La Ghemara cita una Baraita a sostegno della posizione di R'Yehuda (Amora):
Vieni a sentire una prova da una Baraita: DUE CHE STAVANO TIRANDO IL SUO CAMMELLO O CONDUCENDO UN ASINO O SE UNO LO TIRAVA E UN ALTRO LO CONDUCEVA, [daf 9a] IN TAL MANIERA HANNO ACQUISITO. R'YEHUDA DICE: MAI NON HA ACQUISITO FINCHÉ NON AVVERRÀ CHE UNO TIRI IL CAMMELLO O CONDUCA L'ASINO.
La Ghemara espone ora la sua prova:
Tuttavia il Tanna Kamma insegna nella resha della Baraita alla fine del daf 8b: O SE UNO LO TIRAVA E UN ALTRO LO CONDUCEVA in tale maniera essi acquistano l'animale, da cui si impara: Se lo tira o lo conduce - sì, lo acquista, ma se gli è a cavallo - no, non lo acquista, come afferma R'Yehuda (Amora).
La Ghemara respinge questa prova:
La stessa legge che acquisisce l'animale vale  persino per  uno che gli sta a cavallo, e quella proposizione della Mishna che insegna che acquisisce l'animale colui che lo tira o colui che lo conduce non viene per escludere colui che sta a cavallo ma per opporsi alla posizione di R'Yehuda della Baraita che disse: FINCHÉ NON AVVERRÀ CHE UNO TIRI IL CAMMELLO O CONDUCA L'ASINO, e con ciò il Tanna ci insegna che persino uno che agisce al contrario cioé uno che tira l'asino o che conduce il cammello anch'egli acquisisce.
La Ghemara obietta a questa interpretazione del Tanna Kamma:
Se così fosse che il Tanna Kamma semplicemente mescoli assieme i due tipi di kinyan e insegni: DUE CHE TIRAVANO O CONDUCEVANO SIA UN CAMMELLO O UN ASINO se vuole insegnare che tirare un asino, tirare un cammello, condurre un asino e condurre un cammello sono tipi di kinyan equivalenti.
La Ghemara spiega:
C'è una combinazione delle quattro sopra ricordate che non acquisisce, c'è chi dice tirare un asino e c'è chi dice condurre un cammello.
 

La Ghemara presenta la prova di cui si discusse prima ma a partire dalla sefa dell'insegnamento del Tanna Kamma della Baraita:
E c'è chi argomenta a partire dalla sefa: IN TAL MANIERA HANNO ACQUISITO, e chiede: IN TAL MANIERA cosa quale tipo di kinyan viene ad escludere? Non è proprio per escludere uno che sta a cavallo? Se così fosse vi sarebbe una prova per la tesi di R'Yehuda che chi sta a cavallo di un animale con ciò non lo acquisisce.
La Ghemara respinge la prova:
No, "in tale maniera" viene per escludere la maniera opposta a quella descritta nella prima proposizione della Baraita.
La Ghemara ribatte:
Se così fosse che la maniera giusta è quella descritta nella prima proposizione della Baraita, allora l'opinione del Tanna Kamma è uguale a quella di R'Yehuda!
La Ghemara spiega:
C'è tra loro una differenza quanto ad una combinazione delle due escluse da R'Yehuda che non acquisisce secondo R'Yehuda ma acquisisce secondo Tanna Kamma, c'è chi dice che la combianzione esclusa anche da Tanna Kamma sia tirare un asino e c'è chi dice  che la combianzione esclusa anche da Tanna Kamma sia condurre un cammello.
 

La Ghemara riporta un'altra Baraita da cui dedurre il din di colui che sta a cavallo:
Vieni a sentire una prova da una Baraita: UNO È A CAVALLO DI UN ASINO E UNO LO TIENE PER LE BRIGLIE - QUESTO ACQUISÌ L'ASINO E QUESTO ACQUISÌ LE BRIGLIE. Impara da qui che quello che sta a cavallo acquisisce!
La Ghemara respinge questa prova:
Anche qui in questa Baraita il Tanna parla di uno che guida l'animale premendolo con le sue gambe. Solo per questo acquisisce.
La Ghemara obietta:
Se così fosse che il Tanna insegni che quello che cavalca acquisisca anche parte delle briglie! Perché la Baraita fa acquisire tutte le briglie a quello che tiene l'asino per le briglie? 
La Ghemara propone un emendamento della Baraita:
Leggi la Baraita così: QUESTO ACQUISÌ L'ASINO E METÀ DELLE BRIGLIE E QUESTO ACQUISÌ METÀ DELLE BRIGLIE.
La Ghemara prende in esame l'emendamento:
Si capisce come il cavaliere acquisisca parte delle briglie - infatti le solleva per suo conto una parsona dotata di intelletto cioé quello che tiene l'asino per le briglie, ma quello che tiene l'asino per le briglie come acquisisce? A sollevare le briglie insieme a lui c'è l'asino!
La Ghemara propone un altro emendamento della Baraita:
Leggi la Baraita così: QUESTO ACQUISÌ L'ASINO E TUTTE LE BRIGLIE E QUESTO ACQUISÌ QUELLO CHE TIENE NELLA SUA MANO.
La Ghemara obietta:
Questo che razza di ragionamento è? Persino se ti andasse di dire: Chi solleva un oggetto rinvenuto per un suo amico, il suo amico acquisisce - questo vale quando egli lo solleva per conto del suo amico con l'intenzione che solo il suo amico lo acquisisca, costui questo che solleva le briglie - per conto proprio egli le solleva, se egli stesso non le acquista - come può essere che le fa acquistare ad un altro?
La Ghemara propone un emendamento finale della Baraita:
Disse R'Ashi: Questo è l'emendamento finale: QUESTO ACQUISÌ L'ASINO E I FINIMENTI DELLA TESTA E QUESTO ACQUISÌ QUELLO CHE TIENE NELLA SUA MANO. E il resto delle briglie, il tratto che va dalla testa alla mano di quello che le tiene, non lo acquisì né questo né quello.
La Ghemara tenta di riportare a galla la Baraita nella sua versione originale:
R'Abbahu disse: Resti la Baraita come fu insegnata all'inizio e quello che tiene le briglie le acquisti anche se non furono da lui sollevate del tutto e ciò avviene "siccome" egli può staccarle dall'animale e tirarle a sé.
La Ghemara respinge il "siccome" di R'Abbahu:
Ma questo di R'Abbahu è un parere estemporaneo che non venne generalmente accettato. Perché se non dirai così - un mantello che fosse appoggiato per metà sul terreno e per metà su una colonna, e venisse uno e sollevasse la sua metà appoggiata sul terreno dal terreno, e venisse un'altro e sollevasse la sua metà appoggiata sulla colonna dalla colonna, anche qui il primo ha acquisito tutto il mantello e l'ultimo non ha acquisito nulla, "siccome" egli il primo può staccarlo dalla colonna e tirarlo a sé senza che esso tocchi il terreno? Tuttavia nessun Tanna ha riportato una simile maniera di acquisire un mantello, piuttosto questo di R'Abbahu è un parere estemporaneo.
 

