È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
La Ghemara porta un altro responso di Abbaye sull'argomento:
Disse inoltre Abbaye: Se Ruven vendette un campo a Shimon senza garanzia [daf 9a]e vennero fuori alcuni che reclamano la sua proprietà, fino a che non ha fatto atto di possederla - può ricredersi e ricevere di ritorno il suo denaro, ,ma dal momento che ha fatto atto di possederla - non può ricredersi e annullare l'acquisto.
La Ghemara chiede e risponde:
Quale è il motivo di tale responso? Perché il venditore può dirgli all'acquirente: Un sacco pieno di vento è quello che hai accettato di ricevere perché hai fatto atto di possesso di un bene che non sapevi bene di chi fosse. 
La Ghemara chiede e risponde:
Quando avviene l'atto di possesso dal quale non vi è ritorno? Da quando ha sistemato i confini del campo.
La Ghemara ribadisce:
L'atto di possesso non permette di annullare l'acquisizione solo quando l'acquisto è avvenuto senza garanzia, ma se è avvenuto in garanzia, no - perchè il venditore acconsentì fin dall'inizio a rifondere l'acquirente nel caso in cui il campo gli venisse portato via.
La Ghemara porta una versione diversa di questo ultimo punto:
C'è chi dice: Persino se l'acquisto del campo è avvenuto in garanzia se l'acquirente ha fatto atto di possesso non può annullare l'acquisto, perchè il venditore gli può dire: Portami l'esproprio l'atto di esproprio del Bet Din e ti pagherò, fino a quel momento il campo è tuo e non puoi pretendere di annullare la vendita e ricevere di ritorno il denaro.
 

La Ghemara ritorna a discutere un argomento precedentemente affrontato [daf 7a]:
R'Huna disse: Quando il danneggiatore deve pagare il danneggiato deve dargli o denaro o il meglio dei suoi campi.
La Ghemara obietta a partire da una Baraita:
Obiettò R'Nachman a R'Huna da una Baraita: Un versetto di Esodo 21, 34 che parla del risarcimento dice EGLI DOVRÀ RESTITUIRE - PER INCLUDERE L'EQUIVALENTE DEL DENARO E PERSINO LA PULA!
La Ghemara spiega:
Di che cosa ci stiamo occupando qui? Del caso in cui egli il danneggiatore non ha né denaro né campi, in tal caso può pagare anche con equivalente a denaro e persino con pula.
La Ghemara obietta:
Ma se la Baraita parla del caso in cui il danneggiatore non ha né campi né denaro, allora è ovvio che paga con quello che ha, piuttosto che non paghi affatto!
La Ghemara spiega:
Potresti pensare che nel caso in cui il danneggiatore non ha che pula gli si dice: Va, datti da fare e vendi la pula e porta denaro, viene la Baraita e ci informa che non è così, ma egli può pagare con quello che ha.
 

La Ghemara riporta un responso di R'Assi:
Disse R'Assi: Il denaro è lo stesso come i terreni.
La Ghemara chiede:
Agli effetti di quale halacha il denaro è simile ai terreni? Se dirai che l'equiparazione di denaro e campi riguarda la questione del campo pregiato che deve servire a pagare un danno, e R'Assi vuol insegnare che anche quando il danneggiatore possiede un campo pregiato può pagare il danno con denaro, è lo stesso di quello che disse R'Huna! Perché R'Assi deve insegnarlo come se fosse un responso suo?
La Ghemara riferisce il responso di R'Assi ad un'altra situazione:
Piuttosto il responso di R'Assi si riferisce a due fratelli che si divisero l'eredità paterna e uno prese i terreni e uno i soldi, e venne un creditore del padre dal fratello che prese i terreni e gli portò via i terreni, e insegna che quello dei fratelli che perse i terreni può andare  a prendersi la metà dei soldi da lui dal fratello che aveva preso i soldi come eredità.
La Ghemara obietta:
Ciò è ovvio! Forse che questo è il figlio e questo non è il figlio? Entrambi hanno l'obbligo di pagare i debiti del padre! Cosa ci vuole insegnare di nuovo R'Assi?
La Ghemara propone un altro punto di vista:
C'è chi dice: Persino si può obiettare tutto al contrario, infatti egli il fratello che prese i soldi gli può dire al fratello che prese i campi: Con questo rischio mi son preso i soldi, che se mi vengono rubati non mi rifaccio su di te, e con questo altro rischio tu ti sei preso i terreni, che se ti vengono portati via da un creditore di nostro padre non ti rifai in niente su di me.
La Ghemara propone un'altra situazione:
Piuttosto il responso di R'Assi si riferisce a due fratelli che si divisero l'eredità paterna e venne un creditore del padre dei fratelli e portò via la parte a uno di essi. 
La Ghemara obietta:
Ma questa la disse già R'Assi un'altra volta infatti fu detto: A proposito dei fratelli che si divisero l'eredità paterna e venne un creditore del padre dei fratelli e portò via la parte a uno di essi, Rav disse: Va a monte la divisione precedente e si divide ciò che resta ora dell'eredità, e Shmuel disse: Rinuncia il primo alla sua parte e l'altro non gli restituisce niente, e R'Assi disse: Il fratello a cui è stato tolto il terreno dal creditore del padre prende solo un quarto dell'eredità, e questo quarto lo prende o in terreni o un quarto in moneta.
La Ghemara spiega le ragioni dei vari responsi:
Rav disse: Va a monte la divisione, infatti pensava: I fratelli che si divisero l'eredità paterna son come eredi di quel campo che ciascuno prese quindi quando un campo viene portato via dal creditore, il campo che rimane viene nuovamente ereditato dai due e quindi bisogna dividerlo tra loro. E Shmuel disse: Rinuncia, infatti pensava: I fratelli che si divisero l'eredità paterna son come acquirenti, e sono simili ad acquirenti senza garanzia, e R'Assi disse: Prende un quarto dell'eredità in terreni o un quarto in moneta, infatti era in dubbio se i fratelli che si divisero l'eredità paterna sono come eredi che prendono sempre metà o sono come acquirenti che non prendono niente, perciò prende solo un quarto dell'eredità, che è la parte su cui cade il dubbio, e questo quarto lo prende o in terreni o un quarto in moneta.
La Ghemara chiede:
Ma allora a proposito di cosa R'Assi ha detto che il denaro "è lo stesso come i terreni"? 
La Ghemara risponde:
A proposito del campo pregiato che deve essere ceduto come risarcimento di un danno ma può venir sostituito da un pagamento in danaro. 
La Ghemara obietta:
Se è così, è lo stesso di quello che disse R'Huna! 
La Ghemara conclude:
Diciamo che in questa maniera fu ricordato il responso: "Il denaro è lo stesso come i terreni" e lo stesso disse R'Assi.
 

