La Ghemara chiarisce l'affidabilità
degli studiosi della Tora quanto alla restituzione degli oggetti smarriti:
Perché disse R'Yehuda in nome di Shmuel: In queste tre cose
usano Rabbanan cambiare le proprie parole e non dire la pura verità:
Quando vengono interpellati sulla loro conoscenza di un Trattato
per
umiltà,, quando vengono loro fatte domande personali sulla riproduzione
per modestia,[daf 24a] quando vengono interpellati
su
chi diede loro ospitalità
per evitare di tirar loro addosso
degli sfruttatori.
La Ghemara svela l'uso che noi facciamo
dell'insegnamento di Shmuel:
Che differenza fa? Cosa ci interessano in questo momento gli
usi degli studiosi della Tora? Disse Mar Zutra: Per restituirgli ad
uno studioso della Tora un oggetto da lui smarrito in base ad
un semplice riconoscimento visivo - se sappiamo che lui non modifica
le
proprie affermazioni, deviando dalla pura verità, se non che
in quei tre argomenti che riportò Shmuel - gli restituiamo
l'oggetto
smarrito che lui ha riconosciuto a vista senza portare altri segni, ma
se modifica le proprie affermazioni in altri argomenti - non gli
restituiamo l'oggetto smarrito a meno che non porti un segno di riconoscimento
come tutti.
La Ghemara riporta un episodio correlato:
Mentre Mar Zutra il Pio era ospite in una certa casa, fu
rubata una coppa d'argento alla persona che lo ospitava. Di lì
a poco Mar Zutra vide uno studente della casa di studio che si lavava
le mani e se le asciugava nell'abito di un suo collega. Mar Zutra disse:
Ecco uno a cui non sta a cuore il denaro del suo compagno. Lo mise alle
strette e quello confessò di aver rubato la coppa d'argento.
La Ghemara riporta una Baraita dove
è illustrata nei particolari la shita
di R'Shimon ben Elazar:
Insegna una Baraita: AMMETTE R'SHIMON BEN ELAZAR CHE UNO È
TENUTO AD ANNUNCIARE il ritrovamento di OGGETTI NUOVI DI CUI SI
SON SAZIATI GLI OCCHI.MENTRE QUESTI SONO OGGETTI NUOVI DI CUI NON
SI SON SAZIATI GLI OCCHI, CHE NON È TENUTO AD ANNUNCIARE - COME
BADE
DI
AGHI E FORCINE PER TESSERE, E FILE DI ASCE. TUTTI QUESTI
oggetti
CHE
SON STATI NOMINATI, QUAND'È CHE SONO PERMESSI? QUANDO LI TROVÒ
UNO PER VOLTA, MA SE NE TROVÒ DUE - È TENUTO AD ANNUNCIARE
il
loro ritrovamento.
La Ghemara chiarisce il significato
di un termine:
Cosa sono bade? Rami. E perché vengono chiamati bade?
Un oggetto su cui si appende qualcosa lo chiamarono bad. Come quello
che è insegnato là in una Mishna del Trattato di Sukka
(44, 2): UNA FOGLIA SU UN BAD cioé su un rametto.
La Ghemara riporta il seguito della
Baraita:
E COSÌ INSEGNAVA R'SHIMON BEN ELAZAR: CHI SALVA DAL LEONE
E DALL'ORSO E DAL LEOPARDO E DALLA IENA, E DALLA MAREGGIATA E DALL'INONDAZIONE,
CHI TROVA NELLA STRADA O NELLA GRANDE PIAZZA, O IN OGNI POSTO IN CUI SI
TROVA MOLTA GENTE - l'oggetto trovato APPARTIENE A LUI, PERCHÉ
I PROPRIETARI DISPERANO NEI SUOI RIGUARDI di tornarne in possesso.
La Ghemara esprime una serie di dubbi
sugli ultimi insegnamenti di R'Shimon ben Elazar:
Gli posero il quesito: Quando R'Shimon ben Elazar lo disse che
un oggetto smarrito appartiene a chi lo trova, si riferiva ad un luogo
con
maggioranza di Cananei, ma se si tratta di un luogo con maggioranza
di Israel - no non lo disse e chi trova l'oggetto deve annunciarlo,
o
forse, persino
se si tratta di un luogo con maggioranza di Israel,
anche lo disse che l'oggetto appartiene a chi lo trova?
La Ghemara porta un secondo dubbio:
E se vorrai dire che persino
se si tratta di un luogo
con
maggioranza di Israel, anche R'Shimon ben Elazar lo disse
che
l'oggetto appartiene a chi lo trova, Rabbanan dissentono da lui e
ordinano di annunciare il rinvenimento o non dissentono da lui e
ammettono che anche con una maggioranza di Israel chi trova l'oggetto può
tenerselo?
La Ghemara porta un terzo dubbio:
E se vorrai dire che Rabbanan dissentono da R'Shimon
ben Elazar e ordinano di annunciare il rinvenimento, certamente dissentono
quando
si tratta di un luogo con maggioranza di Israel, tuttavia quando
si tratta di un luogo con maggioranza di Cananei dissentono o non dissentono
e
ammettono che in un luogo con una maggioranza di Cananei chi trova l'oggetto
può tenerselo?
La Ghemara porta un quarto dubbio:
E se vorrai dire che Rabbanan dissentono da R'Shimon
ben Elazar e ordinano di annunciare il rinvenimento persino in un
luogo con maggioranza di Cananei, l'halacha è stabilita
secondo
di lui secondo la shita di R'Shimon ben Elazar o l'halacha
non è stabilita secondo di lui?
La Ghemara porta un ultimo dubbio:
E se vorrai dire che l'halacha è stabilita
secondo
di lui secondo la shita di R'Shimon ben Elazar ciò
è vero solo in un luogo con maggioranza di Cananei
o persino
in un luogo con maggioranza di Israel?
La Ghemara tenta di risolvere il
primo dubbio:
Vieni a sentire una prova da una Baraita: UNO CHE TROVÒ
DELLE MONETE IN SINAGOGHE O IN CASE DI STUDIO, O IN OGNI POSTO FREQUENTATO
DA MOLTA GENTE - APPARTENGONO A LUI, PERCHÉ I PROPRIETARI DISPERANO
DI ESSE di tornarne in possesso. Chi hai sentito che va secondo
la maggioranza di persone che frequentano un dato luogo per stabilire
le regole del ritrovamento di un oggetto smarrito? R'Shimon ben Elazar.
Impara da qui - persino
in un luogo con maggioranza di Israel, anche
qui
R'Shimon ben Elazar permette di appropriarsi dell'oggetto smarrito.
La Ghemara cerca di respingere
questa prova:
Qui nella Baraita citata di cosa ci stiamo occupando - di
monete sparse ed è per questo che chi le trova può
appropriarsene, come imparammo all'inizio di questo capitolo (daf 21a).
La Ghemara respinge questa
spiegazione:
Se è vero che la Baraita si occupa di monete sparse
perché essa parla di un posto frequentato da molta gente? Persino
se non fosse frequentato da molta gente siccome le monete sono sparse
e non hanno alcun segno di riconoscimento, chi le trova potrebbe appropriarsene!
La Ghemara cerca di respingere
la prova della Baraita in un'altra maniera:
Resta fermo invece che la Baraita si occupa di monete raccolte
assieme, e qui si cosa ci stiamo occupando? Di luoghi di riunione di Cananei
e
per questo è impossibile dedurre dalla Baraita che un oggetto smarrito
diviene proprietà di chi lo trova anche in luoghi dove la maggioranza
è Israel.
La Ghemara chiede:
Quanto alle case di studio di cui parla la Baraita cosa c'è
da dire? Il secondo esempio della Baraita non si addice che ad Israel
e dalla Baraita si può ancora dedurre che anche in un posto frequentato
da Israel chi trova un oggetto smarrito è suo.
La Ghemara respinge ancora:
La Baraita parla di case di studio nostre ma situate in luoghi
periferici, nelle quali risiedono anche Cananei allo scopo
di custodirle nei periodi che il pubblico Israel non è presente.
Ora
che sei giunto a questo tipo di spiegazione, di' che anche i luoghi
di riunione di cui parla la Baraita come primo esempio, sono nostri,
solo
che
vi risiedono anche Cananei allo scopo di custodirli nei periodi
che il pubblico Israel non è presente.
La Ghemara tenta ancora di risolvere
il primo dubbio:
Vieni a sentire una prova da una Mishna nel Trattato Machshirim
(2, 8): TROVÒ LÌ UN OGGETTO SMARRITO, SE C'È UNA
MAGGIORANZA DI ISRAEL - È TENUTO AD ANNUNCIARE il suo ritrovamento,
SE
LA MAGGIORANZA SONO CANANEI - NON È TENUTO AD ANNUNCIARE. Chi hai
sentito che va secondo la maggioranza di persone che frequentano un
dato luogo per stabilire le regole del ritrovamento di un oggetto smarrito?
