La Ghemara tenta di rifarsi a una machloket
di Tannaim:
Diciamo che il calo della carogna è una diatriba tra Tannaim
perché una Baraita insegna: (Esodo 22, 12) SE l'animale
FU
SBRANATO che il custode PORTI UN TESTIMONE, [daf
11a] che si interpreta: Che il custode PORTI TESTIMONI CHE FU
SBRANATO SENZA CHE LUI LO VOLESSE E il custode È ESENTE dal
risarcimento. ABBA SHAUL DICE: PORTI LA CAROGNA AL BET
DIN. Perché non dire che le loro opinioni
differiscono in questo - che uno studioso pensava: Il calo della carogna
è a carico del danneggiato, e uno studioso pensava: Il calo della
carogna è a carico del danneggiatore?
La Ghemara respinge la prova:
No, per tutti gli studiosi all'unanimità il calo della
carogna è a carico del danneggiato, e qui divergono sulla seccatura
di
doversi occupare della carogna. Infatti una Baraita insegna: ALTRI DICONO:
DA DOVE impariamo CHE È A CARICO DEL PROPRIETARIO DEL POZZO
TIRARE FUORI IL TORO DAL SUO POZZO? LA TORA INSEGNA: (Esodo 21, 34)
DENARO
RESTITUISCA AI PROPRIETARI dell'animale che cadde nel pozzo E
IL MORTO - da cui si impara che il danneggiatore è
tenuto a portare la carogna al danneggiato.
La Ghemara prende in esame un concetto
apparso in precedenza:
Disse Abbaye a Rava: Quella seccatura di doversi occupare
della carogna in cosa consiste? A che tipo di perdita monetaria corrisponde?
Se
diciamo che quando la carogna è nel pozzo vale un zuz
e quando è sul margine del pozzo ne vale quattro,
quando il padrone del pozzo si affatica a tirare fuori quella
carogna è per sé che si affatica perché ora
la carogna è di tre zuz più vicina al prezzo dell'animale
vivo, e quindi sono per lui guadagnati! Ma per insegnare questo non è
necessario un versetto!
La Ghemara dimostra la necessità
del versetto:
Gli disse Rava a Abbaye: Il versetto non serve che nel
caso in cui la carogna nel pozzo vale un zuz e sul margine
del
pozzo
vale anche un zuz. In questo caso è comprensibile
che ci voleva un versetto per insegnare che il proprietario del pozzo deve
tirar fuori la carogna e consegnarla al danneggiato.
La Ghemara obietta:
Ma c'è una cosa così che la carogna vale lo stesso
dentro al pozzo o fuori?
La Ghemara ribadisce:
Si, infatti la gente dice: Una trave in città si acquista
con
un zuz, una trave in campagna si acquista ugualmente
con
un zuz anche se poi viene usata in città.
La Ghemara riporta un din
connesso con l'argomento in discussione:
Disse Shmuel: I giudici del Bet
Din non fanno la stima di oggetti danneggiati non al
ladro e non al predone cioé se gli oggetti rubati sono stati
danneggiati non vengono consegnati al proprietario con l'aggiunta del risarcimento
del loro deprezzamento, ma il ladro deve risarcire l'intero valore degli
oggetti rubati e quelli danneggiati sono suoi, solo nel caso di danneggiamento
gli
oggetti vengono consegnati al proprietario con l'aggiunta del risarcimento
del loro deprezzamento. E io dico aggiunge Shmuel: Anche a colui
che prese a prestito viene fatta la stima e restiuisce l'oggetto danneggiato
al proprietario con il deprezzamento, e Abba cioé Rav mi
dà ragione.
La Ghemara prende in esame l'intenzione
di Shmuel:
Si chiesero gli studiosi della Ghemara, così disse
Shmuel:
Anche
a colui che prese a prestito viene fatta la stima e restiuisce l'oggetto
danneggiato al proprietario con il deprezzamento,
e Abba cioé
Rav mi dà ragione, o forse così disse Shmuel: E
io dico: Anche a colui che prese a prestito non viene fatta la stima come
al ladro e al predone e Abba mi dà ragione?
La Ghemara porta una prova:
Vieni a sentire una prova: A proposito di quel tale che chiese a
prestito un'ascia da un altro, la ruppe. Si presentò dinnanzi a
Rav perché giudicasse il caso, e questi gli disse: Va e pagagli
un'ascia nuova, impara da qui che non si fa la stima anche in
un caso di prestito, e non solo in casi di furto o rapina.
