAVIA RINCORRI SEMPRE lo studio delLA MISHNA PIÙ
CHE lo studio de IL TALMUD.
La Ghemara porta la fonte dell'insegnamento
di Rebbi:
Quale versetto Rebbi interpretava quando insegnava la
superiorità dello studio del Talmud su quello della Mishna? Egli
insegnava come insegnò R'Yehuda figlio di R'Ilai: Quale è
il significato di quanto è scritto (Isaia 58, 1) Di' al
mio popolo le loro consapevoli trasgressioni e alla caso di Giacobbe le
loro colpe involontarie? Di' al mio popolo le loro consapevoli trasgressioni
- questi ai quali il versetto si riferisce sono i dottori della
legge, per i quali gli errori involontari diventano trasgressioni consapevoli
in
quanto non possono portare a propria discolpa l'ignoranza della legge.
E
alla caso di Giacobbe le loro colpe involontarie - questi
ai quali
il versetto si riferisce sono gli ignoranti del popolo, per i quali
le trasgressioni consapevoli diventano errori involontari perché
la loro consapevolezza è mitigata dall'ignoranza della gravità
delle loro azioni. E questo è quanto imparammo nella Mishna,
(Massime
dei Padri 4, 16) R'YEHUDA DICE: STA ATTENTO quando studi NEL
TALMUD, PERCHÉ UNO SBAGLIO NELl'interpretazione del TALMUD
VALE UNA VOLONTARIA TRASGRESSIONE.
La Ghemara riporta un'altro
insegnamento di R'Yehuda figlio di Ilai sullo stesso argomento:
Insegnò R'Yehuda figlio di R'Ilai: Quale è il significato
di quanto è scritto (Isaia 65, 5) Ascoltate le parole
del Signore voi che tremate per le Sue parole? Questi ai quali
il versetto si riferisce sono i dottori della legge. Il versetto
di Isaia continua [dicono] i vostri fratelli - questi
ai
quali il versetto si riferisce sono quelli che studiano le Scritture,
il
versetto di Isaia continua coloro che vi odiano - questi
ai
quali il versetto si riferisce sono quelli che studiano la Mishna, coloro
che vi escludono - questi
ai quali il versetto si riferisce sono
gli ignoranti. Forse dirai tu, lo studioso del Talmud, che si è
interrotta la loro speranza ed son vane le loro aspettative degli ignoranti
in seno al popolo di Israel. La Tora insegna: E noi vedremo la vostra
gioia. Forse dirai che vi saranno in seno a Israel quelli
che si vergogneranno. La Tora insegna: Ed essi si vergogneranno -
gli idolatri si vergogneranno e Israel gioirà.
TORNEREMO A TE
ELLU
METZIOT |
Mishna. CHI DEPOSITA
PRESSO UN SUO AMICO UN ANIMALE O DEGLI OGGETTI, ED ESSI VENNERO RUBATI
O ANDARONO SMARRITI, SE QUELLO PAGÒ MA NON VOLLE GIURARE, PERCHÉ
DISSERO: UN CUSTODE GRATUITO GIURA ED ESCE, SE VENNE TROVATO IL LADRO -
QUESTI PAGA UN DOPPIO PAGAMENTO. SE MACELLÒ O VENDETTE - QUESTI
PAGA UN QUADRUPLO O UN QUINTUPLO PAGAMENTO. A CHI PAGA? AL DETENTORE DELL'OGGETTO
DEPOSITATO.
SE QUELLO GIURÒ MA NON VOLLE PAGARE,
SE VENNE TROVATO IL LADRO - QUESTI PAGA UN DOPPIO PAGAMENTO. SE MACELLÒ
O VENDETTE - QUESTI PAGA UN QUADRUPLO O UN QUINTUPLO PAGAMENTO. A CHI PAGA?
AL PROPRIETARIO DELL'OGGETTO DEPOSITATO.
La Ghemara chiede:
Perché il Tanna della nostra Mishna dovette insegnare
che
il deposito rubato è UN ANIMALE, e perché dovette insegnare
anche che il deposito rubato sono DEGLI OGGETTI? Che necessità
vi è di tali specificazioni?
La Ghemara risponde:
Entrambi gli esempi sono necessari, perché se avesse insegnato
solo
il caso riguardante un animale - avrei detto: É solo nel
caso di un animale che il proprietario gli fa acquisire al custode
gratuito il diritto a un doppio pagamento nel caso in cui il ladro
venga trovato - perché grande è la fatica di far entrare
e uscire l'animale dalla stalla per farlo pascolare, tuttavia nel
caso di altri oggetti in cui non è richiesta una particolare
fatica per custodirli - potremmo dire che il proprietario
non gli fa acquisire al custode gratuito il diritto a un
doppio pagamento nel caso in cui il ladro venga trovato. Per questo
la Mishna deve menzionare gli oggetti per includerli nella norma del doppio
pagamento.
La Ghemara passa a dimostrare la
necessita di insegnare anche il caso dell'animale:
E se avesse insegnato
solo il caso riguardante degli oggetti
- avrei detto: É solo nel caso di altri oggetti che
il proprietario gli fa acquisire al custode gratuito il diritto
a un doppio pagamento nel caso in cui il ladro venga trovato - perché
non vi è nulla di più del loro doppio pagamento, ma
per un animale per il quale egli il ladro paga il quadruplo o il
quintuplo se lo macellò o lo vendette - potremmo dire che il
proprietario non gli fa acquisire al custode gratuito il
diritto a un doppio pagamento. Per questo è necessario
insegnare entrambi i casi per includerli entrambi nella norma del doppio
pagamento.
La Ghemara solleva un'obiezione:
Rami bar Chama mosse un attacco ad essa alla nostra Mishna:
Ma uno non fa acquisire una cosa che non è ancora venuta
al mondo! Finché il ladro non viene scoperto il doppio pagamento
non esiste e può anche darsi che non esista mai!
La Ghemara illustra la propria
obiezione:
E persino secondo R'Meyr, che disse: Uno può far acquisire
una cosa che non è venuta al mondo - ciò vale ad esempio
per i futuri frutti della palma, che con ogni probabilità
usciranno, ma qui |