R'Shimon
ben Elazar. Impara da qui - che quando R'Shimon ben Elazar lo disse che
l'oggetto smarrito è di chi lo trova, ciò è vero quando
la maggioranza sono Cananei, ma se la maggioranza è Israel - no,
chi
trova deve annunciare il ritrovamento.
La Ghemara respinge anche questa
prova:
Questa Mishna di Machshirim che abbiamo riportato sopra e da
cui volevamo portare una prova di chi è? È di Rabbanan
che
dissentono da R'Shimon ben Elazar ed è ancora possibile che R'Shimon
ben Elazar ritenga che anche con maggioranza di Israel chi trova può
tenersi l'oggetto smarrito.
La Ghemara chiede:
Se così è, che attribuiamo la Mishna a Rabbanan, concludi
da essa che Rabbanan concordano con R'Shimon ben Elazar quando la maggioranza
sono Cananei che è permesso appropriarsi dell'oggetto smarrito.
Con questo avremmo risolto il secondo e terzo dei dubbi sopra elencati
e cioé che Rabbanan dissentono da R'Shimon ben Elazar quando la
maggioranza è Israel, e concordano quando la maggioranza son Cananei.
La Ghemara propone un'altra spiegazione
secondo la quale non è possibile risolvere nessun dubbio:
Invece, la Mishna resta sempre di R'Shimon ben Elazar, e
persino con maggioranza di Israel, egli tuttora sostiene che
chi trova l'oggetto smarrito può tenerselo e qui nella Mishna
di
cosa ci stiamo occupando? Di un oggetto sepolto. In tal caso se viene
scoperto in un luogo di maggioranza Cananea, può tenerselo, ma se
la maggioranza è di Israel, siccome il proprietario lo seppellì,
sa dove si trova e non dispera di trovarlo e chi lo trova deve annunciarlo.
La Ghemara obietta:
Se è sepolto - cosa ha da fare con esso? Infatti insegna
una Mishna nel seguito, a daf 25b: TROVÒ UN OGGETTO NEI RIFIUTI,
SE È COPERTO - NON LO TOCCHI, SE È SCOPERTO - LO PRENDA ED
ANNUNCI il suo ritrovamento. Da qui che se trovò un oggetto
sepolto in un luogo di maggioranza Israel, perché lo rimosse dal
suo posto?
La Ghemara risponde:
La Mishna si spiega come disse R'Pappa: Si tratta di rifiuti
che non hanno normalmente da essere rimossi, ma poi cambiò
idea e li rimosse. Anche qui - si tratta di rifiuti che non hanno
normalmente
da essere rimossi, ma poi cambiò idea e li rimosse.
La Ghemara porta un'altra possibilità
di respingere la prova che deriva dalla Mishna:
E se vuoi di': Resta sempre che la Mishna va attribuita a Rabbanan,
tuttavia
non possiamo dimostrare da qui che essi concordano con R'Shimon ben Elazar
che, in un luogo in cui vi è una maggioranza di Cananei, l'oggetto
smarrito appartiene a chi lo trova infatti forse che vi è insegnato
"appartengono a lui"? "Non è tenuto ad annunciare" insegna la Mishna,
e lo metta da parte e se verrà un Israel e porterà un segno
di riconoscimento, se lo prenderà, ma lui per sé non
può prenderlo.
La Ghemara tenta ancora di risolvere
il primo dubbio, questa volta a partire da un insegnamento di Amoraim:
Vieni a sentire una prova da quanto disse R'Assi: Uno che
trovò una botte di vino in una città in cui la maggioranza
sono Cananei - la botte è permessa come oggetto trovato,
ma è proibita al godimento di berne il contenuto. Se venne
un Israel e ne diede un segno di riconoscimento - è permesso bere
da essa a chi l'ha trovata in quanto, essendo la maggioranza della
città Cananei, il proprietario dispera di tornarne in possesso.
La Ghemara illustra la prova che
deriva dalle parole di R'Assi:
Come chi la pensa R'Assi? Come R'Shimon ben Elazar, impara
da qui: Quando R'Shimon ben Elazar lo disse che chi trova un oggetto
in un luogo frequentato da molta gente può tenerselo, lo disse per
un luogo con maggioranza di Cananei, ma in un luogo con maggioranza
di Israel - no, R'Shimon ben Elazar non permette l'oggetto trovato
al suo rinvenitore.
La Ghemara respinge questa prova:
Posso continuare a dirti che R'Shimon ben Elazar persino
con maggioranza di Israel, anche allora lo disse che chi trova
un oggetto in un luogo frequentato da molta gente può tenerselo,
solo
che R'Assi la pensava come lui in un punto cioè in caso di maggioranza
di Cananei, e dissentiva da lui in un punto cioé in caso
di maggioranza di Israel. Quindi l'insegnamento di R'Assi non ci è
di aiuto per capire la shita di R'Shimon ben Elazar.
La Ghemara chiede:
Ma dal momento che quella botte di vino è proibita
al godimento, che sia permessa come oggetto trovato che significato halachico
ha?
La Ghemara risponde:
Disse R'Ashi: È importante per il possesso del
recipiente.
La Ghemara porta un episodio in cui
venne emesso un verdetto che può servire a risolvere parte dei dubbi:
Un tale trovò quattro zuzin
che erano stati legati assieme in un lenzuolo e gettati nel fiume Biran.
Si presentò a R'Yehuda per un responso. Gli disse: Va ed annuncia
il
ritrovamento degli zuzin.
La Ghemara obietta:
Ma questo è un caso simile a quello che accade quando
un oggetto viene trascinato via dai flutti della mareggiata, nel
qual caso la Tora permette a chiunque lo trovi di appropriarsene!
La Ghemara risponde:
Nel caso de il fiume Biran è diverso. Siccome esso è
interrotto da un sistema di chiuse e di sbarramenti per permettere
la cattura del pesce, sicuramente l'oggetto che vi cade si ferma e perciò
chi vi perde qualcosa non dispera di ritrovarla.
La Ghemara rivela la considerazione
utile a risolvere uno dei dubbi:
Ma in quel posto c'è una maggioranza di Cananei e nonostante
ciò R'Yehuda gli ordinò di annunciare il ritrovamento! Impara
da qui che l'halacha non segue l'opinione di R'Shimon ben Elazar
che
se uno trova un oggetto in un posto frequentato da molta gente può
tenerlo per sé persino in un luogo con maggioranza di
Cananei.
La Ghemara respinge questa
conclusione:
É diverso nel caso de il fiume Biran, perché
sono gli Israel a dotarlo di sbarramenti e sono gli Israel a drenarlo.
Siccome gli Israel lo dotano di sbarramenti - diciamo che probabilmente
cadde
ad un Israel, siccome gli Israel lo drenano - non dispera di ritrovare
un oggetto che vi è caduto.
La Ghemara racconta un episodio
concernente i problemi trattati:
R'Yehuda se ne andava al seguito di Mar Shmuel nel mercato della
semola un posto molto frequentato, gli disse: Se uno trovò
qui un borsellino quale è la regola nei riguardi della restituzione
al proprietario? Gli rispose Shmuel: Appartiene a lui che
lo ha trovato. Continuò R'Yehuda a domandare: Se viene un Israel
e fornisce un segno di riconoscimento di esso quale è la regola?
Gli rispose Shmuel: Lo deve restituire. Si meravigliò
R'Yehuda: Tutte e due? Ma le due regole si escludono a vicenda!
Gli
rispose Shmuel: In un simile caso si va all'interno della linea
della giustizia e anche se secondo la legge non si è obbligati
a restituire lo si fa per un motivo morale.
La Ghemara riporta un simile
caso in cui si andò "all'interno della linea della giustizia":
Come nel caso del padre di Shmuel che trovò degli asini nel
deserto e li restituì al loro proprietario che si presentò
dopo
dodici mesi. Secondo la legge egli non era tenuto a restituirli ma
agì all'interno della linea della giustizia.
La Ghemara racconta un altro
episodio concernente i problemi trattati:
Rava se ne andava al seguito di R'Nachman nel mercato di conciatori
di pelli e altri dicono nel mercato degli studiosi, gli disse Rava
a R'Nachman: Se uno trovò qui un borsellino quale è la
regola nei riguardi della restituzione al proprietario? Gli rispose
R'Nachman:
Appartiene
a lui che lo ha trovato. Continuò Rava a domandare: Se viene
un Israel e fornisce un segno di riconoscimento di esso quale è
la regola? Gli rispose R'Nachman: Appartiene a lui che lo ha
trovato. Continuò Rava: Ma quello sta lì e schiamazza!
Gli
rispose R'Nachman: Non è diverso da uno che grida perché
gli è crollata la casa, o perché la sua nave ha fatto naufragio.
Dobbiamo
partecipare al suo dolore ma il borsellino non gli appartiene.
La Ghemara riporta un altro racconto:
Accadde che quell'avvoltoio che prese della carne al mercato, e
la fece cadere tra le palme della casa di Bar Marion. Venne Bar Marion
dinnanzi ad Abbaye ad interpellarlo sul din
di quella carne ed egli gli disse: Va e prendila per te.
La Ghemara tira le conclusioni
da questo verdetto di Abbaye:
Ma in quel posto c'era una maggioranza di Israel e nonostante
ciò Abbaye gli permise di prendersi la carne! Impara da qui che
l'halacha segue l'opinione di R'Shimon ben Elazar
che se uno
trova un oggetto in un posto frequentato da molta gente può tenerlo
per sé persino in un luogo con maggioranza di Israel.
La Ghemara respinge questa conclusione:
Nel caso di un avvoltoio è diverso, infatti è simile
alla mareggiata in cui la Tora permette a chiunque di appropiarsi di
oggetti portati via in tale frangente.
La Ghemara chiede:
Come poté Abbaye permettere quella carne eppure disse Rav:
Della carne che sia uscita dal controllo visivo è proibita al
consumo.
La Ghemara risponde:
Abbaye permise quella carne perché Bar Marion stava
a guardarlo l'avvoltoio dal momento in cui prese la carne al momento
che la posò tra le palme.
La Ghemara riporta un ultimo
episodio nel tentativo di risolvere parte dei dubbi elencati all'inizio
della trattazione dell'argomento:
R'Chanina trovò un capretto ritualmente scannato tra
Tiberiade e Tzippori e glielo permisero. Disse R'Ami: Glielo permisero
come oggetto rinvenuto - secondo l'opinione di R'Shimon ben Elazar, come
macellazione rituale - secondo l'opinione di R'Channania il figlio di R'Yose
Haglili. Infatti insegna una Baraita: SE GLI ANDARONO PERDUTI CAPRETTI
E GALLINE, ANDÒ E LI TROVÒ SCANNATI - R'YEHUDA PROIBISCE,
R'CHANNANIA IL FIGLIO DI R'YOSE HAGLILI PERMETTE. DISSE REBBI: LE PAROLE
DI R'YEHUDA SEMBRANO GIUSTE QUANDO LI TROVÒ TRA I RIFIUTI, E LE
PAROLE DI R'CHANNANIA IL FIGLIO DI R'YOSE HAGLILI QUANDO LI TROVÒ
IN UNA CASA.
La Ghemara tira le conclusioni
dal racconto:
Da ciò che gli permisero dal punto di vista della macellazione
rituale - vuol dire che vi era una maggioranza di Israel, impara
da qui che l'halacha segue l'opinione di R'Shimon ben Elazar e
stabilisce che un oggetto rinvevuto in un posto molto frequentato è
di chi lo ha trovato persino quando vi è una maggioranza di Israel!
La Ghemara respinge questa
conclusione:
Disse Rava: In questo luogo veramente ci poteva essere una
maggioranza di abitanti Cananei e una maggioranza di macellatori
Israel e solo per questo noi supponiamo che sia stato macellato da
un Israel.
La Ghemara racconta ancora:
R'Ami trovò pulcini scannati ritualmente tra Tiberiade
e Tzippori, si presentò dinnanzi a R'Assi per un responso, e
dicono al proposito che fosse dinnanzi a R'Yochanan, e dicono al
proposito che fosse nella casa di studio e gli dissero: Va e tieni
quei
pulcini per te.
La Ghemara racconta infine:
R'Yitzchak Nafcha trovò una matassa di fili da rete in un
ritrovo di cacciatori, si presentò dinnanzi a R'Yochanan, e dicono
al proposito che fosse nella casa di studio e gli dissero: Va e
tieni quella matassa per te.
Mishna: E QUESTI È
TENUTO AD ANNUNCIARE che son stati trovati: TROVÒ DELLA FRUTTA
IN UN RECIPIENTE, O UN RECIPIENTE COSÌ COM'È, DELLE MONETE
IN UNA BORSA, O UNA BORSA COSÌ COM'È, MUCCHI DI FRUTTA, MUCCHI
DI MONETE, |