La Ghemara respinge questa prova:
Al contrario, da ciò che R'Kahana e R'Asi dissero a Rav in
occasione di questo verdetto: Ma la legge in generale è
così? E lui tacque. Impara da questo che in altri casi di questo
tipo si fa la stima del danno recato all'oggetto prestato e questo
viene restituito al proprietario con l'aggiunta del deprezzamento.
La Ghemara riporta la machloket
tra gli Amoraim:
Fu detto: Disse Ulla in nome di R'Elazar: Si fa la stima al ladro
e al predone quindi non secondo Shmuel, R'Pappa
disse: Non si fa la stima secondo Shmuel.
La Ghemara riporta la conclusione
halachica:
E l'halacha così è: Non si fa la stima per
calcolare il deprezzamento da aggiungere alla restituzione dell'oggetto
danneggiato al proprietario non al ladro e non al predone, tuttavia
a chi prese a prestito facciamo la stima di un oggetto danneggiato
e lo restituisce con l'aggiunta del deprezzamento al proprietario, secondo
la
conclusione di R'Kahana e R'Asi.
La Ghemara riporta altri verdetti
di Ulla in nome di R'Elazar:
E ancora disse Ulla in nome di R'Elazar: Una placenta che
nel
corso di un aborto uscì in parte il primo giorno e in parte il
secondo - alla donna che abortì le contiamo
i giorni
dell'impurità rituale a partire dal primo giorno
in quanto
il feto potrebbe essere presente già nella prima parte della placenta.
La Ghemara obietta:
Gli disse Rava a Ulla: Quale è il tuo pensiero alla
base della decisione di contare i giorni dell'impurità rituale a
partire dal primo giorno? Ti pare di essere andato in senso aggravante?
Questa è una decisione aggravante che porta ad un risultato facilitante
perché così facendo tu la rendi pura fai
anche il calcolo dei giorni puri a partire dal primo giorno! Se
infatti il feto era femmina e tu hai cominciato a contare dal primo giorno,
anche i quattordici giorni impuri finiscono un giorno prima e cominciano
i puri un giorno prima. Disse invece Rava: Quanto a sospettare il
primo giorno come un giorno impuro - sospetta, quanto a contare i
giorni di impurità - non conta che dal secondo giorno.
La Ghemara verifica:
Cosa ci viene a insegnare Ulla con il suo verdetto? Ci insegna
che
non vi è fuoruscita di una parte di placenta senza feto.
La Ghemara obietta:
L'abbiamo già imparato in una Baraita: UNA PLACENTA USCITA
IN PARTE prima della macellazione rituale di un animale È
PROIBITO MANGIARLA, È IL SEGNO DI UN FETO IN UNA DONNA, È
IL SEGNO DI UN FETO IN UN ANIMALE!
La Ghemara risponde:
Se lo avessi imparato solo dalla Baraiata, avrei creduto
[daf
11b] che esiste una parte della placenta sicuramente senza
feto, e la proibizione di mangiare la placenta uscita in parte prima
della macellazione, deriva da una sanzione rabbinica in cui
si proibisce una parte di placenta uscita prima della macellazione
in
vista di una placenta completa
uscita prima della macellazione,
sicuramente proibita. Per questo viene Ulla e ci informa che ogni
parte di placenta uscita è sospetta di contenere un feto.
La Ghemara riporta un altro dei
verdetti di Ulla in nome di R'Elazar:
E ancora disse Ulla in nome di R'Elazar: Un primogenito di
animale che venisse sbranato durante i primi trenta giorni
ci vita - non lo si riscatta e non si dice: Se non fosse stato sbranato
sarebbe vissuto e non può essere considerato un aborto e deve egualmente
venir riscattato.
La Ghemara riporta una sorgente
mishnica:
E così insegnava Rami bar Chama: DA QUANTO FU DETTO: (Numeri
18, 15) TU DOVRAI RISCATTARE, PUÒ ESSERE PERSINO SE FU
SBRANATO ENTRO TRENTA GIORNI? LA TORA INSEGNA: TUTTAVIA - DISTINGUI
-
tra i normali primogeniti che vanno riscattati e quello che non viene riscattato,
cioé quello sbranato entro i primi trenta giorni di vita.
La Ghemara riporta un altro dei verdetti
di Ulla in nome di R'Elazar:
E ancora disse Ulla in nome di R'Elazar: Un bovino si acquista
con il trascinarlo nel proprio ambito.
La Ghemara obietta:
Ma non ci ha insegnato la Mishna nel trattato Kiddushin: Un
bovino si acquista CON LA CONSEGNA delle briglie da parte del venditore
al compratore, anche se l'animale è ancora nell'ambito del venditore?