La Ghemara porta un responso:
Disse R'Zera in nome di R'Huna: Nel precetto - fino a un terzo
La Ghemara chiede:
Cosa vuol dire "un terzo"? [daf 9b]Se dirai che un vuol dire un terzo della sua casa, allora di questo passo se per un precetto deve esser pronto a dare un terzo della sua casa, se gli capitano tre precetti, deve dare tutta la sua casa?
La Ghemara modifica il responso di R'Huna:
Piuttosto, disse R'Zera: Così intendeva dire R'Huna: Nell'abbellimento del precetto - fino a un terzo del precetto, se per esempio sta acquistando un rotolo della Legge, e ce ne sono due, uno più semplice e uno più bello, aggiunga il terzo del prezzo per acquistare quello più bello.
La Ghemara domanda:
Chiese R'Ashi: Il terzo che si deve aggiungere per l'abbellimento del precetto ha da essere un terzo interno cioé un terzo del prezzo di base, se l'oggetto semplice costa sei - per il bello offro otto, o un terzo esterno cioé un terzo del prezzo finale, se l'oggetto semplice costa sei - per il bello offro nove. - ?
La Ghemara conclude:
Resti il problema non risolto.
La Ghemara riporta un altro responso:
All'occidente nella Terra di Yisrael dicevano in nome di R'Zera: Fino a un terzo quando aggiunge per l'abbellimento del precetto - del suo - cioé è un suo merito che avrà ricompensa nel mondo a venire, da qui in poi quello che aggiunge al terzo del Santo Benedetto - cioé da venir ricompensato già in questo mondo.
 
 

Mishna: 
TUTTO CIÒ
ogni potenziale arrecatore di danni come un toro o un pozzo, 
CHE MI SONO IMPEGNATO A CUSTODIRE e ha arrecato danno 
È COME SE IO AVESSI RESO POSSIBILE IL SUO DANNO. 
SE HO RESO POSSIBILE PARTE DEL SUO DANNO, 
MI SONO RESO RESPONSABILE DEL PAGAMENTO DEL SUO DANNO 
COME SE AVESSI RESO POSSIBILE TUTTO IL DANNO. 
Tutto ciò se furono danneggiati 
BENI NON SOGGETTI A MEYLA
BENI DI CORRELIGIONARI, 
BENI APPARTENENTI AD UN PROPRIETARIO DEFINITO. 
E quando il danno si sia verificato IN QUALSIASI POSTO, 
MENO CHE NELL'AMBITO PRIVATO DEL DANNEGGIATORE, 
E NELL'AMBITO DEL DANNEGGIATO E DEL DANNEGGIATORE. 
E QUANDO ABBIANO FATTO DANNO, 
CHI NE È IL RESPONSABILE  È TENUTO A PAGARE IL RISARCIMENTO DEL DANNO 
CON LA MIGLIOR TERRA:

Ghemara.La Ghemara riporta una Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: TUTTO CIÒ ogni potenziale arrecatore di danni come un toro o un pozzo, CHE MI SONO IMPEGNATO A CUSTODIRE e ha arrecato danno È COME SE IO AVESSI RESO POSSIBILE IL SUO DANNO. 
IN QUALE MANIERA? Come nel caso di UN TORO E UN POZZO CHE EGLI il proprietario HA AFFIDATO A UN SORDO O A UNO STOLTO O A UN MINORE E RECARONO DANNO - il proprietario è ritenuto responsabile del danno e È TENUTO A PAGARE, CIÒ CHE NON AVVIENE CON IL FUOCO.
La Ghemara analizza il caso:
Di cosa ci stiamo occupando? Se diciamo che ci stiamo occupando di un toro legato e di un pozzo coperto, a cui corrisponde, come fuoco - la brace che di dentro è accesa ma di fuori è spenta, che differenza c'è tra questo e quello? Piuttosto diciamo che ci stiamo occupando di un toro sciolto e di un pozzo scoperto, a cui corrisponde, come fuoco - la fiamma.
La Ghemara chiede:
Quando la Baraita dice: CIÒ CHE NON AVVIENE CON IL FUOCO intende dire che il proprietario della fiamma che l'affidò al sordo allo stolto o al minore è esente dal pagamento del danno arrecato da quella fiamma?
La Ghemara esclude questa possibilità:
Ma non disse R'Lakish in nome di Chezkya: Non insegnarono nella Baraita che il proprietario del fuoco è esente dal pagamento se non nel caso in cui gli consegnò al sordo allo stolto o al minore della brace e questi la fece infiammare, ma se gli consegnò una fiamma - il proprietario è obbligato a pagare.
La Ghemara chiarisce il motivo della differenza del verdetto nei due casi:
Quale è il motivo della differenza di verdetto? Perché così quando consegna al sordo allo stolto o al minore una fiamma il danno è assicurato!
La Ghemara ritorna sui suoi passi e conclude:
Resta inteso che la Baraita si occupa di un toro legato e di un pozzo coperto, a cui corrisponde, come fuoco - la brace, e quanto a quello che obiettasti: Che differenza c'è allora tra questo e quello? La risposta è: Un toro anche se è legato prima o poi si libera, un pozzo anche se è coperto prima o poi si scopre, ma la brace più la lasci lì, più si raffredda e si spegne.
La Ghemara obietta:
Ma quanto a R'Yochanan che disse in disaccordo con R'Lakish, nel seguito a daf 59b: Persino se il proprietario gli consegnò al sordo allo stolto o al minore una fiamma è ancora esente da pagamento, ciò che corrisponde nel nostro caso a un toro sciolto e di un pozzo scoperto, torna l'obiezione: Che differenza c'è allora tra questo e quello? Cioé come giustfica R'Yochanan la differenza di verdetto tra il proprietario della fiamma e il proprietario del toro e del pozzo, che è obbligato a pagare?
La Ghemara spiega:
nel caso della fiamma è il modo pericoloso di tenere la fiamma del sordo dello stolto o del minore a causare il danno, per questo il proprietario è esente dal pagamento, qui nel caso del toro e del pozzo non è il modo di tenere del sordo dello stolto o del minore a causare il danno, per questo il proprietario è tenuto a pagare come responsabile del danno causato dal toro e dal pozzo.
 
secondo R'Yochanan secondo Resh Lakish
consegnò a un sordo, a uno stolto o a un minore
un toro sciolto e un pozzo scoperto colpevole colpevole
un toro legato e un pozzo coperto esente colpevole
un pezzo di brace esente esente
una fiamma esente colpevole

La Ghemara riporta una nuova Baraita:
Rabbanan insegnarono in una Baraita: 
C'È UNA SITUAZIONE AGGRAVANTE NEL TORO CHE NON C'È NEL POZZO, 
C'È UNA SITUAZIONE AGGRAVANTE NEL POZZO CHE NON C'È NEL TORO. 
LA SITUAZIONE AGGRAVANTE DEL TORO CHE NON C'È NEL POZZO È CHE
- IL TORO PAGA IL RISCATTO, 
- È TENUTO A PAGARE I TRENTA DELLO SCHIAVO, 
- A GIUDIZIO AVVENUTO È PROIBITO AL GODIMENTO, 
- È SOLITO A RECAR DANNI ANDANDO IN GIRO, 
COSA CHE NON AVVIENE PER IL POZZO. 
LA SITUAZIONE AGGRAVANTE NEL POZZO CHE NON C'È NEL TORO È CHE
- IL POZZO È ATTO A RECAR DANNO FIN DALL'INIZIO DELLA SUA ESECUZIONE, 
- È FIN DALL'INIZIO SEGNALATO, 
COSA CHE NON AVVIENE PER IL TORO.

È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein