Parte seconda: Su come il Creatore, Itbarach Shemo, provvede |
Capitolo secondo |
SULLE VICENDE DEL GENERE UMANO IN QUESTO MONDO |
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È
permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo
e
a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein |
Questo mondo
come preparazione al mondo a venire |
[1] Ecco già anticipammo che il fine della creazione del genere umano è che esso meriti di raggiungere il vero bene, che è l'esser vicino a Lui, Itbarach Shemo, nel mondo a venire; e la fine del travaglio di tutte le generazioni è la tranquillità nel mondo a venire. Tuttavia la Suprema Sapienza decretò esser bene che ciò sia preceduto da una situazione in questo mondo in cui il genere umano sia legato e limitato dalle leggi della natura, e che questo sia la vera ed adeguata preparazione per arrivare al fine desiderato; e secondo questo presupposto Essa predispose tutti gli aspetti di questo mondo, in modo che essi siano la preparazione e la messa a punto per quello che sarà poi nel mondo definitivo, che è il mondo a venire. |
preparazione
del singolo e del tutto al mondo a venire |
[2] Solo che questa preparazione gira intorno a due poli, uno personale e uno generale. Il personale riguarda l'acquisizione da parte dell'uomo della perfezione con le sue azioni, e il generale riguarda il prepararsi del genere umano nella sua globalità al mondo a venire. |
l'eliminazione
del male e il raduno dei destinati al mondo a venire |
E la cosa si spiega così, che essendo il genere umano creato con un istinto buono e uno cattivo e con il libero arbitrio, non si potrà evitare che tra le sue parti vi siano quelle buone e quelle cattive, e alla fine del travaglio deve essere che vengano respinte le cattive, e vengano raccolte assieme le buone e nasca da esse un insieme unico generale, perchè a tale insieme è destinato il mondo a venire nel bene autentico che in esso viene raggiunto. |
commistione
di bene e di male nel genere umano e nei singoli uomini |
[3] Ciononostante la legge del libero arbitrio, che rende necessaria la possibilità che vi siano nel genere umano, parti buone o cattive, come pure un po' buone e un po' cattive, è lei stessa che rende necessaria la possibilità che ciò si verifichi nelle azioni di tutti i membri del genere umano, perchè se è vero che le azioni di un individuo possono essere tutte buone o tutte cattive, è anche vero che possono essere un po' buone e un po' cattive, e questa è una delle cause che impedisce il raduno dei perfetti come ricordammo, perchè già in uno stesso uomo si troveranno aspetti buoni e aspetti cattivi, e badare a questi pochi e non badare agli altri, persino se quelli a cui si bada sono la maggioranza, certo non caratterizza un giudizio di giustizia, che esige che tutte le azioni siano ricompensate, sia le piccole che le grandi, sia il molto che il poco. |
divisione
della ricompensa in maggioranza e minoranza |
Perciò la Suprema Sapienza decretò che sia separata la ricompensa, sia essa premio o castigo, in due epoche e in due luoghi ed il complesso delle azioni di un individuo venga diviso in maggioranza e minoranza, e, una volta determinate, la maggioranza venga giudicata a parte nel luogo e nel tempo a lui adatti, e la minoranza a parte, nel luogo e nel tempo a lui adatti. |
il giudizio
a seconda della maggioranza e della minoranza delle azioni |
E in effetti la ricompensa vera e fondamentale
sarà nel mondo a venire, come ricordammo, e il premio sarà
- per l'uomo che lo ha meritato il rimanere eterno e vicino a Lui, Itbarach,
per sempre, e il castigo - l'essere respinto dal vero bene e andar nella perdizione. Tuttavia il giudizio su questo argomento non terrà conto che della maggioranza delle azioni, e quanto alle buone azioni del malvagio e alle cattive azioni del giusto che sono la minoranza, vi sarà questo mondo con i suoi successi ed i suoi insuccessi, in cui il malvagio riceverà la ricompensa dei pochi meriti che lui ha in forma di successi, e il giusto - il castigo delle sue colpe con le sofferenze di questo mondo, in maniera che il giudizio sia perfetto in tutto, e rimanga la situazione nel mondo a venire in quella perfezione che gli conviene, e cioè che rimangano i giusti da soli senza la commistione tra loro dei malvagi, ed essi siano senza ostacoli in sè stessi riguardo al godimento a loro riservato, e i malvagi siano respinti e vadano nella perdizione, senza che resti loro lamentela alcuna. |
il Ghehinom | [4] E in realtà decretò la Sua Benevolenza, Itbarach, affinchè siano aumentate le possibiltà di successo per l'uomo, che esista ancora un'altra purificazione per colui al quale questa purificazione è possibile, e cioè per colui in cui il male abbia prevalso grandemente, e tuttavia non in maniera tale che egli venga condannato alla completa perdizione, ed essa fa parte della categoria delle punizioni, di cui la più notevole è la condanna al Ghehenom, il cui scopo è che vi venga punito il peccatore a seconda del suo peccato, di modo che dopo la punizione non vi sia più alcun debito nei suoi riguardi per la mala azione da lui fatta, e possa poi ricevere la ricompensa autentica in rapporto alle sue altre buone azioni. Ne risulta che tramite ciò, coloro che vanno alla completa perdizione saranno in numero alquanto ridotto, perchè saranno soltanto coloro in cui il male prevalse in proporzione così grande, che non è possibile trovar loro, in nessun modo, un posto dove possano restare nella ricompensa vera e nel godimento perpetuo. |
le tre parti
del giudizio |
Ne risulta che il giudizio si divide in tre parti, perchè la sua parte essenziale è nel mondo che sarà dopo la resurrezione, come ricordammo, tuttavia le azioni degne di essere ricompensate prima, ce ne sono di quelle che vengono ricompensate in questo mondo, e quelle che verranno ricompensate nel mondo delle anime. |
i particolari | Tuttavia i particolari di tale giudizio sono noti soltanto al vero giudice, perchè Egli conosce la vera natura delle azioni e delle loro conseguenze, in tutti i loro aspetti e particolari, e sa quale di esse sia degna di essere ricompensata in un tempo e in un modo e quale in un tempo diverso e in un diverso modo. Quello che noi abbiamo appreso, son solo i principi generali delle vie della provvidenza, ciò su cui è basata e ciò attorno a cui gira, ed è quello che abbiamo illustrato, che il fine di tutto è la riunione di tutti i perfetti che sono degni di essere fissati in eterno nella vicinanza di Lui, Itbarach. E affinchè ciò si compia nella maniera dovuta, furono necessarie tutte quelle premesse, per preparare ed apprestare la realizzazione del fine, come ricordammo. |
proprietà
purificatrice della sofferenza |
[5] Ed ora quando ulteriormente approfondirai questo argomento, vedrai che oltre a derivare questa cosa dal giudizio e dalla giustizia come ricordammo, essa ha il suo fondamento nella stessa natura della creatura umana. E questo è quanto già spiegammo, e cioè che le buone azioni rinforzano nell'uomo, nel suo corpo come nella sua anima, la perfezione e l'eccellenza, e all'opposto le azioni malvage rinforzano in lui l'opacità e il difetto, e tutto secondo l'esatta misura di quelle azioni, nè più nè meno. Ed ecco, l'uomo giusto che accumulò in sè un grado elevato di splendore ed eccellenza, d'altro canto, a causa della minoranza di azioni malvage da lui compiute, vi è frammista in lui un po' di oscurità e opacità, e tutto il tempo che tale mescolanza si trova in lui, non è pronto nè degno di avvicinarsi a Dio, Itbarach. Perciò decretò la Suprema Benevolenza che vi sia una purificazione, nella forma generale delle sofferenze, in cui Lui, Itbarach Shemo, pose la capacità di eliminare da quello stesso uomo l'opacità, in modo che lui resti puro e luminoso, pronto per il bene che gli verrà a suo tempo, e secondo la misura della opacità che l'uomo contrasse con le sue azioni così saranno le sofferenze atte a purificarlo, e può accadere che le sofferenze fisiche non siano sufficienti ad eliminare da lui l'opacità, e egli necessiti di sofferenze spirituali, e questo principio generale si divide in particolari numerosi, che l'intelletto umano non può tutti abbracciare. |
chi è respinto
dal mondo a venire viene ricompensato in questo mondo |
[6] In conclusione i malvagi assoluti sono coloro in cui, per l'elevato grado di malvagità delle loro azioni, si instaurò con potenza una torbidità così grande e un'oscurità così totale, finchè veramente rimasero corrotti nei loro corpi e nelle loro anime, e risultarono assolutamente indegni di accostarsi a Lui, Itbarach. Ed ecco, è possibile si trovino in loro mano un po' di buone azioni, ma si tratta di azioni che messe sulla bilancia della Sua Giustizia, Itbarach, non sono assolutamente in grado di far propendere i loro autori dalla parte dell'autentico bene, nè dal lato della loro quantità nè dal lato della loro qualità, perchè se ciò avvenisse essi già non sarebbero considerati tra i malvagi assoluti, ma tra coloro che si vanno purificando finchè giungono ad una situazione adeguata al bene. Perciò, perchè il divino attributo della Giustizia non sia in difetto, nel restare tali azioni senza ricompensa, fu decretato che vengano ricompensate in questo mondo come ricordammo, e con ciò questo credito viene estinto e non riesce a dal luogo in loro a nessun autentico valore. |