La Ghemara cita una Baraita da cui si può dimostrare che un cavaliere acquisisce l'animale che cavalca confutando il parere di R'Yehuda:
Vieni a sentire una prova da una Baraita: R'ELIEZER DICE: UNO CHE CAVALCA NEI CAMPI E UNO CHE CONDUCE IN CITTÀ - ACQUISISCE. 
La Ghemara respinge questa prova:
Anche qui si tratta di uno che cavalcando l'animale lo conduce con l'aiuto delle proprie gambe. Ma se sta semplicemente a cavallo non acquista.
La Ghemara mette alla prova questa interpretazione della Baraita:
Se così fosse è lo stesso che uno che conduce! Sarebbe allora superfluo insegnare cavalcare come modo distinto dal condurre!
La Ghemara risponde:
Vi sono due maniere distinte di condurre: una è far procedere l'animale stimolandolo con la voce o tirandolo per la cavezza e un'altra maniera è il cavalcarlo simolandolo ad avanzare usando le gambe. La Baraita ci insegna che anche questo secondo modo determina il kinyan.
La Ghemara mette alla prova l'asserzione che quello che è a cavallo nella Baraita stimola l'animale con le gambe:
Se così fosse che il cavaliere della Baraita stimola l'animale con le gambe uno che cavalca in città per quale ragione non acquisisce?
La Ghemara risponde:
Disse R'Kahana: Il motivo per cui uno che cavalca in città non acquisisce è perché non è uso delle persone cavalcare in città.
La Ghemara respinge il principio di R'Kahana:
Disse R'Ashi a R'Kahana: Allora di questo passo, uno che sollevò un borsellino di sabato, siccome non è uso delle persone tirare su un borsellino di sabato - anche qui non acquista? Non è così! Piuttosto noi diciamo quello che ha fatto ha fatto - ma quanto al kinyanacquista, anche qui diciamo quello che ha fatto ha fatto - ma quanto al kinyanacquista. 
La Ghemara propone un'altra risposta:
Piuttosto la Baraita esclude il cavalcare in città perché ci stiamo occupando di un caso di compravendita, dove il venditore dell'animale gli disse al compratore: Acquista questo animale come è uso della gente acquistarlo e siccome in città la gente non usa cavalcare egli non lo acquisterà cavalcando. [daf 9b]
La Ghemara aggiunge una serie di situazioni che consentono l'acquisto di un animale anche in città:
Ma se è dominio pubblico il posto in cui egli cavalca, allora acquisisce, e se il compratore è una persona importante abituato a cavalcare anche in città, allora acquisisce, e se la compratrice è una donna, che non è capace di tenere un animale per la briglia e cavalca anche in città, allora acquisisce, e se il compratore è una persona così modesta che non ha niente da guadagnare dal rispetto delle convenzioni sociali, allora acquisisce. Tuttavia per la persona media sarebbe un segno di impudenza cavalcare nelle strade interne della città.
 

La Ghemara solleva una questione connessa col cavalcare:
R'Elazar sollevò la questione: Uno che dice al suo amico: Tira verso di te questo animale al fine di acquisire gli oggetti che son sopra di lui, quale è il din? L'amico acquisisce o no?
La Ghemara esamina la forma in cui fu formulata la domanda:
Non gli ha detto al fine di acquisire? Forse che gli disse: Acquisisci? Se non è chiaro che gli ha detto di acquisirli certo che non li acquisisce!
La Ghemara riformula la domanda:
Se invece gli ha detto: Tira verso di te questo animale e con ciò acquisisci gli oggetti che sono su di essa, quale è il din? L'amico acquisisce o no? Cioé: Forse che è valido tirare a sé l'animale al fine di acquisire gli oggetti o no? La Ghemara non dà una risposta alla domanda di R'Elazar.
 

La Ghemara dà per scontato che R'Elazar ritiene un valido kinyan per gli oggetti che si trovano su di un animale,  tirare a sé l'animale se, con ciò, anche l'animale viene acquistato. Su questo ora si discute:
Disse Rava: Se gli disse acquista l'animale e acquista gli oggetti che sono su di esso, forse che egli acquisisce gli oggetti? Un animale che ha su di sé degli oggetti, è un cortile ambulante, e un cortile fisso acquisisce ma un cortile ambulante non acquisisce. E se tu dirai che l'animale acquisice come un normale cortile quandosi ferma, ti risponderò: Ma vige il principio per cui tutto ciò che se cammina non acquisisce - anche se ristà o siede non acquisisce.
La Ghemara conclude:
L'halacha di cui si occupava R'Elazar concerne un caso in cui l'animale era legato. In tal caso l'animale può fungere da "cortile" perché non è in grado di camminare. La domanda di R'Elazar era: Se uno tira un po' un animale legato ciò opera il kinyan degli oggetti che sono su di esso anche senza acquistare l'animale?
 

