La Ghemara muove un'obiezione al fondamento
del kal vachomer:
Cosa, a partire da un unico testimone - dove l'accusato
su quello che il testimone unico testimonia, deve giurare, [daf
4a] puoi dire su
due
testimoni
- dove l'accusato su quello che egli stesso smentì,
deve giurare? Quando un testimone unico viene a testimoniare che uno
deve una somma e quello sostiene di non dover nulla, deve giurarlo per
smentire il testimone. Quando invece due testimoni vengono a testimoniare
che lui deve metà di una somma e quello sostiene di non dover nulla,
deve pagare la metà sulla quale c'è la testimonianza, e deve
giurare sulla seconda metà che egli sostiene di non dovere. I due
giuramenti sono evidentemente diversi e non si può inferire dall'uno
all'altro.
La Ghemara accetta quest'obiezione
e modifica la precedente risposta:
Piuttosto, disse R'Pappa: La legge di R'Chiya, che se due testimoni
testimoniano che egli deve metà è come se egli stesso ammettesse
che deve metà ed è obbligato a giurare sulla metà
che egli nega, si può derivare tramite un kal vachomer
dal
ghilgul
shvu'a da parte di un teste unico. [Una volta che l'obbligo
di giurare viene stabilito in base ad una data imputazione, l'accusato
può venir obbligato a giurare su altre imputazioni che l'accusatore
solleva a suo carico, anche quando queste ultime, da sole, non sarebbero
bastate a produrre l'obbligo al giuramento. Questo è il caso di
due accuse, una sostenuta da un testimone e l'altra del tutto non provata.
L'obbligo di giurare sull'una genera l'obbligo di giurare sull'altra. Tale
obbligo di giuramento indotto da un altro obbligo di giuramento viene chiamato
ghilgul
shvu'a - concatenamento di giuramenti.] Ecco il kal vachomer:
Se la testimonianza di un teste unico, che non può obbligare al
pagamento, può, tramite il ghilgul shvu'a, obbligare ad un
giuramento per negare una imputazione non provata, tanto più potranno
due testimoni, i quali possono obbligare a pagare, obbligare ad un giuramento
per negare un'imputazione non provata.
La Ghemara obietta anche a questo kal
vachomer:
Cosa a partire dal ghilgul shvu'a da pare di un unico
teste, in cui è l'obbligo di un giuramento a causare l'obbligo
di un altro giuramento, potrai dire su due testimoni i
quali, nei riguardi della metà su cui testimoniano, obbligano
a un pagamento in danaro e non obbligano ad un giuramento? In
altre parole se dall'obbligo di un giuramento si genera un giuramento non
è detto che dall'obbligo di un pagamento si generi l'obbligo di
un giuramento.
La Ghemara ritorna alla proposta
precedente a quella di R'Pappa e risponde alla difficoltà creata
dalla diversità dei due giuramenti, uno su quello che il teste unico
testimonia e l'altro su quello che i due testimoni non testimoniano:
Che il giuramento reso necessario dall'ammissione della sua
bocca dimostri che non ha importanza su quale parte dell'imputazione
egli deve giurare, infatti la sua ammissione rende necessario un giuramento
sulla parte dell'imputazione da lui non ammessa!
La Ghemara obietta:
Cosa puoi dimostrare dall'ammissione della sua bocca,
la quale non è soggetta a smentita come invece lo sono i testimoni,
forse è questa caratteristica della sua ammissione a determinare
l'obbligo del giuramento?
La Ghemara risponde:
Che il teste unico dimostri che non è questa caratteristica
della sua ammissione a determinare l'obbligo del giuramento infatti
la
sua testimonianza è soggetta a smentita e nonostante ciò
rende
necessario il giuramento.
La Ghemara può obiettare:
Cosa, a partire da un unico testimone - dove l'accusato
deve giurare su quello che il testimone unico testimonia, puoi diresu
due
testimoni
- dove l'accusato deve giurare su quello che egli stesso
smentì? Come obiettò sopra.
La Ghemara può rispondere:
Che il giuramento reso necessario dall'ammissione della sua
bocca dimostri che non ha importanza su quale parte dell'imputazione
egli deve giurare, infatti la sua ammissione rende necessario un giuramento
sulla parte dell'imputazione da lui non ammessa! E il ragionamento torna
su sé stesso!
La Ghemara passa ad un altro tipo
di ragionamento:
Questo aspetto l'ammissione dell'accusato non è simile
a quell'aspetto la testimonianza di un teste unico, né questo
aspetto la testimonianza di un teste unico è simile a quell'aspetto
l'ammissione
dell'accusato, il lato che hanno in comune è che essi vengono
al
Bet Din in seguito ad un'imputazione parzialmente circostanziata
e
ad una negazione e alla fine il Bet Din decide che egli deve giurare,
anch'io vi porto la testimonianza di due
testimoni, che
anch'essi
vengono al Bet Din in seguito ad un'imputazione
parzialmente
circostanziata e ad una negazione e alla fine si può concludere
che egli deve giurare.
La Ghemara obietta:
Cosa a partire dal lato che hanno in comune, dove in
entrambi i casi l'accusato non è ritenuto negatore del suo
debito in quanto nel caso in cui ammette parte dell'imputazione, per l'altra
parte la sua parola è vale come quella del suo accusatore, e nel
caso del teste unico non si giunge di certo ad una prova definitiva, puoi
dire sui testimoni dove, per la parte su cui essi testimoniano, è
sì
ritenuto un negatore del suo debito? Come posso dimostrare l'obbligo
del giuramento nei riguardi di uno che è stato dimostrato un mentitore,
dall'obbligo di giuramento di uno che non fu mai dimostrato tale? Come
presterò fede al giuramento di un truffatore dichiarato?
La Ghemara respinge questa obiezione:
Ma forse che attraverso i testimoni viene ritenuto un negatore del
suo debito? Ma disse R'Idi bar Avin in nome di R'Chisda: Uno che nega
un prestito - è kasher
come testimone, uno che nega un pegno - è pasul
come testimone.
La Ghemara obietta ancora:
Piuttosto obietta così: Cosa a partire dal lato che
hanno in comune l'ammissione personale e il teste unico che pure
non sono soggetti ad hazama,
puoi dire sui testimoni che sono soggetti ad hazama?
La Ghemara spiega:
Questo non è difficile perché R'Chiya non obietta
a partire dalla legge della hazama cioé non ritiene che
l'essere soggetto alla hazama abbia delle ripercussioni sulla capacità
di rendere necessario un giuramento.
La Ghemara accetta che R'Chiya
abbia correttamente derivato la sua legge dalle caratteristiche comuni
alla personale ammissione e alla testimonianza del teste unico, tuttavia
ora muove un'obiezione a R'Chiya circa la sua affermazione che tale legge
è derivabile dalla nostra Mishna:
Ma a proposito di quello che R'Chiya disse: E anche
il Tanna della nostra Mishna lo ha insegnato, vi è un'obiezione.
Forse
che i due casi, quello di R'Chiya e quello della nostra Mishna,
si
assomigliano? Là nel caso trattato da R'Chiya - il
malve
ha testimoni che il love gli deve metà della somma da
lui pretesa, mentre il love
non ha testimoni che non gli deve niente altro al malve perché
se il love avesse testimoni che non gli deve niente altro al
malve-
allora
R'Chiya non lo farebbe giurare. Qui, nel caso trattato dalla nostra
Mishna in cui due tengono un mantello, come
è vero che noi
siamo testimoni dell'uno - così pure è vero che noi
siamo testimoni dell'altro, e ciò nonostante la Mishna decide
che debbono giurare! Ciò dimostra che il giuramento richiesto
dal Tanna della nostra Mishna poco ha a che fare con il giuramento di colui
che parzialmente ammette e che secondo R'Chiya è richiesto anche
quando due testimoni testimoniano su un debito parziale.
La Ghemara rivede la propria interpretazione
delle parole di R'Chiya:
Piuttosto, se fu detto da R'Chiya: E anche il Tanna
della
nostra Mishna lo ha insegnato - a proposito di quell'altro
responso
di
R'Chiya esso fu detto. Infatti disse R'Chiya:
Se uno dice:
Ho
un mane presso di te, e quello dice: Non hai presso di me che cinquanta
zuz
ed eccoteli - è chayav
a prestare giuramento come chiunque ammetta parzialmente un debito. Per
quale motivo? "Eccoti" è anche simile a colui che ammette parte
dell'imputazione, e disse R'Chiya anche il Tanna ha insegnato: DUE
CHE TENGONO UN MANTELLO. Ora qui nel caso portato dalla nostra Mishna,
siccome
egli tiene il mantello dalla sua parte - [noi siamo testimoni che
quello che egli tiene] è equivalente ad un "Eccoti", e la
Mishna insegna: DEVE GIURARE! Nella nostra Mishna è come se
ciascuno dicesse all'altro: Eccoti la parte del mantello che tu tieni,
e per questo entrambi debbono giurare sull'altra parte. La nostra Mishna
così sosterrebbe il parere di R'Chiya per cui si deve giurare anche
quando la parte su cui si ammette è già in possesso dell'altro.