gerarchia
del merito nel mondo a venire |
[7] C'è, a dire il vero, ancora un particolare di grande importanza in questo argomento, e cioè che quando si parla del raduno dei perfetti che, come ricordammo, avrà luogo nel futuro a venire, non si intende con ciò che essi saranno tutti in un unico livello e di un unico valore e raggiungeranno un'unica posizione, ma le cose stanno così: la Suprema Sapienza calcolò il punto a cui può arrivare l'ultima estremità, cioè il livello minimo nella vicinanza a Lui, Itbarach, e del godimento della Sua Perfezione, e in corrispondenza predispose che tutti coloro le cui azioni giungono almeno a questo minimo livello, possano già far parte del raduno che ricordammo, ed essere tra coloro che restano per l'eternità a godere in Lui. Chi d'altra parte non raggiunge neanche questo, ecco che sarà del tutto respinto e perduto. Chi tuttavia avrà maggiori meriti, ecco che nello stesso raduno sarà più grande e più elevato. |
è ciascuno
l'artefice del suo futuro destino |
È stabilito dalla profondità del Pensiero Divino che sia l'uomo medesimo il padrone del suo autentico bene, sia in generale che in particolare, e cioè non solo egli meriterà il bene soltanto dopo averlo raggiunto con la propria fatica, ma persino ciascun particolare della parte che gli verrà data, non sarà che l'esatta corrispondenza delle sue azioni. Ne deriva che nessun uomo si troverà ad un livello, che non sia quello che lui stesso scelse e in cui egli pose sè stesso, e così verranno ad esserci in quella radunanza superiori e inferiori, grandi e piccoli, ma non vi sarà dell'altezza o della bassezza della condizione di ciascun uomo, della sua grandezza o della sua piccolezza, altra causa che lui medesimo, di modo che non potrà esservi in lui alcuna acredine verso un altro. |
valutazione
dei singoli meriti in questo o nell'altro mondo |
[8] Ed ecco secondo questo prinicipio fondamentale, si troverà ancora una grande distinzione nella valutazione delle azioni, nel giudicare quelle le cui conseguenze siano tali da indurre l'elevazione dell'uomo in seno alla radunanza dei perfetti che ricordammo, e la misura dell'elevazione da loro indotta; perchè già verranno ad esserci delle azioni che secondo il Supremo Giudizio, esatto e corretto, non giungeranno a dare all'uomo elevazione nel tempo futuro, tuttavia saranno ricompensate in questo mondo, così che quell'uomo resterà tra gli esseri eterni più umili, tra i piccoli di quella radunanza. Ed ecco che essi assomigliano un po' a quelli che ricordammo in precedenza, che ricevono la loro ricompensa in questo mondo e sono persi per il mondo a venire, tuttavia son distinti da questi da una grande differenza, e cioè che in quelli che ricordammo essere i malvagi assoluti, tutta la forza delle loro buone azioni si esaurisce nella ricompensa terrena e non giungono affatto all'eternità, mentre questi, ecco che già le loro azioni li fanno giungere all'eternità, e, benchè sia loro necessaria una purificazione spirituale molto grande, hanno ad ogni modo parte nella vita eterna, solo che a causa delle loro azioni corrotte, i precetti che assolsero in vita non sono sufficienti a dar loro colà che quella piccola parte che dicemmo, e la maggior parte dei loro diritti sono riscossi in questo mondo, perchè se il verdetto fosse che venissero ricompensati nel mondo a venire e non in questo mondo, quegli uomini si troverebbero di già nei gradi più elevati della radunanza dei perfetti. |
[9] E ovviamente grazie a tutto ciò che ricordammo fin qui, ecco che riceve spiegazione l'argomento delle sofferenze dei giusti in questo mondo e del benessere dei malvagi, come pure quello delle punizioni spirituali, come parte della preparazione all'autentica ricompensa nel mondo a venire. Tuttavia il benessere dei giusti in questo mondo viene raggiunto per un altra via, e la spiegheremo nel seguito con l'aiuto del cielo. E tutto ciò che illustrammo, è visto secondo la prospettiva generale della preparazione, ma i suoi processi secondo la prospettiva personale hanno un andamento diverso da tutto questo, e lo chiariremo ora in un apposito capitolo con l'aiuto del cielo. |