La Ghemara continua ad indagare su cortili ambulanti:
Dissero R'Pappa e R'Huna il figlio di R'Yehoshua a Rava: Allora, di questo passo, se uno se ne andava in una nave e dei pesci saltarono e caddero dentro la nave, anche qui si tratta di un cortile ambulante e la nave non li acquista?
La Ghemara risponde:
Gli disse Rava: La nave è come che fosse in riposo, ed è l'acqua che la muove e il padrone della nave acquisisce i pesci.
La Ghemara riporta un ulteriore caso:
Disse Ravina a R'Ashi: Allora, di questo passo, se una donna se ne andava per un dominio pubblico e il marito le lanciò un ghet nel  grembiule di lei o nel di lei cesto, anche qui si tratta di un cortile ambulante e la donna non acquisisce quel ghet e non è divorziata?
La Ghemara risponde:
Gli disse R'Ashi: Il suo cesto è come che fosse in riposo, ed è lei che si muove sotto di lui e quindi lei acquisisce il ghet ed è divorziata.
 

Mishna: ERA A CAVALLO DI UN ANIMALE E VIDE L'OGGETTO RINVENUTO, E DISSE AL SUO AMICO DAMMELO, LO PRESE l'altro E DISSE: ME LO SONO AGGIUDICATO IO - SE LO È AGGIUDICATO. SE DOPO AVERGLIELO DATO al cavaliere DISSE: IO ME LO SONO AGGIUDICATO PER PRIMO - NON HA DETTO NULLA.

Ghemara: La Ghemara riporta una Mishna di Pea (4, 9) connessa con la nostra: 
La Mishna insegna là: COLUI CHE RACCOLSE LA PEA, E DISSE: ECCO CHE ESSA APPARTIENE AL TALE POVERO, R'ELIEZER DICE: L'HA ACQUISTATA PER QUELLO, E I CHACHAMIM DICONO: LA PUÒ DARE AL PRIMO POVERO CHE VIENE.
La Ghemara espone i lati della Mishna:
Disse Ulla in nome di R'Yehoshua ben Levi: La machloket sussiste quando la pea in questione fu raccolta da un ricco che come tale non può prenderla per sé per un povero, perché R'Eliezer della Mishna così ragionava: Siccome se il ricco vuole può abbandonare i propri beni e diventare povero, e allora la pea gli si addice - anche ora che non ha abbandonato i suoi beni gli si addice, e siccome se ne può appropiare per sé - può anche appropiarsene per conto del povero suo amico. Mentre Rabbanan ragionavano così: Una volta siccome - lo diciamo, due volte siccome - non diciamo cioé risultati conseguiti applicando due volte il siccome non hanno validità halachica. Tuttavia quando la pea in questione fu raccolta da un povero per un altro povero, tutti concordano il povero l'ha acquisita per lui per l'altro povero, perché siccome se ne può appropiare per sé in quanto povero egli stesso - può anche appropiarsene per conto dell'altro povero suo amico.
La Ghemara mette alla prova la spiegazione di Ulla:
Disse R'Nachman a Ulla: Ma il Maestro potrebbe dire che persinoquando la pea in questione fu raccolta da un povero che come tale può prenderla per sé per un altro povero la machloket sussiste, perché anche sull'uso di un solo siccome ci potrebbero essere pareri discordanti, infatti nei riguardi di un oggetto rinvenuto tutti sono "poveri" e sono autorizzati ad appropiarsene proprio come il povero lo è nei riguardi della pea, e ciò nonostante imparammo nella nostra Mishna: ERA A CAVALLO DI UN ANIMALE E VIDE L'OGGETTO RINVENUTO, E DISSE AL SUO AMICO DAMMELO, LO PRESE l'altro con l'intenzione di darglielo ma poi cambiò idea E DISSE: ME LO SONO AGGIUDICATO IO - SE LO È AGGIUDICATO. Qui vediamo che la prima acquisizione per conto del cavaliere non ha valore e non diciamo che siccome poteva acquisirla per sé fin dal primo momento, l'ha già acquisita per il suo amico. Ora la Mishna è comprensibile se tu dici che sussiste machloketnella Mishna di Pea a proposito di una pea raccolta da un povero per un altro povero come io, R'Nachman, sostengo,