La Ghemara riporta una shita
contrastante.
Ma R'Sheshet disse: Un imputato che ammette parzialmente un
debito e quanto alla somma ammessa dice:"Eccoti" è paturdall'obbligo
di prestare il giuramento implicato nella parziale ammissione.
Per quale
ragione? Siccome gli disse "Eccoti", quei cinquanta zuz
sui quali egli ammette che gli sono stati dati in prestito ed egli
li restituisce, sono come se il malve
li tenesse già in mano, riguardo a quei cinquanta - egli
non è come quello che ammette, perciò non vi è
ammissione di parte dell'imputazione.
La Ghemara chiede:
Ma allora per R'Sheshet la nostra Mishna risulta difficile?
Infatti
dicemmo sopra che essa è riconducibile ad un caso di parziale ammissione!
La Ghemara risponde:
Potrebbe dirti R'Sheshet: La nostra Mishna parla di un
giuramento che è una disposizione rabbinica e nulla ha a
che fare con il giuramento che la Tora impone a chi riconosce parzialmente
un proprio debito.
La Ghemara replica:
E l'altro cioé R'Chiya potrebbe rispondere: È
vero, si tratta di una disposizione rabbinica. Tuttavia, se ancora ancora
tu dicessi che mideoraita
chi dice:"Eccoti" è obbligato a giurare un giuramento di
parziale ammissione - potremmo dire che nel caso della nostra Mishna che
assomiglia ad un caso di "Eccoti", Rabbanan istituirono un giuramento
sul
tipo
del
giuramento deoraita, ma se tu dirai che
mideoraitachi
dice: "Eccoti" è esente dal giuramento di parziale ammissione
- allora vorresti dire che Rabbanan istituirono un giuramento che come
esso non ne esiste uno simile deoraita? In tal caso mancherebbe
ogni motivazione per istituire un simile giuramento che non viene a risolvere
alcun problema!
La Ghemara porta una Baraita che
smentisce la tesi di R'Chiya:
Essi misero alla prova R'Chiya a partire dalla seguente Baraita:
Nel caso in cui c'è documento di debito in cui è scritto
che il tale deve [daf 4b] SELA'YMo
DINARIM
senza specificazione di una somma, se IL MALVEDICE:
CINQUE E IL LOVE
DICE: TRE, R'SHIMON BEN ELAZAR DICE: SICCOME il love HA AMMESSO
PARTE DELL'IMPUTAZIONE - DEVE GIURARE, R'AKIVA DICE: il love
in questo caso NON È DIVERSO DA UNO CHE RESTITUISCE UN OGGETTO
SMARRITO ED È PATURdal
giuramento.
Si dà il caso di uno che restituisce una borsa smarrita con
tre monete ed il proprietario sostiene che essa ne conteneva cinque. Se
il rinvenitore della borsa fosse considerato un'imputato che ammette parte
della imputazione, egli dovrebbe giurare. Una tale situazione potrebbe
scoraggiare gli eventuali rinvenitori a restituire una borsa smarrita,
perciò Rabbanan esentarono colui che restituisce un oggetto smarrito
dall'obbligo di giurare in caso di contestazione. Siccome in questo caso
il love avrebbe potuto sostenere, in base al documento, di dovere
solo due sela'ym, che è il minimo indicato da un generico
plurale, e nonostante ciò ammise di doverne tre, R'Akiva lo assimila
ad uno che restituisce un oggetto smarrito e lo esonera dal giuramento.
La Ghemara esamina le implicazioni
della Baraita citata:
Ad ogni modo la Baraita insegna: R'SHIMON BEN ELAZAR DICE: SICCOME
HA AMMESSO PARTE DELL'IMPUTAZIONE - DEVE GIURARE. Possiamo dedurre
che il motivo per cui il love è tenuto al giuramento
è
perché disse che deve tre, ma se avesse
detto due - sarebbe patur dal giuramento, e questo
documento in cui è scritto che lui ammette di dovere
due sela'ym e dà al malve un diritto sui campi del
love
e
quindi è come se quei due sela'ym fossero già in possesso
del malve, ha il valore di una dichiarazione del tipo
di
"Eccoti", quindi impara da qui: Se uno disse:
"Eccoti"
è
patur dal giuramento reso necessario da una parziale
ammissione!
La Ghemara respinge questa conclusione:
No, continuerò a dirti: Anche se ha ammesso due è
tenuto a giurare, e il motivo per cui la Baraita ha insegnato
tre invece che due - è per escludere l'opinione di R'Akiva
che disse: È simile a chi restituisce un oggetto smarrito ed è
patur
dal
giuramento quando ammette di dovere tre sela'ym ma se ammette di
doverne due, il minimo a cui si riferisce il documento, allora è
uno che ammette parte dell'imputazione e deve giurare. Perciò la
Baraita ci informa che secondo l'opinione di R'Shimon ben Elazar,
non solo il love che ammette di essere in debito di due sela'ym
ma
anche quello che ammette di doverne tre, non viene esentato dal giuramento
come uno che restituisce un oggetto smarrito, ma
è uno che ammette
parte dell'imputazione ed è obbligato
a giurare.
La Ghemara respinge anche questa
possibilità:
Se così fosse, forse che la Baraita direbbe: R'SHIMON
BEN ELAZAR DICE: SICCOME HA AMMESSO PARTE DELL'IMPUTAZIONE - DEVE GIURARE?
"Anche questo deve giurare" dovrebbe dire! Siccome R'Shimon ben Elazar
non ha detto così, ciò implica che se il love ha ammesso
di dover solo due sela'ym, è esente dal giuramento e ciò
sembrerebbe attestare che non vi è giuramento di parziale ammissione
in situazioni tipo "Eccoti".
La Ghemara accetta che R'Shimon,
nel caso riportato dalla Baraita, non obbligherebbe a giurare il love
che ammette solo due sela'ym, ma presenta un'altra difesa del punto
di vista di R'Chiya:
Piuttosto, resta fermo che chi ammette di dover due sela'ym
è esente dal giuramento, e nonostante ciò possiamo
dire che, generalmente parlando, quando uno disse: "Eccoti" è
obbligato a giurare. E qui nella Baraita è diverso
perché gli viene in soccorso lo shtarin
base al quale egli può sostenere di dover solo due sela'ym,
perché se il debito fosse superiore è poco verisimile che
lo shtar non lo avesse attestato.
La Ghemara offre una spiegazione
alternativa:
Oppure, qui nella Baraita il love non deve giurare perché
lo shtar costituisce un diritto del malve sui campi
del
lovee
non si giura quando uno smentisce un diritto sui campi
o anche quando
lo riconosce e nel nostro caso, se il love giurasse come conseguenza
dell'ammissione di un diritto sui campi incorreremmo in questa regola.
La Ghemara prende in esame la Baraita
in questione da un altro lato:
C'é chi mise alla prova R'Sheshet a partire dalla
sefa:
R'AKIVA DICE:
il love in questo caso NON È DIVERSO
DA UNO CHE RESTITUISCE UN OGGETTO SMARRITO ED È PATUR dal
giuramento. La ragione è perché disse: Tre, ma se
avesse detto: Due - è obbligato a giurare. Ma lo shtarsu
cui son scritti due sela'ym che egli ammette di essere tenuto
a pagare, siccome dà al malve un diritto sui campi del love,
crea
una situazione simile a "Eccoti" in cui la parte ammessa è già
in possesso dell'accusatore, impara da ciò che se uno disse:
"Eccoti"
è obbligato a giurare e non come sostenne R'Sheshet.
La Ghemara respinge questa conclusione:
No, continuerò a dirti: Anche se ha ammesso due è
paturda
giurare, come sostenne R'Sheshet, e il motivo per cui la Baraita,
cioé R'Akiva ha insegnato tre invece che due - è
per escludere l'opinione di R'Shimon ben Eliezer che disse:
Anche il
love
che ammette tre sela'ym è uno che ammette parte dell'imputazione
ed è obbligato al giuramento, e per questo R'Akiva ci insegna
che il love che ammette tre
sela'ym è come
uno che restituisce un oggetto smarrito ed è paturda
giurare.
