Besiata Dishmaya
Note per una presentazione del progetto "Talmud"

 
 
Il Talmud, vero iceberg della identità ebraica, è un poema giuridico che consiste nella verbalizzaione delle discussioni degli studiosi di Tora a Babilonia, durate circa tre secoli, e studiate poi nelle comunità ebraiche di tutto il mondo fino ai nostri giorni.
Questo straordinario documento, copiato a mano per più di mille anni, perseguitato da vari poteri, veniva stampato in un'edizione completa per la prima volta a Venezia nel 1520 - 1523. Veniva bruciato a Roma per editto papale nel 1554 e poi in tutta Italia negli anni seguenti, e finalmente edito nella splendida veste editoriale in cui ci si presenta oggi, a Vilna, da parte della leggendaria stamperia "della vedova e fratelli Romm", nell'ambito di una impresa epica durata diciannove anni, dal 1835 al 1854, che impegnava in media cento esperti stampatori e quattordici correttori. Ne uscì un opera in venti volumi, in cui le 5422 pagine dell'edizione veneziana erano accompagnate da uno straordinario apparato di commentatori e ausili allo studio.

Nel 1924 a Lublino veniva lanciata una iniziativa di vitalizzazione dello studio popolare del Talmud da parte del Rabbino Shapira, genio talmudico e personalità carismatica dell'epoca. Egli dette inizio allo studio ciclico del Talmud con il ritmo di una pagina doppia al giorno. Tale ritmo permette di terminare lo studio di tutto il Talmud nell'edizione di Vilna in sette anni.

I tentativi di traduzione e divulgazione del Talmud in altre lingue furono molti. La prima traduzione completa del Talmud in una lingua moderna fu messa a punto da Lazarus Goldschmidt, in tedesco, all'inizio del 1900. A questa seguì, negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale, l'edizione inglese diretta dal Rabbino Dr. I. Epstein, nota come "il Soncino", in memoria della famosa stamperia lombarda dove furono stampate le prime copie di alcuni trattati del Talmud, che si avvalse della collaborazione di molti studiosi che in quel periodo trovavano in Inghilterra rifugio alla persecuzione hitleriano allora in atto in Europa.

Nel dopoguerra il potente rinnovamento culturale mediato dalla nascita dello Stato di Israele, non poteva non avere effetti anche sulla divulgazione del Talmud. Grazie ad alcune iniziative in Israele e in America oggi il Talmud si può considerare "accessibile".

La tradizione dello studio del Talmud in Italia, gloriosa nel Medioevo e nel Rinascimento, venne pesantemente colpita dalla persecuzione della Chiesa Cattolica e la distruzione del Talmud divenne uno dei fini della Controriforma. Manoscritto ingombrante e impossibile da nascondere fu bruciato nelle piazze delle città italiane e il suo studio materialmente impossibile cessò di esistere come fatto culturale popolare. Un edizione "tascabile" del Talmud è acquistabile in Israele per circa cento dollari anche da certi rivenditori di giornali,  ma è ancora paradossalmente difficile da reperire in Italia.

Una nostra breve ma intensa esperienza rabbinica condotta a Firenze alcuni anni fa, ci convinse di quanto sia importante la conoscenza di questo documento non solo per gli Ebrei, che trovano in esso la radice della proprià identità, ma per ogni persona colta occidentale che voglia oggi sapere come si emerge da una base monoteista in un mondo laico.

Ci proponemmo di rivitalizzare lo studio popolare del Talmud. A tal fine le modalità dell'edizione cartacea ci apparvero subito inadatte, sia al momento storico che alle nostre forze limitate. Fu in questo momento che scoprimmo la potenzialità in questo settore della rete Internet. All'inizio ci sembrò più che altro un mezzo per supplire alla nostra incapacità a soddisfare le grandi esigenze delle edizioni cartacee. Man mano che prendevamo dimestichezza col mezzo cominciammo a capirne la particolare adeguatezza a quello che intendevamo fare, cioè restituire al pubblico italiano il Talmud, ma non in una versione elitaria da studiosi di semitistica, ma proprio in quella dimensione popolare in cui vive oggi nelle grandi comunità ebraiche nel mondo e che era presumibilmente la dimensione in cui viveva anche in Italia prima che ne venisse sradicato con la violenza.

Il Talmud è considerato il monumento della Legge orale. Fu infatti edito in una forma scritta solo per esigenze pratiche ma il suo carattere orale fu sempre sottolineato dai Maestri e fu pratica di vita dove era possibile fondare le Case dello Studio, in Europa orientale i noti Stibel, in Italia le Scole. Questa sua caratteristica di verbale di discussioni interminabili e mai del tutto esaurite gli è sorprendentemente restituita dalla scrittura elettronica, con la sua provissorietà e modificabilità. Sembra quasi che i leggendari maestri di Babilonia, Rav Ashi e Ravina, che a malincuore accondiscesero a prendersi la responsabilità di mettere il Talmud in iscritto, non lo avrebbero mai fatto se avessero avuto la possibilità di scriverlo su un monitor di calcolare e così affidarlo all'eterna discussione del "chat"  (il chiacchierare internettico).

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