La Ghemara passa a trattare le leggi
di un debitore presunto bugiardo:
E a proposito del mentitore, siccome ci è capitato
di
parlarne, diciamo su di lui qualche parola. Infatti disse R'Yosef bar
Maniomi in nome di R'Yochanan: Se i giudici del Bet Din gli dissero
al
debitore: Va e dagli il denaro che gli devi, [daf
17a] e quello disse: Ho già pagato - è degno
di fede. Se dopo che il debitore è stato istruito di pagare,
viene
il malve
a farsi scrivere una nota sul verdetto - essi non gli scrivono
e non gli consegnano tale nota.
Se il Bet Din gli disse: Tu sei obbligato a dargli il denaro
che gli devi, e quello disse: Ho già pagato - non è
degno di fede. Se dopo il processo viene il malve a farsi
scrivere
una
nota sul verdetto - essi gli scrivono e consegnano
tale nota.
La Ghemara riporta un'altra versione
dell'insegnamento di R'Nachman:
R'Zevid in nome di R'Nachman disse: Sia che il Bet Din gli abbia
detto: "Va e dagli", sia che gli abbia detto: "Tu sei
obbligato a dargli" e quello rispose: "Ho già pagato" - il
debitore è degno di fede. Se dopo il processo viene il
malve
a farsi
scrivere una nota sul verdetto - essi non gli scrivono
e non gli consegnano
tale nota.
Se invece s'ha da distinguere tra due casi così
s'ha da distinguere: Se gli ordinarono e gli dissero: "Va e
dagli" e quello rispose: "Ho già pagato" e i testimoni testimoniano
su di lui che quando quello gli chiese di pagargli non gli pagò,
egli è presunto mentitore nei riguardi di quel denaro. Se gli
fecero constatare: "Tu sei obbligato a dargli" e quello rispose: "Ho
già
pagato"
e i testimoni testimoniano su di lui che non pagò, egli non è
presunto mentitore nei riguardi di quel denaro. Quale è il motivo?
Il
debitore ha detto di aver pagato
soltanto perché vuol
per
il momento liberarsi da lui, pensa: Non gli pagherò
fino
a quando Rabbanan esamineranno il mio caso. Siccome non mi hanno ordinato
di pagare e ancora possibile che giudichino il caso a mio favore.
La Ghemara presenta un ordinamento simile
al precedente:
Disse Rabba bar Bar Chana in nome di R'Yochanan: Se un creditore
disse ad un debitore: Ho un mio mane
in mano tua, cioé mi devi un mane, e quello dice:
Non hai nulla in mano mia, cioé non ti devo nulla, e i testimoni
testimoniano su di lui sul debitore che ha in sua mano un mane
del creditore - che glielo deve - e allora quello disse: Ho già
pagato
- è presunto mentitore nei riguardi di quel denaro.
La Ghemara riferisce su un caso
in cui tale ordinamento venne applicato:
Come il caso di Shabbatai figlio di R'Marinos. Egli scrisse a sua
nuora la promessa di un bell'abito nella sua ketubba e prese
su di sé la cosa l'impegno di fargliela avere. Successivamente
la
sua ketubba andò persa. La nuora portò la sua
pretesa di ricevere l'abito promesso dinnanzi ai giudici del Bet Din e
Shabbatai disse: Non è mai successo che io promettessi un
abito a mia nuora. Vennero i testimoni e dissero: Sì, lui le
scrisse un abito nella ketubba. Alla fine egli disse loro
ai
giudici del Bet Din: Gliel'ho già pagata. Shabbatai
andò
a presentarsi a R'Chiya, il quale gli disse: Sei stato presunto
mentitore nei riguardi di quell'abito e non ti crederanno che lo hai
pagato fino a che non porterai testimoni.
La Ghemara esamina un ordinamento
correlato:
Disse R'Avin in nome di R'Ila in nome di R'Yochanan: Se uno
era obbligato a fare un giuramento ad un compagno, e disse: Ho già
giurato,
e i testimoni testimoniano su di lui che non ha giurato - è presunto
mentitore nei riguardi di quel giuramento.
La Ghemara ne limita l'applicazione:
Gli studenti della Yeshiva lo dissero alla presenza di R'Abbahu
e disse loro: L'insegnamento di R'Avin è ragionevole quando quello
fu obbligato al giuramento da un Bet Din. Tuttavia se si obbligò
da solo ad un giuramento - è degno di fede se dice di aver già
giurato anche quando ci sono testimoni che non lo ha fatto, infatti succede
che persono dicano di non voler giurare se non lo ordina il Bet Din.
Riportarono
il responso di R'Abbahu alla presenza di R'Avin, disse loro: Anch'io
lo dissi il mio ordinamento quando l'ordine di giurare è stato
dato in un Bet Din. Questo ordinamento fu anche esplicitamente
riportato
come
voleva R'Abbahu. Se uno era stato obbligato a giurare al suo compagno
dal Bet Din, e disse: Ho
già giurato, e i testimoni testimoniano
su di lui che non ha giurato, è presunto mentitore riguardo a quel
giuramento.
La Ghemara torna al problema della
restituzione di un documento smarrito:
Disse R'Assi in nome di R'Yochanan: Se uno trova un documento di
debito al mercato e vi è segnata una certificazione sulla validità
delle firme dei testimoni, e vi è scritta la sua data, cioé
che il documento è di quello stesso giorno - deve restituirlo
al proprietario.
La Ghemara passa in rassegna le ragioni
che ci potrebbero essere per non restituire il documento al creditore:
Se tu sostieni che il documento non dovrebbe essere restituito
perché
forse
scrisse
il
documento per prendere a prestito ma poi
non prese a prestito
- questo non dovrebbe costituire una preoccupazione nel nostro caso
infatti
vi è scritta una certificazione la quale vien notata nel documento
dal Bet Din solo quando il prestito è effettivamente avvenuto, e
se
tu sostieni che il documento non dovrebbe essere restituito per via
della possibilità che la restituzione
sia già
avvenuta - di una restituzione
di un prestito
nello stesso giorno
in
cui è stato concesso
non abbiamo timore.
La Ghemara mette alla prova l'ordinamento
di cui ci stiamo occupando:
Disse R'Zera a R'Assi: Forse che R'Yochanan disse così? Ma
fosti tu a dire in nome di R'Yochanan: Un documento con cui uno prese a
prestito e poi pagò - non può tornare a prendere a
prestito con esso, perché una volta avvenuto il pagamento
è scaduto l'asservimento dei terreni del love
che vi è annotato, e perché vi sia un nuovo asservimento
ad un nuovo prestito ci vuole un nuovo documento.
La Ghemara passa ad analizzare l'ordinamento
di R'Yochanan citato da R'Zera:
Quando è avvenuto il secondo prestito? Se tu dici
che
il secondo prestito è avvenuto all'indomani del primo prestito
o
il giorno dopo ma non nello stesso giorno del primo -
perché
insegnare che il documento non è valido per il secondo prestito
perché
l'asservimento è già scaduto? Fallo risultare
che il
documento non è valido per il secondo prestito dal fatto che
è predatato e infatti la Mishna insegna: (Sheviit 10,
5) I DOCUMENTI DI DEBITO PREDATATI SONO SENZA VALORE. Non è invece
che il secondo prestito avvenne
nello stesso giorno del primo?
Quindi
a
volte la gente paga un prestito lo stesso giorno in cui lo
ha contratto! Perché allora R'Yochanan permette di restituire un
documento datato lo stesso giorno del suo rinvenimento e che potrebbe essere
già pagato?
La Ghemara respinge l'obiezione:
Gli disse R'Assi a R'Zera: Forse ho detto che l'opinione
di R'Yochanan è che non pagano per niente e in nessun caso
un prestito nello stesso giorno in cui lo hanno contratto? Che egli
ritiene che non sono frequenti le persone che pagano nello stesso giorno,
questo
ho
detto! Anche se non temiamo che un documento di debito venga pagato
lo stesso giorno della sua emissione, nel caso in cui ciò avvenisse
tale documento non sarebbe valido per stipulare un secondo prestito lo
stesso giorno.
La Ghemara propone una spiegazione
alternativa per l'ordinamento di R'Yochanan che permette di restituire
un documento di debito datato lo stesso giorno del rinvenimento:
R'Kahana disse: Il documento può essere restituito al
creditore quando il debitore ammette che il debito non è
stato pagato.
La Ghemara obietta:
Se è così perché insegnare questo ordinamento?
Cosa ha di nuovo? Se il debitore ammette che motivo avrei per non restituirlo
al creditore?
La Ghemara risponde:
Cosa sarebbe se tu dicessi: Forse costui ha sì pagato,
e il motivo per cui disse: Non ho pagato è perché
vuole tornare a prestarsi danaro con esso documento dallo stesso
creditore un'altra volta, e teme di dover pagare due volte le
monete dello scriba. In questo caso il documento non deve essere restituito
né al creditore né al debitore, perchè probabilmente
non ha valore. Perciò ci fa sapere che non dobbiamo dubitare
di un simile caso perché se così fosse, che il documento
fu già pagato, il malve stesso non permetterebbe al
debitore di usare il documento per un secondo prestito. Infatti il malvepenserebbe:
Rabbanan verrebbero a sentire di me che ho usato uno stesso documento
due volte, quando l'asservimento dei terreni del love è già
scaduto, ed essi mi causerebbero una perdita.
La Ghemara mette in dubbio questa
spiegazione:
In cosa differisce questo da quello che imparammo nella Mishna:
TROVÒ UN DOCUMENTO DI DEBITO, SE VI È ASSERVIMENTO DEI BENI
- NON LO RESTITUISCA, e interpretammo che la Mishna si riferisce al
caso in cui il debitore ammette di dover quel denaro e il
documento non può essere restituito perché forse scrisse
che prenderà il prestito nel mese di Nissan e poi non prese
a prestito fino al mese di Tishri, e potrebbe venire il creditore a
portar via terreni da coloro che li acquistarono dal mese di Nissan
al mese di Tishri e in realtà tali terreni non sono assoggettati
al debito che allora ancora non esisteva, e il creditore li sottrae ingiustamente.
E in tal caso non diciamo come abbiamo detto nel caso precedente
che
se così è il malve stesso non deve permettere
l'uso
di un documento datato il mese di Nissan per prendere il prestito nel mese
di Tishri, perché egli direbbe al love: Fa scrivere
un altro documento con la data attuale nel mese di Tishri perché
forse Rabbanan verranno a sapere che ho concesso un prestito in base
a un documento predatato e mi causeranno un danno. Perché
R'Yochanan dice che il malve impedirà al love di usare
per un secondo prestito un documento relativo ad un debito già pagato,
mentre noi non diciamo che egli gli impedisce di usare un documento predatato?
La Ghemara risponde:
Gli studenti della Yeshiva dissero: Là nella Mishna noi
temiamo che il malve acconsentirà di accettare un documento
predatato perché ne ha un guadagno, perché usando
quel documento egli può protar via i terreni a quelli
che li acquistarono da Nissan a Tishri - la cosa certamente gli conviene
e perciò non gli direbbe nulla al love che viene
nel mese di Tishri a prendere il prestito con un documento datato il mese
di Nissan. Quindi se si trova un documento con data precendete a quella
del rinvenimento non si deve restituire. Qui nel caso pertinente
all'ordinamento di R'Yochanan, noi non temiamo che il malve accetti
un documento relativo ad un prestito già pagato, perché
non ne ha alcun guadagno, perché dopo tutto il documento venne scritto
oggi nello stesso giorno del secondo prestito, cosa potrebbe portar
via agli acquirenti dei terreni del debitore con un documento già
pagato che non può portar via con un documento nuovo scritto in
quello stesso giorno? Perciò il malve non permetterà
al
love
di prendere a prestito del denaro con un documento in cui l'asservimento
dei
terreni del debitore, dal momento che il primo debito fu saldato,
è
ora
scaduto
perché teme di essere scoperto e punito. Questo è il
motivo per cui R'Yochanan ha permesso di restituire un documento datato
lo stesso giorno del rinvenimento quando il debitore ammette che il debito
non è stato pagato.
La Ghemara mette in discussione
un'altro caso in cui il debitore non è creduto quando dichiara di
aver pagato:
Disse R'Chiya bar Abba in nome di R'Yochanan: Se uno protesta
di
aver pagato, in assenza di testimoni, un obbligo che gli fu imposto tramite
un atto del Bet Din, [daf 17b] -
non ha detto nulla. Quale è il motivo? Ogni creditore che reclama
il pagamento di un obbligo che fu imposto da un atto del Bet Din, è
come se tenesse in mano il documento su cui è scritto
tale obbligo, anche se lo ha perso, e il debitore che asserisce
di aver già pagato non è creduto.
La Ghemara mette in dubbio la
necessità dell'insegnamento di R'Yochanan:
Disse R'Chiya bar Abba a R'Yochanan: Ma non fu già insegnato
nella nostra Mishna: (Ketubbot 88b) TIRÒ FUORI IL GHET
MA NON È ACCOMPAGNATO DALLA KETUBBA
- RISCUOTE LA SUA KETUBBA? Siccome il din
di R'Yochanan è esplicitamente insegnato nella Mishna, che necessità
ha di insengnarlo?
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Yochanan a R'Chiya: Se non avessi sollevato per
te il coccio, non avresti trovato sotto la perla. Se non ti avessi
insegnato il mio din non avresti capito il significato generale
di quella Mishna.
La Ghemara obietta:
Disse Abbaye: Quale perla? Quale significato generale può
essere dedotto dalla Mishna? Forse ci occupiamo nella Mishna di
un posto dove non si usa scrivere una ketubba, perché in
tale posto il ghet funge per lei anche da ketubba.
Ma in un posto dove si usa scrivere una ketubba, se lei detiene
una ketubba - riscuote, se no - non riscuote. E allora la Mishna
non indica che anche se il creditore non produce il documento il debitore
non è creduto quando dichiara di aver pagato un obbligo derivante
da un atto del Bet Din.
La Ghemara ritira la sua obiezione:
Successivamente disse Abbaye: Non è niente quello che ho
detto. Il din di R'Yochanan può in effetti essere dedotto
dalla Mishna di Ketubbot. Infatti se tu sei dell'opinione che ci occupiamo
nella
Mishna di un posto dove non si usa scrivere una ketubba, ma in
un posto dove si usa scrivere una ketubba, se lei detiene una ketubba
- riscuote, se no - non riscuote, allora una vedova dagli erusin
con cosa riscuote la ketubba che Rabbanan istituirono anche
per lei? Lei infatti non ha né un ghet né una
ketubba.
Con
i testimoni della morte del marito. Ma mettiamo che l'erede
del marito morto sostenga: Ho già pagato. E se tu dici:
Così è - l'erede del marito viene creduto se dice di
aver già pagato. E allora a cosa serve il provvedimento di Rabbanan
con
il quale istituirono la ketubba anche per la vedova dagli
erusin?
Se l'erede del marito morto può dire: Ho gia pagato ed è
creduto, chi le pagherà mai la ketubba? Invece, egli non
è creduto, e possiamo indurre dalla Mishna che uno non può
sostenere, senza prove, che egli pagò un obbligo determinato dal
Bet Din, anche quando il creditore non è in possesso di un documento.
La Ghemara mette in discussione
l'assunto di Abbaye che una arusa abbia diritto alla ketubba:
Disse Mar Keshisha il figlio di R'Chisda a R'Ashi: E che una vedova
dagli erusin ha diritto alla ketubba da dove lo impariamo?
Se
tu dici che si impara da quanto imparammo nella Mishna: (Ketubbot
54b) RESTÒ VEDOVA O VENNE DIVORZIATA, SIA DAGLI ERUSIN
SIA DAI NISSUIN
- RISCUOTE TUTTO. Forse la Mishna stabilisce che la arusa riscuote
la ketubba solo quando il marito gliela scrisse?
La Ghemara respinge una possibile
obiezione:
E se tu dirai: Perché la Mishna dovrebbe insegnarlo?
Se
un marito scrive una ketubba a sua moglie è ovvio che lei
la riscuote! È necessario insegnare questo ordinamento al fine
di escludere l'opinione di R'Elazar ben Azarya il quale disse che,
anche quando il marito scrive una ketubba alla sua arusa,
non gliela scrisse che al fine di sposarla di concludere cioé
il processo fino ai nissuin. Tuttavia quando tale processo si interrompe
lei non può riscuotere nessuna aggiunta. È quindi
necessario insegnare che anche in caso di morte del marito la arusa
riscuote la ketubba.
La Ghemara porta un sostegno
alla tesi che una arusa riscuota solo una ketubba quando
le venne volontariamente scritta dal marito:
Inoltre la Mishna stessa lo implica, da ciò che insegna:
RISCUOTE TUTTO. Infatti è comprensibile se tu dici che
la Mishna si riferisce a un marito che le scrisse una ketubba.
Per questo la Mishna insegna RISCUOTE TUTTO, cioé
"tutto quello che egli le scrisse nella ketubba", ma se tu dici
che la Mishna si riferisce a un marito che non le scrisse una
ketubba - |