La Ghemara aggiunge un'osservazione:
Così dev'essere, a quanto pare: Perché se ti venisse
da pensare che il love che ammette due sela'ym
è obbligato a giurare, come pensammo all'inizio - nel caso
in cui ne ammette tre come lo esentò R'Akiva? Quello forse
si
faceva furbo, e così ragionava: Se dirò di dover
due
- dovrò giurare il giuramento della parziale ammissione.
Dirò
allora
tre,
e sarò come uno che restituisce una cosa smarrita - e mi libererò
dal
giuramento. Piuttosto impariamo da questo
responso di R'Akiva che
un love che ammette di dovere solo duesela'ym è
anche esente dal giuramento, come pensava R'Sheshet.
La Ghemara solleva un problema:
Ma allora la Baraita è difficile per R'Chiya, il
quale afferma che una parziale ammissione obbliga al giuramento anche nei
casi di "Eccoti" come è il caso della Baraita in quanto ogni obbligo
scritto crea un diritto sui campi e quindi la somma ammessa, i due sela'ym,
è già in possesso del malve!
La Ghemara risponde spiegando che
lo shtar non ha solo l'effetto di creare una situazione di "Eccoti":
Là nella situazione della Baraita è differente
da
una normale situazione di "Eccoti" perché è proprio
lo
shtar
a venirgli in soccorso conferendo credibilità alla sua affermazione
di dover solo due sela'ym!
La Ghemara offre una spiegazione
alternativa:
Oppure, qui nella Baraita il love non deve giurare perché
lo shtar costituisce un diritto del malve sui campi
del
lovee
non si giura quando uno smentisce un diritto sui campi
o anche quando
lo riconosce e nel nostro caso, se il love giurasse come conseguenza
dell'ammissione di un diritto sui campi incorreremmo in questa regola.
La Ghemara lancia un nuovo attacco
a R'Sheshet:
Lo attaccò Mar Zutra il figlio di R'Nachman a partire da
una Mishna [Shevuot 38b]: RECLAMARONO UTENSILI E TERRENI, AMMISE
PER GLI UTENSILI E NEGÒ QUANTO AI TERRENI, AMMISE PER I TERRENI
E NEGÒ QUANTO AGLI UTENSILI - È PATUR dal giuramento
di parziale ammissione. AMMETTE PARTE DEI TERRENI - È PATUR.
PARTE DEGLI UTENSILI - È CHAYAV.
La Ghemara passa a considerare
le implicazioni della Mishna citata:
La ragione per cui la Mishna dispensa dal giuramento nei primi
due casi è perché si tratta di utensili e terreni dal
momento che l'imputazione circa un terreno non dà luogo a
giuramento. Se tuttavia si fosse trattato di un'ammissione di
utensili
e di una negazione di utensili simile al caso di utensili
e terreni di cui parla la Mishna - sarebbe stato obbligato
al
giuramento. Come sarebbe questo caso? Non è come il caso
in cui gli disse il love al malve: "Eccoti gli
strumenti che dici essere tuoi"? Da questo tu impari che nel caso
in cui disse: "Eccoti", è obbligato a giurare.
La Ghemara respinge questa
implicazione:
No, continuerò a dirti che nel caso di utensili e
utensili è anche esente dal giuramento, e ciò che
la
Mishna insegnò utensili e terreni - questo vuole insegnarci:
Uno che parzialmente ammette utensili - è obbligato a giurare
anche
sui terreni che egli nega.
La Ghemara chiede:
E allora cosa ci insegna la Mishna? Il din di zokekin
-
assoggettano? Ma lo imparammo già in una precedente
Mishna
[Kiddushin 26a] BENI SU CUI NON VI È RESPONSABILITÀ
[MOBILI] ZOKEKIN - ASSOGGETTANO BENI SU CUI VI È RESPONSABILITÀ
[IMMOBILI] QUANTO AL GIURARE SU DI ESSI. Qui nella Mishna di Shevuot
vi è l'insegnamento basilare, là nella Mishna di Kiddushin
l'insegnamento è citato accidentalmente. |