La Ghemara spiega:
Egli cioé Ulla insegnava come quel Tanna che insegna:
E RABBANAN DICONO: QUESTO E QUELLO CON IL TRASCINARLO, R'SHIMON DICE: QUESTO
E QUELLO CON IL SOLLEVARLI. Ci son quindi tre opinioni nella Mishna
su come si acquista un bovino: L'opinione di Rabbanan, condivisa da Ulla,
che un bovino si acquista traendolo a sé, l'opinione del Tanna nel
trattato di Kiddushin che un bovino si acquista con la consegna delle briglie,
e l'opinione di R'Shimon che si acquista sollevandolo un po' o, nel caso
di un animale pesante, si causa che egli salga su una fascina di frasche,
sollevandosi così.
La Ghemara riporta un altro dei
verdetti di Ulla in nome di R'Elazar:
E ancora disse Ulla in nome di R'Elazar: Nel caso di
fratelli
che divisero la loro eredità - persino quello che è
su di essi cioé i vestiti che indossano si stima
da parte
del Bet Din ai fini della divisione dell'eredità, quello che
è addosso dei loro figli e delle loro figlie - non si stima
per
evitare la vergogna.
La Ghemara aggiunge:
Disse R'Pappa: A volte anche quello che è su di essi non
si stima, ciò accade per il maggiore dei fratelli, perché
è loro convenienza degli altri fratelli che egli si tenga vestiti
decorosi in modo che le sue parole vengano ascoltate nelle assemblee
dei notabili dove rappresenta l'intera famiglia.
La Ghemara riporta un altro
dei verdetti di Ulla in nome di R'Elazar:
E ancora disse Ulla in nome di R'Elazar: Un custode che consegnò
l'oggetto da custodire a un altro custode - è esente
da tutti gli obblighi da cui era esente se l'oggetto fosse rimasto
presso di lui, e non c'è nemmeno da chiederselo
nel caso di un custode gratuito che consegnò a un custode
a pagamento, dove vi è un miglioramento del livello di custodia,
ma persino un custode a pagamento che consegnò a un custode
gratuito, dove vi è un peggioramento del livello di custodia - è
ugualmente esente in quanto egli ha consegnato l'oggetto da custodire
a una persona responsabile.
La Ghemara riporta un'opinione
contrastante:
Rava invece disse: Un custode che consegnò l'oggetto
da custodire a un altro custode - è colpevole e non c'è
nemmeno da chiederselo nel caso di un custode a pagamento
che consegnò a un custode gratuito, dove vi è un peggioramento
del livello di custodia, ma persino un custode gratuito che consegnò
a un custode a pagamento, è colpevole, perché gli potrebbe
dire colui che diede l'oggetto in consegna al primo custode: Solo tu
hai la mia fiducia per giuramento, quello a cui tu affidasti l'oggetto
non ha la mia fiducia per giuramento. Siccome l'oggetto era in mano
di altri, tu non puoi giurare il giuramento dei custodi che il danno avvenne
contro la tua volontà, quindi devi pagare.
La Ghemara riporta un altro dei
verdetti di Ulla in nome di R'Elazar:
E ancora disse Ulla in nome di R'Elazar: La legge è
che si incassa un debito dagli schiavi.
La Ghemara chiede:
Gli disse R'Nachman a Ulla: R'Elazar disse che si incassa persino
dagli schiavi ereditati dagli orfani?
La Ghemara risponde:
No, non si incassa il debito del defunto dagli schiavi eretditati
dagli orfani, ma solo dagli schiavi appartenenti a lui al debitore
stesso.
La Ghemara si meraviglia della risposta:
Dagli schiavi appartenenti a lui? Persino dal mantello che ha sulle
spalle noi incassiamo il debito!
La Ghemara spiega:
Qui di cosa ci stamo occupando? Del caso in cui il debitore
lo rese lo schiavo apotiki cioé lo destinò
col consenso del creditore alla riscossione del debito. Ciò
è secondo l'insegnamento di Rava, perché Rava disse:
Rese il suo schiavo apotiki e poi lo vendette - un creditore
riscuote da esso, se fece il suo toro apotiki e poi lo
vendette - un creditore non può riscuotere il debito da esso.
La Ghemara chiede:
Quale è il motivo di questa divisione?
La Ghemara risponde:
Quello lo schiavo che fu destinato alla riscossione del debito
è qualcosa che riceve rinomanza, e se uno l'ha comprato pur
sapendo che era destinato alla riscossione del debito, ora è responsabile
e deve cedere lo schiavo, quello il toro non riceve rinomanza,
e chi lo ha comprato lo ha fatto in buona fede e per ciò non
è tenuto a cedere il toro. |